Capitolo 12:
confessioni.
“Tutto
ok Usa? Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
Seiya osservava
la sua ragazza sorpreso della sua reazione.
Non credeva ai suoi occhi. Lei l’aveva appena rifiutato.
Anzi, disprezzato. Leggeva
una sorta di disgusto nei suoi occhi.
“No
non sei tu il problema... sono io! Non ci riesco
scusami.”, gli confessò la biondina rivestendosi
velocemente. Si vergognava
peggio di una ladra. Era stato sbagliato comportarsi in quel modo.
“Ma
Usagi... me l’hai praticamente suggerito tu di
provarci!”, si giustificò il ragazzo col codino,
mentre indossava la maglia
tolta precedentemente.
Usagi lo
guardava come un cagnolino bastonato. Si sentiva in
colpa perché oltre ad illudere lui si era presa gioco anche
di sé stessa. Aveva
pensato a Mamoru anche in “quei” momenti con Seiya
e questo era un problema.
La situazione le
stava sfuggendo di mano.
“Hai
ragione, ma non sono ancora pronta.”, gli disse
sbuffando. L’aria che tirava nella stanza era davvero pesante
e lei stava
iniziando ad innervosirsi.
“Tranquilla
Usa! Ci riproveremo quanto sarà giunto il momento
giusto!”, la consolò Seiya, rasserenandola.
“Ora
ti accompagno a casa!”, concluse, con uno dei suoi
sorrisi migliori, facendo arrossire la giovane.
“Usagi
sei una stupida! Come puoi rifiutare un ragazzo così
dolce e comprensivo? Sei una stupida, stupida, stupida!
Perché pensi a Mamoru?
Seiya ha tutto in più di lui!”, continuava a
ripetersi mentalmente,
maledicendosi.
“Grazie
Seiya!”, gli pronunciò con gratitudine per volerla
accompagnare a casa nonostante tutto. Gli diede un bacio e si
avviarono.
Il tragitto per
arrivare alla abitazione dei Tsukino sembrava
essere infinito: entrambi i ragazzi erano imbarazzati e il silenzio
creava una
situazione ancora più tesa.
“Devo
fare qualcosa per rompere il ghiaccio!”, pensò
Usagi,
ma mentre si apprestava a dire una qualsiasi cosa, Seiya la precedette.
“Usa
ti aspetterò per sempre!”, le disse con la solita
genuinità che lo contraddistingueva.
Le sue parole
scaldarono il cuore alla biondina. Lo abbracciò
teneramente.
“Lo so
Seiya!”, gli sussurrò dolcemente, facendolo
arrossire.
“Grazie
per avermi accompagnata!”, continuò non appena
arrivarono davanti la sua villetta. Lo salutò con un bacio
sulla guancia ed
entrò velocemente in casa.
“Così
non va!”, gridò istericamente. “Devo
parlarne con
qualcuno!”
Alzò
la cornetta del telefono e compose un numero.
“Pronto
Mako? Sono io.”
Strade
di Tokyo.
Qualcuno
camminava nel buio della sera. Mamoru era lì che
lentamente si trascinava verso il suo appartamento. Aveva gli occhi nel
vuoto e
pensava alla sua Usagi nelle braccia del suo migliore amico.
Certo era
normale perché dopotutto LORO erano fidanzati.
Non
c’era nulla da fare. Era così e lui doveva farsene
una
ragione. Sospirò facendosi cullare dal vento. Chiuse gli
occhi per assaporare
ogni singola sensazione che quella brezza gli stava donando. Era
talmente
concentrato a lasciarsi cullare da quell’atmosfera che non si
accorse che una
voce lo stava chiamando.
“Mamo?
Cosa stai facendo?”, gli domandò il suo caro amico
Motoki, sorridendogli appena.
“Ehi
ciao Motoki! Che sorpresa vederti. Io.. beh stavo
tornando a casa!”, gli rispose sofferente.
“Hai
una brutta cera, amico! Sicuro di stare bene?”,
continuò
il ragazzo della sala giochi, toccandogli la fronte.
“Sì...
no...in realtà non lo so...”, confessò
il bel medico
che emanava un aura negativa.
“Senti,
vieni a casa mia... ti faccio preparare qualcosa di
caldo da Mako e mi racconti cosa ti preoccupa. Guarda che ti conosco
come le mie
tasche!”, gli disse facendogli l’occhiolino e
dandogli una pacca amichevole
sulla spalla.
Mamoru lo
ringraziò, accettando il suo invito. Aveva proprio
bisogno di confidarsi con qualcuno. E Motoki era la persona
più indicata.
Casa
di Motoki e Makoto.
“Pronto
Mako?”, disse una voce dall’altra parte della
cornetta.
“Ciao
Usa! Come stai?, le rispose Makoto mentre preparava la
cena per il suo Motoki. Si trovava nella piccola ma confortevole cucina
del
loro appartamento. I mobili erano color rosa antico, donando un tocco
di
eleganza al piccolo ambiente.
“Bene,
ma ho un problema. E anche grosso.”, gli sparò
subito
la biondina.
“Come
hai un problema? Sei incinta per caso?”, le rispose la
mora, prendendola in giro.
“Ma
cosa vai a pensare! Ma se io e Seiya ancora lo facciamo! Pensa
che oggi ci abbiamo provato, ma...”
“Come
ci avete provato? E quindi?”, la interruppe Mako,
curiosa di sapere i dettagli.
“E
quindi niente! Non ce l’ho fatta.”, le
confessò
francamente.
“Ma
come? Che stupida che sei! Seiya è così un bel
ragazzo!”,
la ammonì l’amica.
“Lo
so, sono consapevole. Il problema è che ultimamente sto
pensando a un'altra persona.”, disse la biondina respirando
profondamente e
pronta a svuotare il sacco.
“Come
un’altra persona? Ma sei pazza Usa? Cosa ti viene in
mente???”, la sgridò arrabbiata Makoto.
“Non
dipende da me cara!”, si cercò di giustificare la
ragazza con i codini.
“Insomma
si può sapere chi è costui che ti manda
così in
crisi?”, la stuzzicò la mora.
“Beh...
si tratta di Mamoru.”, la buttò lì
Usagi.
Ci furono pochi
secondi di silenzio. Poi Makoto riprese,
sussurrando:
“Forse
ho capito male.”
“No
hai capito benissimo, credimi.”, le confermò
l’amica.
“Usagi
ma...ma... ma sei uscita completamente fuori di senno,
vero? Dico, ma sei impazzita? Sai chi è Mamoru? È
il migliore amico di Seiya! Ti
rendi conto che è una catastrofe?”, le
urlò, spaccandole quasi i timpani.
“Lo so
Mako. Ma che ci posso fare? Mi attrae e non solo
fisicamente.”, le confidò, sospirando.
“Usagi,
ma ti sei innamorata di lui?”, le chiese preoccupata la
ragazza con la coda di cavallo ,mentre pelava una patata.
“Non
lo so Mako. Fatto sta che sto cercando in tutti i modi
di non pensarci. Ci tengo tantissimo a Seiya e non voglio farlo
soffrire.”
“Giusta
osservazione!”, esclamò Makoto che intanto metteva
a
bollire le patate per il timballo che aveva in mente di preparare.
“Solo
che è complicato non pensare a Mamoru. Dico, ma
l’hai
visto?”
“Sì,
certo. Lo conosco da prima di te. È un figo pazzesco, lo
so. Certo, il mio Motoki è meglio, ma Mamoru non scherza
mica. Ma scusa cosa
significa? Anche Seiya è bellissimo.”
“Hai
ragione, ma vedi Mamoru...”
“E
basta Usa! Dacci un taglio!”, la fermò la ragazza
dagli
occhi verdi, leggermente infastidita.
“Tu
stai con Seiya. S-E-I-Y-A! Hai compreso?”, le fece
ricordare.
“Lo
so, ma dal giorno della dichiarazione e anche da prima, Mamoru
non fa che comparirmi nella mente! Non lo faccio apposta...”
“Altolà,
riavvolgi il nastro! Chi ti ha dichiarato cosa?”, chiese
la donna, mettendosi seduta per non svenire.
“Beh,
Mamoru non solo mi ha confessato di essersi innamorato
di me, ma ci siamo anche baciati due volte!”
A quelle parole,
Makoto impallidì.
“C-c-cosa?”
“Ti
prego Mako non fare così!”, le disse una Usagi
disperata,
avendo inteso lo stato in cui doveva trovarsi l’amica.
“USAAAAAAAAAA!!!”,
urlò nuovamente Makoto sconvolta.
“M-ma
non può essere! Mamoru è impazzito! Non
può fare questo
a Seiya! Non per qualcosa, ma non si fanno queste cose! Oddio
Usa!”, le disse
tutto d’un fiato, non riuscendo a fermarsi.
“Calmati
Mako, ti prego! Hai ragione tu, ma è successo! Pensa
a me.. che dovrei fare? Come mi dovrò comportare con Mamoru
d’ora in poi? E con
Seiya? Non sai come mi sento in colpa nei suoi confronti!”
“Ti
capisco Usa, ma la cosa che mi hai appena rivelato mi ha
sconvolto... secondo me devi....”
Dlin
dlon!
“Scusa
un attimo Usa! Hanno suonato alla porta! Sarà
Motoki!”,
le disse, mettendola in attesa, avanzando verso la porta di casa non
proprio in
condizioni ottimali. Mamoru innamorato di Usagi, Usagi forse innamorata
di
Mamoru e in mezzo il povero Seiya, fidanzato di lei e amico di lui. Era
davvero
un bel guaio!
Mentre la
ragazza rifletteva su ciò, aprì la porta e quasi
non le venne un colpo!
“Buonasera
Makoto!”, la salutò cortesemente Mamoru.
“Scusa
amore se ho suonato, ma non trovavo le chiavi di casa.
Per fortuna ho trovato il portone aperto! Comunque, ho incontrato
Mamoru e l’ho
invitato a cena da noi, se non ti dispiace!”, le disse
Motoki, baciandola
dolcemente.
“No
figurati. Prego Mamoru accomodati.”, lo invitò
Makoto,
ancora sotto shock. Ora lo era ancor di più. Non poteva
reggere quelle emozioni
tutte insieme.
“Vi
preparo subito qualcosa! Andate in soggiorno intanto!”,
continuò avanzando di corsa in cucina, dove aveva lasciato
Usagi in attesa dall’altra
parte del telefono.
“Usa!
C’è Mamoru!”
“Come
Mamoru?”, chiese conferma la ragazza, dopo che il suo
cuore smise di fare le capriole senza che lei potesse controllarlo.
“Sì
proprio lui! Pare che Motoki l’abbia incontrato per caso
e abbia deciso di farlo venire a cena da noi!”, le
spiegò la cuoca.
“Tienilo
d’occhio Mako!”, si raccomandò la
biondina.
“Certo,
ma non lo faccio perché me lo dici tu! Tu devi
pensare a Seiya! Ora vado a cercare di continuare a cucinare... se ci
riesco!
Mannaggia a te Usa-chan! Ti richiamo!”, concluse la mora,
riattaccando.
Soggiorno
di casa di
Mako e Motoki.
“Prego
Mamo, fai come se fossi a casa tua!”, gli disse
Motoki, con i suoi soliti modi gentili.
“Grazie
Motoki!”, rispose cordialmente Mamoru rapito dalla
bellezza del luogo. I comodi e accoglienti divani color pelle facevano
da
contorno a un ambiente circondato da mobili color nocciola, una tv
ultima
generazione e a pareti contorniate di tele suggestive.
“È
molto bello qui. Complimenti!”
“Mi fa
piacere che sia di tuo gradimento, Mamo!”
Motoki era
contento di avere Mamoru a cena quella sera da
loro. Non si erano visti per tanto tempo. Forse troppo. E questa era
l’occasione
giusta per stare insieme. Soprattutto, se l’amico avesse
avuto qualche problema,
l’avrebbe aiutato volentieri.
“Allora
Mamo cosa ti attanaglia?, gli chiese il biondo.
“Ehm...
forse è meglio se ci sediamo prima.”, gli disse il
dottore. Quello che gli stava per rivelare l’avrebbe
scioccato. E non poco.
Motoki era
visibilmente preoccupato.
“Dai
non fare quella faccia!”, esclamò Mamoru, cercando
in
qualche modo di rassicurare il ragazzo.
“Beh,
se mi dici di sedermi con quel tono è ovvio che mi
metto pensiero! Allora vuoi spiegarmi?”, chiese curioso il
ragazzo della sala
giochi.
“La
cosa che ti voglio confessare è molto semplice: mi sono
innamorato di una ragazza.”
A quelle parole,
Motoki sorrise.
“Che
bella notizia, Mamo! Di cosa ti tormenti allora?”,
domandò
stupito.
Beh, doveva
dirgli che la ragazza in questione era Usagi. Magari
glielo avrebbe detto dopo. O glielo avrebbe fatto capire. Per non
sconvolgerlo,
si intende. Motoki era molto sensibile, d’altronde.
“Il
problema è che lei è fidanzata con una persona
che
conosco. Se penso che in questo momento si sta concedendo a lui per la
prima
volta mi sento male!”, gli rivelò tutto
d’un fiato.
Motoki sembrava
non seguirlo.
“Scusa
Mamo, come fai a sapere tutte queste cose di questa
ragazza?”, domandò interrogativo.
“Lo so
perché conosco, anzi conosciamo il suo fidanzato!”
“Cosa
significa conosciamo...?”
Motoki stava
impallidendo. Forse iniziava a focalizzare chi
fosse la persona in questione.
“Mamo...”
Si
fermò un attimo.
“Mamo...
non sarà mica...”
“Beh
è inutile girarci intorno. Sì, hai capito bene!
Mi sono
innamorato di Usagi!”, continuò il medico
freddamente.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAh!!!!!!!!!!!!!!!!”,
urlò il biondo cadendo dal divano e facendo piombare di
corsa in soggiorno una
Makoto spaventata.
“Mamoru!
Che è successo?”, domandò la ragazza
all’uomo.
“Niente
Mako, tranquilla! Torna pure in cucina...qua ci penso
io!”, le disse, convincendola poco, ma rasserenandola.
Tirò
un sospiro di sollievo quando la vide ritornare in
cucina.
“Mamo
ma sei pazzo? È la ragazza di Seiya!”,
cominciò a dire
Motoki, ripresosi un poco e alzandosi da terra.
“Lo
so, ma io la amo! Dal primo momento che l’ho vista, non
faccio altro che pensare a lei! Ho perso la testa Motoki! Glielo ho
pure
confessato e addirittura l’ho baciata per ben due
volte!”, continuava Mamoru
mettendosi in piedi e iniziando a camminare nervosamente.
Motoki era
rimasto senza parole. Per un attimo aveva perso
lucidità.
“Cosa
hai intenzione di fare?”, chiese arrivando dritto al
punto.
“Non
lo so, amico. Me lo sono ripetuto almeno un centinaio di
volte. So di fare del male a Seiya e mi maledico per questo. Sto male
sapendo
di poterlo ferire. Ma non riesco a non pensare a lei. Non riesco a non
amarla.”,
rivelò il dottore.
Motoki
ascoltò attento l’amico.
Poi gli
consigliò:
“Devi
dimenticarla, Mamo. Per il suo, per il tuo e
soprattutto per il bene di Seiya.”