Titolo: Decoriamo l’albero, Ab?
Personaggi: Aberforth
Silente, Ariana Silente.
Genere: Generale, Fluff
Prompt: Natale
Avvertimenti: Whay
If? Missing Moment
Nda: Questa storia partecipa al “12
Mesi di FanFiction” di BS!
Decoriamo
l’albero, Ab?
“Piano! Ti farai male!”
Una risata fece eco a quelle parole
segnate dalla preoccupazione.
Una bambina dai lunghi capelli biondi
scendeva le scale lentamente, tra le braccia, un’enorme scatola di cartone
piena di strani oggetti scintillanti.
Aberforth corse verso di lei, afferrò lo scatolone
e lo portò nel salotto della piccola casa di Godric’s
Hollow.
Fuori dalle finestre, la neve continuava
a cadere, creando uno spesso strato ghiacciato sulle piccole mensole di marmo.
I vetri continuavano ad appannarsi, nonostante Ariana avesse tentato più volte
di ripulirli per sbirciare all’esterno e godersi quell’atmosfera.
Il grande albero di Natale svettava in
mezzo alla stanza. Su una poltrona, accanto al fuoco, Kendra
Silente sorrideva davanti alla scena: Abelforth, in
ginocchio sul pavimento, aveva aperto la scatola e ora stava tirando fuori una
serie di piccoli oggetti lucenti mentre Ariana gli saltellava intorno, incapace
di contenere l’eccitazione.
“Decoriamo l’albero, Ab?”
chiese eccitata, gli occhi che brillavano.
Il fratello rise, alzando lo sguardo su
di lei.
“Certo, intanto comincia se vuoi!”
Ariana lanciò un gridolino e afferrò la
prima decorazione che riuscì a trovare: una sfera di vetro con all’interno
quella che era senza dubbio una fatina profondamente addormentata.
“Mamma?” disse la bambina avvicinandosi
alla grande poltrona.
Kendra estrasse la bacchetta e sfiorò il vetro;
immediatamente la piccola creatura si svegliò, cominciando ad emanare una tenue
luce dorata. Ariana batté le mani, rischiando, nel suo entusiasmo, di farla
cadere.
Abelforth continuava a ridere, felice nel vedere
la sorellina così vivace. Il fatto che lui e Albus fossero tornati a casa per
le vacanze di Natale le avrebbe fatto dimenticare i suoi tanti problemi, le sue
tante lacrime, e soprattutto avrebbe permesso a Kendra
di respirare e di avere il cuore più leggero.
Poi Ariana prese una lunga ghirlanda argentata
e se la avvolse intorno alla vita, iniziando a ballare. Kendra
sentì gli occhi inumidirsi davanti a quella scena, chiedendosi poi come avrebbe
fatto ad arrivare fino a giugno, o al massimo alle vacanze di Pasqua, senza la
presenza di Abelforth e Albus, le luci della sua
esistenza e di quella di Ariana.
La ghirlanda prese vita dopo un altro
tocco di bacchetta e la bambina la sentì scivolare via dal proprio corpo e
volare sull’albero ancora spoglio. Ariana, ancora una volta, batté le mani.
Abelforth si alzò dal pavimento dopo aver vuotato
completamente la scatola e la spostò dentro il ripostiglio lungo il corridoio. Quindi
si unì a sua sorella nella decorazione dell’albero di Natale.
Kendra accese la vecchia radio appoggiata sul
un mobiletto poco lontano. Una musica leggera e adatta all’atmosfera natalizia
cominciò a diffondersi nella stanza.
Altre fatine finirono appese ai rametti
più alti del vecchio abete, illuminandoli di luci verdi, rosse e azzurre. Altre
lunghe ghirlande si avvolsero attorno all’albero, raggiunte da altre figurine
luccicanti: stelle che si illuminavano a intermittenza, neve candida per dare
un’aria più natalizia e altre piccole sfere che cambiavano colore.
Ariana non riusciva a smettere di ridere
e di sorridere alla madre e al fratello che, contagiato dal suo entusiasmo, si
sentiva di nuovo un bambino, senza le preoccupazioni della vita da adolescente
costretto a vivere senza un padre accanto.
Alla fine, dopo altre risa e dopo che un
paio di fatine furono riuscite a guadagnare la libertà, l’albero fu completo.
Kendra batté le mani, sinceramente felice di
quella scena di vita che poteva essere definita normale.
In quell’istante, Albus scese le scale,
assorto nella lettura di quella che sembrava una lettera scritta su pergamena
pregiata.
“Albus!” grido Ariana entusiasta. “Vieni
a vedere cosa abbiamo fatto io e Ab!”
Il ragazzo sollevò appena lo sguardo,
sorrise lievemente alla vista delle decorazione e poi tornò alla sua lettera,
come se non fosse successo nulla.
Abelforth sospirò.
Ariana sembrò esserci rimasta un po’ male,
ma poi avvertì la mano di Abelforth nella sua.
“Sei stata bravissima” le sussurrò in un
orecchio. “È bellissimo.”
Lei distolse lo sguardo da Albus e
sorrise.
Kendra si rilassò leggermente: non poteva certo
essere tutto perfetto, ma se quella era l’imperfezione, a lei andava benissimo.
Writer’s Corner:
Non so come sia nata questa storia, però
il risultato finale, nella sua semplicità, mi piace!