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Autore: blueclipse    16/12/2011    1 recensioni
ginevra si è appena trasferita in città con il padre. qui incontra un ragazzo bellissimo e insopportabile. ma sarà davvero impossibile andarci d'accordo? non lo vuole più vedere oppure no?
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero agitata e non riuscivo a capire perché. Tutto quello che dovevo fare era restituirgli la sciarpa ringraziandolo per il giorno prima e poi continuare tranquillamente a ignorarlo come avevo deciso. Facile no? E allora perché ero così agitata? Inutile pensarci, di prima mattina non ero mai molto sveglia.

Ma perché non arriva? L'autobus sarà qui a momenti. Così mi scombina tutti i piani. E io mi sto già irritando, sta diventando un'abitudine questa ormai. Ecco l'autobus e di lui nessuna traccia, pazzesco! Sbuffando mi andai a sedere e mi misi ad ascoltare la mia musica preferita che aveva sempre il miracoloso potere di calmarmi. Non era il caso di arrivare a scuola ancora una volta irritata per colpa di quello li. Tanto sarebbe stato il mio vicino di banco no? Quindi la sciarpa potevo dargliela anche dopo, niente fallimenti per il mio piano, solo posticipato.

 

Era ormai ricreazione e il banco vicino al mio era ancora vuoto: lui non era venuto. Decisi di chiedere ad Alice che fine avesse fatto suo fratello. Comunque non volevo farmi vedere preoccupata, mi ci voleva una soluzione.

-ehi Aly!- la salutai.

-ciao Gin!-

-ti vedo un po' abbattuta, cosa è successo?-

-matematica. E con quella orribile parola ti dico tutto. Numeri numeri e ancora numeri con segni incomprensibili. Se mi avessero chiesto di imparare perfettamente l'arabo in una settimana ti giuro che sarei stata più felice e mi sarebbe sembrato più facile!- era esasperata dall'ora appena terminata.

-per caso tu e la matematica non siete in sintonia?- le chiesi io ironica

-ma che fai ora mi prendi pure in giro?!? è ovvio che per me siano solo geroglifici tutte quelle formule che non userò mai nella mia vita!-

-ma dai! Addirittura geroglifici? A me non sembra così orribile come dici tu.. ma se vuoi ti posso aiutare e la studiamo insieme, ti va?- ce la stavo mettendo tutta per trattenermi dal ridere, aveva una faccia buffissima così esasperata.

-davvero, davvero davvero??? saresti la mia eterna salvatrice!- mancava solo che si mettesse a saltellare per la gioia lì in classe.

-si si ma adesso calmati. Cambiando argomento... hai già chiesto a Marco per sabato?- ecco, la stavo prendendo larga, molto larga per chiederle del fratello. Ma cavoli e capperi! Possibile che mi debba creare problemi anche quando non c'è? No, evidentemente non lo è per me! Ma guarda un po' te che mi tocca fare! Uffaaa..

-si glielo ho chiesto prima e ovviamente ha accettato subito felicissimo! Il problema forse sarà mio fratello..- ecco che eravamo arrivate al punto che mi interessava.

-tuo fratello? E perché? Si è per caso rifiutato in modo assoluto di portare le borse di due pazze che vogliono fare shopping per tutto il pomeriggio ininterrottamente?- le chiesi con ironia.

-beh.. si per essersi rifiutato lo ha fatto, ma il problema rimane un altro-

-e cioè?-

-oggi non è venuto a scuola perchè si è preso un bel raffreddore e aveva anche qualche linea di febbre.. spero che per sabato stia bene sennò dubito fortemente che venga anche se cercassi di convincerlo..-

non sarà perché ieri mi ha dato la sua sciarpa vero? Pure in colpa riesce a farmi sentire ora? Ecco che mi sto improrporando le guance per i sensi di colpa, managgia a me!

-cavoli! Deve essere messo maluccio tuo fratello.. speriamo guarisca presto. Vabbè ora vado a sedermi che è suonata-

malato. È malato ed è colpa mia. Ma mica gliela ho chiesta io la sciarpa.. accidenti! Anche senza volerlo mi crea problemi. E poi continua a occupare la mia mente, che sia ora che vada a farmi curare da uno psicanalista? Forse lui riuscirà a capirci più di me su quello che mi passa per la testa perché io non ne vengo fuori. O forse più probabilmente sarà lo psicanalista ad aver bisogno di un biglietto di sola andata per il manicomio dopo che sarà diventato pazzo per aver cercato di comprendere i miei pensieri. E io poi finirei in prima pagina sui giornali per essere la ragazza più pazza sul pianeta. Mmh.. sarebbe interessante … ok, comunico a me stessa che sono appena partita per la tangente diretta al manicomio più vicino senza possibilità di ritorno. Meglio che torno a concentrarmi sulla lezione và.

 

Era finalmente arrivato il tanto atteso sabato pomeriggio. Daniele non era più ritornato a scuola e io non avevo più avuto occasione di ridargli la sciarpa, cosa che era diventata un punto fisso per me da fare.

Ci eravamo dati appuntamento al parco e io ero già in ritardo. Insomma colpa mia se non trovavo più le scarpe? Arrivai che non avevo più fiato, ma non riuscii a fermarmi in tempo che andai a sbattere contro qualcuno.

-cavoli e capperi! Ahia! Scusa ero di fretta e non mi sono fermata in tempo! Scusa ancora. Scusa- ripetei massaggiandomi la fronte.

-mi sembra tanto un dejà-vu- disse una voce alquanto familiare -è la seconda volta che ci scontriamo così o mi sbaglio? Sentivi così tanto la mia mancanza?-

oddio no! NO! Fa che non sia lui, fa che non sia lui. Eppoi non dovrebbe essere ancora malato? Si, è impossibile che sia qui. Ora alzo la testa e scopro che non è lui. Dai coraggio Gin! Al tre scopri che è tutta un'allucinazione. Uno due e..

-ancora tu? Ma sempre davanti mi devi finire?!?e io mi sono presa anche un bella botta! E poi a chi saresti dovuto mancare tu? A me forse?!? ma manco per idea! Neanche nei tuoi sogni potresti mancarmi!- ormai ero abbonata al rosso pomodoro, le mie guance si divertivano a tradire il mio enorme imbarazzo.

Alice e Marco ormai ridevano come due pazzi per quella scena. E chi sarebbe riuscito a farli smettere poi?

-e chi ti dice che io sogni te? Semmai è il contrario.. e sono sicuro che quelli con me siano sogni molto belli, giusto? Sei anche diventata tutta rossa- chiese con un sorrisetto certo dell'interesse che credeva di suscitare in me come in tutte le altre ragazze.

Bene, il mio imbarazzo era appena diventato rabbia. Mi aveva di nuovo paragonato a quelle occhette qua-qua che gli sbavavano sempre dietro. Ma non aveva ancora capito con chi aveva a che fare?

-sognarti dici? Si forse è capitato una volta... ah che sogno!- gli dissi io con occhi persi a ricordare qualcosa che ovviamente mi stavo inventando li li per togliermi da quella situazione spinosa. Ora avevo tutto il suo interesse e anche quello degli altri due che incuriositi dalla mia risposta avevano smesso di ridere per ascoltarmi attentamente.

-eravamo a divertirci a una festa di halloween tutti in costume. Io ero vestita da streghetta, Alice da diavoletta, Marco.. ah si Marco era un bel vampiro e tu.. poverino.. tu eri la zucca con una candela in mano per far luce perché era saltata la corrente e eravamo tutti al buio. Ma non ti preoccupare stavi benissimo con quel vestito e poi eri anche utile! Proprio un bel sogno, mi diveritvo a ballare con gli altri- gli dissi con sorriso a trentadue denti.

Ci fu un attimo di silenzio e poi Aly e Marco scoppiarono a ridere e io mi unii a loro. Daniele non riusciva a crederci, aveva ancora la faccia incredula!

-oddio sei uno spasso Ginevra, davvero! Sapevo che eri riuscita a tenere testa al mio amico il primo giorno, ma credevo fosse stato solo un colpo di fortuna il tuo. Ora devo ricredermi. Oddio non smetto più di ridere ora, sei troppo forte! Ah ah ah!- Marco era ormai senza fiato dalle risate. Mi aveva fatto piacere il suo complimento e l'avevo rivalutato. Pensavo fosse di più sotto l'influenza di Daniele ma mi ero sbagliata. Mi stava simpatico e stavo pensando che se me lo avesse permesso l'avrei aiutato a conquistare quella pazzerella di Alice. Avrebbero formato una bella coppia insieme, ne ero convinta.

-e basta adesso! Avete riso abbastanza voi tre, non vi pare? Non dovevamo andare a fare shopping?- sbuffò infine infastidito Daniele visto che noi tre non accennavamo a smettere di ridere. Alla parola shopping iniziammo a calmarci e a raggiungere Daniele che si era già avviato verso i negozi.

Forse non sarebbe stato così male passare un pomeriggio con lui come pensavo inizialmente.. 

  
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