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Autore: makeDreamlast    17/12/2011    2 recensioni
Dopotutto, perché tenersi tutto dentro? Perché non dire la verità? Perché aspettare di dover piangere per sfogarsi, quando ci è possibile dire subito le cose così come stanno?
Parole e pensieri raccontate a chi di parole e pensieri da dire ne ha fin troppi. Qualcuno però dovrà pur prendere l'iniziativa. Lo faccio io, voglio davvero dire le cose così come stanno. Per una volta voglio sentirmi coraggiosa e dire tutta la verità.
Ma questa verità verrà poi accettata?
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Nel cuore di Caty'
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***

Ciao Sam,
scusa immensamente il disturbo.
Io e te non ci conosciamo, quindi forse è meglio se prima mi presento.
Sono Caty.
Si, quella Caty.
Senz'altro avrai sentito parlare di me, senz'altro avrai sentito molte cose su di me, cose brutte. Ne sono sicura.
Sono Caty, la stronza, quella che è scappata così, senza motivo.
Sono quella che lui ha lasciato scappare, come una farfalla.
Non so il vero motivo per cui io ti stia scrivendo, in questo momento. Forse ho solo bisogno di dire a qualcuno quello che mi passa per la testa ed ora per la testa mi sta passando il fatto che molto probabilmente non ho una bella reputazione ai tuoi occhi.
Non ho mai negato di essere stata bene con lui, perché è vero, ci stavo bene insieme a lui.
All'inizio.

Ma poi qualcosa all'improvviso è cambiato e si sa che se si sbaglia poi qualcosa rimane incancellabile, qualcosa a cui non si può più porre rimedio.
Quindi forse sono qui solo per dirti com'è andata davvero, solo per dirti la verità. Tu sarai libera di credermi o di non credermi, questo spetta a te, ma ti do la mia parola che ogni cosa che ti racconterò è stata la pura verità.
All'inizio era tutto molto bello, oserei dire perfetto. Lui mi amava ed io sapevo di amarlo. Ci vedevamo spesso ed io mi trovavo bene con la sua famiglia.
Ad un tratto però qualcosa è andato storto. Ad oggi, non so ancora dirti se sia stata veramente colpa mia oppure sua.
Per una pantacalza in pelle indossata la sera di Halloween è successo il finimondo. Insomma, siamo stati vicini a lasciarci, se non fosse stato per me che ho detto “Ok, ti prometto che cambierò, cambierò vestiti, lo giuro, ma ti prego non lasciarmi”. Ero consapevole del fatto che mai e poi mai sarei stata in grado di non indossare più un paio di jeans a scacchi o una maglietta con un piccolo teschio, in quel momento però avrei detto di tutto per farlo rimanere.
Quindi, da quella sera, la mia gabbia ha preso vita. Lo so, sembra esagerato, ma di lì a poco ho iniziato a sentirmi come se fossi chiusa in una gabbia come quelle del circo. Ridevo e scherzavo e cercavo di innamorarmi, lo accettavo per come era e mi comportavo come voleva lui, in realtà dentro il mio cuore si stava frantumando.
Fino a quando sono caduta di nuovo ed ho iniziato a stare davvero male, non mi sentivo più accettata come avrei dovuto. Insomma, lui ogni volta ripeteva che “se ami per davvero, qualcosa si può fare.” mentre io ero del parere che “se ami davvero, accetti una persona così com'è”.
E questo contrasto ci stava facendo male.
In più si avvicinava il mio diciottesimo compleanno, il che significava diventare grande. Ed io non volevo diventare grande, non ero pronta.
Forse in quel momento avevo solo bisogno di qualcuno al mio fianco che fosse in grado di capirmi, che fosse in grado di non farmi pensare al passato, che fosse in grado di accettarmi per quella che ero grazie al passato che ho vissuto. Non gli ho mai parlato del mio passato, ed è stato questo il mio errore, forse. Con il senno di poi, pensandoci adesso, credo che se anche glielo avessi detto non sarebbe stato in grado di capire. Perché la sua famiglia è perfetta, è unita. Nella sua famiglia c'è amore, l'amore che è mancato a me. E l'ho sempre invidiato per questo. Li ho sempre invidiati perché in loro c'erano tradizione, affetto, rispetto. C'era tutto quello che avrei desiderato avere.
Ma, credo purtroppo, per un nucleo senza problemi è difficile pensare che altri nuclei invece possano averne.
Quindi con il tempo ci sono stati problemi non più solo con lui, ma anche con la sua famiglia. Non ero ancora pronta a dare loro quello che mi chiedevano e la cosa mi dispiaceva, parecchio. Mi sforzai almeno di essere “viva” mentre ero con loro, e per un periodo, che fu proprio l'estate, riuscimmo ad avere un po' di serenità.
Tutti sanno che periodi troppo lunghi di serenità portano, prima o poi, periodi di tristezza.
E così fu, grazie a quel messaggio che per sbaglio ricevetti una mattina da parte sua “Buongiorno Rosy, come stai? Mi sto annoiando, non ha voglia di fare un caz*o. Se sapevo me ne venivo in piscina con te.” Era chiaro che si riferisse a me, perché quella notte aveva dormito da me.
Che cosa avrei dovuto fare? Beh, l'ho perdonato, anche se dentro di me sentivo che quella era stata la fine di tutto. Mi sarebbe servito solo del tempo per capire se davvero volevo andare avanti a fingere oppure dovevo darmi una svegliata e cercare di cambiare qualcosa.
Gli ultimi due mesi li passai con l'angoscia e la sensazione che in lui qualcosa era cambiato, avevo davvero paura che mi avesse tradita.
Decisi che non potevo e non volevo più fingere, decisi che dovevo uscire da quella gabbia che si era stretta troppo.
Lui però non mi complicò le cose, per niente. Mi lasciò libera una sera, non ricordo nemmeno che impegni aveva, ed io scappai. Si, scappai tra le braccia di un altro, di qualcuno che, ne ero certa, sarebbe stato capace di capirmi e mi avrebbe accettata per quella che ero e che sono.
L'ha capito da solo, infine, che con lui non c'ero più. Ed è da dire che lui non se ne è importato più di tanto, visto che si è preso tutte le sue cose ed è andato via. Avrebbe potuto dire “Ok, riproviamoci. Parliamone, cerchiamo il problema e risolviamolo. Ripartiamo da zero.” se era davvero innamorato così come diceva di essere.
Questo mi fece capire che, forse, non era mai stato veramente interessato. Ma la cosa che mi ferì maggiormente fu il suo messaggio “Dovevo ascoltare mia mamma, non dovevo mettermi con una bolognese. Non eri all'altezza”. Questo mi fece capire che, evidentemente, non ero nemmeno accettata dalla sua famiglia.
Da allora, per un anno, non ho più avuto sue notizie. Fino all'altro giorno, quando mi hanno detto che ora sta bene. Non ho creduto al fatto che per i primi mesi sia stato così male, ma questo può saperlo solo lui e chi gli è stato vicino.
Ti ripeto, non so perché ti ho detto tutto questo, forse solo perché avessi anche il mio parere in merito e sono ben felice di averti scritto.
Non mi aspetto una risposta, sono quasi certa che non mi risponderai. In questi ultimi giorni ti ho pensata molto, sai? A me avrebbe dato fastidio se l'ex del mio fidanzato gli avesse scritto. Per questo voglio chiederti scusa, per quel messaggio che gli ho mandato e che non so se tu hai letto.
Comunque spero che lui non ti faccia mancare nulla, sono felice che abbia trovato una ragazza carina come te.
Trattalo bene, perché dietro a tutto quell'orgoglio che ha si nasconde anche un gran cuore e credo di averlo capito solo ora, solo dopo averti scritto tutto questo.
Scusa di nuovo, per tutto.
Un bacio.
Tua,
Caty.
 

***
 

Q u i troverai le anticipazioni dei capitoli successivi e quelle delle one shot in pubblicazione!
Ringrazio TE, lettore, per essere arrivato fin qui e, se lo farai, grazie anche per la tua recensione ♥

Vostra, Cornelian
   
 
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