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Autore: bloodingeyes    19/12/2011    1 recensioni
Dopo un anno dalla caduta del tiranno tutti festeggiano ma non un ragazzo...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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            I ragazzo arrancava a testa bassa nella soffice coltre bianca, stringendosi nel cappotto e prestando poca attenzione alle persone che gli passavano accanto, sorridendo e chiacchierando allegramente per le vie della città. La rivoluzione aveva dato i suoi frutti, il popolo era libero e felice e questo primo Natale senza il giogo del loro tiranno era più bello, luminoso e dolce. Ma quel ragazzo che arrancava difficoltosamente nella neve, coprendosi il viso e che faticava persino a chiudere le mani intirizzite dal freddo non la pensava affatto così. Aveva solo freddo, si sentiva solo e sperduto, se avesse smesso di camminare probabilmente sarebbe morto.

            E poi si ritrovò senza neppure sapere come davanti ai resti della vecchia dimora del tiranno e della sua famiglia, annerita dalle fiamme e schiacciata dalla neve. Le lacrime salirono agli occhi mentre si addentrava, camminando lentamente fra i resti carbonizzati di quella che aveva sempre considerato la sua casa. Fra le sale e le salette, nell’ala dei servitori e in quella degli ospiti, per le camere del tiranno, della sua regina e per quelle dei loro figli, fino allo scalone nell’ala più ricca della casa. Da sotto quello scalone di marmo bianco, ora annerito e rotto dal fuoco, ci si sentiva sempre piccoli e indifesi ma poi lo sguardo correva in alto e davanti ai tuoi occhi si apriva la vista di un magnifico arazzo che riproduceva la veduta di quella terra come era agli albori, selvaggia, indomita e bellissima che ti riempiva il cuore di stupore. Ma tutto passava in secondo piano quando il tiranno scendeva da quella scalinata gigantesca che rimpiccioliva quando lui era lì, maestoso e bellissimo, il più regale dei principi che avessero mai camminato sulla terra. Ogni cosa attorno a lui risplendeva di luce riflessa, la sua magnificenza era straordinaria, era di sicuro l’uomo migliore che si sarebbe mai potuto incontrare e il ragazzo era stato al suo servizio per anni.

            Ma non era un uomo perfetto, aveva i suoi vizi e non era un guerriero, aveva portato il paese in una depressione e non era riuscito a sopire le rivolte, così che i suoi avversari una notte fredda, nel bel mezzo dell’inverno avevano invaso il suo palazzo e l’avevano ucciso insieme a tutta la sua famiglia, bruciato la casa e si erano insediati sul suo trono.

            Il giovane si inginocchiò ai piedi della scalinata e capì di essere alla fine. Non aveva famiglia e il suo re, la persona che l’aveva salvato dalla strada e che era stato da sempre la sua fonte di ispirazione, era morto.

            Ora cosa avrebbe fatto?

            Nella notte più sacra il ragazzo si lasciò morire per poter tornare a servire il suo re.

   
 
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