Anime & Manga > Capitan Harlock
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Autore: danish    20/12/2011    4 recensioni
Che cosa può accadere nel momento in cui si resta a corto di carburante a causa di un esperimento fallito? Occorre andare alla ricerca di rifornimenti. Ma se per farlo ci si spingesse troppo oltre?
Potrebbero insorgere seri "grattacapi"....
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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17iii
"Dottor T, avete già predisposto un antidoto agli effetti del Silverium e delle lasagne?"  Uscendo dalla sala conferenze Kei affiancò il medico parlandole a bassa voce.

"Certamente. Ho somministrato la prima dose al mio amico dottor Zero. Si è offerto di fare da cavia!"

"Bene. Fatemi sapere appena ci saranno nuovi sviluppi. Ora torno nei miei appartamenti ma se aveste bisogno di qualcosa, non esitate a chiamarmi, d'accordo?"

Le due donne si strinsero la mano con reciproco rispetto. Entrambe si guardarono intorno con aria furtiva scrutando le telecamere di sorveglianza poste agli angoli dei corridoi.
Kei raggiunse Yon che la precedeva lungo il percorso di qualche metro.

"Ora che abbiamo appurato la causa dell'incidente occorso all'Arcadia e a Capitan Harlock, potremo porvi rimedio il prima possibile." disse l'uomo appena la moglie gli fu a fianco. Le circondò la vita con un braccio attirandola teneramente a se per proseguire la strada fino all'ascensore che li avrebbe portati ai piani superiori, al loro alloggio.
Uscirono con molta calma dalla cabina e percorsero altrettanto lentamente il tratto di corridoio che portava alla loro camera. Notarono immediatamente che la porta era aperta ma non presentava segni evidenti di forzatura. Si scambiarono un rapido sguardo d'intesa e Yon entrò per primo seguito a ruota da Kei.

"Vi stavo aspettando!!"

Harlock era seduto dietro la scrivania.
Indossava la marsina settecentesca alla quale aveva appuntato la rosa scarlatta che aveva trovato rovistando nell'armadio.
Beveva lentamente un bicchiere di Flujuit osservando divertito la coppia che lo stava guardando a bocca aperta.


"Che cosa sta facendo nella nostra camera??"

Yon fu il primo a parlare. Si avvicinò al capitano guardandolo con aria mista tra l'incredulo e l'indignato.

Harlock si alzò ed oltrepassò la scrivania lisciando con le mani la marsina di velluto nero e giocherellando con il cordonetti dorati che la adornavano. Si mise di fronte a Yon guardandolo con aria di sfida, mani sui fianchi.

"Hai perso le piume signor Supremo? E' stato attraversando il vortice che ci ha riportati da questa parte dell'universo?"

Poi si voltò verso Kei addolcendo lo sguardo.

"Ti ho riconosciuta subito al palazzo del guardiano, nonostante quell'elmo alato e la visiera sui tuoi occhi. Avrei riconosciuto il tuo modo di camminare tra mille altri !! "

Yon e Kei si guardarono allibiti senza proferire parola.

"Ora però vorrei sapere cosa ci facevi dall'altra parte del cosmo con questo signore. Perché eri al suo servizio??"

Harlock avanzò verso di lei con aria tranquilla. Accarezzò lievemente i petali della rosa  e sollevò il bavero della giacca sistemandolo in maniera più consona ai propri gusti in fatto di abbigliamento per incrociare le braccia al petto subito dopo, assumendo la sua posizione abituale.

"Harlock, non sei mai stato dall'altra parte dell'universo e nemmeno io. E' stata tutta un'allucinazione dovuta alle esalazioni del Silverium e....alla cucina sperimentale della signora Masu...." mormorò Kei guardandolo con tenerezza.

"E questa giacca da dove arriva??" domandò il capitano con aria inquisitoria.

"Appartiene alla mia famiglia da tempo immemore. La indossiamo il giorno del nostro matrimonio e la tramandiamo ai nostri dicendenti." rispose Yon dall' angolo opposto della stanza.

Harlock lo guardò con espressione incredula, alzando un sopraciglio. Kei si avvicinò alla scrivania e ne aprì un cassetto estraendone una piccola fotografia incorniciata d'argento.

"Sta dicendo la verità! Guarda!" allungò il quadretto verso Harlock che lo prese tra le proprie mani, osservandolo a lungo in silenzio.
La foto mostrava Yon che indossava la marsina di velluto e Kei in abito bianco con particolari decorazioni piumate sulle spalle.

"Ora se non vi dispiace...potreste toglierla e riporla dove l'avete trovata?" chiese Yon con voce seria e decisa.

Harlock rimase ancora qualche istante ad osservare la fotografia. Non riusciva a capacitarsi che tutto quello che gli era capitato negli ultimi giorni potesse essere davvero un'allucinazione. Guardò nuovamente Yon soffermandosi sui capelli scomposti e poi Kei che indossava una divisa bianca.

"Anche tu hai perso le piume da gallina che avevi sulle spalle! Ricordi cosa mi hai detto prima che entrassi nella caverna dove ho estratto il gravium? Nukjian, Harlock!" sbottò il capitano al colmo della sopportazione.

"Non vi permetto di parlare così a mia moglie! E' questa la riconoscenza per avervi salvato da fine certa? Se non ci fossimo trovati nei paraggi del faro e Kei non si fosse accorta del segnale di sos della vostra nave, a quest'ora sareste davvero nel mondo dei morti!!" sentenziò Yon con voce tonante, mettendosi in mezzo tra Harlock e Kei che sembrava quasi spaventata dalle affermazioni del capitano.

Harlock sembrò tornare in sé, assumendo un'espressione rilassata.
Si avvicinò alla scrivania e versò del liquore violetto nel calice per berlo d'un fiato immediatamente dopo.
Rimase qualche istante in silenzio a contemplare il fuoco scoppiettante del caminetto ancora acceso, le braccia incrociate e l'occhio fisso sulla fiamma.

"Ho parlato con il dottor Zero e con Yattaran poco fa. Anche loro ricordano strane figure ed un luogo incantato formato da verdi colline e boschi immensi. Tadashi ricorda di aver inseguito una donna vestita di bianco che lo ha colpito con una spada facendogli perdere conoscenza. Ricorda un fiume ed una fila di ombre grigie che lo attraversavano per entrare in vortici tumultuosi. "  Harlock parlava con voce calma, scandendo le parole una ad una.

Si mise a sedere sul tappeto accanto al fuoco e si passò una mano tra i capelli per poi riprendere il suo racconto.
Spiegò del suo incontro al palazzo del Guardiano con il supremo Luz e Vanalika e di come quest'ultima aveva rischiato in prima persona per aiutarlo a rifornire l'Arcadia di Gravium. Raccontò anche dell'incontro ravvicinato con Kiele nella miniera e di come si era tuffato nel vortice per salvare Vanalika dalla punizione che Luz le stava infliggendo.

Kei alzò un sopracciglio e fece un'espressione stupita udendo del tentativo di approccio amoroso di Kiele mentre Yon osservava con attenzione ogni singolo gesto di Harlock.

"E' stato tutto così reale che stento a credere che si sia trattato di un'allucinazione...." concluse Harlock sospirando.

"Un'allucinazione collettiva per la precisione." sottolineò Yon.

il capitano si rialzò dal tappeto togliendosi la marsina di velluto e riponendola ordinatamente sullo schienale della poltrona.
Improvvisamente parve ricordarsi di qualcosa e cominciò a frugare nervosamente nelle tasche dei pantaloni e subito dopo nel fodero della pistola.

"Che cosa state cercando? Avete perso qualcosa??" domandò Yon.

"No, niente...." rispose rassegnato Harlock. Era sicuro di aver messo al sicuro la piuma bianca che gli era rimasta in mano dopo aver stretto quella di Vanalika. "Per quanto dovremo rimanere qui?" chiese rivolgendosi a Kei.

"Credo qualche ora....appena il Dottor T. vi avrà somministrato la cura potrete andarvene...." rispose la donna con un velo di tristezza nella voce.

Era felice di aver incontrato dopo tanti anni il suo adorato capitano ma non immaginava certo che sarebbe stato un incontro così complicato tra allucinazioni collettive e ricordi talmente vivi da destabilizzare la mente di un uomo come Harlock.
Ma le cose si sarebbero presto sistemate.








   
 
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