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Autore: Isabelle feds    17/12/2011    1 recensioni
Lei si chiama Isabelle. E' una ragazza che non si fa notare molto. Si sente sempre diversa dagli altri ed è insoddisfatta della sua vita, ma alla fine riesce ad essere felice.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi chiamo Isabelle e vengo da un piccolo paesino. Ho i capelli lunghi, castani e lisci, ho le lentiggini ed ho un modo di vestire tutto mio. Vivo sola con mia madre e sono figlia unica, mio padre non l'ho mai conosciuto. Non sono una di quelle persone che si fanno notare molto e quando andavo a scuola ero solita a stare da sola.
Quando avevo 15 anni, nel periodo invernale, mi trasferii in un altro paesino dove mia madre aveva trovato lavoro, di conseguenza sarei dovuta andare in una nuova scuola e farmi dei nuovi amici.
Una mattina, mia madre mi accompagnò alla nuova scuola. Appenai arrivai la bidella mi mandò dal preside.
"Bene, Isabelle Taylor Williams, tu sei la nostra nuova alunna. Vieni con me, ti porto nella tua nuova classe"
"In che sezione sono?"
"Nel 2° E"
Il preside mi mise la mano sulla spalla e mi accompagnò in classe. Camminammo per il corridoio e ci ritrovammo davanti ad una porta con sopra un cartellino " 2°E". Il preside bussò.
"Buongiorno Elga, questa è la tua nuova alunna" la professoressa si alzò dalla sedia. "Isabelle, lei è la tua professoressa di matematica, nel corso della giornata conoscerai anche gli altri professori"
"Allora ti chiami Isabelle? Che bel nome"
"Mi chiamo Isabelle Taylor Williams"
"A questo punto io vi saluto. Buona giornata" il preside se ne andò.
"Bene Williams, mettiti in quel banco lì"
I banchi erano tutti divisi. Mi misi a sedere in quel banco, posai la mia borsa e tirai fuori un quaderno ed il borsellino. La mia classe era formata da 20 persone.
"Scusate ragazzi, ora inserisco Isabelle nel registro. Come mai ti sei trasferita?"
"Per mia madre. Ha trovato un lavoro qui, così, invece di fare 2 ore e mezzo di macchina ogni mattina, all'andata e al ritorno, si è trasferita direttamente qui."
"Ah capisco. Beh ragazzi, ora avete una nuova compagna di classe!"
Tutti si girarono a guardarmi e mi sentivo a disagio. Non mi sentivo a mio agio in quella scuola. I ragazzi o erano fighi o erano sfigati, le ragazze o erano delle fighe o erano sfigate, vie di mezzo non c'erano. Io mi sentivo di appartenere a quella via di mezzo che in quella scuola non esisteva e avevo già intuito che sarei rimasta sola, un'altra volta.
La campanella suonò e andai a cercare il mio armadietto. Me ne andavo a spasso per i corridoi con i libri tra le braccia e mi sentivo osservata. Sentivo le ragazze ridere e non sapevo se ridevano di me o per qualcos'altro.
Un libro mi cadde a terra e mi accucciai per riprenderlo. La mia testa andò a sbattere con quella di un ragazzo che stava per raccogliermi il libro.
"Scusami"
"Non fa niente" Il ragazzo alzò lo sguardo "Tu sei quella nuova?"
"Ehm, si"
"Come ti chiami?"
"Il mio nome è Isabelle, Isabelle Taylor." La seconda campanella suonò, era ora di tornare in classe.
"Scusami, devo scappare. Beh, allora ci sentiamo..Isabelle!"
"Certo...ciao"
Il ragazzo se ne andò correndo nella sua classe e io rimasi a guardarlo mentre andava via. Non avevo nemmeno fatto in tempo a chiedergli il suo nome.
  
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