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Autore: Ranna    19/12/2011    4 recensioni
Nel paesino di Rubik , Loreley spietata e pronta a tutto per vendicare la madre uccisa da una setta di Vultures (stregoni e guerrieri) dovrà allearsi proprio con uno di loro per ottenere giustizia.
Diversi eventi porteranno la nostra protagonista, ad avvicinarsi sempre di più all'enigmatico Axel, lei che da sempre odia gli uomini e tutto ciò che rappresentano tenterà di resistergli con tutte le sue forze. Ma ci riuscirà?
Pezzettino tratto dal secondo capitolo:
La mia lingua si insinua nella sua bocca con ferocia.
Voglio sentire il suo sapore.
Voglio sapere tutto di lei, tutto.
La sua furia, il suo odio, i suoi occhi ; mi eccitano incredibilmente.
Cerca di respingermi, e aumentando la presa sui polsi, accresco la sua furia.
E la mia eccitazione…
Questa ragazzina, è tutta un bollore.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Preferisco morire che continuare a vivere grazie a te! Grazie alla tua pietà!
 
Uccidimi, basta che fai in fretta.
La tua presenza mi disturba.
 
 
In un attimo, mi ritrovo a terra col bestione dagli occhi scuri sopra di me. Sì, uccidimi.

Ma non così! Non di baci! Non con la tua lingua nella mia bocca.  
Le sua labbra, morbide, mi divorano l'anima.
 
Nessuno m' aveva mai baciata con così tanto vigore. 
 
 
Tento di liberarmi, di strisciare, di colpirlo, di fuggire ; ma tutto è vano. 
 
La sua lingua sprofonda sempre più rapidamente, sempre con più furia, dentro di me.
 
 
Con una mano mi strappa via la maglietta, ed inizia a toccarmi.
 
Sfiorandomi con una famelica rabbia , partendo dai capelli - che tira leggermente- per poi finire sul seno - accarezzandomi con una dolcezza fastidiosa i capezzoli- .
 
 
“Lasciami, lasciami, lasciami, lasciami! “
 
 
“ Vuoi davvero che ti lasci? “ Sussurra con voce rauca, segnata dall’eccitazione.
 
Se non mi lasci io…
 
 
Non voglio che mi tocchi, che mi sfiori, che faccia di me quello che vuole. Che mi faccia sentire quello che vuole.
 
E’ un uomo… un Vultur… un mostro.
 
 
Eppure… un segreto calore sta crescendo dentro di me.
 
Un intimo desiderio si sta facendo sempre più grande, sempre meno intimo.
 
 
Lo odio. Lo odio. Lo detesto!.
 
 
Lasciami oppure… io… Ti prego, sto cedendo...
 
 
Lo spingo via facendolo finire di schiena sulla terra umida,  gli salto addosso a cavalcioni ed inizio ad esplorare il suo corpo.
 
Gli tappo la bocca, impedendogli di baciarmi, e gli slaccio velocemente la cintura, denudandolo.
 
Basta.
Sono una donna, ho dei bisogni anch'io. Dei desideri anch'io.
 
Non voglio baci,  sono troppo intimi.
 
E’ solo sesso. Solo sesso.
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa è la creatura più strana e imprevedibile che io abbia mai incontrato.
 
Un attimo prima cerca di fuggire e implora di essere lasciata, e un attimo dopo ti salta addosso e ti spoglia.
 
Mi apre la camicia ed inizia a mordermi il collo, il petto muscoloso , il ventre… fino ad arrivare alla mia zona più intima.
 
Sto impazzendo… non ho mai bramato con tanta intensità un essere umano. Una creatura di qualsiasi tipo. Una cosa. Lei è tutto quello che ho sempre voluto, e la conosco appena.
 
Il mio unico intento era quello di spaventarla… non pensavo di spingermi a tanto.
 
Con la mano destra inizia un massaggio intimo, e mi lecca l’interno dell’orecchio, portandomi alla follia.
 
“ Basta. Smettila, o ti prenderò sul serio. Che tu lo voglia o no” Le dico implorante. 
 
Avvicina lentamente il suo viso al mio, dandomi l’illusione di volermi baciare.
Ma ovviamente non lo fa. Mi fissa con i suoi occhi di fuoco. 
 
 
“ Va bene. Qualcuno deve insegnarti le buone maniere” Le dico con autorità, facendola girare con forza, torcendola .
 
Le abbasso lentamente  il pantalone, continuando a fissarla negli occhi.
 
La guardo: è nuda, fragile, docile, splendida. Avverto il suo imbarazzo, mi riempie, addolcisce. Mi chino sulla sua zona più intima, e la bacio lì. L'assaggio, e impazzisco di piacere. Vorrei divenisse il mio unico alimento, la mia sola acqua, la mia esclusiva fonte di vita .
Inizia ad ansimare, i suoi versi mi riempiono le orecchie e costringono a possederla.

Finalmente, con un'unica vigorosa spinta, la penetro.
 
Incomincio a muovermi lentamente, per poi aumentare pian piano il ritmo e diventare sempre più veloce. Sempre più bisognoso di lei.
 
Ho fame.
 
Ho fame di lei.
 
Più la penetro, e più ho fame.
 
Non voglio più lasciare questo corpo, non voglio più allontanarmi da questa sirena con gli occhi di fuoco.
 
 
 
Mia. E' mia.
 
 
 
Intorno a noi il tempo scorre, le ore passano, il cielo muta, ma io e lei sembriamo fermi. Eppure ci stiamo muovendo ad una grande velocità. E mentre raggiungo il culmine dentro di lei, poco prima di uscire dal suo magnifico corpo, la bacio. Come non ho mai baciato nessuno: con cura. Tenerezza.
 
Ah, le sue labbra. Dolcissime. Sanno di… di pesca?
 
Mi lascio ricadere su di lei, soddisfatto eppure ancora voglioso di entrarle dentro.
 
 
Loreley non mi guarda più, i suoi occhi sono umidi e rivolti verso il basso .
 
Sta piangendo?
 
Mi spinge di lato, e si alza dalla fredda e incolta erba.
 
Senza dire niente, inizia a camminare e ad allontanarsi.
 
No. Aspetta.

Il mio corpo, per la seconda volta nello stesso giorno, si muove da solo e la ferma.
 
Ed eccolo di nuovo, quello sguardo di puro odio.
Non guardarmi così. Mi fai male.
 
“ Hai ottenuto quello che volevi, no? Ora sparisci. “ Mi sussurra tremante.
Si volta, e corre via.
 
Il suo sguardo, il suo tono di voce… sono fottuto .
 
Già… fottuto, e innamorato.
Perdutamente innamorato.
 
 
 
 
Il sole è scappato, corso via insieme ai miei piedi.
 
 
Ora è sera, e lentamente passeggio per le vie della fredda cittadina di Rubik,
 
ripensando al pomeriggio appena trascorso.
 
Sono una stupida! Un’imbecille!
 
Dovevo seguirlo!
 
Osservo la mia immagine sporca e trascurata nella vetrina del negozio di giocattoli di fianco a me,
 
e una smorfia di dolore mi attraversa volto.
 
 
Mi guardo intorno, e solo adesso mi rendo conto dello sguardo spaventato e preoccupato delle persone che mi vengono incontro per la via.
 
Ho i vestiti stracciati, il viso sporco e ammaccato .
 
 
Aumento il passo e finalmente arrivo al mio palazzo,
 
 accorgendomi di aver dimenticato le chiavi, citofono , aspettandomi di essere aperta
dal mio coinquilino e amico William.
 
 
“ Chi è ?” Risponde, con tono freddo a controllato.
 
“ Il fottuto lupo mangia frutta! “ Rispondo con voce alterata dalla stanchezza e dalla rabbia.
 
 
Chi vuoi che sia!?

Sono nervosa, anzi no! Sono nera! Nera, nerissima!
 
E rispondo come cazzo mi pare! A chi mi pare!
 
 
Lui, conoscendomi, rimane in silenzio e mi apre.

Riesco a percepire un piccolo ghigno proveniente dal citofono.
 
 
Salgo lentamente le scale, contemplando il colore scuro dei gradini, riposante per la mia vista, 
 
festa per i miei occhi.
 
 
Arrivo alla mia piccola casa situata al sesto piano di una palazzina abbandonata da Dio,
 
e entrando dalla porta lasciata socchiusa, faccio una linguaccia a William,
 
che notando il mio abbigliamento, si avvicina silenzioso in attesa di spiegazioni.
 
I suoi occhi azzurri mi scrutano sempre con discrezione.
 
Il buon vecchio William… non fa mai domande.
 
Il suo silenzio è rilassante.
 
 
“ Will, ti voglio bene. “ Affermo sorridendo. E’ l’unica cosa che saprà da me, oggi.
 
Non gli dirò niente. Non saprà niente, né del tentato stupro di quei due, né del sesso fatto col Vultur.
 
“ Lo’ , va' a farti un bagno. “  Mi dice accarezzandomi i capelli.
 
Oh… il buon vecchio Will.
 
 
 
 
 
Chi è quel biondino del cazzo che la tocca?
Io lo ammazzo!

Lo so. Non avrei dovuto.
 
L’ho seguita.
 
Non dovevo.
 
Ma, non riuscivo a togliermela dalla testa.
 
 
Osservo l’interno della casa dalla finestra che s'affaccia al salone.
 
La levitazione è un trucchetto che si impara il primo anno .
 
E’ piccola, con pareti lilla e solo quattro stanze.
 
Un bagno, una cucina collegata alla sala, e due camere da letto.
 
 
Il viso di lei, di Loreley, è distrutto dalla stanchezza.
 
Sono stato  io a farle tutto quel male? 
 
Si siede lentamente sul divano.
 
Un divano non particolarmente grande, ma che sembra immenso paragonanto al suo corpicino.
 
Inizia a parlare col biondo.
Questo si siede vicino a lei.
Adesso lo ammazzo.  
 
 
 
 
“ Will… voglio uccidere quegli schifosi!” Urlo. I miei nervi si stanno liquefacendo.
 
“ Loreley, tesoro lo so. Ti sto aiutando come posso, ho trovato altri possibili punti di ritrovo.
 
Ma sono molto riservati, molto precisi . E’ difficile trovare il luogo in cui svolgono i riti. “
 
Mi dice con la sua solita tranquillità, sedendosi di fianco a me e mettendomi una mano sul ginocchio.
 
“ Will, tu stai facendo il possibile. Lo so. Non ce l’ ho con te, ma con me stessa.
 
Mia madre merita vendetta!  Lo sai … cosa… gli hanno fatto. Will, sono tanto stanca”
 
Gli bisbiglio, quasi implorante.
 
Poi Will, la persona più vicina ad un amico che ho, mi abbraccia.
 
E scoppio a piangere, finalmente.
 
Nell’ oscurità notturna mi sembra di vedere due occhi neri poco definiti e fusi col cielo, gli occhi di quel Vultur. Poi la notte cade anche su di me.
 
 
 


Che ne pensate del terzo capitolo? :) E del nuovo personaggio, "Will"? Fatemi sapere ! Spero vi sia piaciuto.
Come sempre, mi sono divertita un mondo a scriverlo! Un saluto. 
Anna Dreams

 
  
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