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Autore: Lisa_Pan    16/12/2011    6 recensioni
E vorresti per una persona tutto il bene del mondo e glielo dici nel modo più strano e imbecille in assoluto..
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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sere



..Tutta colpa dei pandistelle..


Buoni i pandistelle nel latte caldo. Si ammorbidiscono in un baleno e si sciolgono in bocca come fosse neve. Il sapore della cioccolata di prima mattina è qualcosa di sensazionale, un buon risveglio. Il miglior risveglio. Di quelli lenti, tranquilli, in cui ti sembra di avere tutto il tempo del mondo. Eh ,beh, di tempo ne ho davvero tanto. Sono tornata a casa da quanto..mmm..vediamo oggi è? Il 27 Dicembre. Quindi in teoria sono tre giorni che mi crogiolo nel mio dolce far nulla. L'orologio ticchetta antipatico nel suo quadrante, la frase "come se avessimo tutto il tempo del mondo" è metaforica, non c'è bisogno che mi ricordi che ogni secondo della mia vita è misurato da te.

Tic, tac.
Diamine, prima mattina un corno. Posso ufficialmente annunciarvi che sto pranzando con il miglior latte e pandistelle al mondo. Migliore perchè lo sto bevendo dentro le tanto agognate quattro mura di casa mia, quelle calde e profumate.
Mmm..torniamo ai pandistelle. Allora chi è il prossimo?

I classici discorsi da prima sveglia. Quelli che non hanno ne capo ne coda. Decisamente imbarazzanti.
Vorrei poter dire che la colpa di quel risveglio così attardato fosse dovuta alla mia sveglia mal funzionante ma, non ho mai avuto una sveglia e se anche l'avessi, avrebbe già fatto una brutta fine.
Da quanto desideravo tornare a casa!? Finalmente quelle dolcissime pareti verde pastello erano di nuovo li ad abbracciarmi. Un'occhiata, decisamente poco attenta, mi suggerì che casa era vuota. Tutti in giro a fare commissioni. Uno pensa che a Natale ci si riposi...pfff...macchè!! Cene, pranzi, regali, corri di qua, corri di là..vitaccia.
Vitaccia alla quale, certamente, non parteciperò, non oggi perlomeno.
Eccola.
"Buongiorno donna!"
Cammina scalza sul pavimento appena lucidato da mia mamma consapevole della incombente pena di morte che pesava sulla sua testa se mia madre l'avesse scoperto. Si stropiccia un occhio e sbadiglia rumorosamente, senza preoccuparsi minimamente di chi la stesse osservando in quel momento. Una gamba dei pantaloni gli è arrivata fin su al ginocchio mentre l'altra struscia a terra sotto i suoi passi. La maglia di pail quasi completamente storta. I capelli arruffati e il trucco della sera prima leggermente sbavato. Un panda. Ecco chi avevo in casa.
"Mmmmm.."
Ogni grugnito aveva un senso, quello era un grido disperato di chi ha fame ma è troppo stanco per mangiare.
Apre il frigo e prende del...vino? Se lo versa nella tazza e si mette a sedere di fianco a me sulla panca gelata. Prende i biscotti e ne bagna uno nella tazza. Io già rido sotto i baffi e attendo..attendo..
"Che...porca miseria..che schifo! Tu, hai il latte andato a male ne sei consapevole?"
"Ehm, ciccia, questo è latte..quello che hai nella tazza è il vino bianco che mia mamma ha usato per cucinare il pollo ieri sera!"
"Non è possibile..che schifo!"
"Che belle abitudini che hai, se continui di questo passo i tuoi figli nasceranno direttamente sbronzi!"
Rido trattenendomi la pancia mentre, finalmente, lei apre gli occhi e alza la mano e m'indirizza un dolcissimo dito medio.
Che vi dicevo? Il miglior risveglio di tutta la mia vita!
"Ma..che idiota!"
"Ok ti levo quella tazza prima che ci affondi di nuovo il cucchiaio, tu vatti a lavare la faccia, magari ti svegli un pò".

Non succedeva spesso che rimanesse a dormire da me, in realtà non succedeva quasi mai.
Diciamo che il nostro rapporto è uno di quelli che non sapresti definire.
Avevamo passato la fase del messaggiamo tutta la notte restando sveglie fino all'alba a parlare di cazzate.
Poi c'era stata la fase filosofica e psicologica, quella dove le nostre menti erano martoriate dalla continua presenza di ragazzi.
Dopodichè la fase del distacco, dove ci sentivamo raramente e vedevamo ancor meno.
E poi questa, la fase del "siamo cresciute" e del "non esiste nessuna fase" solo due totali imbecilli che hanno passato la notte a prendere in giro quel terrore che è mia sorella mentre dorme.
Nel pomeriggio le avevo promesso una giornata diversa e volevo mantenere la parola. Le serviva.
Ho passato gli ultimi anni a desiderare disperatamente un'amicizia degna del suo nome, ho conosciuto persone stupende, alcune più di altre, in cui confidavo di aver trovato ciò che cercavo. Lo volevo disperatamente e per molto tempo mi sono illusa di esserci riuscita, che non avrei più dovuto cercare. Con il tempo ho capito di esssermi sbagliata ancora. Con il tempo ho capito che ho sempre sbagliato.
Ho speso tanto di quel tempo a cercare e ad aspettare, rendevo le cose molto più complicate di ciò che erano e ci stavo male. Poi, ecco che mi sveglio una mattina e, non così tanto improvvisamente, capisco che è tutto molto più semplice di quanto pensavo.

Dicevo, mi alzo e guardo il telefono e leggo il nome di quella donna con la faccia immersa nel mio lavandino traboccante acqua gelata, che mi chiedeva di vederci appena sarei tornata. Sapete cosa ho fatto? Ho sorriso. Come un imbecille. Ho sorriso.
Era quella l'amicizia di cui avevo bisogno, quella  che non chiede e non si aspetta nulla, quella che nasce così, spontanea, da quello che sembra un nulla ma è già un tutto. Avevo bisogno di quel tipo di amicizia che si presenta la notte a casa tua con un neon tra le mani, di quella dei cornetti alle tre di notte o degli insulti gratuiti.
Volevo un'amicizia leggera, su cui poter contare. Volevo un'amicizia di cui non dovermi preoccupare ma da poter vivere.
Ed è spuntata lei quella mattina con la sua semplicissima richiesta di vederci appena tornata.
Ed io ho sorriso.

"Ti vuoi dare una mossa?"
"Senti devo ancora svegliarmi, sono stanca...dobbiamo andare per forza?"
"Si!"
Pigra, non sembra ma lo è.
"Muoviti!"

Questa sera cambio di tutto, un mio compagno di corso è sceso a casa con me e mi ha invitata ad uscire con lui e i suoi amici, ho chiesto se potevo portare un'amica e lui non ci ha pensato due volte, mi ha dato un bacio sulla guancia e mi ha sorriso.
Ovviamente questo lei non lo sa, lo sospetta ma non lo sa.
Non ci ha mai creduto.
Dico, non ha mai creduto al romanticismo. Non ci credeva per davvero, o almeno lei ne era convinta.
Ho sempre pensato che scegliesse la via più facile perchè non volesse rischiare di farsi del male, perchè si sa l'amore porta con se anche un sacco di pene e se non porta quelle porta delle sclete, non sempre facili. Perciò uno crede che divertirsi è molto più facile d'innamorarsi.
Anche lei lo credeva ma non è quello che vuole realmente.
Lei è fatta da ormoni e sentimenti, si mischiano tra loro in una miscela esplosiva. In un ragazzo sa trovare il lato orgasmico e quello dolce e, al contrario mio, le resta più facile parlare del primo che del secondo.
Le ho sempre detto che l'avrei appoggiata in tutte le sue scelte, che aveva una testa e che sapeva come usarla, ma le ho anche detto che non sarei sempre stata d'accordo e che, se si fosse fatta del male, non l'avrei mai perdonata. Non ne ha passate di belle ed è anche per questo che sono tornata a casa ed ho risposto a quel suo messaggio, volevo che capisse cosa si stesse perdendo, volevo che reagisse e che cominciasse a vivere le storie di cui scriveva.
 Questa sera dovrà ricredersi.
La spingo verso uno dei ragazzi che si è portato dietro il mio compagno e le dico di non fare storie e di lasciarsi andare.
Era bello, dannatamente bello e le si leggeva in faccia che era molto interessata. I suoi ormoni ballavano la macarena mentre le sue mani scivolavano sul torso di lui.
Può una persona essere preda e predatrice al tempo stesso?
Lui era preda di lei perchè lei lo provocava in ogni modo, con i gesti e con quelle parole che sembravano sia un rischio sia un gioco. Lei era preda di lui perchè lui le rispondeva con carezze morbide e spontanee e sguardi complici.
Ecco ormoni e sentimenti mischiati insieme in un cocktail di pura armonia.
La guardavo sorridere dopo tanto tempo, sorridere per davvero.
Aveva provato tanti pseudo sentimenti per delle pseudo persone e mai veri sentimenti per persone degne delle sue attenzioni e vederla così, felice, mi fece sorridere.
I problemi non erano scomparsi, la stavano aspettando a casa ma la felicità che stava provando in quel momento era il giusto sedativo che l'avrebbe aiutata ad affrontarli.
Eccola che viene da me.
"Bellino il ragazzetto eh?"
"Dici? Non avevo notato che ti piacesse così tanto!"
"Che fai sfotti?"
"E tu che fai? Già sei cotta?"
"Macchè..." Eccola che alza la voce e diventa paonazza. Quanto è facile leggerle dentro certe volte! Adoro quei momenti in cui c'è quella complicità unica ed imparagonabile.
"Guarda che ti sta chiamando!"
Le tiro una gomitata e lei mi sorride persa. Lei che non credeva nel dolce sentimento!
Bastava guardarle gli occhi per leggere quello scoppio di sentimenti che aveva represso da tanto troppo tempo.
Aveva imparato così tanto ad ingannarsi che aveva dimenticato di quanto fosse bello lasciarsi andare..e anch'io avevo fatto quest'errore.
 "Ehi cocktail, stasera dormi a casa tua!"
"Perche dovrei?"
"Perchè i tuoi ormoni già stanno preparando una bella storiella lunga lunga sul figaccione con cui ti stai tanto divertendo e io ho davvero, tanto sonno. Un'altra notte in bianco non la reggo!!!"
"Approposito di ormoni e figaccioni...il tipo della facoltà? Non è malaccio!"
"No, non lo è..."
"Quindi.."
"Quindi tu fatti i fatti tuoi e torna a sudare in pista!"
"Ok, ok..vado, ma io me lo andrei a prendere!"

Eccoci, cresciute, matte...e amiche. Tutto il resto è contorno.


   
 
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