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Autore: Black Nana    20/12/2011    3 recensioni
In questa storia Maka è una ragazza che ha vissuto gran parte della sua vita a New York, con sua madre, ma alla soglia dei suoi 18 anni la sua vita cambierà. Infatti sarà costretta a trasferirsi nel Nevada da suo padre, dove conoscerà un gruppo di ragazzi incredibilmente forti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Crona, Death the Kid, Liz Thompson, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Nei giorni successivi Crona iniziò a riprendersi, ma non aveva intenzione di dirmi cosa le fosse accaduto, nel frattempo metabolizzai la questione di mio padre e di Blair; lui l’aveva scelta ed io non potevo oppormi, lei giurava che presto si sarebbe trovata un buon impiego e che non avrebbe mai cercato si sostituire mia madre.

Se lui era felice a me stava bene, infondo Blair non era tanto male, semplicemente alcune sue abitudini non mi andavano a genio. In quella questione poi era coinvolto il bambino, che di colpe non ne aveva, perciò decisi di accettare la situazione e anche il bambino, ma mi rifiutai categoricamente di dare la mia adesione alle nozze fra Blair e Spirit. Stranamente Soul non mi criticò e nemmeno Franken, anzi notai che c’era quasi una sorta d’intesa tra di loro, come se fossero stati a conoscenza di qualcosa che io non dovevo sapere.

Peccato che mio zio ed il mio migliore amico mi avessero sottovalutata, infatti riuscii a visionare la cartella clinica di Crona e ciò che lessi non mi tranquillizzò affatto. Aveva subito una violenza carnale molto brutale non molto tempo prima, ma soprattutto notai che era fortemente anemica e che aveva subito percosse e maltrattamenti vari. Come si poteva essere così crudeli con una persona così buona, non riuscivo assolutamente a spiegarmelo.

Dopo aver sistemato la cartella clinica di Crona, senza essere vista, uscii dall’archivio dov’era riposta e tornai nella sua camera. Il medico aveva deciso di dimetterla, così mi offrii di ospitarla da me e mentre tornavamo a casa le chiesi di partire per New York con me per una settimana. Stranamente accettò di buon grado ed il giorno della partenza si presentò puntuale in aeroporto. Ciò che accadde dopo mi sorprese molto.

Infatti mentre ci apprestavamo a compiere il check-in, mi sentii chiamare da una voce inconfondibile alle mie spalle, che immediatamente provocò la mia ira: “Hey! Sì dico a te senza-tette! Che coincidenza, anche tu qui? Cos’è adesso fanno anche voli speciali per le tavole da surf?”. Non appena mi voltai trovai dietro di me quel cretino di Soul, col suo solito ghigno stampato sul viso, che però spari poco dopo, grazie ad un poderoso Maka-chop in pieno muso. Almeno avrebbe imparato un po’di educazione. Dopo aver visto la sua muta espressione di dolore, mentre Crona era in bagno, mi avvicinai a lui e gli sorrisi beffarda, per poi dirgli:”Allora Evans! Hai imparato come ci si comporta con una signora? Immagino di no, ma non preoccuparti quando torneremo in città avrò modo di darti qualche lezione”.

Circa un’ora dopo io e Crona c’imbarcammo sul volo diretto a New York City, ma con mia grande sorpresa notai che Soul non era a bordo, poiché mi aveva convinta che anche lui fosse diretto lì. Un po’ mi dispiaceva che lui non ci fosse, ma d’altro canto avrei avuto l’occasione di parlare da sola con lei. Le rivelai che sapevo cosa le era accaduto, non appena dissi ciò, lei scoppiò in lacrime, chiedendomi di mantenere il segreto e di perdonarla per non avermelo confessato prima. Riuscì a raccontarmi molto poco, soltanto che era stata costretta da una persona ad andare ad una festa e che il tipo in questione l’aveva abbandonata nel locale dove si era svolto l’evento. Non ricordava molto, semplicemente che, senza sapere come era stata aggredita da un uomo, che poi si era approfittato di lei.

Sentivo che c’era qualcosa che non andava, ma non immaginavo che per lei la vita fosse così difficile. Così si potevano spiegare le sue tendenze autolesionistiche, l’unica cosa che le donava il sorriso era Kid. Ogni qualvolta compariva sulla sua strada lei arrossiva, poiché la sola idea di poterlo amare da lontano era per lei fonte di gioia.
Sinceramente non riuscivo a comprendere cosa ci trovasse in un tipo così, ma se a lei piaceva io non potevo che esserne felice. Questo fu il dilemma che mi arrovellò il cervello nei giorni successivi al ritorno da New York, dove avevo rivisto i miei vecchi amici. Rivedendoli mi ero sentita un po’ triste, ma infondo Death City non mi dispiaceva affatto. Avevo conosciuto gente interessante e non mi ero affatto annoiata.

Era trascorso circa un mese dal viaggio a New York e la mia situazione si era complicata parecchio. Infatti qualche giorno prima aveva ricevuto una strana lettera da un ammiratore segreto, che non ero ancora riuscita ad individuare. Per mia sfortuna presto l’ammiratore si rivelò essere la persona che meno avrei gradito s’innamorasse di me.

Death the Kid mi invitò ufficialmente al ballo organizzato per i cinquant’anni trascorsi dalla fondazione della Shibusen Accademy, inoltre mi confessò di essersi innamorato di me, ma io non ricambiavo i suoi sentimenti e non potevo certo ferire Crona, così lo rifiutai gentilmente. Io non potevo corrispondere assolutamente i suoi sentimenti, non era assolutamente il genere di ragazzo che mi sarebbe mai potuto piacere, era troppo fissato colla simmetria e poi era troppo perfettino per i miei gusti. La sua reazione fu piuttosto insolita, infatti mi disse: “Sai Maka, forse so perché non ti piaccio. Queste tre strisce bianche assurde e la mia mania di simmetria, condizionano molto i miei rapporti interpersonali. Sei la seconda ragazza che mi rifiuta, la prima è stata Liz! Però lei mi ha respinto semplicemente perché siamo come fratelli! Comunque non preoccuparti per me, io mi impegnerò a raggiungere la perfetta simmetria ed a trovare la persona giusta! Un’ultima cosa, ci terrei a non perdere la tua amicizia Maka!”.

Ovviamente accettai di restare sua amica, così lo avrei indirizzato verso Crona, con l’aiuto di Tsubaki, che nel frattempo era riuscita a dichiarare i suoi sentimenti a Black*Star, che non si era lasciato sfuggire l’occasione e le aveva chiesto di diventare la sua ragazza e lei ovviamente aveva accettato di buon grado, dato che il sentimento che provava per lui era pienamente ricambiato. La mia amica non si era di certo scelta un tipo facile, però il vantaggio era l’affinità presente fra loro.

Tsubaki e Black*Star conoscevano il figlio di Shinigami da un bel po’ di tempo e sapevano come gestirlo. Io non avevo la minima idea di come risolvere, sapevo che sarebbe stato difficile, ma almeno con il loro aiuto avrei potuto risolvere una situazione che da sola non si sarebbe potuta sistemare.

Nel frattempo mi premurai di rivelare a Crona che avevo respinto le avance di Kid, poiché non ricambiavo i suoi sentimenti e non potevo soprattutto ferirla. Infatti ero a conoscenza dell’amore che provava per quello strano ragazzo, dalle buffe strisce bianche e con un amore spropositato per la simmetria bilaterale. Lo conoscevo da poco tempo, eppure non riuscivo a spiegarmi il perché delle sue strambe manie, ma ciò che mi stupiva era come fosse possibile che ad una ragazza timida e schiva come Crona, potesse piacere un tipo strano come Death The Kid. Semplicemente quello sarebbe stato un mistero che non avrei mai potuto risolvere.

Forse quello sciocco avrebbe anche potuto ricambiare i suoi sentimenti, ma c’era un grosso problema: lei non ci aveva mai parlato, si limitava solo a guardarlo da lontano ed ogni qualvolta lui fosse nei paraggi, Crona arrossiva e scappava quasi terrorizzata. Speravo che prima o poi la mia amica avrebbe parlato al figlio del preside e che col tempo i suoi sentimenti. Potessero essere ricambiati appieno. Decisi di convincere la mia amica a prendere coraggio ed a rivolgere la parola al ragazzo di cui era innamorata, solo così ci sarebbe stata una piccola speranza per lei di realizzare il suo sogno.

   
 
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