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Autore: Sellyistheway    17/12/2011    1 recensioni
Erik e Charles. Cherik.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Charles Xavier, Erick Lensherr/Magneto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Era notte fonda in casa Xavier.  Tutti i mutanti erano nei proprio alloggi a dormire, tutti tranne due, i soliti Erik e Charles. Charles era nel suo studio a fare ricerche, si poteva facilmente capire dalla luce che s’irradiava dalla sua finestra. Mentre sotto di essa si trovava Erik. Era lì da un paio di ore, non riusciva a prendere sonno, troppi pensieri viaggiavano nella mente del mutante. Mentre finiva il suo bicchiere di scotch si accorse della luce proveniente dallo studio, comprese che neanche Charles era andato ancora a letto. Salì le scale e busso alla porta-
Erik : È permesso?
Charles : Vieni avanti Erik, mi domandavo quanto ci avresti messo a capire che dovevi smetterla di pensare e venire qui.
-Erik sorrise- Non avevi promesso che non ti saresti intrufolato nella mia mente?
Charles : Certo, ma sono giorni che ti vedo preoccupato. E non per le solite cose. Mi domandavo cosa avessi, ma sapevo che non avrei potuto chiedertelo e sapevo anche che non me l’avresti detto. E poi non ho sbirciato nella tua mente, la tua preoccupazione, i tuoi pensieri sono visibili dai tuoi occhi. Ah, e comunque ti avevo visto scendere prima, era solo una questione di tempo. –sorrise-
-Erik si distese a peso morto sul divano, poggiando il bicchiere alla sua scrivania- Non ti stanchi mai di sapere tutto Charles?
Charles : No. Soprattutto se l’argomento sei tu. Anzi, è il non sapere qualcosa di te che mi disturba leggermente.
Erik : leggermente?  -alzò un sopracciglio-
-Charles si alzò dalla scrivania ed andò a sedersi  accanto ad Erik, che fece appena in tempo a tirare via i piedi prima che Charles si sedette- Mmmh, beh si. Possiamo dire che mi reca un po’ di fastidio. –sorrise mentre lo invitò a mettere i piedi giù e ad avvicinarsi- Andiamo, vuoi dirmi cosa ti passa per la testa o devo scoprirlo da me?
-Erik cercò di sorridere. L’argomento che voleva introdurre non gli sarebbe andato a genio e si sarebbero messi a litigare. Voleva davvero confessargli tutte le sue preoccupazioni ma Charles le conosceva bene ed Erik sapeva le sue risposte a memoria- Niente, tranquillo il solito. Vecchi incubi che riaffiorano anche con la luce del sole. Tutto qui, puoi star sereno.
-Charles sapeva che stava mentendo. I suoi occhi, i suoi fantastici occhi, quelli non mentivano mai. Erano lo specchio della sua affascinante anima- Erik –si avvicinò per guardarlo meglio- lo sai che non puoi mentirmi. E non per il mio potere, ma perché ti tradisci da solo. Vuoi dirmi cosa impedisce a quest’occhi di brillare? –gli sorrise così vicino che quasi le loro labbra, da lì a poco, si sarebbero sfiorate. Erik non riuscì a mantenere il contatto visivo e si alzò dal divano quasi stizzito-
Erik : Charles, non puoi continuare a farlo. Non possiamo.
-Charles si alzò- Non mi dire che stiamo affrontando lo stesso argomento, ancora.
-Erik cercò di mantenere la calma, come sempre con Charles- Si, stiamo proprio parlando di me e te. Di quello che abbiamo..o che ci resta.
-Charles si passò una mano fra i capelli- Erik, per l’amor del cielo cosa vuoi che faccia?
-Erik non riuscì più a trattenersi ed alzò la voce- No Charles, dimmi tu cosa vuoi che faccia. Dimmi finalmente cosa vuoi che ne facciamo di noi. Sono stanco di subire i tuoi silenzi che diventano giorno per giorno più pesanti. Di non poter essere ciò che sono alla luce del sole, di non poter esserlo neanche con te tutti i giorni, ma solo quando tu, qualche notte, t’infili nel mio letto e m’imponi il tuo volere. Non puoi illudermi che per noi due ci sia una speranza. Maledizione, non puoi costringermi ad amarti in silenzio e a metà. Io non  posso, io non voglio che sia così. –una lacrima gli rigò il viso. Scendeva lentamente sulla guancia di Erik, quasi come se fosse pesante, carica di tutte le sue sofferenze.-
Charles : Erik ti prego. Non farmi sembrare un mostro. Non lo sono. Ho sempre voluto il meglio per te, credi che voglia questo per noi? Non voglio che rimanga per sempre così, ma adesso è quello che abbiamo e non voglio buttare all’aria tutto ciò che abbiamo costruito.
Erik : Ah si? E che abbiamo costruito? Un castello di carte basato sulle bugie? Nessuno sa di noi, tu non vuoi che si sappia perché potrebbero escluderci o portarti via i ragazzi e loro hanno bisogno di te, giusto? Ed io? Credi che mi piaccia vederti sgattaiolare la mattina presto dal mio letto per la paura che qualcuno ti veda? Non poterti mai sfiorare in pubblico o esternare qualche tenerezza? No, questo può accadere solo col favore delle tenebre, all’ombra di una proibizione imposta esclusivamente da te, Charles.
-Charles si tenne la testa fra le mani- E tu pensi che mi piaccia vedere tutte quelle ragazzine sbavarti dietro, sfiorarti e baciarti davanti ai miei occhi o dietro alle mie spalle? Pensi che non sappia di te e mia sorella? –urlò verso Erik in preda alla rabbia-
-Erik mugugnò qualcosa tentando di calmarlo- Charles, non so più come dirtelo. Ho bisogno di te, non è un banale bisogno fisico di averti accanto, è come se con la tua sola vicinanza, con il tuo solo respirarmi accanto tu riesca a cancellare i miei difetti, le mie insicurezze. Io voglio che tu sia l’unica luce che possa far risplendere la mia anima torbida.
-Charles gli prese la testa fra le mani e posò delicatamente le labbra sulle sue- Odio dovertelo dire, ma non possiamo, non ancora. –posò la fronte sulla sua-
-Erik amareggiato si staccò da lui ed uscì fuori dallo studio sbattendo la porta, lasciando Charles lì immobile.
Questo fu il ricordo che riaffiorò alla mente del Professor Xavier, anni dopo, mentre frugando nelle vecchie foto ne aveva trovato una che raffigurava lui ed Erik, insieme e sorridenti. Mentre sfiorava con l’indice la foto si fermò sul viso di Erik ed una lacrima rigò quel suo viso stanco.-
  
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