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Autore: miseenabime    19/12/2011    6 recensioni
« Mi scusi.. » Emily porta la sua attenzione all’uomo, che l’ha appena chiamata.
« Si? »
« Saprebbe dirmi che ore sono? »
Emily lo guarda confusa. Non ha notato che l’orologio è rotto?
« Mi spiace, ma non ne ho idea, l’orologio è guasto.. »
« Oh.. e perché non lo aggiusta? »
« Ci ho provato, ma deve essere difettoso, perché si rompe sempre. »
« Capisco.. » prosegue l’uomo « potrei avere dello spago? »
« Prego? »
[...]
In un paesino dove il tempo sembra non scorrere, i fatti sono tutti uguali, la routine verrà rotta da un imprevisto.
Cosa succederà adesso che questo sottile equilibrio è spezzato?
Piccola one shot, dovrebbe essere un tema per le vacanze, lo posto lo stesso per sapere il vostro parere.
Hypatia.
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yellow, like change.

-

Emily sistema ancora una volta i tovaglioli sul bancone, prima di appendere la scritta “OPEN” sulla porta del bar. Torna a sedersi su uno sgabello, sbuffa e aspetta. Come sempre.

Poco dopo passa il ragazzo del giornale, che, con aria malinconica le consegna alcune copie dell’ultima edizione del quotidiano. Come sempre.

Si dirige verso il tavolo all’angolo e posa la prima copia. Le altre le deposita su una mensola lì vicino. Come sempre.

Scocca un’occhiata all’orologio, e si accorge che è fermo. Come sempre.

 

Perché Emily sa bene che Willdenlow è il tipico esempio di città monotona, con la solita routine, dove non succede mai nulla di nuovo. Tutte le mattine apriva il negozio, il solito ragazzo malinconico le portava il giornale, lei lo sistemava e poi guardava l’orologio dalla forma di un gufo sempre, immancabilmente, assiduamente fermo.

Aveva già provato ad aggiustare quell’orologio, più e più volte, ma la batteria sembrava scaricarsi subito. Poi arriva la signora Serenport, Rose Serenport. Un’anziana che entra nel bar tutti i giorni alle 8.00, per prendere un caffè mezz’ora dopo. Emily, per sapere quando portare il caffè alla signora Serenport, si basa su un autobus che si ferma tutti i giorni alle 8.30 davanti al suo locale, anche se non scende mai nessuno.

 

È riscossa dai suoi pensieri dal suono del campanello.

La signora Serenport è arrivata.

« Buongiorno, Signora Serenport » la saluta cortesemente la giovane. L’anziana prosegue il suo tragitto verso l’ultimo tavolo, senza degnare la ragazza di uno sguardo, dove sarà impegnata per una buona mezz’ora a fingere di leggere il giornale. Come sempre.

Emily sospira e accende la radio. Una leggera musica riempie il locale. Sfoglia il giornale, gioca con i cucchiaini e legge l’oroscopo, cercando di far passare il tempo, finché non sente un motore. Capisce: l’autobus è arrivato.

Alza la testa e cerca con lo sguardo Rose.

« Il solito caffè, signora? » L’anziana non risponde. Si limita a spostare il quotidiano sulla sedia in parte alla sua. Emily scuote la testa. Si chiede quando mai quella donna le rivolgerà la parola. Afferra una tazzina e la mette nella macchina del caffè, poi schiaccia il bottone e un aroma di espresso le arriva alle narici. Alza lo sguardo per prendere le bustine di zucchero e quello che vede la lascia basita.

L’autobus si è fermato. Ma questa volta non è vuoto.

Dalle scale è appena sceso un uomo con una valigia, che si guarda intorno cercando di orientarsi, con una mano davanti agli occhi per ripararli dal sole. La ragazza storce il naso. Quell’uomo è abbastanza particolare, oserebbe dire buffo. Porta un completo nero con camicia e cravatta con un cappello a cilindro. Abiti che andavano di moda parecchi anni fa. Nella mano destra tiene una valigia, di un giallo acceso.

L’uomo si gira ed Emily nota che ha anche un bel paio di baffi bianchi.

Si affretta a portare il caffè alla signora Serenport e poi torna al bancone.

Dalla vetrina si accorge che l’uomo è ancora là fuori, intento a scrutare il paesaggio. Poi si volta verso di lei, la osserva un attimo e avanza verso il negozio.

 

Il campanello suona. Per un attimo il cuore di Emily fa un balzo e la Rose Serenport smette di bere il caffè.

La routine è stata rotta.

L’uomo si avvicina al bancone.

« Desidera? » Chiede Emily con voce tremante.

« Mi porterebbe un thè, per cortesia? »

« Subito, si accomodi pure »

L’uomo va a sedersi e poco dopo Emily gli porta il thè. Nota che egli sceglie solo le bustine di zucchero gialle, scartando quelle di altri colori.

« Grazie mille »

« Si figuri » risponde Emily.

 

« Mi scusi.. » Emily porta la sua attenzione all’uomo, che l’ha appena chiamata.

« Si? »

« Saprebbe dirmi che ore sono? »

Emily lo guarda confusa. Non ha notato che l’orologio è rotto?

« Mi spiace, ma non ne ho idea, l’orologio è guasto.. »

« Oh.. e perché non lo aggiusta? »

La ragazza si indispettisce. È un estraneo, come si permette di dirle quello che deve fare nel proprio locale?

« Ci ho provato, ma deve essere difettoso, perché si rompe sempre. »

« Capisco.. » prosegue l’uomo « potrei avere dello spago? »

« Prego? » Emily è sorpresa. Nessuno si sognerebbe di chiedere dello spago in un bar.

« Mi chiedevo, se lei avesse dello spago da darmi »

« Hm.. aspetti che controllo » la giovane apre un cassetto del bancone e, dopo averci frugato ben bene, ne tira fuori un rotolo di spago, che porta all’uomo.

Egli ne taglia più o meno 10cm***, poi lo riconsegna alla ragazza.

Emily torna al bancone e ripone lo spago, fissando curiosa l’uomo. Quest’ultimo, infatti, sta frugando nella sua borsa alla ricerca di qualcosa. Alla fine ne tira fuori un piccolo sassolino blu con un forellino, e lo infila nello spago. Sembra soddisfatto del suo lavoro, quindi chiude la borsa e si dirige alla cassa, paga il caffè poi si rivolge ad Emily:

« Il blu è il colore della tranquillità, dell’abitudine, della semplicità ed emana un forte senso di calma. » le sorride « Grazie per l’ottimo thè, tornerò domani » e così dicendo esce dal locale, lasciano un’Emily sbigottita alla cassa.

 

L’uomo fu di parola. Infatti si presentò per i quattro giorni seguenti, bevendo il suo thè e, al momento del pagamento informando Emily sul significato del colore che aveva aggiunto allo spago.

 

Secondo giorno « Il verde è il colore della speranza, di chi vuole crescere, di chi crede nei cambiamenti e vuole fare nuove esperienze. »

Terzo giorno « Il viola è il colore della fantasia, del sogno e della guarigione, di chi ha bisogno di sentirsi libero e indipendente. »

Quarto giorno « Il rosso è il colore del fuoco. È il colore di uno spirito combattivo, determinato, coraggioso e con una gran voglia si agire. »

Quinto giorno « L’arancione è il colore dell’ottimista, della persona brillante, positiva, energica e piena di vita. »

 

 Il sesto giorno, alle 7.30, Emily arriva al locale, per sistemarlo e poi aprirlo, ma al suo interno trova una sorpresa.

Sul bancone, proprio sotto l’orologio, c’è una specie di braccialetto. Lo riconosce subito. È lo spago di quell’uomo misterioso. La ragazza si accorge, però, che è stata aggiunta una sesta pietra: gialla. Accanto al bracciale c’è un biglietto.

« Giallo. Il giallo è il colore del dinamico, del creativo, del cambiamento e della novità. Un colore portatore di nuove esperienze. »

Emily sorride, prende in mano il braccialetto, se lo rigira fra le dita e, alla fine, lo colloca sul becco dell’orologio a gufo.

 

Dopo una quindicina di minuti sente il campanello di una bicicletta.

Fuori dalla porta la attende il ragazzo del giornale. Ha un’aria felice.

Emily gli va incontro sorridente.

Lui le consegna il quotidiano e, quando lei le chiede il motivo di tanta felicità, risponde che, finalmente, lo hanno accettato in uno dei più prestigiosi college della provincia e partirà domani mattina.

I due si salutano ed Emily torna nel bar.

 

Alle 8.00 arriva puntuale la signora Serenport. Ma non è sola.

Sta a braccetto con un anziano signore, con un bastone, un cappellino marrone e degli occhiali spessi. I due entrano raggianti nel locale.

« Buongiorno, signora Serenport » dice Emily.

« Oh, mia cara! » esclama la signora. Emily è piacevolmente sorpresa: per la prima volta le rivolge la parola. « Tesoro, lascia.. lascia che ti presenti una persona.. ecco, lui è mio marito Alfred! »

« Molto piacere, signorina » dice il vecchio sorridendo con la bocca sdentata e tendendo una mano verso Emily. L’uomo è così buffo che la ragazza si lascia scappare un risolino e gli stringe la mano.

« Piacere mio, io sono Emily »

« Finalmente signor Serenport, qui, si è deciso a tornare tra di noi! » alla faccia confusa di Emily la signora le spiega « è uscito, giusto giusto qualche giorno fa da un coma, che i medici giudicavano irreversibile, ed ora eccolo qui, che sgambetta con la sua mogliettina! » Emily sorride ai due coniugi e li fa accomodare al solito tavolo.

« Oh no cara, oggi prenderemo il tavolo vicino alla finestra, è più grande! » disse Rose.

Poco dopo Emily capì il motivo della scelta.

Dal solito autobus delle 8.30 scese un’allegra famigliola. Un uomo alto dai capelli castani, una donna riccia bionda e una bambina dai piccoli riccioli biondi, che stringeva in mano un peluches. La piccola si lanciò completamente nel locale.

« Nonno! » urlò andando in contro al signor Serenport

« Ohh, mia piccola Lizzie, come stai? »

Sopraggiunge anche la giovane coppia, che si siede accanto ai vecchi Serenport, chiacchierando amabilmente.

Emily non poté fare a meno di sorridere, vedendo la signora Rose finalmente felice, con tutta la sua famiglia.

Se Emily avesse prestato più attenzione alle sue spalle, avrebbe potuto notare un particolare eccezionale, strabiliante, unico e straordinario. Proprio sotto gli occhi gialli di un bel gufo.

 

L’orologio ha ricominciato a girare.

 

 

 

 

 

 

-

 

 

 

 

*** Perché 10cm? Perché 6 pietre?

6x10 = 60

Il numero su cui è basato il calcolo del tempo: sistema sessagesimale


  
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