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Autore: v91    20/12/2011    7 recensioni
Ciao a tutti e buon Natale! Una piccola ff in cui vediamo come Tonks e Remus hanno passato un Natale speciale. Cosa succederebbe se Remus decidesse di abbandonare tutte le sue paure proprio la notte della vigilia?
Per fare a tutti voi i miei più sinceri auguri tramite la mia coppia preferita!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL MOTIVO PER CUI NINFADORA TONKS AMA IL NATALE

 

Ninfadora Tonks rientrò a casa distrutta. Dopo aver passato l'intera serata a casa dei propri genitori per festeggiare la vigilia di Natale l'unica cosa che voleva era fare un bel bagno caldo e infilarsi sotto le coperte. Adorava i suoi genitori ma le pressanti domande di Andromeda, sua madre, sulla sua vita amorosa durante tutta la cena era molto più di quanto un Auror esperto come lei potesse sopportare. Entrò in casa silenziosamente mentre fuori una leggera neve bianca già cominciava a scendere lentamente. Aprì la porta con un Alohomora, ringraziando di essere una strega dato che, come sempre, aveva dimenticato le chiavi da qualche parte dentro casa. Non fece in tempo ad entrare che sentì qualcuno chiamarla dalle scale del palazzo. La sua mente riconobbe la voce prima ancora di realizzare chi ne fosse il proprietario. -Remus, che ci fai qui?- chiese lei senza nemmeno voltarsi. Era la notte di Natale, accidenti!, non poteva lasciarla in pace almeno in quel momento? Non che non avesse davvero sperato di poter passare quella notte con lui, ma quella sera proprio non aveva voglia di sentire per l'ennesima volta le sue stupide giustificazioni per il fatto che non l'amava e non voleva stare con lei. Ninfadora Tonks conosceva Remus Lupin da circa un anno e qualche mese ed era innamorata di lui da un anno e qualche mese. Praticamente dalla prima volta che lo aveva visto. Aveva provato e riprovato a confessargli il suo amore e a convincerlo che stare insieme fosse la cosa giusta ma le risposte dell'uomo non cambiavano mai: “Sono troppo vecchio, troppo povero, troppo pericoloso”. Perchè sì, Lupin era un lupo mannaro e sì, era anche terribilmente masochista. Fra i due era nata questa implicita lotta in cui lei attaccava, lui si trincerava dietro un muro invisibile fatto di paure e scuse e lei rimaneva lì, continuando il suo assedio e soffrendo tanto da perdere il controllo sui suoi poteri. Non c'è dunque da stupirsi se quella sera, pur essendo felice di vedere l'uomo che amava, proprio non avesse voglia di iniziare l'ennesima battaglia persa in partenza. -Tonks, aspetta- l'uomo aveva il fiatone, forse aveva fatto le scale di corsa. -Che c'è Remus. Sei qui per dirmi le solite cose? Lo so che non mi ami e non vuoi stare con me, ti prego lasciami in pace almeno stasera, è Natale, non credi che mi spetti almeno una pausa?- chiese lei voltandosi a guardarlo con aria supplichevole. Remus appariva stanco e spossato, probabilmente aveva passato da poco la luna piena, ma una strana luce brillava nei suoi occhi. -Voglio solo augurarti Buon Natale.- -Ok, Remus. Buon Natale. Ora puoi anche andare a casa, non è necessario che resti qui con me solo perchè ti faccio pena.- -Non mi fai pena. E non è così che volevo darti i miei auguri.- Si avvicinò a lei con un'aria maliziosa e le strinse il viso fra le mani, avvicinandolo al suo. Posò le proprie labbra su quelle della ragazza e, dopo avervi lasciato un bacio molto dolce e casto, si separò da lei. -Buon Natale, Tonks.- Lei, per tutta risposta, si aggrappò con le mani al collo dell'uomo, costringendolo a sbilanciarsi all'indietro per non cadere, e lo baciò nuovamente. Fu un bacio violento, intimo, carico di tutte le cose dette e di quelle lasciate in sospeso, un bacio che spazzò via le paure e i dubbi, un bacio che lasciò entrambi senza fiato ma con la voglia di non separarsi più. Lupin la circondò per la vita e la abbracciò stretta, facendo aderire il proprio corpo eccitato contro quello della ragazza che rispose con un mugolio di consenso. Senza separarsi entrarono dentro casa di lei e, dopo essersi chiusi la porta alle spalle, ricominciarono a baciarsi come se non l'avessero fatto da una vita intera. Nell'appartamento della giovane strega le lucine di Natale creavano un'atmosfera davvero romantica ma i due non si soffermarono nemmeno per un secondo ad osservare gli addobbi che Tonks aveva preparato con cura. Continuarono a stringersi fino a che non furono costretti a separarsi per riprendere ossigeno. Remus accarezzò con una mano la guancia di lei fino a tracciare con le dita il contorno delle labbra. Lei le socchiuse posando sull'indice dell'uomo un tenero bacio. -Sei bellissima.- -Anche tu.- Tonks si sporse nuovamente verso di lui premendo con forza la propria bocca su quella dell'uomo, impedendogli di ribattere. Le lingue si cercarono nuovamente mentre le mani si facevano più audaci. Remus sfilò il mantello di Ninfadora per poi fare lo stesso col proprio. Le accarezzò la schiena con movimenti lenti e sensuali, provocandole brividi intensi e una sensazione di calore che partiva dal basso ventre. -Aspetta.- boccheggiò la ragazza cercando di ritrovare un minimo di autocontrollo. -Scusa.- rispose lui distaccandosi da lei bruscamente -Pensavo che tu...ma che stupido che sono stato!- -No, no, Remus, non hai capito!- lei gli posò un dito sulle labbra per impedirgli di parlare -E' solo che forse saremmo più comodi nella mia camera.- gli disse sorridendo. Lui si guardò intorno realizzando che, effettivamente, si trovavano ancora in corridoio. Tonks lo prese per mano e lo condusse verso la sua stanza. Remus chiuse la porta e appoggiò Ninfadora contro di essa per poi tornare a torturare le sue labbra. Continuando a baciarsi, Tonks cominciò a slacciare i primi bottoni della camicia dell'uomo ma lui le bloccò le mani stringendole fra le proprie. Lei lo guardò perplessa. -Io non sono come ti aspetti.- cominciò lui -Il mio corpo rispecchia le stesse ferite della mia anima, non è bello da vedere.-. Lei sorrise dolcemente e gli posò un bacio sul naso. Senza parlare liberò le mani dalla presa dell'uomo e ricominciò da dove era stata interrotta. Pochi secondi dopo la camicia dell'uomo giaceva a terra, rivelando un corpo magro e asciutto ma ricoperto da decine di cicatrici. Tonks passò le dita su ognuna di esse, e poi percorse lo stesso tracciato con la lingua.

Remus rabbrividì a quel contatto. Il modo in cui lei lo riempiva di attenzioni gli faceva perdere la testa, il suo profumo, la sua pelle liscia, la sua bocca carnosa, tutto di lei lo mandava in tilt. Non riusciva più a pensare razionalmente, nessun pensiero coerente riusciva più a essere formulato nella sua mente ormai accecata dalla presenza di Tonks. Per una volta, però, decise di lasciarsi andare all'istinto, dimenticando per un po' tutti i suoi problemi, le sue paure, tutti i motivi per cui il giorno seguente si sarebbe pentito di quel gesto. In quel momento esistevano solo quella splendida strega e le sensazioni che lei risvegliava in lui. In un attimo Remus sfilò la maglietta di Tonks e, dopo essersi beato di quell'immagine perfetta, la spinse sul letto per poi sdraiarsi su di lei.

Il peso di Remus che le gravava sopra era piacevole e Tonks si strinse di più a lui circondandolo con le gambe ancora ricoperte dai jeans. In poco tempo finirono di togliersi gli ultimi indumenti e rimasero nudi uno di fronte all'altro, per la prima volta.

 

Un anno dopo...

Tonks sorrise ripensando alla notte di Natale dell'anno precedente. Quella notte per la prima volta aveva fatto l'amore con Remus. Certo, in futuro ci sarebbero state ancora molte altre notti simili, ma quella sarebbe per sempre rimasta speciale. Per la prima volta lui si era lasciato andare con lei e le aveva mostrato i suoi reali sentimenti senza nascondersi dietro le solite giustificazioni. La mattina dopo se ne era pentito ed era scappato da casa sua come se vi avesse commesso un terribile crimine, ma da quel momento Tonks aveva ricominciato a sperare in un loro futuro, e infatti, pochi mesi dopo, Remus si era arreso al fatto che il loro amore era più forte di qualsiasi maledizione o guerra. Tonks si piegò a fatica nello scatolone che stava ai suoi piedi e ne estrasse una pallina rossa che appese all'albero. -Amore, lascia fare a me, non devi stancarti.- -No, non ti preoccupare, mi piace fare l'albero di Natale.- Remus le si avvicinò sorridendo e la baciò sulla fronte. Poi appoggiò le mani sul pancione rotondo di lei e lo accarezzò con amore infinito. Tonks prese un festone dorato dalla scatola e lo avvolse con fare scherzoso intorno al collo di Remus, lo attirò a sé e lo baciò intensamente facendo giocare la propria lingua con quella del mago. Dopo essersi separati rimasero ancora un po' abbracciati. Remus avvicinò il viso alla pancia di Tonks e parlò con voce dolce -La tua mamma di darà del filo da torcere non appena sarai abbastanza grande da appendere i festoni alle finestre.- -Ehi.- protestò lei scherzosamente -Guarda che se mi piace così tanto il Natale è anche merito del suo papà.- Remus rise e la sua voce cristallina riempì la stanza. -Mi piaci quando ridi, sai?- Lo baciò sulla bocca con dolcezza -Ti amo.- -Ti amo anche io, Dora. Buon Natale!-.



Salve a tutti!
Oh-oh-oh, Merry Christmas! Lo so, il Natale mi dà alla testa...sarà colpa di tutte quelle lucine colorate e di quei canti sdolcinati! Ad ogni modo, volevo semplicemente augurare a tutti: Buon Natale e felice anno nuovo! E quale modo migliore del farlo attraverso i miei personaggi preferiti? Spero che questo piccolo regalo vi sia piaciuto e che le vostre feste possano essere piacevoli come quelle di Tonks! Alla prossima!
Un bacio,
v91;)
ps: piccolo messaggio per chi legge anche la mia long: spero davvero tanto di riuscire ad aggiornarla prima del 25, nel caso non riesca spero possiate accontentarvi di questa ff senza pretese e vi prometto che aggiornerò appena passato il Natale!

  
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