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Autore: Emily Kingston    18/12/2011    4 recensioni
Il trio protagonista, Harry Potter, Teddy Lupin
"Harry, che cos'è un preservativo?"
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista, Teddy Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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 The Condom’s Thing
La questione preservativo 

“Harry, che cos’è un preservativo?”
Il succo di zucca che si trovava nella bocca di Harry si riversò sul tavolo con un violento spruzzo arancione.
Il ragazzo si passò il dorso della mano sulle labbra, alzando gli occhi verso il suo migliore amico.
Ron se ne stava sulla soglia della cucina e lo fissava in attesa di una risposta.
“Come prego?” balbettò Harry, mettendosi più diritto sulla sedia.
“Ti chiesto: che cos’è un preservativo,” ripeté l’altro, un po’ scocciato.
Harry si domandò da quando Ron s’interessava di preservativi e, soprattutto, da quando avesse bisogno di sapere a cosa servissero.
“Pe-perché vuoi saperlo?” domandò, cauto.
Ron sbuffò, muovendo qualche passo all’interno della cucina.
“L’altra mattina, prima di prendere il treno, ho sentito Dean parlare a Seamus di questi preservativi e, visto che non so cosa sono, ho voluto chiederlo a te,” spiegò, scrollando le spalle.
Harry inspirò, sistemandosi gli occhiali sul naso, e si alzò dalla sedia, avvicinandosi a Ron.
Lo sorpassò e si avviò in salotto, decidendo che era meglio mettersi comodi per affrontare un argomento del genere.
“Siediti, Ron,” disse, notando che Ron non si era ancora seduto.
Il ragazzo, benché non comprendesse il comportamento di Harry, obbedì.
“Vedi…ehm, Ron, i preservativi sono dei…dei…”
“Sono dei dolci per caso?” lo interruppe, cercando di venirgli in aiuto.
“No,” Harry scosse il capo. “Anche se adesso li hanno inventati pure con i sapori…” borbottò, rivolto a sé stesso.
“Allora sono dei lecca-lecca!” intervenne Ron, pensando di aver capito tutto.
Harry scosse violentemente il capo, dicendogli che non erano assolutamente cose che si mangiavano.
“Sono diciamo delle…precauzioni che i babbani usano per…be’, per…”
“Per non ammalarsi? Sono delle medicine?”
Harry arricciò le labbra.
“Non sono proprio delle medicine, no. Anzi, non ci hanno niente a che fare con le medicine, però sì, servono per proteggersi dalle malattie.”
Ron annuì, sospirando.
“Ma quindi, cosa sono questi preservativi?”
“E’…ecco, sono…servono per…sono dei…” Harry diventò rosso su tutto il viso ed abbassò lo sguardo, lasciando la frase a metà. “Sono tipo dei…palloncini,” riprese, facendosi coraggio.
“Oh. Quindi sono dei palloncini al sapore di lecca-lecca che proteggono dalle malattie?”
Harry si passò una mano tra i capelli, frustrato.
“No, no, i lecca-lecca non c’entrano nulla ti ho detto.”
“Sì, ma io continuo a non capire a cosa servono, insomma, che ci fanno i babbani con un palloncino che protegge dalle malattie? Se lo mettono addosso?”
“Più…più o meno…”
Ron si grattò il capo, confuso.
“Vuoi dire che i babbani vanno in giro con addosso dei palloncini per non prendere l’influenza?”
Harry aprì e chiuse la bocca un paio di volte, ma poi si arrese e rimase in silenzio.
In quel momento, con Grattastinchi che le trotterellava dietro, Hermione rientrò dal giardino con un grande libro tra le braccia.
“Ehi, che state facendo?” domandò, inarcando un sopracciglio.
“Harry mi stava spiegando cos’è un preservativo,” disse Ron ed Harry divenne ancora più rosso di quanto già non fosse. Anche Hermione arrossì un poco e lanciò uno sguardo sconvolto ad Harry.
“E…e cosa ti ha detto Harry?” domandò Hermione, con una strana vocina stridula.
“Niente, in realtà. Solo che i babbani indossano dei palloncini quando non vogliono prendere l’influenza. Certo che siete proprio strani, Hermione, fattelo dire.”
La ragazza sbuffò, fulminando Harry con lo sguardo. Appoggiò il libro sul tappeto e si sedette sulla poltrona, attendendo che Grattastinchi le salisse sulle gambe.
“Un preservativo, Ron, è un anticoncezionale,” spiegò, tenendo lo sguardo basso.
“Un anti-che?”
“Anticoncezionale,” ripeté Harry, a bassa voce.
“I babbani usano i preservativi durante i…ehm, rapporti sessuali per evitare la trasmissione di malattie veneree e per evitare di avere bambini.”
Improvvisamente, un violento rossore si spanse sul volto di Ron, mentre Harry cercava di affondare tra i cuscini del divano.
“Ma-malattie veneree?” balbettò Ron, evitando lo sguardo di Harry.
“Sì. Le malattie veneree sono-”
“Lo so cosa sono!” la interruppe Ron, rosso su tutto il viso.
Hermione richiuse la bocca, inviperita e, prendendo Grattastinchi in braccio, si alzò dalla poltrona.
“Bene,” disse, con voce piatta, “e a cosa ti servirebbe un preservativo, Ron?”
Ron deglutì, arrossendo.
“A niente,” si affrettò a rispondere, “ero solo curioso di sapere cosa fosse.”
Hermione annuì e, senza aggiungere altro, abbandonò la stanza.
Harry era rimasto con lo sguardo basso tutto il tempo, troppo imbarazzato per intervenire nella pseudo discussione di Ron e Hermione.
“Be’ io vado…vado in cucina,” balbettò, alzandosi e lasciando Ron da solo in salotto.


Nove anni dopo
 

Harry se ne stava nel salotto di Grimmauld Place numero dodici, con una copia della Gazzetta del Profeta aperta sotto il naso ed un bicchiere di succo di zucca a portata di mano.
Stava leggendo con scarso interesse un articolo che parlava di una strega a cui era rimasta la testa incastrata nel calderone, quando Teddy Lupin sbucò sulla soglia del salotto.
“Ciao Harry!” esclamò, sedendosi sul divano accanto a lui.
Aveva una strana aria furbetta ed i capelli di un vivido arancio fluorescente.
Harry alzò gli occhi dal giornale ed incontrò quelli del suo figlioccio, dello stesso identico colore di quelli di suoi padre.
Notando la sua espressione, Harry pensò che era stata una pessima idea lasciarlo in affidamento a George per un’intera settimana, quando aveva solo cinque anni. Adesso, dall’alto dei suoi sette anni di età, Teddy sembrava una copia meno rossa e meno lentigginosa di Fred Weasley e questo, Harry lo sapeva bene, non era un buon segno, mai.
“Ehi,” rispose Harry, “cosa ti porta qui, Ted?”
Teddy sogghignò, ma Harry parve non notarlo.
“Dovrei chiederti una cosa,” disse, abbassando lo sguardo.
Harry si mise ben diritto ed afferrò il suo bicchiere di succo di zucca.
“Spara pure!” lo incitò, sorseggiando una piccola quantità della bevanda cremosa e arancione.
Teddy si lasciò scappare un ultimo ghigno prima di alzare gli occhi verso quelli verdi del padrino.
“Harry, che cos’è un preservativo?”
Per la seconda volta in dieci anni, l’innocente succo di zucca che Harry Potter stava bevendo, si riversò sul tavolo con un violento spruzzo arancione. 
 



 
Emily's Corner
Sì, lo so che dovrei scrivere il settimo capitolo di Let it snow, ma ultimamente mi è capitato di leggere qualche storia sui preservativi e, boh, mi è venuta voglia di torturare un po' Harry e dare il mio contributo!
Quindi, chiedendo perdono ai 17 che seguono Let it snow ed implorandoli di non uccidermi per aver scritto questa storia anziché dedicarmi alla raccolta, spero di avervi almeno fatto fare due risate.
Povero Potter, che vitaccia quella della superstar!
Approssimativamente la prima parte della storia si svolge alla fine del quinto anno, mentre la seconda parte sette anni dopo la guerra.
Orsù, pubblicare all'una di notte dovrebbe indicarvi il mio stato di sanità mentale, quindi io me ne vado a letto (e sarebbe pure l'ora!) e voi, be', potete lasciarmi una recensioncina no?
Dai, su, che a Natale siamo tutti più buoni! :D
Buonanotte gente, e perdonate il mio sclero notturno.
Emily.

 

   
 
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