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Autore: penguin    19/12/2011    7 recensioni
Avevo già pubblicato il primo capitolo di questa storia, ma poi per vigliaccheria l'ho cancellato. Ora ci riprovo, coraggiosa come non mai. Spero che vi piaccia, è la prima su EFP e sui 30 Seconds To Mars.
Desi :)
New York. Mi si illuminó il viso. Iniziai a sorridere come un ebete per tutto l'aeroporto, a camminare ciondolante e a riguardare quel pezzetto di carta dorata. Quel pezzetto di carta mi avrebbe regalato il sogno più grande della mia vita, il sogno per il quale avevo lavorato per 4 lunghi anni.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chaaaao! Scusaaaaate, è che io sono leeenta, stanca, nervosa, ansiosa, e non ho mai tempo per scrivere.
Uffa.
HO FINALMENTE 19 ANNI -- ok la smetto.
Sicuramente arriverà un capitolo prima del prossimo anni, quindi, non temete °-°
Lasciate una traccia, muddafuggazzz °-°''
Adieu, alla prossima.
xx <3
23 ~ Demetra, torna alla realtà.
 
Silenziosamente sgusciai via dall'abbraccio profumato di Shannon, infilai gli slip e sbirciai nel suo armadio per rubargli una maglietta. Non l'avessi mai fatto: la fabbrica degli orrori sarebbe stata meno terrificante. Tirai su una felpa grigia con il cappuccio, non mi avrebbe coperta del tutto, ma andava bene ugualmente. Scesi i gradini e mi diressi in cucina.
"... Ciao Demetra" Jared. In cucina c'era Jared.
"Ehm, ciao Jared." arrossii immediatamente appena mi resi conto che ero praticamente nuda davanti a lui.
"Qual buon vento ti porta qui?" lui continuó noncurante a preparare una pappetta violacea nella sua scodellina bianca.
Rimasi in silenzio, ancora imbarazzata. Mi prendeva in giro?
"Ah. Ho capito. Ah.. Ohhhhh" mi guardó divertito. "E come mai quel faccino pensieroso? Non ti avrà mica deluso!" continuó a ridacchiare lui.
"Leto inizi a starmi un po' sulle palle sai?" alzai un sopracciglio e lo fissai per qualche istante. Infine mi diressi verso la credenza di vetro, e ne estrassi il barattolo di Nutella.
"Mi passi un cucchiaino?" gli chiesi.
"Tu e mio fratello siete uguali. Nutella, bleah" mi guardó quasi disgustato.
"Tu sei folle, fattelo dire." e con questa prima frase assaporai il primo cucchiaino di Nutella, ancora in piedi, appoggiata al lavandino.
"Anche lui mangia la Nutella quando è pensieroso."
Rimasi in silenzio.
"Che succede Demetra?" d'un tratto si fece serio.
"Che casino, cazzo" iniziai a tamburellare il cucchiaino contro la mia stessa mano, come ero solita fare con una penna quando non capivo qualche esercizio. Era il caso di parlarne con Jared? Sarebbe riuscito a capirmi? Era vera quell'empatia che entrambi potevamo constatare?
Mi tese un braccio, ed io mi avvicinai a lui.
"Vieni qui.. Che succede?"
Mi accoccolai alla sua spalla.
"Io.. io.. cazzo Jared, mi sento una cretina." sbuffai.
"Non lo sei, e lo sai.." mi arruffó i capelli.
"Io.. penso di essermi innamorata di lui. Un'altra volta. È solo che qui è tutto così perfetto, lui è perfetto per me. Ma io devo ritornare a casa. Alla vita reale. In Italia. E staccarmi ancora da lui, mi farà ricadere nel baratro, di nuovo. Ed io.. io.. non so se questa volta guarirò. Gli avevo fatto promettere di non lasciarmi, ma non avevo tenuto in conto il fatto che ora saró io a dovermene andare. Perchè devo. Ma 7000km sono tanti Jay, lo sai anche tu. E io.. ho paura. Ho una paura matta di perderlo e perdermi un'altra volta." ripresi fiato.
Jared mi fissava, confuso. Perderlo un'altra volta?
Sciolsi l'abbraccio, asciugai qualche lacrima e risalii di corsa in camera da Shannon, senza voltarmi, lasciando Jared impietrito alle mie spalle.
"Ehi.. dormiglione.." gli baciai una guancia.
"Mhh" sempre la solita storia.
"E dai, su.." gli accarezzai i capelli, finchè non aprì gli occhi, ancora assonnati ma pur sempre bellissimi. Di un verde ancora vivido, e di una dolcezza da bambino.
"Ciao.." mi bació sulle labbra.
"Ciao.." gli sorrisi.
"Vieni a farmi un po' di coccole?"
Shannon Leto voleva.. le coccole?!
"Vorrei, ma c'è giù Jared.." feci spallucce.
"Ma le coccole non sono rumorose dai.." mi tiró giù al suo fianco. Scoppiai in una risata.
"E io ti credo secondo te?"
"No.." disse lui, sconsolato. Gli feci una smorfia e mi alzai in piedi.
"Ehi ma quella è mia!" indicó la felpa che indossavo.
"ERA tua.." iniziai a scendere i gradini che portavano al piano inferiore.
Era quasi certa che Shannon avesse alzato gli occhi al cielo.
Quando vidi Jared gli feci segno di non raccontare a Shannon quel che ci eravamo appena detti.
"Fratellone" lo salutó il minore.
"Guarda poco, moccioso" sibiló al fratello che ogni tanto buttava delle occhiate sul mio fondoschiena.
"Ho capito, vado a rivestirmi." piagnucolai io.
Mentre risalii in camera potei sentire i Leto parlottare tra loro per una decina di minuti, senza peró capire di cosa. Vidi solo Jared spalancare gli occhi ed infine abbracciare Shannon comprensivo.
Che avrà significato?
Quando Shannon mi riportó a casa capii che era arrivato il momento di parlare con lui del mio ritorno in Italia.
"Shannon" sussurai improvvisamente.
"Dimmi.."
Tirai un gran respiro.
"Non voglio tornare in Italia.." abbassai la testa.
Sentii il suo corpo irrigidirsi.
"Lo so.." mi accarezzò i capelli.
"Entro il mio compleanno.." cominciai vaga.
"Così presto?" sorpreso, spalancò gli occhi.
"Già.." mi rassegnai, come mi rassegnai ad una lacrima che malandrina sgusció sul mio volto.
Shannon tiró un calcio al casco appoggiato a terra, facendolo rotolare di qualche metro. Poi si portó le mani tra i capelli irti e strinse un po' così da tirare leggermente la cute.
"Tornerai?" teneva la testa bassa.
"Non lo so.."
"Non lo sai? Come non lo sai?” iniziava ad irritarsi.
“Non lo so Shan, non sono sicura di niente in questo momento..” mi portai una mano alla fronte, e tirai indietro nervosamente i capelli.
“Di niente? Beh tanto la scopata con Shannon Leto te la sei fatta, no?" era diventato cattivo. Era un lato di lui che non conoscevo, e che probabilmente non immaginavo neanche esistesse. Perché?
"Non puoi dirmi questo Shan, non puoi. Lo sai che io ti.. Oh lascia stare Shan." scuotevo la testa, portando indietro nervosamente i capelli con la mano.
“Tu mi..?” mi incoraggiò lui, ancora nervoso, ma segretamente speranzoso di una risposta che non arrivò.
Stetti in silenzio, non mi sentivo pronta. Perchè non lo capiva? Perchè non capiva cosa sentivo? Perchè non capiva che per me era difficile separarmi da lui? E ancora di più, non capiva che non potevo dirgli che l'amavo, perchè avrei solo complicato tutto, ancora di più, se possibile?
"È meglio che io vada, Demetra" raccolse frettolosamente il casco da terra.
"Ti prego Shan, ti prego.. Non andartene così."
"Per favore Demi, sul serio. Ho bisogno di.. stare da solo."
Mi guardó un ultima volta, con occhi tristi, mentre ormai le lacrime scorrevano sul mio viso. E scomparve, in sella alla sua moto, alla velocità della luce.
"Io ti amo, ti amo." sussurrai io, noncurante del fatto di essere rimasta sola, un'altra volta.
Salii in casa, dove incappai in Giulia.
"Ehilà riesco a vederti finalmente!"
Rimasi in silenzio.
"Ma stai piangendo! Che è successo? Cosa ti ha fatto? Se lo prendo io.. io.." era rossa in volto.
"Settimana prossima torno a casa." semplicemente, non c'era bisogno di altre spiegazioni.
"Cosa ti ha fatto?"
"Lui? Oh, niente, anzi. Devo semplicemente tornare in Italia da mia madre, lo sai com'è. Lo sai che è ossessiva. Ma non voglio tornare li, tu sai quanto sono stata male, sai quanto ho sofferto dopo quel concerto. Non voglio più stare così Giuli, non voglio. Non voglio perderlo. Non di nuovo. Io.. Io.. Giulia io lo amo. Credo. Ma stavolta per davvero." tirai su col naso ed asciugai una piccola lacrima.
Giulia mi abbracció, semplicemente. Non avevamo bisogno di parole tra di noi.
  
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