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Autore: ArchiviandoSogni_    20/12/2011    5 recensioni
Mini fanfiction natalizia con protagonisti Criss ed Ian presi dalla storia Far away from You.
Criss è in piena fibrillazione perchè sta per passare il natale più bello della sua vita. Un natale che ha come regalo Ian Somerhalder. Vecchi amici, nuove conoscenze e soprattutto tanto amore, renderanno questa coppia ancora più unica ed innamorata.
Tratto dal Capitolo 1 :
 
“Ian smettila. Ti ho detto di no!” Criss svoltò l’angolo dirigendosi dentro un altro negozio.
Era impossibile andare a fare compere con quell’uomo ormai. Pensava solamente a completini intimi, panna montata in posti strategici e un infinità di diverse posizioni che nemmeno nel Kamasutra esistevano davvero.
Una mano le cinse il fianco con dolcezza. “ Dai Criss. Non puoi lasciarmi a bocca asciutta anche alla vigilia! Non lo accetto. Dopo questi sei lunghi mesi di lontananza, permetti che voglia stare con la mia dolce ed amorevole ragazza?” Le scoccò un occhiata ironica, mentre lei sbuffava e si osservava intorno con fare pensieroso.
“Penso che il viaggio in aereo di ieri ti abbia fatto rincitrullire del tutto. Ti ho detto che non metterò un completino sexy, non useremo nessuna panna montata e tanto meno non faremo quello alla vigilia di natale! Cavolo, Ian! Siamo a casa con i miei e i tuoi genitori, ci saranno pure i tuoi nipoti, e tu pensi solo a come occupare il tempo tra l’antipasto e il primo?”
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ian Somerhalder, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Far away from You. [Criss and Ian's story]'
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I just want You for my Own ~

  My best Christmas Present

 








Premessa
 
Questa mini fanfiction natalizia è nata per ringraziare tutte le persone che hanno amato Far away from You, mia prima storia nel fandom Cast The Vampire Diaries e per me molto importante. Ora è in corso di revisione quindi scusate se ci sono errori o veri e proprio abomini! Tornando alla storia, i personaggi qui presenti sono tratti proprio da Far away quindi è possibile che non capiate molte cose. Vi consiglio di leggerla per evitarvi spiacevoli spoiler e capire meglio il tutto. Se non ce la fate psicologicamente, posso capirvi, tranquilli xD
Per concludere, vi dico solo che questa ff è ambientata dopo il capitolo 29; quando Criss e Ian affrontano il problema lontananza e decidono di stare lontani sei mesi, per permettere alla ragazza di sistemare la sua nuova vita. La storia è quindi ambientata qualche settimana dopo la dichiarazione,  in Italia a casa di Criss.
 
 
Buona lettura e vi voglio un mondo  di bene :)
 
 
 
 
 
 
“Ian smettila. Ti ho detto di no!” Criss svoltò l’angolo dirigendosi dentro un altro negozio.
Era impossibile andare a fare compere con quell’uomo ormai. Pensava solamente a completini intimi, panna montata in posti strategici e un infinità di diverse posizioni che nemmeno nel Kamasutra esistevano davvero.
Una mano le cinse il fianco con dolcezza. “ Dai Criss. Non puoi lasciarmi a bocca asciutta anche alla vigilia! Non lo accetto. Dopo questi sei lunghi mesi di lontananza, permetti che voglia stare con la mia dolce ed amorevole ragazza?” Le scoccò un occhiata ironica, mentre lei sbuffava e si osservava intorno con fare pensieroso.
“Penso che il viaggio in aereo di ieri ti abbia fatto rincitrullire del tutto. Ti ho detto che non metterò un completino sexy, non useremo nessuna panna montata e tanto meno non faremo quello alla vigilia di natale! Cavolo, Ian! Siamo a casa con i miei e i tuoi genitori, ci saranno pure i tuoi nipoti, e tu pensi solo a come occupare il tempo tra l’antipasto e il primo?”
Criss lo incenerì con lo sguardo fingendosi contrariata. Non gli era mai mancata così tanto una persona, ma doveva in qualche modo mettere un freno a quella passione che li travolgeva ogni volta che il loro sguardo si tramutava in qualcosa di più di semplice scontro d’occhi.
“Dopo quello che abbiamo fatto ieri in aeroporto, è il minimo Amore.” Ian si mise a fischiettare, lasciando a briglia sciolta i suoi pensieri e le sue fantasie. Quanto le era mancata, quanto aveva voluto poter passeggiare di nuovo fianco a fianco a lei e battibeccare fintamente prima di una notte piena d’ amore. Lui sapeva dentro di sé che lei faceva così per non dargliela vinta. Era come se si ritrovassero al centro di un bellissimo e peccaminoso gioco, ed il primo che avrebbe mollato, sarebbe stato il vincitore di un viaggio di solo andata per il pianeta Passione & Distruzione ormonale.
“Mamma mia che vergogna. Se ci ripenso, mi sale il sangue al cervello e divento color melanzana per l’imbarazzo.” Criss però sorrise ricordando la sera precedente. Era bastato un semplice sguardo accompagnato ad un breve sorriso, e si erano diretti verso i bagni. Mai e sottolineiamo Mai, lei si sarebbe concessa ad un uomo in un bagno dell’aeroporto. Però quell’uomo era Ian Somerhalder, il suo uomo, e il contesto ed il luogo passavano praticamente, non in secondo, ma in terzo piano.
“Chissà quanti aerei saranno stati dirottati incuriositi dalle urla.” Vicino al suo orecchio, l’uomo sussurrava senza pudore ciò che lei invece voleva semplicemente evitare.
“Ok, basta! Compriamo o no questo benedetto albero?”
Ian soffocò una risata e assentì con la testa ormai totalmente rilassato.
 
Era un centro commerciale molto affollato, forse perché mancavano pochi giorni al natale. Cercò di carpire qualche discorso delle altre coppie vicino a loro, perché stava cercando di imparare l’italiano per la sua bella. Si sentiva stupido ogni volta che qualcuno gli rivolgeva la parola e lui si doveva affidare completamente a Criss. Insomma, essendo un uomo con un certo quantitativo di orgoglio, si sentiva in una posizione abbastanza avvilente. Scosse la testa cacciando quei brutti pensieri e prese per mano la sua donna che era rimasta paralizzata davanti ad un enorme abete sintetico.
“Me è grandissimo! Guarda come sono grandi questi rami.. Cavolo ci vorrà tantissimo a decorarlo a dovere.” Sbuffò cercando di leggere il prezzo, ma in seguito strabuzzò gli occhi con vivido risentimento.
“Ed è carissimo. Maledetti infami.”
La vide riprendere a camminare, ma con la sua mano la fece voltare per intrappolarla in un abbraccio a tradimento. “ Lo sai che i soldi non sono un problema, vero? Vuoi che lo prendiamo?” Le sorrise con tenerezza mentre percorreva con le dita il profilo della schiena nascosto dal piumino.
“Non è il caso di spendere così tanto per solo l’albero di natale. Tanto ce ne sono tantissimi e probabilmente non ci entra nemmeno in casa.” Sorridendo anche lei, ricominciarono ad a camminare per il piccolo negozio.
Un quarto d’ora più tardi erano fuori con il sorriso sulle labbra di Criss e la stanchezza su quello di Ian. Per fortuna il fattorino avrebbe recapitato a casa tutto l’occorrente e lui si poteva evitare di caricarselo in spalla da solo. Doveva ammettere a malincuore che Criss era una vera donna quando si andava in giro per negozi. Sguardo affilato, portafogli sempre a portata di mano ed energia illimitata.
“Ora cosa ci manca? Le decorazioni ce le abbiamo, il cibo per un reggimento anche.. Il vestito per la cena anche..Beh, mancano solo i regali per i tuoi nipotini. Preferenze?”
Lui la guardò quasi con pietà, ma lei non se ne accorse anzi; forse fece finta di non vedere. Afferrando la mano grande e calda dell’uomo con una presa di ferro, si diresse verso i negozi d’abbigliamento.
 
Passarono ore, forse interminabili anni prima che uscirono da quel agglomeramento di abiti, pannolini e giocattoli. Fortunatamente avevano trovato dei vestiti carini e a prezzo piuttosto ragionevole.
“Jaxon e Ruby mi ameranno dopo questi piccoli gioielli. Ian ti senti bene?” L’uomo prese a massaggiarsi le tempie tenendo lo sguardo basso verso il pavimento luccicante e pulito.
“Mi gira la testa.”
Criss gli prese il viso tra le mani guardandolo con fare preoccupato. “ Vuoi sederti?”
“No, grazie.”
La ragazza non si fece intimorire dalla reticenza dell’uomo. “Qualcosa da mangiare?”
L’uomo scosse la testa. “Negativo.”
Criss si mise una mano sul mento con fare pensante. “ Hai bisogno di qualcosa? Qualsiasi cosa Ian?”
Lui la guardò con uno sguardo strano. “ Io… Voglio.. un com…”
“Cosa Amore?”
“Un completino intimo da far indossare alla mia ragazza.”
Lei spalancò la bocca prendendo poi a picchiarlo in mezzo alla gente che li evitava, chi con sguardi divertiti, chi semplicemente con vivido fastidio.
“Tu. Sei. Un. CRETINO! E io che mi stavo preoccupando come una dannata.. Maledetto Somerhalder.” Ma anche se faceva la risentita, stava sorridendo molto ampiamente.
Era inesorabilmente irrecuperabile il suo uomo. Un uomo che adorava stuzzicarla senza riserve.
“Dai Criss… Prometto che rimango fuori dal camerino. Da bravo…”
La stava pregando? Criss scoppiò a ridere ormai soprafatta dal buon’umore che quell’uomo le infondeva solamente standole accanto.
“Uhm.. E va bene! Contento depravato che non sei altro?”
L’uomo tornò a sorriderle prendendola di nuovo tra le sue braccia e baciandola senza il minimo tentennamento. Poco importava della gente, dei commenti, dei giudizi. Loro si amavano davvero e il resto era superfluo.
 
 
“Signorina ha qualche preferenza?” Quell’odiosa commessa non la finiva più di mostrarle centinaia di completi sotto lo sguardo attento di Ian. La ragazza carina, simpatica e più finta del suo stesso seno imbottito all’inverosimile; si mangiava con gli occhi il suo ragazzo che faceva finta di niente. Lui infatti si concentrava prima sul vestiario e poi sul corpo di Criss, come se facendo così potesse constatare quale le stesse meglio.
“Carino questo rosso anche se un po’ troppo semplice ed imbottito. Posso vedere quello blu?”
Ian domandava e sceglieva per lei. Mentre non mollava mai un attimo la commessa con la coda dell’occhio, la ragazza si diresse dentro il negozio alla ricerca di qualcosa di più interessante. Il suo sguardo venne poi completamente catturato da un corpetto rosso con inserti in pizzo nero, con il perizoma abbinato e tanto di calze autoreggenti. Era chiaramente il sogno proibito di ogni uomo vedere una donna con indosso quel completo. Lei arrossì leggermente prima che un’altra commessa la distrasse dai suoi pensieri. “ Posso aiutarla?”
Poteva?
Diamine Criss, hai 20 anni! Hai un ragazzo stabile, meraviglioso e non c’è niente di male se compri quel completo.
Evidentemente la sua coscienza non era poi così coscienziosa. Annuendo verso la donna la prese leggermente da parte senza attirare l’attenzione di Ian.
“Senta però non posso provare niente.. C’è qui il mio ragazzo e volevo fargli una sorpresa. Mi può incartare con discrezione quel completo?”
“Ma certo, signorina! Che taglia preferisce?” La signora sulla cinquantina stava riscuotendo tutta la sua ammirazione e benevolenza.
“Quarta coppa C e per il perizoma una… M.”
No Cristina, no diamine! Tu porti una L, non fare la solita sognatrice!
Ma ormai il danno era fatto e lei ritornò vicino a Ian. Lo abbracciò da dietro e gli posò un bacio sul braccio, prima di scoccare un occhiata inacidita verso la commesa-modella che studiava minuziosamente ogni gesto per attirare l’attenzione dell’uomo. Prima si sposava i capelli da spalla a spalla, poi si inumidiva le labbra troppo lentamente e per finire si inchinava sul ripiano più del dovuto, per fare abbassare la scollatura della maglietta.
Amore mio, penso di aver trovato quello che cercavo. Vieni?”
Ian la guardò sorpreso soprattutto per l’uso di quelle due parole vicine, che Criss stentava ancora ad usare di fronte agli altri.
“Va bene. Grazie mille ancora, Jennifer.”
Sorridendo gentilmente Ian seguì alla cassa la sua ragazza che pagò velocemente e si diresse a passo di marcia verso l’uscita.
“Criss?” Nessuna risposta.
“Cristina?” Ancora niente.
“Amore sei arrabbiata con me?”
Criss si voltò fulminandolo con lo sguardo. “ Ma cosa te lo fa pensare? Grazie mille ancora, Jennifer.”
Riprese a camminare indispettita facendo ballonzolare la borsa con dentro il suo prezioso intimo. Ian la bloccò abbracciandola da dietro ed impedendole così ogni altro movimento.
“Sei gelosa?”
Lei sbuffò incrociando le braccia e stando sulle sue. “ Mmh… Ti adoro quando ti arrabbi, lo sai?
Ian prese a mordicchiarle il collo sorridendo sulla sua pelle. Criss era sempre Criss. Irascibile, affettuosa, passionale, sognatrice e determinata. Era la ragazza che pochi mesi prima gli aveva rubato il cuore e che probabilmente non glielo avrebbe più ridato indietro facilmente. Tutto sommato era la cosa giusta. Lui ormai non sapeva che farsene.
“Ti odio quando fai il carino con le altre. Già ho mezzo mondo di fan da dover sopportare e alla fine mi va anche bene. Lo sono anche io.. Ma quella Jennifer bionda, carina, magra e senza tette : no. No e no!”
“Lo sai che voglio solo te?”
Un brivido percorse la schiena della mora senza che lei potesse fermarlo. Nonostante fossero ormai fidanzati da tempo, certe frasi facevano effetto sempre.
“Certo che lo so. “ Sorrise girandosi tra le sue braccia e baciandolo con trasporto di nuovo.
Sarebbe stato un bel natale.
 
Un bel natale con Ian.
 
 
***
Qualche giorno dopo…
 
 
 
“Margaret io ho cercato di fermarla ma non mi ha ascoltato!”
Ian era seduto sul divano accanto alla sua futura suocera. Entrambi fissavano la quantità di roba che Criss aveva comprato nel giro di due giorni.
“Mia figlia non sa cosa sono le mezze misure. Passa dal niente al troppo. E questo è decisamente troppo.”
Ian portò i gomiti sulle ginocchia e continuò a guardare con fare pensieroso tutto quell’ammasso di oggetti. L’albero di natale, gli addobbi, i festoni, le borse della spesa, i regali impacchettati.. Sembrava di essere dentro la mente incasinata di una bambina.
“Mia sorella continuerà se qualcuno non la ferma! E poi l’albero che abbiamo noi da anni non le va più bene? Non è che il fatto del matrimonio l’ha mandata in tilt? Ti prego Ian, salvaci tu!”
Anche la bionda, la più piccola di casa, lo guardò con una quantità tale di pietà da farlo alzare e dirigersi a malincuore verso il piano superiore.
“Criss?” La chiamò cercandola velocemente.
“Ian! Sono in camera da letto!”
Svoltando l’angolo la vide immersa dentro l’armadio e cercare Dio solo sa cosa.
“Ma che stai facendo? Cerchi tartufi dentro l’armadio?”
Ian si sedette di fronte a lei sul bordo del letto. Era bella anche tutta indaffarata, in tuta e con i capelli legati disordinatamente.
“No è che volevo cercare una cosa.. Niente di importante. Comunque hai bisogno di qualcosa? Adesso ci mettiamo a rifare l’albero e montiamo anche le luci fuori in giardino! Dio, sono felicissima!”
Criss si diresse verso Ian abbracciandolo dolcemente. “ Perchè sei così iperattiva ultimamente? E’ successo qualcosa?”
Lei abbassò lo sguardo verso quelle pozze azzurre che ormai erano diventate calde e amorevoli quando la guardavano. Brillavano come zaffiri preziosi solo per lei, e ormai lo sapeva. Percepiva il suo amore.
“Sono solo felice di averti qui con me e di passare il natale con chi voglio bene. Sono forse io l’unica esaltata che lo pensa?”
Quella frase rubò il sorriso ad entrambi. “ No, Sunshine. Sono così felice anche io; però non farci impazzire, te ne prego! Tua madre e tua sorella non reggono i tuoi ritmi.”
Lei gli scompigliò i capelli tornando a sistemare l’armadio. Solo vedendola lì accovacciata e indifesa, Ian si precipitò dietro di lei. La spintonò leggermente fino a richiudersi l’ante del grande armadio dietro di loro.
“Cucù.”
“Ian.. Sei sempre il solito. Che vuoi fare in un armadio buio, stretto e insonorizzato?”
L’uomo cominciò a ridere di gusto, abbracciando la donna ancora inginocchiata davanti a sé.
“L’hai anche insonorizzato? Allora dillo che l’hai fatto di proposito per farti rinchiudere qui.”
Criss sorrise di rimando e gli allacciò le braccia al collo stendendosi pian piano su di lui.
“Se solo sapessi il reale motivo..” Lo provocò scendendo con le labbra verso il suo collo. Lenta e sinuosa, Criss si stava vendicando diJennifer, del completino e di tutte le fantasie poco ortodosse del suo futuro marito.
“Uhm… Per il momento non mi interessa saperlo.” Ian le cinse il bacino con due mani iniziando una lenta danza fino alla perdizione. Fiati corti, parole appena sussurrate e tanto amore aleggiavano dentro a quel piccolo e buio spazio.
Mentre la situazione stava dolcemente degenerando, una luce penetrò l’atmosfera e la luce comparve per qualche istante nell’armadio.
“Criss?”
“Si?”
“Che è successo?” Ian era trafelato ancora per il piccolo gioco che era stato interrotto.
“Dai ragazzi, è possibile che vi riducete a farlo nell’armadio pur di non farvi sentire dagli altri? Una volta lo facevate direttamente negli sgabuzzini!”
I due non tardarono a capire a chi appartenesse quell’ allegra voce.
“Paul?”
“Criss, vecchia mia! Quanto tempo!”
Leggermente in imbarazzo, la ragazza sorrise nel buio.
“Ma io dico, proprio in un momento simile dovevi fare il tuo ritorno in scena?”
Sbuffando allegramente, Ian spinse le ante e fece uscire il suo amico e la sua donna da quel nido d’amore che rimpiangeva con un po’ d’amarezza.
“Sai, volevo unirmi anch’io alla tua evidente gioia.”
Paul prese ad osservare con insistenza un punto specifico sotto l’ombelico dell’amico.
“Manco dal set per due giorni e tu mi fai già proposte indecenti?” Ian diede una pacca scherzosa sulla spalla di Paul, che a sua volta, osservava felice Criss.
“In realtà sei tu che fai proposte indecenti alla tua povera ragazza. Già deve diventare tua moglie, poi deve anche sopportare le tue insane voglie. “ Rivolgendosi poi verso quest’ultima continuò . “Sai  cosa faceva la notte mentre ti pensava?”
Ian gli tappò la bocca, cominciando a strattonarlo verso la porta. “ Paul, mio caro e fedele amico, dov’è la tua bella?”
Criss osservò prima Ian che cercava di dissimulare l’imbarazzo e poi Paul strizzarle l’occhio complice come sempre.
“Nina? E’ rimasta a parlare con Vic. Cavolo, caratterialmente è uguale a Criss! Parla a manetta e senza filtri.”
Prendendo poi sia Ian che Criss sotto braccio, Paul scortò i piccioncini verso il piano inferiore.
Osservando dai suoi profondi occhi verdi la ragazza del suo migliore amico, un sorriso lo investì dolcemente.
“Certo che sei diventata ancora più bella in questi ultimi mesi. Sembri una vera donna, non più una ragazzina.”
La ragazza sorrise. “ Era un complimento?”
“Una specie.”
 
Criss scosse la testa ormai rassegnata, entrando in salotto. Nina era avvinghiata in un dolce abbraccio a sua sorella, mentre provavano diverse pose per fare delle foto. Appena però la mora spostò lo sguardo sulla sua vecchia e cara amica, si precipitò verso di lei quasi inciampando.
“Criiiiiiiiis!”
“Ninaaaaa!”
Si abbracciarono con forza e tenerezza, con esigenza e calma.
“Cavolo, quanto sei bella?!? E’ una noia mortale la vita in America senza di te.. Soprattutto sul set!”
La ragazza sorrise dolcemente di risposta. “ Non sai quanto mi mancate tutti quanti.”
Sorrisi, carezze e piccoli gesti, furono tutto ciò che i quattro si scambiarono sotto lo sguardo di una Criss quasi in lacrime.
 
Ormai mancavano pochi giorni al natale e lei sapeva che quell’anno sarebbe stato indimenticabile.
 
Sarebbe stato il natale più bello di sempre.
 
 
 
 
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Buona sera!
Ciao bellezze mie! Come ve la passate?
Io sono sempre indaffarata ultimamente, però non mi lamento xD
Bene bene.. Allora cosa ve ne pare di questa follia? Ho fatto bene?
Spero vi piaccia perché è un regalo tutto per voi :)
 
Non voglio dirvi altro perché aspetto di vedere le vostre recensioni :)
 
Ora vi do un bacio enorme e vi aspetto al prossimo mini capitolo!
 
A presto <3
 
 
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