6
giorni dopo
“Non
credete che sia il caso di
parlare a Natsu?”, chiese Mira, rivolta a tutti e a nessuno
in particolare.
“Non si è più mosso dalla lapide dopo i
funerali”.
Erza scosse la
testa, gli occhi
fissi sul piano di legno sotto le proprie mani. Conosceva bene Natsu e
lo aveva
visto alla morte di Lisanna; aveva bisogno di elaborare a modo suo la
perdita e
tentare di forzarlo a tornare sarebbe servito soltanto a farlo
arrabbiare.
“Lascia
perdere Mira”, disse alla
fine. “Sai com’è Natsu, lascia che
faccia da sè”.
“Erza,
io non credo che sia saggio
lasciarlo da solo!”.
“Natsu
non si muoverà da lì fin
quando non lo vorrà. In ogni caso, sprecheremmo solo
fiato”.
Titania mostrava
una sicurezza che
non provava affatto. Aveva giurato a se stessa di non perdere
più nessun
compagno, di non privarsi dell’affetto di nessuno di loro;
tuttavia, non
avrebbe potuto immaginare che Lucy perdesse la vita in una maniera
tanto
sciocca e inevitabile al contempo. Anche se fosse stata lì,
come avrebbe
impedito che le accadesse il peggio? Lei sapeva soltanto combattere, e
l’avrebbe protetta da qualsiasi nemico, ma in quel frangente
non avrebbe potuto
far niente per toglierla dalle braccia della Nera Signora.
Quel mesto
riflettere fu interrotto
dal rumore delle porte della gilda che si aprivano ed Erza si
voltò, come
tutti; Natsu era tornato. Si era infine rassegnato
all’evidenza e aveva
lasciato la tomba di Lucy.
Mirajane non
riuscì a trattenere le
lacrime e portò le mani al viso per coprirle. La giovane
maga degli Spiriti Stellari
mancava a tutti loro ma non poteva immaginare quanto Natsu stesse
soffrendo;
lui che l’aveva portata alla gilda, ne aveva fatto una sua
nakama e la sua
compagna di team preferita. Lui, che forse non ne era consapevole ma si
era
fatto amare da Lucy come nessun altro. Mira trascorreva troppo tempo
alla
gilda, dietro un bancone che quasi ne celava la presenza silenziosa e
rassicurante, per non accorgersi di come i sentimenti di Lucy fossero
cambiati
nel tempo fino a sbocciare in un tenero amore che non aveva avuto
possibilità
di fiorire del tutto; era stata portata via troppo presto, prima che
avesse la
possibilità di svelarlo a Natsu.
6
settimane dopo
“Che
cosa stai dicendo, Loki?!”.
“Quello
che hai sentito, Erza. Mi
dispiace che abbiate celebrato i funerali a una persona che
è viva e vegeta”.
Natsu
sollevò lentamente la testa
dal bancone, voltandosi a guardare lo Spirito Stellare; se uno sguardo
avesse
potuto ucciderlo, Leo sarebbe diventato polvere.
“Come
fai a esserne così sicuro? E
poi, perché non sei venuto a dircelo prima, credevo che
fossimo ancora nakama
della gilda!”.
Loki non si
scompose affatto,
limitandosi al solito gesto di sistemare gli occhiali.
“Qualcosa… o qualcuno
oscurava la nostra vista. Dal
Piano Stellare non ci siamo accorti di nulla fino a quando il silenzio
di Lucy
si è fatto troppo lungo per essere naturale, solo allora ho
tentato di
raggiungervi ma fino a oggi mi è stato impossibile forzare
il portale, come se
una volontà si opponesse alla mia. E sì, sono
certo che sia ancora viva perché
i nostri contratti sono ancora validi. Se Lucy fosse morta, noi tutti
suoi
Spiriti saremmo liberi di servire qualcun altro”.
Una scintilla di
speranza illuminò
lo sguardo di Natsu che si alzò dal suo sgabello piazzandosi
davanti a Loki. “E
dove si trova?”.
“Questo
purtroppo non posso
saperlo. La cercheremo, nei limiti delle nostre possibilità
e vi terrò
aggiornati su qualsiasi traccia dovessimo scovare. Non possiamo fare
più di
questo”.
“Ma
come, avete un contratto con
lei e non sapete dove sia?!”.
“Natsu,
l’accordo che stringiamo
con un mago non implica il sapere sempre dove egli sia se non ha le
chiavi con
sé, e quelle di Lucy le avete voi se non sbaglio”.
Natsu
abbassò il capo, fissando un
punto impreciso davanti a sé, e strinse i pugni.
“Non sbagli… scusa Loki… ti
prego, aiutami a trovarla”.
Loki sorrise
mettendo le mani sulle
spalle di Natsu. “La cercheremo fino in capo al mondo. Noi
adoriamo Lucy, la
rivogliamo presto con noi… persino Aquarius!”.
Il Dragon Slayer
trovò la forza di
sorridere come sempre e annuì, sollevando una mano ancora
stretta a pugno. “Hai
ragione, la riporteremo a casa!”.
Circa
6 mesi dopo
Il tempo
scorreva veloce dalla
scomparsa di Lucy: ormai si approssimava lo scoccare del sesto mese dal
giorno
dei funerali ma della maga bionda sembrava essersi persa ogni traccia.
Loki e
gli altri Spiriti Stellari avevano fatto il possibile e
l’impossibile, tentando
di forzare i portali del Piano Stellare, eppure Lucy sembrava essersi
volatilizzata nel nulla.
Sapere che fosse
viva non bastava
più. Lucy non era a Fairy Tail e questo rendeva i maghi
confusi e preoccupati;
poteva trovarsi in una qualsiasi città non solo di Fiore ma
anche degli altri
continenti e il mondo era troppo grande perché potessero
esplorarlo tutto
impiegando meno di un’intera vita.
“Loki
aveva detto che l’avrebbero
trovata!”.
“Non
ha detto questo, Natsu”, disse
Mirajane, rimbeccando il Dragon Slayer. “Ha detto che
avrebbero fatto ogni cosa
in loro potere per trovarla e lo stanno facendo, tutti loro”.
“Mira
ha ragione”, intervenne Erza,
zittendo con un solo sguardo le proteste che stavano nascendo sulle
labbra di
Natsu. “Devi essere grato di quello che stanno facendo per
noi… e per Lucy. Le
vogliono bene davvero”.
“Io la
rivoglio qui, però!”, esclamò
Natsu, trovando da qualche parte il coraggio di rispondere a Erza.
“Non basta
che la cerchiamo, voglio che Lucy torni alla gilda!”.
Mirajane sorrise
nonostante tutto:
erano mesi che Natsu non pronunciava il nome di Lucy, una maniera tutta
sua di
reagire al dolore della perdita. Se era riuscito a dirlo di nuovo,
stava
davvero tornando a sperare e questo significava che avrebbe messo Fiore
a ferro
e fuoco se necessario, pur di ritrovare la giovane maga.
Un fitto brusio
di voci concitate
attirò l’attenzione del gruppo che si
voltò a guardare la sala della gilda
scorgendo l’origine di tanta confusione. Una donna aveva
appena fatto il suo
ingresso nell’edificio ma non che fosse quello a suscitare
tanto scalpore; era
piuttosto il suo aspetto, il corpo formoso e sinuoso fasciato in abiti
talmente
succinti da coprire quel minimo che esigesse la pubblica decenza. Una
chioma
folta e indomabile di riccioli neri incorniciava il volto
d’alabastro,
illuminato da due occhi tanto chiari da rivaleggiare con il ghiaccio
delle
vette più alte.
Natsu e gli
altri rimasero al loro
posto, vedendo che la donna si avvicinava proprio a loro, stirando le
labbra
piene e rosse in un sorriso accattivante.
“Buongiorno.
Sto cercando Natsu
Dragneel, lo conoscete?”.
“Io
sono Natsu Dragneel”, disse il
Dragon Slayer guardandola storto. “E tu chi sei? Cosa vuoi da
me?”.
“Il
mio nome è Succuba e sono qui
per conto della mia signora, Angĕlus. Lei sa che
sei alla ricerca di
qualcuno e desidera aiutarti”.
Natsu
sbuffò sprezzante,
incrociando le braccia al petto. “Tsk! Come se fosse un
segreto che stiamo
cercando una nostra compagna, lo sa tutto il continente!”.
Succuba
sembrò niente affatto
turbata dalla reazione del mago. “Ma lei sa dove si trova la
persona che
cerchi”.
A quelle parole,
il volto di Natsu
cambiò d’un tratto espressione, facendosi
mortalmente serio. “Come diavolo è
possibile?! La cerchiamo da mesi e questa Angela o come si chiama lei
sa dove
si trova?!”.
La nuova venuta
alzò le spalle con
noncuranza. “State cercando tale Lucy Heartfilia, Maga degli
Spiriti Stellari,
capelli biondi e occhi color cioccolato, diciassette anni…
questo non è un
segreto ma se mentissi come potrei sapere che la ragazza in questione
ha perso
le proprie chiavi il giorno in cui è scomparsa? E
soprattutto… come farei a
sapere che sta disperatamente cercando proprio una persona di nome
Natsu
Dragneel? Se mentissi avrei potuto dichiarare che cercava qualcun
altro,
sbagliando”.
Mirajane si
coprì la bocca con le
mani, reprimendo un gridolino di gioia: da come parlava Succuba, aveva
davvero
individuato la loro beneamata Lucy, sembrava un miracolo!
“Dove
la trovo?”, chiese Natsu,
improvvisamente calmo.
“Questo
non mi è dato saperlo. Angĕlus mi ha dato
solo le informazioni
che sarebbero servite a convincervi che dico il vero, se vuoi sapere
dov’è la
ragazza devi seguirmi, ti porto dalla mia signora”.
Il Dragon Slayer
non aspettò un
secondo invito e si alzò, pronto a seguire Succuba.
“Natsu
dove stai andando?!”,
esclamò Erza. Da quando quella donna era entrata nella
gilda, aveva avuto per
tutto il tempo uno strano presentimento e temeva in una trappola
organizzata
per eliminare il mago.
“Vado
a riprendermi Lucy”, disse
semplicemente Natsu mentre si caricava il solito zaino sulle spalle.
“Questa
tizia sa troppe cose Erza. Sa sicuramente dove si trova…
qualsiasi cosa questo
voglia dire”.
L’ultima
frase l’aveva sussurrata
vicino al viso di Titania che lo guardò stupita, sorpresa di
quella nuova
consapevolezza che leggeva negli occhi di Natsu. Lui sapeva bene che
non poteva
fidarsi totalmente della prima arrivata ma le informazioni che aveva
fornito
erano troppo dettagliate perché fossero frutto del caso;
avrebbe potuto davvero
trattarsi di una trappola e Lucy avrebbe potuto essere prigioniera di
Succuba e
della sua padrona: poco male, avrebbero imparato a loro spese a non
prendersi
gioco di Salamander e di Fairy Tail.
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Buongiorno ^^
Bene, la matassa
comincia a
districarsi ma… chi sarà questa Succuba? E
sarà vero che sa dove trovare Lucy?
Lo scoprirete nella prossima punta… ehm, nel prossimo
capitolo!
Ok, adesso la
smetto con le
scemenze e passo a ringraziare tantissimo le gentili persone che hanno
letto o
inserito la mia storia fra le seguite, siete davvero troppo buoni!
Concedetemi
di ringraziare in maniera particolare le mie commentatrici, grazie
ragazze,
siete davvero impagabili!
A presto
<3