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Autore: Christine_    16/12/2011    1 recensioni
Io, Gisele Lewis, prendo te, Austin Samuels, come mio acerrimo nemico e prometto di esserti sempre tra i piedi, nel lieve fastidio e nella atroce sofferenza, in indigestione o in peste bubbonica, nel male e nel malissimo, e di odiarti e disonorarti ogni giorno della mia vita finché la TUA morte non ci separi.
Dalla storia:
- NO, NO, NO. Austin, ma che diamine stai facendo? - Urlo dal megafono, spaventando tutti i presenti.
Austin mi guarda sconvolto, alzando le braccia. - Che ho fatto? -
- Gis. Sta provando a malapena da mezz'ora. Sta andando bene! - Gary cerca di farmi ragionare, ma io lo ignoro.
- No che non sta andando bene. - Mormoro, prima di riaccendere il megafono.
- Austin. Un po' di sentimento. Lo so che ti è molto difficile, visto che probabilmente non ne hai, ma sei un attore, o almento dovresti esserlo. Quindi, concentrati e NON FARMI ESASPERARE. -
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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chap 7
the right time.

Non so per quante ore siamo rimaste a parlare ieri sera, dopo che Ed è andato via. Abbiamo parlato di loro due, di come sono andate realmente le cose. Almeno so che lui non mi hai mai presa in giro, volevano dirmelo e glielo leggo negli occhi che è la verità.
E poi gli dico di Austin. Di tutto quello che mi ha detto, di quanto sono stata stupida a non rispondergli. Ho anche lasciato il telefono spento.. voglio parlargli a quattr'occhi. Come ha fatto lui con me.
La mattina mi sveglio più agitata che mai, neanche il primo giorno di lavoro ero così. Audrey si alza come sempre prima di me e mi prepara il solito caffè, con un cioccolatino accanto alla tazzina.
- Hai bisogno di energie stamattina, splendore - mi dice con un sorriso.
- e ho anche bisogno di non morire di crepacuore prima di arrivare sul set - le rispondo facendole un sorriso a 32 denti.
- Ce la farai, miss Lewis. E vedi ti tornare a casa con Samuels, oggi - mi dice pizzicandomi la guancia.
Mi stiracchio e bevo il caffè, prima di lasciarmi andare al sapore meraviglioso di questo cioccolatino Lindt. Ma come si fa a farli così buoni? Mah. Scelgo velocemente cosa mettere - evento più unico che raro - ed esco. Esco con il cuore che sta per scoppiare, con le gambe che tremano, e con dei colibrì assassini nello stomaco. Però sono uscita.
Esco dalla macchina solo dopo aver tirato un respiro profondo. A braccarmi però c'è subito Gary.
- Rimboccati le maniche, sarà una giornata assurda, oggi -
Oggi, giornata assurda? No, oggi ho di meglio da fare, ciccio. Non faccio neanche in tempo a formulare il pensiero che mi ha trascinata via, da Mike. Mentre lui parla cerco Austin con lo sguardo, ma non lo trovo.
Gary mi tira una gomitata e mi indica il foglio dove sta scrivendo.
'Austin è dallo sceneggiatore, mi ha raccontato tutto stamattina. è arrivato un'ora in anticipo che non riusciva a dormire e voleva vederti'
Alzo gli occhi e incontro quelli di Gary, che mi fa l'occhiolino. Gli disegno un sorriso accanto alla scritta e sorrido anch'io.
Poi, il suono di Mike che si schiarisce la gola mi riporta alla realtà.
- Quindi bisogna che ci focalizziamo di più su Allison, via quei colori -
Annuisco e ripeto 'via colori', tanto per fargli capire che più o meno lo sto ascoltando. Poi però vedo Eric entrare sul set con Austin accanto che è perso con lo sguardo a cercare qualcosa. E lo so io cosa!
Sono qui, scemo! Ma non credo che mi riesca a leggere nel pensiero.
- E poi, cosa importantissima - dice Mike alzando la voce. Questo qui adesso si ricorda delle cose importantissime e mi tocca starlo a sentire.
Scambio un'occhiata veloce con Austin e lui viene catturato dalla costumista. Ma allora ci tramano contro, è una congiura!
- Capito tutto? - Meno della metà, a dire il vero.
- Certo - alla faccia della sincerità.
- Confido in voi, ragazzi -
Mike va via e mi volto verso Gary.
- Tranquilla, tesoro. Ho preso appunti su tutti, vai a cercarlo, muoviti - sussurra velocemente e mi spinge via.
Sto per aprire la porta quando mi sento chiamare da Eric. Ma un fulmine quando serve, no, eh?
- Dimmi - dico, voltandomi.
- Ho fatto le modifiche che mi ha chiesto Mike. Ma dice che devi essere tu a controllare -
Ora? Damn!
- Certo - rispondo con il sorriso più falso che esista. Vedo Gary passarsi una mano fra i capelli e io di risposta alzo le spalle. Che ci posso fare?
Passo almeno mezz'ora a rianalizzare tutto, il tutto perchè mi tocca alzare la testa ogni dieci secondi. Maledettissima me.
- Adesso è perfetto - dico sorridente, guardando Eric.
- Grazie mille, Gisele - mi risponde e scatto subito verso Gary, per chiedergli dove si è cacciato Austin.
- TUTTI IN SCENAA! - urla Mike, dal megafono.
Come in scena? Mi sto per arrendere, adesso ho i nervi a fior di pelle.
- Dai, c'è tutta la giornata - mi sussurra Gary.
- Avrò un esaurimento nervoso prima, lo so -
Poi lo vedo conquistare il centro del set e guardarmi, finalmente per più di tre secondi. Ma prima che possa succedere qualcos'altro Mike urla AZIONE e lui si trasforma.
Non gli tolgo un attimo gli occhi di dosso, in silenzio seguo ogni suo più piccolo movimento. Ma come ho fatto a non capire prima cosa mi stava succedendo? Lo vedo sorridere alla protagonista.. quel sorriso che.. devo dirglielo, devo parlargli. Urgentemente.

Sono alla fine della giornata e ho il fegato a pezzi.. e il mio sistema nervoso ha certamente riportato lesioni inguaribili.
La ragione penso sia chiara. Non siamo riusciti ad avvicinarci.. e adesso io sono nelle mani di Stephanie e lui in quelle di Mike. Gary cerca di calmarmi, invano. Molto invano.
Sono un fascio di nervi.. vederlo così vicino e non poter fare nulla mi fa innervosire ancora di più. E lo vedo che mi cerca, cavolo! Il che aumenta ancora di più la mia percentuale di nervosismo.
- Quindi dovrebbe andare così. Gisele, mi stai ascoltando? -
- Sì, sì. Va .. benissimo, così - rispondo, guardando Stephanie.
- Okay, allora credo che per oggi possa andare, ci vediamo domani -
Se non ho un crollo nervoso, volentieri.
- Certo - traduco, sorridendo. Alzo gli occhi per vedere se si è liberato da Mike e.. non lo vedo. Non lo vedo più.
Dove diavolo si è cacciato quell'imbecille adesso che gli posso parlare?! Calma Gisele, respira. Mi volto e non vedo più neanche Gary. Abbandonata anche dalla mia sentinella. E adesso?
*Adesso inizi a cercare in giro, no?*
Grazie per il consiglio, ci ero già arrivata.
*Non credo*
Piantala.
Inizio a camminare quasi da agente segreto, per paura che qualcuno mi chiami, o mi veda. E non posso neanche chiamarlo, altrimenti mi sentono.
Non può essere andato così lontano, no? Dove ti sei cacciato, grandissimo i-
Una mano mi prende il braccio e mi spinge indietro, vedo la porta chiudersi e rimanere al buio.
- Ma cos-
La stessa mano si mette sulla mia bocca per farmi stare in silenzio. Sento la voce di Mike fuori dalla porta svanire piano piano, stava sicuramente passando qui davanti.
Con la mano accendo l'interruttore per vedere chi è che si diverte a fare questi scherzi idio-
- Austin - dico, e un peso si toglie dal cuore.
- Scusa la brutalità, ma credo sia l'unico modo per parlare - sussurra, per non farsi sentire.
- Beh, in fin dei conti, lo stanzino dell'oggettistica ha un suo non so che - dico ridendo e spostando con il piede una lampada per arrivare più vicina a lui.
- Io.. ti devo delle spiegazioni più precise - inizio appoggiando una mano sul suo petto e, con un gesto delicato, lui appoggia la sua sulla mia.
- E' vera. La storia della premiere di Stardust, intendo. Volevo davvero fartela pagare, mi avevi distrutto non sapendolo.. Rivedendoti pensavo che avrei provato solo odio per te.. ci è voluto quel bacio, e millemila persone a dirmelo, per capire che l'odio era l'ultimo dei sentimenti che provavo per te. Io.. credo di essere davvero innamorata di te, Samuels - e alzo gli occhi per tuffarmi nei suoi. Ci vorrei annegare in quel color cioccolato, davvero.
Lui mi passa la mano dietro la schiena e mi avvicina a lui.
- Per colpa mia abbiamo perso.. uhm.. Tre anni, all'incirca - e ridiamo - credo sia il caso di recuperare, capo - mi dice con un ghigno.
Mi avvicino a lui e lo vedo chiudere gli occhi. Gli mordo delicatamente il labbro inferiore e lo vedo sorridere.
- Non.. chiamarmi.. capo.. Samuels - gli dico lentamente e lui mi prende il viso tra le mani.
- Ieri sera ci eravamo fermati più o meno qua - sussurra e mi bacia. Un bacio più bello di quello di ieri sera. Più bello di tutti quelli che abbia mai ricevuto.
- No, no, aspetta - gli dico staccandomi e lui, quasi spaventato risponde con un - Cosa c'è?! -
- Ci eravamo fermati, qui - gli dico sorridendo e stavolta lo bacio io. Lui mi mette una mano sulla coscia e mi fa salire in braccio, appoggiandomi al muro.
Dio, ti prego, fà che non entri nessun-
La porta si spalanca e c'è Gary.
- Dei dell'Olimpo, ce l'avete fatta! - sussurra e poi chiude la porta.
- No, Mike. Gisele e Austin non sono neanche qui - dice, una volta chiusa e scoppiamo a ridere.
- Che ne dici di riprendere in luogo più calmo? - chiedo io.
- E comodo soprattutto - mi dice facendomi scendere e scansando ancora la stessa lampada.
Apro la porta, non lasciando mai la sua mano. Appena usciamo mi abbraccia da dietro e mi dà un bacio sul collo.
- Gisele .. - mi dice dolcemente.
- Non è che potrei.. come dire, non girare ancora l'ultima scena.. ti prego, odio Miles -
Mi giro e rido.
- Non credere che puoi rigirarmi come vuoi adesso, sono pur sempre il capo -
- Quando ti conviene, eh! Allora vorrà dire che chiederò a Mike di rigirare la scena di sesso con Allison, sai posso fare di meglio - mi risponde con un ghigno.
- Non puoi fare di meglio, Samuels. E poi, decido io -
Lo vedo ridere e.. quanto sono fortunata, che diamine.
- Come vuoi tu, capo - mi dice baciandomi.
- Ah, eccovi voi due -
Mike. Cazzo.
- Ce ne avete messo di tempo. Vi tengo d'occhio dall'inizio delle riprese - dice sorridendo e tiriamo un sospiro di sollievo.
Adesso ditemi: ero solo io l'unica a non essersi accorta di quello che c'era?
A quanto pare, sì.

Sono pronta al linciaggio.
Sono passati millenni, lo so. Ma a malapena trovo il tempo per respirare tra università e quant'altro... e so che potete capirmi.
Però su, tutto è bene quel che finisce bene, no?!
Ce l'hanno fatta... Anche Mike dà la sua benedizione, che volete di più!
Però magari dovrei anche smetterla di commentarmi il capitolo da me... tocca a voi, lo sapete! Fatemi sapere ogni lettera che vi ha fatto schifo, cosa vi è piaciuto, qualsiasi cosa vi sia passata per la testa, sapete che ci tengo molto!
Adesso devo abbandonarvi di nuovo. Spero di poter pubblicare spesso l'epilogo e sappiate che sto lavorando ad una nuova originale.
E' quasi pronta... mancano solo gli ultimi ritocchi. E promettete di sopportarmi ancora, vi prego!
Un abbraccio stritolante,
Rachele.

  
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