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Autore: Sorry_Jonas    16/12/2011    0 recensioni
Lei, ricca, lui povero.
Si amano ma la famiglia di lei non sembra accettare l'unione.
Una storia apparentemente banale, ma chi può dire che non vi stupirà?
Provare per credere.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mia postazione all'entrata cominciava ad annoiarmi.
Kevin mi aveva dato il compito di accogliere tutti gli ospiti così ero obbligata a sostare di fianco all'entrata con un sorriso aperto in volto, mascherando tutta la mia noia...
37, 38, cominciai a contare tutte le persone all'entrata per controllare che fossero venuti tutti gli invitati.
Erano baldi giovani sulla ventina, spavaldi e altezzosi, che camminavano tra la folla come Dei scesi sulla terra lanciando occhiate ammicanti a me, unico loro oggetto di desiderio della serata.
Io cercavo di ignorarli, la bellezza e la giovinezza non sono eterne e quando anche queste li avrebbero abbandonati sarebbero rimaste persone vuote e sciocche.
Nicholas non era affatto così, forse non sarà stato colto, o ricco, ma conosceva molte cose che non si imparano sui libri.
Mi ricordo ancora la prima volta in cui gli esplicai le mie teorie sull'emancipazione femminile e su come detestavo il modo in cui la società trattava noi donne...

4 settembre 1911

Ero poggiata sul letto con aperto in grembo il libro di cucito.
Non avevo molta voglia di studiare quella insulsa materia, come al mio solito, ma da qualche giorno riuscivo ad essere anche meno concentrata.
Quel ragazzo, i suoi occhi nocciola e i suoi ricci morbidi...
Sembravano un pensiero molto più allettante del punto croce.
Ormai conosceva il mio indirizzo di casa così non avevamo bisogno di incontrarci al buio...
-Nicholas, ti avevo detto che avrei dovuto studiare!-
Dissi appena sentii la finestra cigolare un poco...
-Lo so, ma avevo tanta voglia di vederti!-
Mi voltai a guardarlo mentre scavalcava il davanzale e atterrava delicatamente sul marmo bianco dei miei pavimenti.
Io gli feci spazio sul letto cosìcchè lui si potesse sedere al mio fianco.
-Com'è andata la giornata?-
-Stancante ma non voglio più pensarci, ormai è finita, no?-
-Esatto, quindi ti sei sentito in libertà di impedire a me di svolgere i miei compiti?-
-Lei è proprio una ragazza acuta e perspicace, signorina Garibaldini...-
Chiuse piano il volume riponendolo sulle lenzuola e s'impadronì delle mie labbra.
-Dovresti smetterla di agire a mia insaputa!-
-Scusami, sai che adoro sorprenderti!-
Questa volta fui io ad avvicinarmi a lui per poi riunire le nostre bocche bramose l'una dell'altra.
Via via la mia voglia di studiare scemava dando spazio ad un solo desiderio: Lui.
-Non avevi detto che dovevi fare i compiti?-
-Adesso non ne ho più voglia!-
Replicai cercando nuovamente il contatto con le sue labbra.
-Vediamo cos'abbiamo qui, 'lezione di cucito'!-
-Una tale noia, non mi va di studiare materie del genere!-
-In effetti non sembra molto interessante, ma almeno tu imparerai qualcosa...-
-A fare un punto croce? Posso farne anche a meno, grazie!-
-Le mie sorelle vivono di questo!-
-Lo so, Nicholas, so di essere una puella viziata ma a me, sinceramente, non importa nulla del cucito o della gastronomia! Io voglio studiare cose interessanti, i filosofi, per esempio...-
In un primo momento, appena pronunciai quella frase, il ragazzo scoppiò a ridere.
Poi si fece serio quando mi vide assumere un aria risoluta e composta segno che non stessi affatto scherzando.
-Scusami, sono stato scortese! Perchè non ti piacciono le materie che studi? Perchè la filosofia?-
-Perchè è di gran lunga più interessante! Io non voglio di certo fare la massaia!-
-Ma è quello che t'aspetta, essendo una donna ricca! Dovresti ringraziare il cielo di non essere costretta a lavori manuali come tagliare legna o assemblare pezzi di ferro!-
-Preferirei di gran lunga, ad essere sincera! Io voglio avere un lavoro serio, come quello di mio fratello Kevin!-
-Capisco ciò che desideri...-
-Sul serio?-
Replicai sorpresa, non pensavo che un essere di sesso maschile avesse mai compreso le mie parole senza giudicarmi o urlarmi contro.
-Sai, sei il primo che non mi da della pazza!-
-I tuoi fratelli lo fanno?-
-Con altra terminologia ma il senso è quello!-
-Sono solo degli stolti, non meritano di starti accanto!-
Soffiò sui miei capelli passandovi le dita, quel gesto mi rillassò e piegai la testa sulla sua spalla per sentirlo più vicino.
-Come fai ad essere così... speciale?-
-Non sono speciale, Andrea, lo pensi solo perchè tutti quelli che ti circondano ti deludono continuamente!-
-Però sei saggio, di gran lunga più di me!-
-Non è vero nemmeno questo, tu sei molto saggia e anche molto più coraggiosa di me!-
-Io? Io che sto qui tutto il giorno a non fare nulla, servita e riverita, mentre tu vai a spaccarti la schiena giorno e notte?-
-Si, tu. Io non mi sono mai battuto per i miei diritti come fai tu ogni giorno. Preferisco subire le prepotenze del padrone perchè essere remissivi è più semplice!-
-Dovreste ribellarvi tutti, siete in molti e di certo ci sovrastereste!-
-Lo so, ma non è facile convincere gli altri di questo! Non tutti hanno la tua determinazione, Andrea!-
-Non farmi tutti questi complimenti, o finirò per montarmi la testa!-
Senti le sue labbra, appoggiate sulla mia testa, piegarsi in un leggero sorriso...

-Andrea, ti sei addormentata?-
-Si, Nicholas? Che ci fai tu qui?-
-Mi sono infiltrato!-
-Hai perso il lume della ragione, per caso? Se i miei fratelli ti scoprono saranno guai seri!
-Lo so, ma sono giorni che non ci vediamo e cominciavo a sentire la tua mancanza!-
Mi guardai intorno prendendolo per la manica della giacca e lo trascinai dietro un vecchio salice in un angolo del giardino.
-Anche tu mi sei mancato.-
Ci guardammo intensamente per poi scambiarci un bacio appassionato.
Ci staccammo giusto il tempo per lasciare il nostro nascondiglio ad un giovane ubriaco che cercava un posto appartato per liberarsi del troppo alcol assunto.
-Questi ricconi, non fanno altro che ubriacarsi!-
Asserì quando finalmente arrivammo nelle mie stanze.
-Devo darti ragione, sono sciocchi e credono di essere importanti solo perchè hanno bellezza e gioventù!-
-Doti che però non li accompagneranno per sempre...-
-Stavo pensando la stessa cosa, sai?-
Sorridemmo entrambi senza staccarci reciprocamente gli occhi da dosso.
-Come mai t'eri assopita?-
-Noia, questa festa non mi diverte per nulla, almeno fino a qualche minuto fa!-
-E mi hai sognato, per caso?-
-Mi leggi nel pensiero? Si, t'ho sognato, ricordavo il primo giorno in cui ti dissi che avrei voluto studiare filosofia al posto...-
-Di materie come cucito o grastronomia! Lo ricordo bene, indossavi quel vestitino di velluto color porpora che adoro e avevi i capelli raccolti in una grande treccia a lato...-
-Vedo che hai una buona memoria!-
-Le cose belle non si dimenticano facilmente!-
-Oh, mercì monsieur!-
- De rien!-
-Vedo che il tuo francese va via via migliorando!-
-Ogni giorno imparo cose nuove, prima o poi diventerò quasi bravo quanto te!-
-Lo spero, ma adesso parliamo d'altro...-
Sospirai al suo orecchio per poi spingerlo sul letto sedendomi a cavalcioni su di lui.
-Non riesci a starmi lontana nemmeno un po', vero?-
Sorrisi senza replicare iniziando a togliergli prima la giacca nera seguita dalla camicia e i pantaloni dello stesso colore.
-Le mie sorelle sono state davvero brave!-
-Ammetto di non trovare differenza tra quest'abito e quelli che solitamente indossano i miei fratelli, porta loro i miei complimenti più sinceri!-
-Lo farò, ne saranno contente!-
Anch'io m'ero spogliata delle mie vesti e cominciai a muovermi lentamente su di lui.
Amavo il modo in cui mi faceva sentire, amavo le sensazioni che mi percorrevano mentre facevamo l'amore...
C'era anche da dire che non avevo molti termini da mettere a confronto con lui dato che era sempre stato l'unico...

12 settembre 1911

-Andrea, noi siamo pronti, sicura di non voler far venire Giorgio e Camilla?-
-No, Kevin, tranquillo. Credo che una 17enne riesca a stare sola per un paio di giorni!-
-Dai Kevin, il treno non aspetta di certo noi!-
-Fa attenzione, sorellina!-
Mi schioccò un leggero bacio sulla nuca e sparì dietro il cancello.
Era la mia prima sera completamente sola in casa.
I miei fratelli, come sapete, erano molto protettivi quindi non era loro consuetudine lasciarmi incustodita.
-Madame Baudlair mi ritiro nelle mie stanze, voi sparecchiate la tavola, grazie!-
Mi stesi sul letto pensando a cos'avrei potuto fare per svagarmi un poco...
Non avevo molti interessi, dovevo ammetterlo.
E i miei fratelli non m'impedivano mai nulla quindi non sarebbe stato eccitante come trasgredire qualche regola.
L'unica cosa che infastidiva Kevin era la musica ad alto volume.
Così decisi di appropiarmi di uno dei giradischi di Joseph per ascoltare uno dei dischi ereditati da mia madre...
La musica rimbombava sulle pareti della stanza raggiungendo i miei timpani limpida e carica di energia.
Non erano di quelle solite canzoni classiche, mia madre era sempre stata una donna piena di vita, allegra e solare.
Cominciai a saltare sul letto abbozzando quelli che sembravano essere passi di danza.
-Strano che non t'abbiano presa alla Scala di Milano!-
Una voce nella stanza sovrastò il rumore assordante.
Scesi dal letto e fermai il giradischi.
-Perchè l'hai fermato?-
-Per salutarti meglio! Come mai qui?-
-Ho visto i tuoi fratelli allontanarsi così ho pensato...-
-E così mi spii?-
Asserii con finto tono accusatorio.
-Non essere sciocca lo sai che...-
Interruppi le sue parole impadronendomi delle sue dolci labbra.
-Come vedi non sono solo io che amo sorprenderti!-
Sorrisi e mi sedetti sul materasso.
-Quindi sono partiti?-
-Stanno via due giorni!-
-Peccato per così poco, avremmo potuto passare tutto il tempo insieme!-
-Già, sarebbe troppo bello per essere vero!-
-Come puoi essere così bella?-
-Non lo so, chiedilo ai miei genitori?-
-Bè dopo aver avuto due scarti hanno deciso di impegnarsi bene per ottere un terzo risultato perfetto che compensasse!-
Scherzò lui ma io assunsi un'aria seria.
Non mi piaceva che insultasse deliberatamente i miei fratelli.
Non saranno stati dei più amorevoli e comprensivi ma erano comunque i miei fratelli!
-Scusami, era fuori luogo!-
-Cosa facciamo adesso?-
-Quello che facciamo di solito, ci coccoliamo e parliamo!-
-Bè ma i miei fratelli non sono in casa, potremmo anche osare di più!-
-Osare più di così, Andrea, non saprei come...-
Mi alzai dal letto sbottonandomi la vestaglia.
Avevo quell'idea in mente già da qualche tempo e avrei voluto tanto realizzarla con lui...
Nicholas, dal canto suo, rimase attonito da quel mio gesto totalmente inaspettato e prese a fissarmi insistentemente che quasi mi vergognai del mio corpo.
-Nicholas, ci sei?-
-S-si, più o meno...-
Mi avvicianai piano a lui ma si scansò.
-Tu sei sicura di volere questo?-
Annuii certa, ero impulsiva ma non sprovveduta!
-Forse tu non mi vuoi, avrei dovuto chiedere il tuo consenso prima di...-
Feci per rivestirmi ma lui mi bloccò i polsi.
-No, no che dici! Tu, tu sei bellissima! Diamine se non lo sei, ma... questa sarebbe la tua prima volta e non vorrei che la sprecassi con me, ecco.-
- Sprecassi? Non dire corbellerie, Nicholas! Tu sei tutto ciò che voglio! E poi anche per te sarebbe la prima volta, giusto?-
-Bè.. in realtà no. Ho avuto altre donne prima di te...-
-Oh...-
Ammetto che rimasi un po' delusa da tutto ciò.
Io pensavo di essere l'unica per lui invece venivo a scoprire che c'erano state altre prima di me.
Mi sentii incredibilmente sciocca.
-Questo però non vuol dire nulla, sono storie passate su cui ho messo una pietra!-
Notando che il mio sguardo non si smuoveva da terra mi avvicinò a lui, seduto sul letto, e mi prese il mento tra le dita costringendomi a guardarlo.
-Ascoltami, tu sei la prima ragazza di cui m'innamoro, giuro. Non ho mai provato per nessuna quello che provo per te! Credi che rischierei tutti i giorni di venir messo alla gogna dai tuoi fratelli se non ti amassi?-
Scossi la testa.
-Io ti amo, Nicholas, ma adesso che so che per te non è la prima volta mi sento davvero stupida!-
-Perchè dici questo?-
-Perchè tu sei già esperto mentre io...forse dovrei prima farmi insegnare da qualcuno!-
-Non dire sciocchezze, Andrea! Queste non sono cose che s'imparano! Io sono onorato di essere il tuo primo e non devi affatto vergognarti...-
Gli sorrisi, riusciva sempre a rassicurarmi.
In tutto questo m'ero quasi dimentica d'esser completamente nuda.
Così mi guardai diventando improvvisamente rossa in volto.
Lui mi accarezzo una guancia facendo scorrere le sue dita leggere sul mio collo, poi sul petto e infine le posò sul fianco.
Mi spostò delicatamente sotto di se e si liberò dai suoi indumenti.
Non avevo affatto paura, con lui non vedevo ragione i averne...
Le sensazione che m'attraversarono in quel momento furono molteplici e indescrivibilmente belle.
Le nostre labbra sembrava quasi incollate e i nostri corpi si muovevamo quasi fossero uno solo.
Fu probabilmente la sera più bella della mia vita.
  
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