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Autore: Brucy    18/12/2011    2 recensioni
"Sono Ana Ketsuno e questo è un comunicato speciale! I cittadini di Edo sono in serio pericolo, a quanto risulta dalle informazioni che abbiamo ricavato, sembra che esista un secondo discendente del Pianeta dei Sadici, oltre all'ormai conosciuto Sogo Okita! Che cosa ne sarà di noi? Questa città è troppo piccola per un sadico, figurarsi due!!"
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gintoki Sakata, Okita Sogo, Toushiro Hijikata, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 02.

Il gorilla, il sadico, lo psicopatico e.. dove sono i biscotti??


Quando finalmente giunse la sera e poté tornarsene al quartier generale, Hijikata si sentiva stranamente in pace con se stesso.

Quel giorno ne aveva viste così tante, dette e fatte veramente troppe, che nulla avrebbe potuto rovinargli la giornata. Nulla avrebbe potuto peggiorargli ancora di più l'umore, visto che era già di un bel nero lucido.

Giusto per riassumere l'andamento degli eventi:

> Quella mattina aveva assistito ad un delitto, ma aveva anche avuto la fortuna di poter vedere Sogo librarsi nel cielo come un uccello (sebbene non si trattasse di un caso fortuito, era stato lui stesso a farlo volare via, ma i dettagli importavano a qualcuno? A lui no di certo!);

> All'ora di pranzo non si era potuto godere in santa pace i suoi takoyaki, che il direttore del locale era venuto a chiedergli gentilmente di andarsene perché, con l'immensa quantità di maionese che aveva usato per coprire i suoi spiedini di polpo, stava rovinando l'appetito al resto della clientela;

> Infine, come ciliegina sulla torta, aveva passato l'intero pomeriggio a dare la caccia ad un mostro disgustoso, l'ennesimo che il principe Hata aveva permesso scappasse dalle sue tenute.

Annoiato e svogliato, si diresse verso la sala dove avrebbe fatto rapporto della sua giornata a Kondo, e sbuffò non poco irritato quando scorse alcuni dei suoi sottoposti raggruppati davanti alla suddetta, tutti accucciati intenti, neanche tanto silenziosamente, a spiare attraverso una fessura ciò che vi era all'interno.

-Ohi deficienti, che state facendo?- esordì, facendo loro venire un infarto, visto che fecero tutti un notevole salto all'indietro per la sorpresa.

-V-Vice comandante ben tornato!- risposero a bassa voce, mettendosi sull'attenti, mentre lui si limitava ad alzare un sopracciglio, come a chiedere loro solo con lo sguardo di spiegare, in fretta e in modo conciso, cosa stesse succedendo.

-Vice comandante abbiamo fatto una scoperta incredibile!-

-Hijikata san, c'è una cosa che devi sapere sul comandante che non ti piacerà!- esclamò Yamazaki, facendo eco al suo compagno. -Kondo san... Kondo san tradisce la Nee san con un'altra donna!-

Due secondi dopo il corpo della povera spia era riverso al suolo, immobile, e con un cospicuo quantitativo di sangue che gli usciva dal naso.

-H-Hijikata san è la verità! Guarda tu stesso, è tutto il pomeriggio che se ne stanno a chiacchierare amichevolmente!!- ribatté Kanzaki, intimandogli col braccio di confermare la cosa con i suoi stessi occhi.

-Anche se fosse come dite, Kondo non sta tradendo nessuno, visto che quella donna violenta non vuole saperne niente di lui!- iniziò Hijikata con aria tremendamente scazzata, avvicinandosi all'entrata della stanza, per poi accucciarsi così da vedere chi ci fosse all'interno. -Potete ignorare la verità quanto volete, ma chiunque ci sia con lu...- Hijikata sgranò gli occhi, spalancando anche la bocca con aria da pesce lesso, facendo così cadere la sigaretta a terra, che Kanzaki si affrettò a spegnere per evitare che divampasse un incendio.

-Vice comandante che cosa sta succedendo? Vice comandante??- lo richiamarono in coro i suoi uomini, ma lui non rispose. Non poteva.

E così nulla avrebbe potuto rovinargli la giornata...

Quanto era stato ingenuo a pensarlo?

Sentì la rabbia incendiargli il sangue nelle vene. La sentiva scorrere per tutto il suo corpo e fondergli il cervello, e il passo dal rimanere a guardare allo sfondare il pannello scorrevole con un calcio volante non fu breve, brevissimo.

Fu ancora più breve quando conficcò la lama della sua spada esattamente ad un centimetro dalla testa del suo comandante, che si spiaccicò contro la parete, guardandolo con occhi pieni di terrore e confusione.

-T-T-Toshi c-che cosa fai??-

-Cerco di trattenermi dallo sgozzarti, non vedi??-

-Trattieniti! Trattieniti!!-

-Che cosa significa tutto questo eh?? Prima mi rifili una balla assurda, fai tutte quelle storie.. e poi LA INVITI A PRENDERE UN THE QUI???-

-E i biscotti- aggiunse la diretta interessata, che gli fece stringere, di rimando, ancora più forte le mani sull'elsa.

-Toshi per favore calmati! Ora ti spiego tutto, ma ti spiacerebbe prima allontanare la tua spada dal mio coll-ALLONTANARE! HO DETTO ALLONTANARE!!!- gracchiò penosamente Kondo, trattenendo il fiato quando, dopo avergli avvicinato pericolosamente la lama alla gola, Hijikata si allontanò da lui, rinfoderando la spada e mettendosi seduto al tavolino.

-Sto aspettando- annunciò lugubre, cupo in volto, incrociando le braccia e puntando lo sguardo sull'ospite che, con aria placida e composta, continuava a sorseggiare il suo the e addentare il suo biscotto.

A differenza del giorno prima, stavolta, non aveva nessun mantello a nascondere i tratti della sua figura.

Indossava un kimono blu scuro, con disegnate delle rose nere lungo tutto il tessuto. I capelli erano tenuti legati in due trecce, che arrivavano a toccare terra, visto che era seduta. Aveva le spalle minute, e sembrava di corporatura molto esile. Il viso era scavato, un po' troppo per i suoi gusti, e aveva un colorito niveo.

Quando incrociò i suoi occhi, che aveva alzato su di lui probabilmente essendosi sentita sotto osservazione, avvertì un brivido scendergli giù per la schiena.

-Toshi ieri avrei voluto presentartela, ma sapevo che aveva un'urgenza della quale occuparsi. Voglio dire, quando ti scappa non puo-HUGH!- s'interruppe col fiato mozzato, visto che la diretta interessata aveva spinto con forza il tavolino in avanti, conficcandoglielo dolorosamente contro lo stomaco.

-Non me ne sono andata per un motivo del genere, e lei dovrebbe saperlo.. o forse no- alzò le sopracciglia con aria fintamente pensierosa, aumentando la pressione e mozzandogli ancora di più il respiro.

-Lo so! Lo so!!- rispose con un filo di voce, mentre l'altra, dopo qualche secondo, lasciò la presa sul tavolino, facendolo tornare a respirare normalmente.

-L'unico a non saperlo è la persona che vorrebbe allegramente gonfiarla come un pallone- commentò con tono ironico, spostando lo sguardo su Hijikata, che aveva il volto ricoperto di venette pulsanti e l'aria truce.

-S-Stavo dicendo che ieri, per motivi che non ti posso spiegare, non ho potuto presentartela, ma adesso posso rimediare! Toshi ti presento Yagari Lilirara, Yagari san ti presento Hijikata Toshiro, il vice comandante della Shinsengumi!-

-Piacere- sibilò a denti stretti quest'ultimo, mentre Lilirara si limitava ad alzare un angolo della bocca, fissandolo guardinga.

-Yagari san è appena giunta in città e, visto che non ha ancora trovato una sistemazione, come segno di gratitudine per avermi salvato la vita, ho deciso che rimarrà temporaneamente qui da noi!- sentenziò Kondo, incrociando le braccia, e fissando i suoi interlocutori con un sorriso luminoso e benevolo.

-Il parere dell'interessata non importa, vedo- commentò Lilirara con voce calma e pacata, un secondo prima che la tazza di the che stringeva fra le mani andasse in frantumi.

-A-Aspetta aspetta! Non è di questo che abbiamo parlato fino ad ora??- si lamentò il samurai, che iniziò ad indietreggiare, adocchiando il tavolino che, magari, stavolta avrebbe potuto tirargli direttamente addosso.

-Ha passato l'intero pomeriggio a parlare dei suoi problemi amorosi e ad ignorare i miei continui rifiuti. Dovrebbe tagliarsi le orecchie, così facendo chiunque si accorgerebbe che ha un problema di udito-

-Se me le tagliassi l'udito non lo avrei proprio!!-

-Una volta tolta di mezzo inutile zavorra si sentirà meglio!-

-Ma mi ascolti quando parlo?? Non voglio tagliarmi le orecchie!! Sei peggio di Sogo!!- gracchiò Kondo, ma nello stesso momento in cui pronunciò il suo nome, la parete alle sue spalle andò completamente in pezzi, mentre lui fu sbalzato via, andando a finire con la testa infilata nel soffitto per colpa dell'esplosione.

-Qualcuno mi ha chiamato?- esordì il sadico chiamato in causa, che senza indugiare appoggiò il bazooka a terra e si mise a sedere accanto a Lilirara, afferrando affamato un biscotto. -Buona sera, tu chi sei?-

Due secondi dopo il samurai aveva il volto imbronciato, visto il bernoccolo enorme che faceva bella mostra di sé sul suo capo.

-La devi smettere di mandare in pezzi la base, le riparazioni costano- lo riprese Hijikata, dimenticatosi del fatto che, qualche attimo prima, lui stesso aveva sfondato la porta.

-Una rimessa a nuovo può solo giovare a questo posto, specialmente con licenziamenti e promozioni!- rispose Okita, che aveva ripreso a mangiare il suo biscotto, e che fissava la donna al suo fianco con aria incuriosita. -Senti non mi hai ancora risposto, tu chi sei? E perché oggi non scappi via disgustata dalla faccia di Hijikata?- domandò con una smorfia ridicola in volto, evitando per un soffio il calcio volante che gli tirò il suddetto.

-Io sono Yagari Lilirara, e mi faccia indovinare, lei è uno psicopatico vero?- chiese Lilirara, fissandolo con aria imperturbata, facendolo sorridere divertito.

-In realtà mi definiscono sadico, ma anche psicopatico non mi dispiace come descrizione!-

-Immaginavo.. comunque credo che il vostro comandante desideri scendere da lassù- disse la donna, accennando col capo all'uomo che aveva la testa ancora conficcata nel soffitto.

-Dovremmo lasciarlo lì, si sarà addormentato visto che non si muove neanche!-

-Non si è addormentato ma è svenuto, idiota- rispose Hijikata, senza accennare a volersi alzare. -Ma credo anche io che dovremmo lasciarlo lì-

-Allora anche lei è uno psicopatico, ecco perché non sembrate andare d'accordo, siete troppo simili!- esordì Lilirara, sbattendosi il pugno sull'altra mano con l'aria di chi aveva appena fatto una scoperta scientifica sensazionale.

-Ohi, non metterti a parlare come se fossimo amici di vecchia data!- obiettò Hijikata, con il suo familiare tic all'occhio e la fronte piena di venette pulsanti.

-Mi stai dicendo che pure lui vorrebbe uccidermi per prendere il mio posto? Ma non avrebbe molto senso visto che è lui il vice comandante!- rispose invece Okita, con aria sinceramente interessata.

-Certo che non ha senso, lo psicopatico sei tu non io!!- sibilò Hijikata, mentre Lilirara incrociava le braccia e sospirava. -E tu che ti sospiri???-

-Il vostro rapporto non ha senso, perché il volervi uccidere a vicenda dovrebbe averne?-

-È quello che dici che non ha senso!!-

-Sai, ho la sensazione che noi due andremo proprio d'accordo!- sentenziò Okita, prendendole le mani con sguardo ammirato.

-Ne ho abbastanza, mi avete proprio rotto le palle!- esclamò Hijikata, alzandosi e facendo per uscire dalla stanza con un diavolo per capello, ma il rumore di qualcosa che si schiantava al suolo lo fece voltare, e non rimase sorpreso nel vedere il suo superiore massaggiarsi il sedere, lamentandosi del volo che aveva appena fatto.

-Ah ragazzi.. cosa mi sono perso?-

-I biscotti sono finiti- annunciò Lilirara, facendogli aggrottare le sopracciglia pensieroso.

-Fa niente, tra un po' si mangia! A proposito, Yagari san che cosa preferiresti avere per cena?- domandò Kondo, facendo storcere la bocca all'interessata che lo guardò irritata.

-Mi sembra di aver detto di non voler rimanere-

-Suvvia, non ti devi fare problemi! Prendere una stanza in un albergo sarebbe uno spreco di soldi, e io ho tutta l'intenzione di ripagarti per ciò che hai fatto per me!-

-Kondo ma non ci chiedi se siamo d'accordo a farla rimanere qui?-

-Non credevo ci sarebbero stati dei problemi! Dimmi Sogo, cos'è che non ti va a genio?- chiese il samurai, incrociando le braccia guardandolo con aria seria.

-Per prima cosa mangia tonnellate di nauseante maionese, poi...-

-Non stava parlando di me, cretino!!- gli saltò addosso Hijikata, e i due iniziarono a darsele di santa ragione, finché Kondo non attirò l'attenzione generale tirando un pugno sul tavolino e fissandoli torvo.

-Dei gentiluomini non si comportano così davanti ad una signora!!- sentenziò il comandante, facendo calare il silenzio sui presenti, che iniziarono a scrutarsi pensierosi.

Okita e Hijikata fissavano dubbiosi Lilirara, che si limitò a piegare il capo da un lato e ricambiare l'occhiata con aria perplessa.

-Qui non vedo signore!- esclamarono all'unisono i due samurai, che presero a fissarsi in cagnesco, ma che spalancarono gli occhi quando all'improvviso due oggetti non ben identificati si conficcarono ai lati delle loro teste.

Con lentezza estenuante, spostarono lo sguardo sui due shuriken che li avevano mancati di qualche centimetro, per poi tornare a fissare la donna che li osservava con uno strano luccichio negli occhi.

-Qui non vedo gentiluomini-

-Y-Yagari san mi scuso per il loro comportamento, sono vivaci ma sanno contenersi se minacciat.. cioè se convinti con le giuste parole!-

-Per ascoltare servono le orecchie, se taglio loro qualche arto non succede nulla no?-

-Guarda che minacciare un funzionario del governo è un reato!- obiettò Hijikata, che si irritò non poco quando lei non si voltò neppure a guardarlo. -E non ignorarmi!!- ringhiò il samurai, avvicinandolesi di scatto per prenderla per il colletto del kimono, ma rimanendo sorpreso nell'afferrare aria, e ancora più sorpreso nel sentire una mano chiudergli il polso in una presa ferrea e decisa.

La donna alzò lentamente il capo, incrociando il suo sguardo con gli occhi assottigliati.

-Non sono uno dei suoi sottoposti, signor funzionario del governo- iniziò, con un sibilo che gli fece venire un'assurda voglia di sguainare la spada. -Non prendo ordini da nessuno, lo tenga bene a mente- aggiunse, mentre lui sentiva l'adrenalina aumentare. Aveva la stessa sensazione che provava quando incrociava la spada con un degno avversario, e l'ostilità che leggeva in quelle iridi color ametista sembrava dargli l'idea che non fosse l'unico a pensare una cosa simile.

Nessuno dei due sembrava essersi accorto di ciò che stava accadendo loro attorno, persi com'erano a sfidarsi con lo sguardo.

E visto che c'era, Okita approfittò della situazione per impugnare il suo fedele bazooka e puntarlo contro Hijikata facendo poi fuoco, dopo essersi scusato mentalmente con Lilirara, visto che anche lei sarebbe stata coinvolta dall'esplosione.

Ma era un sacrificio che era pronto a farle fare.

Peccato che il suo compagno di avventure non colpì né il bersaglio principale, che era riuscito a lanciarsi di fianco per evitare di essere colpito, né la donna che era balzata all'indietro per darsi la spinta contro la parete così da togliersi dalla traiettoria del missile per poi gettarsi verso di lui, che preso alla sprovvista, visto che fu veramente veloce, se la ritrovò all'improvviso addosso.

E si stupì anche dell'oggetto gelido e affilato che gli appoggiò pericolosamente sulla gola.

-Questa posizione è un po' troppo equivoca per una fanfiction adatta ai minori di 18 anni!-

-Lo sarebbe se il suddetto 'lui' dimostrasse di avere i giusti attributi- gli sibilò ad un centimetro dal volto, facendo apparire un sorriso sul viso dell'altro, e anche Kondo e Hijikata, nonostante tutto, si ritrovarono a ridacchiare mentalmente.

-Cerca di capire, sono a secco da un po'!-

-Ad ogni modo, vorrei proprio sapere perché ha voluto far fuoco sapendo che ci sarei potuta andare di mezzo pure io. Non sono il suo sacrificio personale!-

-In effetti per poterlo fare dovresti essere vergin...- non finì la frase che il presunto sacrificio gli tirò una ginocchiata in mezzo alle gambe, mozzandogli il fiato e facendogli venire la bava alla bocca, per poi alzarsi e abbandonarlo alla sua agonia.

-La informo che adesso fa parte del coro delle voci bianche, congratulazioni!- commentò Lilirara, mentre il samurai si rotolava per terra tenendosi le mani sulla parte lesa, un'espressione dolorante dipinta in volto.

-Non credevo esistesse qualcuno più sadico di lui- ammise Hijikata, accendendosi una sigaretta e fissando la donna, che si voltò verso di lui per esibirsi in una specie di inchino.

-Tornando al discorso iniziale...- e ci furono alcuni secondi di silenzio, durante i quali tutti si sforzarono di ricordarsi quale fosse, finché Kondo stesso ebbe l'illuminazione. -Ah giusto! Yagari san sono sicuro che nessuno abbia nulla in contrario riguardo il poter rimanere qui, giusto Toshi?- si girò a guardare il suo secondo in comando, che si limitò a chiudere gli occhi e a continuare a fumare, come se non lo avesse sentito. -Toshi?-

-Ad una condizione- esordì dopo qualche attimo, riaprendo gli occhi e incrociando lo sguardo della donna, che incrociò le braccia ricambiando con un'occhiata arrogante.

-Sentiamo-

-Non dovrai per nessun motivo entrare in una stanza che non sia la tua, ti è concesso solo in caso di vita o di morte- annunciò Hijikata, prendendo un'altra boccata di fumo senza distogliere lo sguardo dalla sua interlocutrice che, lentamente, gli si avvicinò e gli si fermò di fronte, piegandosi poi per fissarlo meglio negli occhi.

-La cosa deve valere anche per voi- alzò un angolo della bocca, socchiudendo gli occhi con aria sinistra. -Se qualcuno dovesse entrare nella mia stanza senza permesso, potrei non rispondere delle mie azioni-


Disegno: http://img214.imageshack.us/img214/811/gintama02.jpg


Note dell'Autrice: A tutti coloro che hanno avuto il coraggio di spingersi fino a qui porgo i miei ringraziamenti vivissimi, arigatou gozaimasu!

E già che ci sono auguro a tutti Merry Christmas e, se non dovessi aggiornare prima, Achemashite omedetoo!!

  
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