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Autore: Electra_Gaunt    16/12/2011    3 recensioni
Lei: la classica brava ragazza benestante,con una migliore amica in difficoltà.
Lui: il Re di un quartiere, il boy più conosciuto dalle ragazze ( e più invidiato dai ragazzi), sempre accompagnato da Giorgio, il compagno d'avventure.
I poli opposti, emisferi discordanti che, nonostante tutte le avversità, sapranno unirsi perfettamente.
TRATTO DAL PRIMO CAPITOLO:
Era stata la prime lezione di scherma, ad insegnarli il contegno, la finzione dell’espressione. Il mentire, davanti a nemici troppo forti da sconfiggere con la forza fisica ma troppo deboli da abbatterli con la mente. Era una battaglia che lei avrebbe desiderato vincere ancora.
Comprese, con somma sfortuna, che alcuni avversari sono invincibili, e non perché lo siano davvero ma, se non altro, perché possiedono una certa influenza su di te. E lei si sentì battuta solo dallo sguardo di uno di quei ragazzi, quello che era sicuramente il leader del gruppo.
Rimaneva zitto e ghignante, il volto perfetto e lo sguardo penetrante d’un verde assurdamente luminoso. I capelli erano ebano puro, più scuro del suo, più profondo della notte stessa, e ricadevano scomposti sugl’occhi. Era così slanciato e apparentemente forte, da sembrare inarrivabile.
Gli altri continuarono a fissarla interessati, mentre la sua paura cresceva, assieme alla consapevolezza di poter essere battuta da Lui. Ma la propria espressione facciale rimase imperturbata, sicura di sé.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 16

Epilogo


So let’s go, Well take it out of here
I think I’m ready to leave, I’m ready to live
I’m ready to go-oh oh oh
(Get me out of my mind)
(Get me out of my mind)
I’m ready to go-oh-oh-oh

[Allora andiamo, ce ne andremo da qui
Penso di essere pronto a partire, sono pronto a vivere
Sono pronto ad andare
(Fammi impazzire)
(Fammi impazzire)
Sono pronto ad andare oh-oh-oh]
Ready to Go – Panic! At the Disco

 
“Credo che vomiterò. Proprio ora. Con indosso quest’abito.”
“Ma piantala e vedi di non piangere. Vuoi rovinarti il mascara? Ho impiegato un bordello di tempo per mettertelo ( te l’hanno mai detto? Hai le ciglia troppo lunghe!) e non accetto di rifare tutto il trucco perché sei debole di stomaco.”
“Non posso evitare di non esserlo. I- io …”
“Sei sempre stata coraggiosa! Che problema hai oggi?”
Clara la guardò allibita e confusa.
“Spero tu stia scherzando. Comunque non è divertente.”
“Se c’è una cosa divertente, Clara, è sicuramente la tua faccia. In effetti sei un po’ pallida: forse dovrei aggiungere un tocco di fard sugli zigomi … Ivan potrebbe preoccuparsi!”
“Oddio! Non nominarlo!”
Clara si sedette sul letto a due piazze dell’hotel in cui alloggiavano temporaneamente, portandosi le braccia sullo stomaco, pronta a stritolarlo nella morsa gelida delle mani (cavolo, erano ghiacciate davvero! Neanche fosse inverno). Sospirò piano, cercando di riacquistare un minimo di controllo, di quel contegno ormai estinto da anni.
Precisamente da quattro, quando implorante e con gli occhi rossi di pianto si era ritrovata col cugino a casa di Greacy. L’amica l’aveva stretta forte, prestando poca attenzione a Davide che, con gesti eleganti e mai inopportuni, s’era defilato per andare a fare un giro nei dintorni del quartiere.
Avvolta dalle braccia sicure della mora, Clara s’era addormentata di botto per poi svegliarli circondata da un altro paio di braccia, estasiata da un altro inebriante profumo. Di pulito, di buono.
Assolutamente ed irrimediabilmente Suo.
 
“Perché?”
“Credevo di non farcela, senza di loro. Credevo che fossimo troppo differenti, io e te. Mi dispiace, mi dispiace così tanto …”
“Non piangere, su. N- non …”
“Io ti amo, Ivan.”
Il ragazzo era rimasto zitto e fermo, sentendo il cuore tornare a battere come un tempo e percependo la spavalderia che l’aveva sempre caratterizzato scorrere nel sangue. Quasi fosse fuoco ardente.
“Non ho mai dubitato di te. Sono io la vigliacca. Davide mi ha fatto aprire gli occhi su ciò che prima non riuscivo a veder-”
Davide? E costui chi sarebbe? Lo conosco forse?”
 
Ivan era tornato a fare il geloso in un batter di ciglio che Clara non era riuscita ad afferrare. Benché fosse una situazione abbastanza triste (se pensava alla relazione ormai inesistente con i suoi genitori), il tratto comico della loro storia non smetteva mai di sollevarle il morale.
Cronologicamente, le cose per lei non erano cambiate sino a quando, dopo la fine del liceo di Ivan, Clara non aveva rivelato la situazione alla madre ed al padre. Le conseguenze erano state quantomeno immediate (ricordava ancora lo sbattere della porta dietro di sé ed il peso di due valigie gravare sulle sue braccia). Era stata ospitata da Greacy nella casa di quest’ultima (che era divenuta solo della ragazza in quanto la madre era andata a convivere con il suo compagno) ed a vivere a stretto contatto con le persone che amava.
L’unico familiare rimastole era Davide che, fin dal principio, aveva fatto da intermediario tra il volere di Clara e quello della famiglia. Nonostante non si parlassero da molto, Augusto (il padre) le aveva concesso di proseguire gli studi e di vivere tranquillamente per conto suo. Tutto per non averla vicino.
Clara ci soffriva ma era cosciente di aver preso la scelta giusta. Nessuno gli avrebbe fatto cambiare idea, per nulla al mondo.
Ed ora quella stessa decisione l’aveva portata lì, col mal di stomaco, il fegato irritato ed un conato di vomito in gola. Le mani gelide le mettevano i brividi.
“Avanti, su! Non pensarci … prendi un respiro e buttati. Vedrai: la paura passerà in fretta.”
Clara la guardò, trovando dentro di sé una sorta di fasullo coraggio. Prettamente illusorio ma sempre meglio di niente.
L’entusiasmo ricomparve dal basso del suo cuore, fino ad irradiarsi nelle appendici di tutto il corpo. D’improvviso s’alzò in piedi, con rinnovata voglia di spaccare tutto. Lasciare ogni precedente timore in quella stanza e volare fuori dalla finestra (o, meglio, dalla porta).
Sapere che Ivan la stava e l’avrebbe aspetta qualunque orario lei fosse giunta, le infondeva fiducia. Per un attimo si sentì come quella giovane ragazza che, molto tempo prima, era rimasta ammaliata da un paio d’occhi color dello smeraldo.
E ritrovò dentro il suo animo l’equilibrio di tutto il mondo.
Greacy sorrise.
“Ci sei? Il mio amorino Giorgio ci sta aspettando in chiesa” disse Greacy, gli occhi a cuoricino.
Sono pronta ad andare.”
 

Terrified of what I’d be
As a kid from what I’d see
Every single day
When people try
And put the pieces back together
Just to smash them down
Turn up my headphones real loud
I don’t think I need them now
Cuz you stop the noise and
If you stay
I would even wait all night

[Terrorizzato da cosa sarei stato
Da ragazzo di fronte a quello che avrei visto
Ogni santo giorno
Quando le persone provano
A rimettere insieme i pezzi
Solo per buttarli giù
Metto le mie cuffie a palla
Non credo di averne bisogno ora
Perché tu fermi il rumore e
Se tu restassi
Io aspetterei perfino tutta la notte]
Summertime – My Chemical Romance


S’aggiustò il nodo della cravatta. Era fastidiosamente irritante sentire il tessuto così stretto sulla pelle. Come faceva Davide a tenerla su tutto il giorno? Anche Giorgio accanto a sé dava segni di squilibrio, mentre il caro cuginetto se la rideva sotto i baffi (che non aveva, per inciso. Maledetto!).
“Ti odio, sai? Faccia da cul- ”
“Ti ricordo che siamo in chiesa. Un minimo di contegno. – proruppe Davide continuando a ridere per poi avvicinarsi al suo orecchio con gesto confidenziale (che non gli aveva ancora concesso) – Potrai picchiarmi quando tutto finirà.”
“Per quel momento, si sarà già dimenticato della vostra discussione, troppo felice per essersi appena spos- ” continuò Giorgio, ghignando.
“Non nominare quella parola. Mi mette ansia!”
“Certo che non ho ancora capito come mia cugina abbia scelto proprio te. Poteva avere chiunque altro ma alla fine …”
“ … alla fine ha fatto la scelta più sensata. Ovvero ha accettato di sposare me e non te!”
“Oh, pianta di fare il geloso. Farai così anche durante il viaggio di nozze al quale io non parteciperò? Te l’ho già detto: avevo diciotto anni e gli ormoni in subbuglio.”
“Non è trascorso poi così molto …”
“Sono trascorsi, come dici tu, anni! Certo che sei testardo anche.”
“Lo è sempre stato. Ma sta peggiorando.” S’intromise Giorgio.
“Lo vedo.”
“Volete piantarla?! Io non mi sto trattenendo dall’urlare mentre voi mi istigate a farlo!”
Cadde il silenzio.
“Veramente, amico, l’hai già fatto.”
“Cosa?”
“Urlare.”
Ivan si volse verso le panche della chiesa che riempivano anche le navate laterali e scrutò i visi di parenti ed altri conoscenti (e non). Tutti lo fissavano allibiti.
Divenne rosso in viso.
“Vogliate scusarmi. Sono un po’ … agitato.”
Una forte risata rimbombò tra le volte dell’edificio secolare.
Il tempo continuò a trascorrere, senza che potesse fermarlo. Quell’attesa lo uccideva, effettivamente. I battiti del cuore erano accelerati, decisamente. Come poteva pazientare ancora?
E poi accadde, come in un sogno.
Le porte della chiesa si spalancarono e la marcia nuziale incominciò a rimbombargli nella testa, litania d’un giorno felice. Il più felice di tutti.
Marzia dalla seconda fila gli sorrise lievemente, ma lui non lo notò neppure. Non prestò attenzione a null'altro se non alla sua anima gemella.
Illuminata dalla luce diurna e pregna di riflessi derivanti dalle finestre istoriate, un angelica figura camminava per la navata centrale: il viso rosso fiammante di Clara lo fecero sospirare di contentezza. Poi giunse innanzi a lui, arrestando la sua ascesa. Davide prese sottobraccio la cugina, accostandola al futuro marito, in un gesto simbolico di una famiglia inesistente.
Lo sguardo penetrante e smeraldino di Ivan si puntò verso quello della ragazza, intenta nel mentre a non affogare nell’imbarazzo.
Il prete annuì, sereno, osservando i due giovani tenere le dita intrecciate. I sorrisi soffici ed innamorati parevano fatti di zucchero filato.
 
 
Fuori dalla chiesa, tra gli alberi in fiore e il canticchiare degli uccelli, nacque l’estate.
Ricca di colori, di speranze, di relazioni sbocciate ed altre immature.
Ricca di spensieratezza e di problemi illusori.
Ricca di amore, come mai era stata.
Ricca di vita vera e pura.
Ricca di Loro.
Di tutti loro.
 
 
 
FINE


 
<< Improvvisamente il mondo sembra un posto perfetto, improvvisamente si muove con una grazia perfetta. Improvvisamente la mia vita non sembra cosi sprecata, tutto ruota attorno a te non ci sono montagne troppo alte. Non ci sono fiumi troppo selvaggi, cantando questa canzone mi sento li al tuo fianco. Nuvole di tempesta possono coprire il cielo e le stelle, possono entrare in collisione, ma io ti amerò fino alla fine del tempo. Qualunque cosa succeda io ti amerò finché morirò. >>

Tratto da “Moulin rouge!” di Baz Luhrmann

 
 
 
 

Note dell'Autrice:
E' quasi un anno, sapete? Da quando mi sono iscritta ad Efp. O, perlomeno, da quando ho avuto il coraggio di premere quel "Registrati". Loro ci sono sempre state e non potrò mai sdebitarmi. Mi hanno dato coraggio (quando non ne avevo) e mi hanno sostenuto (durante tutto il mio lavoro sia nella vita reale che non). Aria e Vava VVB sempre.
Ringrazio coloro che mi hanno seguita fino a quì, che hanno sopportato il mio silenzio fatto di mesi e chi, nonostante tutto, ha continuato a recensire. Ci sono cose che fanno piacere a prescindere. 
Viaggiare con i personaggi di questa storia è stato divertente. Mi lascia l'amaro in bocca sapere che, ormai, costoro, hanno le loro vite ed io non servo più xD
Non credo che continuerò questa storia con un sequel. Ognuno può immaginare differenti sviluppi, lasciare i dubbi tali o risolverli. 
Le persone cambiano ed io sono troppo diversa, ora, per proseguire un progetto di una me differente e vecchia (che non si rispecchia più nel mio sguardo). 
Spero vi sia piaciuta. 
Grazie di tutto, davvero.

Un kisses
 
_Electra_

NB: Recentemente ho postato due nuove fic. Se volete leggerle mi farebbe molto piacere. Vi metto i link xD
 
Division ( Partecipante ad un contest annullato e fic a cui tengo particolarmente)

Deception
 (seconda classificata al contest "Cantami, o diva")
 
Se avete un po' di tempo e buona volontà, fatemi sapere che ne pensate. Soprattutto per Division. Stop alle televendite!!! 
 
 
;D
  
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