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Autore: _Frame_    17/12/2011    3 recensioni
Mio padre morì il 28 gennaio 2010. Era un poliziotto. Mia madre il 14 febbraio 2011. Lei era un'ex attrice e modella. Entrambi erano seppelliti nel cimitero a due passi da casa. Questo era tutto ciò che sapevo dei miei genitori all'età di cinque anni. Anzi, questo era tutto quello che volevano farmi sapere.
Genere: Dark, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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29. VITTIMA (AIZAWA)

 
Mi sentivo un verme.
Un viscido, lurido verme che si rantola nella melma.
Gli avevo promesso la verità.
Ma il mio cuore gli impediva di rivelarla.
Forse non era solo Ryuzaki la causa della mia esitazione, perché quella era una realtà che, in primo luogo, faceva paura a me stesso.
Il sol pensiero che al mondo potesse esistere un individuo del genere, mi faceva gelare il sangue nelle vene.
Non raccontavo bugie per proteggere Ryuzaki.
Io mentivo, per proteggere in primo luogo me.
-Per un paio di anni abbiamo indagato sotto le direttive di L. Ma, quando lui è stato ucciso da Kira, non sapevamo nulla sulla sua identità, così gli abbiamo celebrato noi il funerale. Non ti ho mentito, quella volta al cimitero. Era stato davvero una persona coraggiosa.
-E dopo… è stato quel tizio a prendere il suo posto, vero?
-No. Qui ti sbagli.
Rimase scosso.
Questo non se lo aspettava di certo.
-Vedi, quello che ti sei trovato di fronte, in realtà, è il terzo L. Quando il caso fu chiuso, lui si trovava a capo di un’altra organizzazione, fondata negli Stati Uniti.
-L’SPK!
Bravo ragazzo.
-Noi lo chiamavamo Near. Ufficialmente, fu proprio lui a catturare Kira. Il secondo L era morto, sempre ucciso da quest’ultimo.
 La conclusione ufficiale del caso era avvenuta il 28 gennaio, ma al mondo non venne mai dichiarata la chiusura ufficiale del caso. Tantomeno il fatto che questa era avvenuta il 28 gennaio.
Altrimenti il collegamento “morte di Kira” con “morte di Light Yagami” sarebbe stato scontato per tutti.
Ryuzaki mi guardava, con occhi scintillanti, che brillavano alla luce dei raggi solari.
-Ma… allora… questo significa che…
-Si…
Si portò le mani alla bocca.
-…tuo padre è stato il secondo L.
Rimanemmo in silenzio per parecchi minuti.
Stranamente… non fu difficile, per me, rivelargli quel particolare.
Quando si riprese dalla lunga apnea, Ryuzaki parlava con voce parecchio scossa.
E pensare, che si trattava solo di una mezza verità…
-Allora è per questo che è stato ucciso.
Annuii.
Lui si chiarì la voce, riacquisendo la dovuta calma.
-L’attuale L, comunque, quel… Near. Mi è sembrato parecchio imprudente a farsi vedere in giro così. Non mi convince il suo comportamento.
-Fidati che, ora che è stato visto, ci penserà due volte, prima di rimettere piede fuori alla luce del sole. Se ti è sembrato un po’ troppo confidente, era solo perché ci teneva a parlare con te.
-C… con me?
Iniziò a morsicarsi la punta del pollice.
-Effettivamente…mi è sembrato come se avesse voluto dirmi qualcosa, ma non direttamente. Sono convinto che mi abbia lasciato un messaggio… che va oltre il semplice fatto che lui sia L, e che mio padre sia stato ucciso da Kira.
 Le mani iniziarono a sudare, e sentii il colletto della camicia aderire sempre di più alla mia pelle.
Lo allentai, schiarendomi la voce…
-Comunque…
Per fortuna, fu lui a coprire per primo quel silenzio imbarazzante.
-…il primo L, doveva nutrire una grande fiducia, in mio padre, per lasciare il caso nelle sue mani.
 Mi morsi le labbra, fino a farle sanguinare.
Il sapore ferroso del liquido rosso mi invase la bocca.
-Si… è vero.
-Come lo chiamavate?
Lo guardai sorpreso.
Non capii subito.
-Tu hai detto che l’attuale L viene chiamato da voi Near. È ovvio che, dovevate rivolgervi a lui in una qualche maniera diversa, nel corso delle indagini, perché sarebbe stato imprudente sbraitare il nome di L ai quattro venti. Secondo me, doveva disporre anche il primo di un qualche…
 Gestualizzò due virgolette in aria con le dita.
-…nome in codice.
Alzai gli occhi al soffitto, sospirando.
In fondo… gli avrebbe fatto piacere scoprirlo…
-Si. Noi, lo chiamavamo…
Inspirai profondamente.
-…Ryuzaki.
Lo vidi sbiancare.
Le sue pupille si erano ridotte alle dimensioni di una capocchia di spillo.
Rimase così, a bocca aperta, guardandomi con un’espressione identica a quella che Light aveva dipinta in volto, nel momento in cui si accorse che i nostri cuori non avevano smesso di battere.
Si gettò di schiena sul materasso, con gli occhi fissi sul soffitto.
“Si, Ryuzaki. Tu porti il nome del primo L.”
Non pensavo che si sarebbe sconvolto tanto.
-Zio…tu…mi puoi rivelare…l’identità di Kira?
Chiusi gli occhi, deglutendo.
-No. ormai è morto. E non ha più importanza.
-Si che ce l’ha! Io devo saperlo, zio!
Mi avviai lentamente verso la porta.
La conversazione stava prendendo una brutta piega.
Ryuzaki balzò giù dal materasso, piazzando misi davanti, con gli occhi lucidi e supplicanti.
-Non vorrai lasciarmi così, ora? Dopo che mi avete detto tutte queste cose… ho il diritto di conoscere l’assassino di mio padre!
 Le lacrime iniziarono a rigargli le guancie.
Mi si stringeva il cuore nel vederlo soffrire così.
Ma ora si era riferito a Kira come ad un assassino.
In fondo, non si era rivelata una mossa così malvagia, svelargli tutte quelle cose su Kira.
Ora, almeno, provava odio nei suoi confronti.
-C’è qualcosa… che mi state nascondendo.
Gli posai le mani sulle spalle, penetrando nel suo sguardo, attraverso le due scintille color nocciola che si ritrovava per occhi.
-Ryuzaki. Dimmi la verità. Che cosa ne pensi, di Kira?
Abbassò il capo, nascondendosi il volto con i fini capelli castani.
-Ho letto molte cose su di lui, e non credo nella sua totale malvagità. Molte persone lo veneravano, nella speranza di un mondo di pace. Non si può nascondere il fatto che il mondo fosse diventato un luogo più tranquillo e pacifico. Le cifre sono lì, nero su bianco. È vero, il suo era un regime fondato sul terrore. Ma, non posso fare a meno di domandarmi se, effettivamente, quello non sia l’unico modo di cambiare la mentalità di questo mondo marcio. Kira ha ucciso mio padre, perché gli dava la caccia, ma tutt’ora mi chiedo quale sia stato il motivo che lo abbia spinto a braccarlo. Non riesco a trovare una ragione, per schierarmi contro Kira.
 Riprese a singhiozzare, nascondendosi la faccia stravolta, con le esili mani tremolanti.
-Ora penserai… che sono una persona… malvagia?
Arretrai.
Mi sentii mancare il terreno sotto ai piedi.
Come poteva essere?
Questa era una confessione bella e buona.
Mi passai, sconvolto, una mano tra i capelli.
Near aveva ragione…ed ora, io, avevo paura.
Terrore.
Ryuzaki si era sbarazzato della maschera che io gli avevo costruito e che lo avevo costretto ad indossare per tutto quel tempo.
Il mio respiro accelerò.
Non gli dissi una parola di più.
Avrei voluto rimanere lì, a consolarlo, a stargli vicino in quel momento di crisi.
Ma dovevo contattare Near.
Il più presto possibile.
Ryuzaki era in pericolo.
Prima o poi, si sarebbe ritrovato vittima della sua stessa mente.
Come suo padre.
 

   
 
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