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Autore: Kooskia    15/12/2011    5 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 4 - Risveglio
I sensi tornarono molto lentamente, come quando ci si sveglia da un lungo sonno e parte della mente ancora giace in una realtà fatta di una materia eterea e inafferrabile.
La prima cosa che vide furono le fronde degli alberi, che si piegavano accarezzate dal tocco del vento;  la luce filtrava attraverso esse e Kooskia godette un istante di quella sensazione.
Quindi si rese conto che non c’erano alberi così alti alla base della collina e un istante dopo realizzò di non essere affatto solo.
Guardò intorno a se e si vide attorniato da numerosi uomini e giovani del Popolo dei Lupi, tutti ancora con le armi in pugno e alcuni con fasciature di fortuna sulle braccia o sulla testa.
-Sei stato fortunato che Redpaw ti abbia trascinato fin qui …- disse una voce a lui nota.
L’anziana saggia si fece avanti tra la piccola folla e si sedette a gambe incrociate di fronte al ragazzo. Egli le diede un sorriso confuso come risposta che si tramutò in un’espressione di sincera gratitudine quando il giovane lupo si fece avanti ..
-Li ho sentiti arrivare, quegli uomini vestiti di rosso, così ti ho portato qui al sicuro..-
Kooskia allungò una mano grattando il suo fratello selvatico dietro ad un orecchio, cosa che gli era sempre piaciuta fare..
Ma quel gesto venne interrotto quando l’anziana allungò una mano rivelando qualcosa..
Era un oggetto acuminato, sembrava una scheggia concava .. ma era troppo strana per essere una ciotola o qualcosa del genere. Kooskia la prese in mano e rimase stupito nel vedere come un lato fosse duro e liscio, di un colore fangoso,  esattamente come la superficie di quella misteriosa pietra.. il lato interno era invece di un giallo scintillante…
-Ma.. cosa..- iniziò a parlare, per essere interrotto dalla voce della sciamana.
-Quella che credevi essere una pietra era in realtà qualcosa di più, un segreto ed un dono prezioso tramandato di generazione in generazione tra gli sciamani del nostro Popolo. Poco fa.. quando lo hai toccato, evidentemente lo hai fatto senza guardare.. –
- Voi due-zampe a volte siete così strani.. te l’avevo detto che era vivo!! Cosa ci ha sempre insegnato nostro padre? “Se è una cosa viva e non sapete cosa sia, meglio non mettere una zampa sopra la sua testa”- 
Il lupo rise, nella sua maniera particolare.. ovvero dimenando la coda e allargando quella sua bella faccia selvaggia; il ragazzo si osservò con stupore la mano destra..
Al centro del palmo era presente come un’escoriazione.. uno strano ovale duro di scarso spessore  che inspiegabilmente era caratterizzato da un curioso colore argenteo.
-Quello strano segno sulla tua mano credo sia l’ultima delle tue preoccupazioni .. -
La sciamana diede forza alle sue parole indicando qualcosa alle spalle di Kooskia.
Il ragazzo si girò e rimase immobile…
Una grossa roccia svettava in mezzo al prato, egli era stato trascinato fin alla sua ombra, ma sulla cima di quella pietra dura se ne stava accoccolata la creatura più strana e allo stesso tempo affascinante che il giovane avesse visto in vita sua.
Non era poi molto dissimile da una lucertola, con la loro pelle scagliosa senza peli, solo che questa creatura benchè piccola era decisamente più grande della più grossa lucertola che Kooskia aveva mai visto in vita sua. Inoltre le sue proporzioni e la sua costituzione erano diverse, il modo in cui teneva inarcato il lungo collo le dava un aspetto dignitoso.
Ma due erano le caratteristiche che saltavano maggiormente all’occhio: il suo intenso color dell’oro e soprattutto un paio di quelle che erano indubbiamente ali!!
Tuttavia, sebbene non avesse mai visto in vita sua una creatura simile, qualcosa in lui gli rammentava quei racconti che a volte venivano narrati ai bambini..
-E’ quello che pensi, è un drago… e tu sei il suo Cavaliere adesso- disse l’anziana.
Ma come molti altri li attorno, egli non comprese le parole della donna…
-Ogni cosa ti sarà spiegata a tempo debito Kooskia, sappi soltanto che quella creatura ha bisogno di te quanto tu hai bisogno di lei, siete legati da qualcosa di più forte che il sangue..
Il ragazzo fece per allungare la mano verso quel piccolo muso, adornato da occhi vispi e scintillanti che non spostavano mai per un momento lo sguardo dal giovane.
Egli sorrise quando la piccola creatura si fece toccare senza ritrarsi ed anzi.. strofinò con forza il suo musetto contro il palmo di Kooskia: si comportava con lo stesso affetto di un qualsiasi cucciolo d’uomo o di lupo.
Quell’istante felice tuttavia fu di breve durata, due giovani cacciatori arrivarono con fiato alla gola.
-Sono fermi adesso!!- dissero  - Si sono arroccati in cima alla collina.. –
L’anziana anziana posò una mano sulla spalla di uno dei due, come segno di riconoscimento..
-Ben fatto.. e adesso diamo a questi invasori un buon motivo per temere le nostre lance.. –
  
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