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Autore: sterne    17/12/2011    6 recensioni
....il solo vederlo mi fa tremare il cuore... le sue sue labbra e le sue mani mi portano a fare pensieri che di casto vi assicuro non hanno un bel niente.!oh mio dio non posso, non posso pensare questo di lui...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Where were you?
 
 
Foto creata da Ily_sere_nere
 
13° Capitolo -Betato da Mary_Sophia_Spurce-

 
Pov Mirko


 
Risalgo in macchina e guardo Sara allontanarsi ed entrare in casa.
La vedo tesa e nervosa, e tutto quello che vorrei fare è correrle dietro, abbracciarla e rassicurarla. Ma non posso. Devo lasciarle i suoi spazi. Per quanto dura sia per me trattenermi, devo farlo per lei.
Accendo l’auto e mi avvio verso casa. Cerco il cellulare in tasca, per rimettere la suoneria, che avevo tolto la sera prima, ma, non lo trovo. Lo cerco in macchina, sul sedile, ma niente.
Riflettendoci, questa mattina non l’ho preso dalla casa al mare. L’avrò sicuramente lasciato là. Così passo da casa per una doccia veloce e mi dirigo verso la casa al mare.
 
Le finestre sono spalancate. Vado verso la veranda, il rumore di un aspirapolvere echeggia nell’aria.
Busso. La porta socchiusa si apre e mi lascia entrare. Nell’ingresso c'è il mio cellulare in bella vista.
Una chiamata persa.
È Sara, ha chiamato pochi minuti fa.
Alzo lo sguardo verso la porta della camera, che ci ha ospitati per questa meravigliosa notte.
Rivedo lei tra le mie braccia, bella e ansante, con le gote imporporate. Sussurra il mio nome e geme per le mie carezze.
 
- Ehm.. ehm.. -  qualcuno interrompe i miei pensieri.
- S-salve, io sono Mirko. Avevo dimenticato di prendere il cellulare, mi dispiace averla interrotta, signorina. -
- Non si preoccupi, avevo finito. Piuttosto, prima ha squillato e io ho risposto, pensando fosse il proprietario a chiamare, ma non ha parlato nessuno. Mi dispiace. -
- Oh, non si preoccupi, era la mia ragazza. Comunque la lascio lavorare. Arrivederci. -
Mi saluta, facendo un cenno con la mano e io esco da quella casa che ancora profuma di noi.
 
Sono ore che provo a chiamare Sara, senza alcun risultato. Ogni volta chiude la chiamata. Sono persino andato a casa sua, ma si fa negare. Sono preoccupato, non vorrei fosse successo qualcosa di veramente grave.
L’ho lasciata a casa due ore fa, scossa dalla telefonata di Sophie e ancora non so nulla. Non so cosa sia successo e non so come sta.
Il mio telefono finalmente squilla, sarà lei.
Invece è Stefano, rispondo.
- Ehi Stè… -
- Si può sapere che cazzo hai combinato? - confuso, inarco il sopracciglio.
‘Che cazzo hai combinato?’ Ripeto mentalmente la sua domanda… ‘Che cosa ho combinato?’ Chiedo a me stesso arrovellandomi il cervello.
- Stefano? Ma che t’è preso? Io non ho combinato proprio nulla. -
- Ah, quindi Sara che mi chiama in lacrime, insultando te e insultando me per avertela presentata è nulla?! -
‘Sara? In lacrime? Che insulta me e lui? Le parole di Stefano si affollano nella mia mente, rimango sconvolto.
- Stefano ma che cazzo stai dicendo, questa mattina eravamo insieme…-
- Lo so che eravate insieme cazzo, lo so. Dannazione! – m’interrompe imprecando.
- Eravamo insieme e ha chiamato Sophie piangendo, così l’ho lasciata a casa e basta, non so altro Stefano, non è successo niente. Dimmi che cosa ha Sara. -
- Mirko se provi a spezzarle il cuore, giuro che t’ammazzo. –
‘spezzarle il cuore, ma che cazzo sta a di’… io Sara… io ci tengo…’ sono confuso e non ci sto capendo più niente, devo vederla.
- Stefano ma che cazzo stai dicendo? Io voglio bene a Sara. Dov’è? Voglio vederla! È lì con te? Cazzo! Passamela! -
- Non è qua. E se anche lo fosse, non te la passerei comunque. Devi cavartela da solo.-
- Cazzo Stefano, non ho fatto niente. Lo vuoi capire? – sono disperato giro per casa prendendomela con tutto ciò che intralcia il mio cammino. E sono impotente. Perché non capisco. Perché eravamo felici stamattina prima che chiamasse Sophie, che si sia pentita di esserci amati? Si amati. Perché io e Sara ci siamo amati. Abbiamo fatto l’amore. Non è stato sesso per me. E so che anche per lei è così. Non lascerò che si allontani da me senza far niente, non rimarrò a guardare. A maggior ragione che non è successo niente.
- Va bene Stefano, sei stato di grande aiuto. Davvero, grazie!-  sbotto sarcastico.
Chiudo la chiamata.
Prendo chiavi e giacca ed esco di casa sbattendo la porta. 
Devo trovarla.
Può essere solo in un posto.
 
Dopo mezz’ora di strada finalmente arrivo in spiaggia. Come immaginavo la sua macchina è ferma di fronte al bar.
È questo il nostro posto. Non poteva essere altrove.
Scendo dall’auto e armandomi di forza e ottimismo mi avvio verso il cancelletto di accesso alle spiagge. So che sarà dura. Sara quando è arrabbiata non ragiona e non sa quel che dice. Se non sono ottimista e paziente con lei è difficile ragionare.
La vedo già da lontano. Passeggia sulla riva. I piedi nervosi giocano con l’acqua…
La raggiungo e si gira di scatto.
Il profumo dei suoi capelli, che leggeri si danzano con vento, investe le mie narici. Vaniglia.
I suoi occhi profondi, inquadrano i miei, uno sguardo che legge la mia anima e io posso leggere la sua. È delusa e affranta.
- Vattene! – la sua voce gelida e distaccata, completamente diversa e lontana da quella voce calda ed eccitata di stanotte.
- No! - stringo il suo polso.
- Vattene ho detto! - urla quasi, e il suo sguardo è una lama. Mi lacera l’anima.
- No!...- urlo anche io - …Sara, no. - afferro le sue dita intrecciandole alle mie. Catturando la sua attenzione.
Sospira. Vedo un sussulto, si era un sussulto. Il sguardo sembra addolcirsi un po’.
Quando…
- Sei uno stronzo!... - si abbatte come una furia su di me. Le sue mani colpiscono il mio petto. I pugni chiusi dalla rabbia, le unghie rischiano di conficcarsi nella pelle.
Il suo sguardo si accende di ira e brilla. Le lacrime minacciano di uscire ma lei è più forte e le ricaccia dentro.
Con grande fatica sibila -… come hai potuto? Dopo quello che è succedo stanotte. Che c’è, non ti è piaciuto? Non sono stata abbastanza brava? Non ti ho soddisfatto? Eh certo come poteva una povera vergine inesperta come me, soddisfare un casanova come te. Hai rimediato subito. Hai trovato in fretta un’altra che ti soddisfacesse. Cos’è, eri in doccia quando ho chiamato? O stavi fumando? Eh dimmi… rispondi cazzo! - rimango paralizzato e come fulminato dalle sue parole. Non tanto per il malinteso quanto per quello che pensa. Come può pensare una cosa del genere?
- Sara, ma che dici? Ma ti senti? Questa per me è stata la notte più bella della mia vita! -
- Sì, ho notato! -
- Cazzo Sara! - e addio ai buoni propositi e che vada pure a farsi sfottere la pazienza- Ho pensato a te tutta la mattina. Ho dimenticato il telefono nella casa al mare. Quella che ha risposto era la donna delle pulizie, quella che è andata a sistemare la casa subito dopo che abbiamo consegnato le chiavi. Come hai potuto pensare che t’avessi tradita?! Cazzo Sara, tu vali per me più di qualsiasi altra cosa in questo mondo! - abbassa lo sguardo e io prendo di nuovo le due mani tra le mie - Sara io ti amo! Ti amo ok? E non so nemmeno io perché ci ho impiegato così tanto a dirtelo! - la sua stretta nelle mie mani aumenta - Oggi quando mi rispondevi credevo di impazzire! Sara non voglio perderti!Voglio te e basta. Testarda e orgogliosa, irascibile e gelosa. Ma voglio te.-
I suoi occhi, di nuovo luminosi e profondi, corrono ad incontrare i miei. 
Brillano di nuovo ma questa volta di un emozione diversa spero.
Non trattiene le lacrime che copiose bagnano  il suo viso. Le asciugo e le bacio, e finalmente le sue braccia si allacciano al mio collo e le nostre labbra si uniscono, di nuovo, trovando il loro incastro perfetto.
- Non farlo mai più! – si allontana da me quei pochi centimetri che le permettono di guardarmi negli occhi.
È seria. So quante male può averle fatto quello che è successo oggi. Specialmente dopo ciò che è successo ai suoi.
- Che cosa? - le sorrido sperando di sdrammatizzare, mentre le sfioro la schiena carezzandola con la punta delle dita.
- Dirmi che sono gelosa… è chiaro no? – eccola la mia Sara, sarcastica come sempre.
- Perché? Non lo sei? - chiedo ironico.
- No! – sorride.
- Strano così mi era parso…- e tocca a me sorridere. Continuando a vezzeggiarla.
Rabbrividisce per un attimo, forse per il vento fresco che ci culla nel nostro abbraccio o forse per le mie carezze.
- Dobbiamo trovare un altro posto nostro. Questo è un po’ fresco non trovi? -
- Mirko siamo quasi a dicembre è normale che sia fresco. - Sorride prendendomi in giro.
- allora dobbiamo trovare il modo di riscaldarci. - Soffio malizioso sulle sue labbra. Le schiude di rimando e sospira abbandonandosi tra le mie braccia. Non posso resistere, la spingo verso di me e la bacio, per l’ennesima volta in questa giornata ma non ne avrei mai abbastanza nè di questo nè suoi sospiri.
Spero che questo sia l’inizio.
IL NOSTRO INIZIO.
- Andiamo? Prima che i pinguini arrivino con sdraio e pop-corn? -
Annuisco incapace di smettere di guardarla. La mia dea. La mia gelosa dea.
- Almeno guarderebbero qualcosa d’interessante. - ammicco malizioso, beccandomi un pugno sul petto che non mi scalfisce affatto. Sorrido.
- Andiamo che è meglio!-
Le passo il braccio sulle spalle e lei veloce stringe il suo alla mia vita appoggiando la testa sul mio petto. Ci incamminiamo verso la macchina.
- Anche io ti amo Mirko… - un sussurro tanto quanto basta per sapere che non l’ho sognato e che non è frutto della mia immaginazione.
Sì è proprio l’inizio, il nostro inizio…
 
Spazio per me
Allora fanciulle mie, note brevi e veloci. Il capitolo parla da sé… tutte avete pensato male. Quando quel poveretto non aveva fatto nulla di male. Non ci sarà nessun tradimento nella mia storia. Bastano già quelli della vita reale. Lasciamoli là che è meglio.
Comunque finalmente ci sono state delle rivelazioni importanti. Dichiarazioni e perdoni.
Spero che vi sia piaciuto e non vi abbia fatto troppo schifo.
Passo ai ringraziamenti. Ringrazio tutte coloro che leggono e recensiscono. Sapere la vostra opinione per me è importantissimo. Molte di quelle che recensiscono sono mie amiche e le ringrazio per la loro bontà.
Ringraziamento con tutto il cuore la mia beta che con tanta pazienza molla la sua os per correggere il capitolo.
E un ringraziamento particolare va a Crì mia (Cristina Bond) e Anna che mi hanno incoraggiato a scrivere.
E ovviamente un ringraziamento enorme e urlato a squarciagola va a Marta che legge e recensisce tutti i miei capitoli… che è gentilissima con me e non so come fa ad avere tutta questa pazienza.
Mi scuso per l’enorme ritardo.
Ringrazio anche chi l’ha inserita tra le preferite/seguite/da ricordare e tutti i lettori silenziosi. Grazie di cuore.
Spero di aggiornare presto.
Clara
 
 
 
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Grazie ancora al prossimo capitolo.

   
 
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