Incidente di Volo
I
ragazzini erano compostamente allineati nel cortile della scuola; Harry se ne meravigliò molto, ma scoprì presto che era solo
una conseguenza della reverenza che provavano per lui. Si sentì presto
imbarazzato e fuori luogo: in realtà, al contrario di quanto gli eventi della
sua vita sembravano mostrare, a lui non piaceva essere al
centro dell’attenzione. Ripresa la scopa in mano, ritrovò la sua
sicurezza e insegnò ai suoi attentissimi alunni
qualche mossa. Nonostante fossero tutti del secondo
anno, vi era qualcuno che sembrava non sapere nemmeno quale fosse il lato
giusto per impugnare la scopa. Un ragazzo in particolare se ne stava
imbambolato con i piedi ben saldi sul prato.
-
Come si chiama?- gli chiese Harry; e quello
avvampando balbettò:
- Jim, Jim Kalospax-
-
Signor Kalospax, mi vuole dire cosa ci fa ancora per
terra?-
-
Beh, beh io…-
-
Allora?- Harry si scoprì essere un po’ troppo brusco,
allora gli sorrise amabilmente: Jim
allora rispose.
-
…Soffro di vertigini…-
Da
quando Harry viveva nel mondo della magia non aveva mai sentito una storia del genere: un
mago con le vertigini! Gli venne da ridere ma si
trattenne per rispetto.
-
Venga, l’aiuto io-
Mentre
atterrava per aiutare il suo timoroso alunno, sentì un rumore. Si voltò di
scatto con orrore: aveva già intuito cosa stava accadendo. Si lanciò in
picchiata sulla sinistra: Tom Carty,
approfittando della sua distrazione, si era arrischiato in acrobazie pericolose
troppo in alto, e ora stava cadendo. Tutto, agli occhi di Harry,
rallentò stranamente. Frazioni di secondo si
dilatavano davanti a lui, dissolvendo ogni cosa all’infuori di Tom: l’aveva quasi agguantato, impedendogli una tragica
caduta, quando fra loro si frappose un altro ragazzo ignaro. La testa della
scopa di costui colpì violentemente il petto di Tom e
anche l’altro alunno perse l’equilibrio. La mente di Harry
reagì con una straordinaria lucidità e prontezza: cambiò direzione, saltò in
piedi sulla sua scopa e, con un salto mortale all’indietro, si frappose col la scopa tra i ragazzi e il terreno. Atterrò con Tom sotto il braccio destro e l’altro giovane aggrappato
alla mano sinistra. Tutto tornò alla sua velocità normale e Harry
si sentì inzuppato di sudore. Attorno a lui tutti gli alunni atterravano lenti
e con cautela, facendo scrosciare, però, un forte applauso. Harry
li guardò torvo.
-
Mai più, nessuno di voi, per quanto si creda un
campione, deve azzardarsi a fare qualsiasi cosa senza il mio permesso!- la sua
voce tuonò di un’ira che sorprese tutti. Nessuno forse aveva capito la gravità
di quello che stava per accadere. – Incosciente!- urlò a Tom
disteso per terra, dolente e inerme. Poi gli puntò contro la bacchetta e lo
sollevò. – La lezione è finita- aggiunse e portò Tom in infermeria: aveva di sicuro qualche costola rotta.
Decise
di fare una passeggiata per far sbollire l’ira e si
trovò a camminare lungo la foresta proibita. Il fumo che fuoriusciva dal camino
di Hagrid attrasse la sua
attenzione, e senza accorgersene si trovo presto a bussare alla sua porta. Un
tanfo lo investì appena il guardiacaccia aprì la porta: si svegliò un po’ dalla
sua indolenza e si lasciò accogliere. Dentro la puzza era molto forte e si
chiese cosa diamine stesse cucinando.
-
Non è andato molto bene il tuo primo giorno “dietro la cattedra”, vero?- gli
disse Hagrid.
-
Vedo che le notizie continuano a spargersi con la stessa incredibile velocità,
qui ad Hogwarts…-
-
Ci credo! Hai fatto con la scopa una manovra veramente incosciente…e leggendaria-
- Incosciente è stato quello stupido ragazzino! Ma io non lo so! che cosa gli
passava per la testa?-
- Sei stato tu a mancare nel tuo dovere di sorvegliarlo- la voce di Hermione si eresse da dietro la poltrona voltata
verso il fuoco.
-
Stavo aiutando un altro alunno!- Harry incominciò a
scaldarsi
-
Un insegnante deve mantenere il suo occhio vigile su tutti!-
-
Io non sono un insegnante, ma un Auror! Se…-
-
Allora torna a fare l’Auror!-
Harry quasi non ci vide più. Che cosa mai
voleva Hermione da lui? Che cosa caspita era venuto a fare lui lì? Non valeva la pena riallacciare i
rapporti con quella!
-
Volevi riconquistare un po’ di fama, eh, signor Potter?
Farti adulare un po’?-
Se
non fosse stato per l’acutezza della voce di Hermione, ad Harry pareva di
parlare ancora con Piton. Portò la mano alla
bacchetta ed era pronto ad usarla, annebbiato da un’ira che mai lo aveva
offuscato nel corso della sua carriera di Auror. Fu la grande mano di Hagrid a fermarlo. Harry si voltò
a guardarlo; era sconcertato e gli teneva il braccio più che per trattenerlo,
per chiedergli un perché. Harry si calmò un poco.
-
Andiamo ragazzi! Come siete arrivati a questo?-
Cadde
un profondissimo silenzio. Hermione si alzò e, senza
guardarli in faccia, uscì, spingendo con violenza da un lato Harry, che si trovava ancora sulla soglia.
-
Avevo sentito che i rapporti fra voi non erano più gli stessi…- Hagrid si schiarì la voce rendendo inconsapevolmente chiaro
e manifesto quello che per pudore non aveva osato dire apertamente. – Ma non credevo foste arrivati a tanto.-
-
Nemmeno io.- disse Harry sprofondando nella stessa
poltrona sulla quale Hermione era seduta poco prima.
Era in preda allo sconforto. Era stata un’idea stupida quella di tornare lì:
maturò la decisione di ripartire subito l’indomani stesso, senza ulteriori indugi.
-
Vado a parlare con la preside. Devo andarmene da qui- disse
in tono mesto.
-
Oh andiamo Harry, se è per oggi…hai fatto la cosa
giusta! Non ricordi quanto fossi incosciente tu alla
loro età?-
Ad Harry spuntò un sorriso dal cuore, subito velato. – Non è solo per quello…tutto è diventato così complicato…la mia
vita non è come me l’aspettavo. E non è per Hermione.-
disse anticipando l’obiezione di Hagrid – Sapevo che
sarebbe finita e soprattutto che era una cosa sbagliata…doveva essere Ron il compagno di Hermione, ma
durante la prigionia le cose sono cambiate.- stavano
riaffiorando eventi troppo tristi. Prima che gli si spezzasse la voce, si
affrettò a concludere – Vorrei solo riacquistare la
sua fiducia-
Si
sentì male e scoppiò a piangere e se ne vergognò: avrebbe
voluto scappare, ma si sentiva incollato lì, scosso dai singhiozzi. Hagrid era ancora più imbarazzato di lui e gli porse una
tazza di tè. Si sedette di fronte a lui e gli posò una
mano sul ginocchio. Harry incominciò il suo lungo
racconto: fatti vecchi e nuovi si ricongiunsero. Hagrid
stette a sentirlo con una pazienza e una resistenza
che era difficile aspettarsi da lui, così impaziente e impulsivo. Infondo
quello era un po’ il suo ragazzo e con la vecchiaia si
sentiva attaccato a lui più che in ogni altro momento.
-
Devi parlare con lei, e con Ron. E’ necessario. Non
capisco nemmeno come abbiate fatto a stare lontani per così
tanto tempo: da ragazzini eravate sempre assieme.-
-
Da ragazzini, Hagrid, eravamo solo ragazzini: era
un’altra cosa-
- Ma sono sempre i tuoi amici. Se tu gli parlassi
col cuore, come hai fatto con me, ti capiranno.- fece una pausa come se stesse
misurando con esattezza le parole e poi disse – Anche se le tue
fossero…beh…solo paranoie…loro saprebbero cosa dire o fare, certo meglio di me.
Siete cresciuti insieme-
-
Ho perso da molto questa versione incantata e illusoria dell’amicizia...Ron… dopo quello che è successo,
anche se io ufficialmente non gli avevo fatto nessun torto…io sapevo che nel
suo intimo l’avevo ferito…il rapporto con Ron non è
stato più lo stesso: alla fine non ci siamo più visti…-
- Dimmi Harry, tu saresti capace di
fare tutto per loro? Ed Hermione, nonostante tutto,
non è venuta a curarti a Hogsmead?
Adesso va a letto, ormai è notte. Riposati, la notte
porta consiglio.-
Si
congedarono. Harry, sulla via del ritorno, non era
perfettamente convinto della veridicità dei consigli del buon vecchio Hagrid, ma un po’ rincuorato sì, lo era: quando arrivò in
camera, si addormentò con un sorriso
Ciao!
Scusate
per il ritardo, ma il ritorno dalle vacanze è stato un po’ traumatico…
In
questo capitolo la relazione tra Herry e Hermione si è un po’ inasprita, ma il rapporto tra i due è
destinato a risanarsi. Del resto Hagrid ha colto nel
segno: si vogliono ancora molto bene nonostante le apparenze.
Grazie
Neko_tensai e arc…sono contenta di avere delle
lettrici appassionate, mi stimola la creatività! E’ chiaro che non posso svelare
prima del dovuto i motivi profondi dell’astio tra Harry
e Herm, ma posso solo dire
che arc ha ragione a sospettare in qualcosa di più
profondo…
Leggete
e scoprite…
A
presto!