Film > Sherlock Holmes
Ricorda la storia  |      
Autore: ladyElric23    18/12/2011    14 recensioni
Ho perso.
Non avrei mai pensato che fosse possibile prima di incontrarlo sulla mia strada, ma è così. Ho perso.
È sempre stato un passo avanti a me, ne ho avuto la conferma alla prima del Don Giovanni.
Mi ha battuto con lo stesso stratagemma con cui ha dato scacco matto ad Irene: ha trovato il mio punto debole.
Il mio unico punto debole.
Lui.
Credevo che una volta sposato con quella donna sarebbe stato al sicuro, lontano da tutto questo, ma mi sbagliavo. È stata solo la sua ennesima mossa, indebolirmi a livello psicologico.
Mi ha fatto avvicinare dal suo tirapiedi quando sapeva che ero più vulnerabile, ha buttato l’esca, mi ha invitato ad incontrarlo sapendo che non avrei rifiutato. Ho abboccato all’amo.
[Spoiler Sherlock Holmes: a Game of Shadows]
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Professor Moriarty, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Inutile dirvi che sono andata al cinema a vedere “Sherlock Holmes: a  game of shadows” e che ne sono rimasta folgorata. E’ tutto talmente ambiguo, fatto e pensato per esserlo, che mi ha mandato in pappa il cervello. E ne sono contenta!! xD mai stata così contenta di qualcosa.

Inutile dire che questa storia è tratta dal film, e descrive una scena cruciale di esso, che la mia mente ha rielaborato in chiave slash. Quindi, per l’amor di dio, se non avete visto il film non leggete, perché vi spoilerereste tutto.

SPOILER!!! Capito??

Poi vabbè, se volete leggere ugualmente, io vi ho avvertiti… xD

Non dico altro, vi lascio alla storia. Ci rivediamo in fondo.

Buona lettura.

 

 

Scacco Matto

 

 

 

Ho perso.

Non avrei mai pensato che fosse possibile prima di incontrarlo sulla mia strada, ma è così. Ho perso.

È sempre stato un passo avanti a me, ne ho avuto la conferma alla prima del Don Giovanni.

Mi ha battuto con lo stesso stratagemma con cui ha dato scacco matto ad Irene: ha trovato il mio punto debole.

Il mio unico punto debole.

Lui.

Credevo che una volta sposato con quella donna sarebbe stato al sicuro, lontano da tutto questo, ma mi sbagliavo. È stata solo la sua ennesima mossa, indebolirmi a livello psicologico.

Mi ha fatto avvicinare dal suo tirapiedi quando sapeva che ero più vulnerabile, ha buttato l’esca, mi ha invitato ad incontrarlo sapendo che non avrei rifiutato. Ho abboccato all’amo.

Sapeva che gli avrei chiesto di tenere Watson fuori da questa storia, sapeva che, dopo il suo dissenso, l’avrei seguito e protetto in ogni modo possibile.

Sapeva che avremmo seguito le sue tracce a Parigi, e poi qui in Germania, nella sua fabbrica di armi.

Aveva calcolato tutto, proprio come credevo di aver fatto anche io.

Mi sbagliavo.

 

Mi sento sollevare da terra, ed il dolore è atroce; l’uncino metallico che ho conficcato nella spalla che mi dilania la pelle, facendomi urlare come mai ricorda di aver fatto in vita mia, mentre tento di sorreggermi a questa corda per non gravarci maggiormente col mio peso.

I miei lamenti, il dolore, il sangue. E la musica.

Quella musica che lui adora, la sua preferita. La musica che recita allo specchio.

Quella che, dal grammofono, viene diffusa in tutta la fabbrica mediante gli altoparlanti.

Vuole che lui senta.

Vuole che io pensi a questo, che mi disperi mentre sento gli spari provenire da fuori. Che lo pensi sotto attacco, forse ferito, forse…

No, John è forte, ce la farà.

 

 

Mi prende per una gamba e mi strattona verso il basso, facendomi urlare, la mia voce che risuona ovunque come in una cassa di risonanza, il sangue che fuoriesce ancora più copioso dalla ferita, impregnandomi i vestiti.

“A chi ha mandato il messaggio?” mi chiede ancora, ma io mi limito a respirare affannosamente, il dolore che sembra concentrarsi nella mia mente, facendomi uscire di senno.

Tortura. Psicologica e fisica. È questo che sta facendo.

Scuoto la testa ad occhi chiusi.

Non dirò niente, non gli darò quello che vuole.

Ed è un altro mi urlo quello che squarcia questa notte, in seguito ad un suo ulteriore invito a rispondergli.

 

 

Con un cenno della mano ordina ai suoi uomini di mettermi giù, ed è questione di pochi secondi prima che mi ritrovi steso sul pavimento freddo, sofferente, lo sguardo perso, fisso sul soffitto in vetro.

Ansimo per il dolore.

Voglio che finisca.

Tutto questo dolore, questi pensieri… sembrano schiacciarmi.

John. John. John.

Voglio solo che finisca.

Una volta ucciso me forse lo lascerà in pace, forse…

No, Moriarty non si fermerà.

È forse questo il pensiero che mi fa più male. 

Lo braccherà. Lo torturerà come sta facendo con me. Lo ucciderà.

Non glielo permetterò.

Lui deve rimanere fuori da questa storia, è stato coinvolto solo perché è il mio unico punto debole, la persona a cui tengo di più.

Moriarty deve essere fermato.

Si china su di me, il suo profumo forte che mi arriva fastidiosamente alle narici, il suo peso che grava sul mio corpo, sulla spalla. Mi immobilizza la mano sul pavimento, schiacciandomi, facendomi gemere di dolore per quel colpo improvviso. 

“Lei sa cosa sta succedendo là fuori, vero Holmes?”

Respiro forte, ad occhi chiusi.

Non rispondo.

“Lei e il Dottor Watson siete così legati…” fa una pausa, poi mi sibila all’orecchio un maligno “Come è stato vedergli sposare quella donna?”.

Rimango ancora immobile, inerme, la mia mente che cerca di elaborare qualcosa che non siano le dita di John intrecciate alle mie mentre ci dirigevamo in chiesa, o lo sguardo di puro rammarico che mi ha rivolto mentre me ne stavo andando.

Trattengo il respiro al suono di un altro sparo.

No. Ti prego, no.

Con la coda dell’occhio vedo il professore ghignare sopra di me.

“Può ancora salvarlo” mi dice “Dipende tutto da lei”.

Non è vero, ci ucciderà comunque.

“E’ la mia ultima offerta, mi dica a chi ha mandato quel messaggio!” ancora una volta quel pezzo di ferro mi ferisce, facendomi tremare ed urlare, il mio corpo che supplica soltanto di finirla con questa tortura.

Poi lo vedo.

Vedo il guizzo di follia negli occhi di Moriarty, la sua completa attenzione rivolta su di me, alla mia sofferenza, al suo prevalere.

Ha la guardia abbassata.

E io ho ancora la  mia ultima mossa.

“M-Mio f-fratello…” balbetto in un sussurro, mentre la mia mano arriva al suo gilet, sfilandogli dalla tasca il taccuino  rosso, quello dove sono annotate le basi del suo impero del crimine.

“Mio fratello Mycroft…” gemo poi, chiudendo gli occhi ed abbandonandomi a tutto questo dolore solo quando il vero taccuino è nella mia tasca, sostituito da un falso.

Si rialza, sorridendo malevolo, compiacendosi della mia confessione.

Non canti vittoria troppo presto, professore, la partita è ancora aperta, ho appena dimostrato che anche lei ha un punto debole.

 

Respirare è doloroso, ogni volta che la mia cassa toracica si dilata, facendo entrare ossigeno nei polmoni, vengo attraversato e scosso da una fitta.

Non posso arrendermi.

Devo fermarlo, devo impedirgli di scatenare questa guerra. Devo vendicare Irene.

Devo farlo per Lui.

Per John, che finalmente avrà la vita che merita.

Solo io posso farlo.

Poi improvvisamente uno schianto.

Il buio.

 

 

 

“Holmes!”

Riapro gli occhi solo quando sento la sua voce.

Watson.

È vivo. Sta bene. Mi sta cercando.

Traggo un sospiro di sollievo, pentendomene subito dopo quando il dolore torna a farsi sentir maggiormente, per poi scomparire quando lo vedo entrare nel mio campo visivo.

“E’ sempre un piacere vederla, Watson” mi sforzo di sorridere.

E vengo scosso da un brivido quando mi prende per la vita, aiutandomi a rialzarmi.

“Andiamo” mi dice, sorreggendomi.

Annuisco.

I giochi sono ancora aperti, non c’è tempo da perdere.

Adesso siamo in vantaggio, dobbiamo solo arrivare allo scacco matto.

 

 

 

 

The End

 

 

Questa scena mi ha traumatizzata a livello emotivo. Davvero. Holmes che viene torturato, che urla, sarà il mio trip mentale per i prossimi secoli a venire. Amen.

Spero vi sia piaciuta, e di non aver offeso nessuno con le mie devianze mentali da slasher malata allo stato terminale, ecco. E nel caso vi abbia fatto schifo, perdonatemi, ma l’ho scritta di notte, tornata dalla prima visione di questo stupendo film, in preda ad uno sclero psicotico xD (Dovrebbero darmi un sedativo [semi cit.]) xD

Che dire, ho già molte altre idee, quindi purtroppo per voi, amanti e lettori del fandom Sherlock Holmes-Film, mi troverete ancora qui, perché questo film ha davvero TROPPI prompt impliciti.

Nient’altro da dire, me ne vado a fare un po’ di regali di Natale. xD

Buona serata a tutti.

Ciao!

 

   
 
Leggi le 14 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Sherlock Holmes / Vai alla pagina dell'autore: ladyElric23