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Autore: Itsamazaynx    21/12/2011    3 recensioni
I’ve been alone with you inside my mind
And in my dreams I’ve kissed your lips a thousand times
I sometimes see you pass outside my door
Hello, is it me you’re looking for?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Secondo Capitolo.
Quando l’ho visto la prima volta era il giorno del mio colloquio. Il mio primo colloquio per un lavoro serio. Non ero nervosa, ero solamente fuori di me, agitazione a mille.
 
Entrai nella cabina dell’ascensore, ero in ritardo.
Complimenti Holly, sei in ritardo al tuo primo colloquio, bella partenza!
La voce di mio padre risuonava nella mia mente, quella mattina lui mi aveva accompagnato davanti l’imminente palazzo della redazione, avendo perso il tram e non avendo la patente, lui era l’unico modo per presentarmi qui e cercare di guadagnarmi questo posto di lavoro.
Occupata a ripetere mentalmente la mia presentazione, l’esposizione del mio curriculum non mi accorsi che qualcuno era entrato e mi stava fissando.
Alzai lo sguardo e lo spettacolo che trovai, lo ricorderò per tutta la vita. Fu come se qualcuno avesse preso uno di quei grandi riflettori che si usano a teatro, e lo avesse puntato su di lui e i suoi meravigliosi occhioni luccicanti. In quel momento era forse l’unica ragione che mi teneva attaccata alla terra, la mia personale forza di gravità, un po’ come l’imprinting per i licantropi, credo si chiami proprio colpo di fulmine.
Due enormi fari, mi stavano fissando, un luminoso sorriso mi accolse e un timido < Ciao > uscì da quelle labbra.
< Ciao > risposi prontamente.
< Piacere Niall > tolse la mano dalla tasca e me la porse, la strinsi.
< Piacere Holly >
< Lavori qui? > chiese, mentre parlava non riuscivo a guardarlo in faccia così mi ritrovai a fissare intensamente le porte dell’ascensore, aspettando che si riaprissero.
< No, non ancora per lo meno, oggi ho un colloquio > dissi velocemente, questo è il solito effetto del nervosismo.
< Allora in bocca al lupo > sorrise.
< Crepi > come sempre incrociai le dita
< Sei nervosa? > mi chiese.
 risposi.
< Capisco, ho provato le tue stesse emozioni, a dire il vero le provo ogni volta che quella mucca in menopausa del mio capo mi chiama nel suo ufficio, ogni volta che ho un incarico da portare a termine > esattamente, tutta quella pressione che prova è ciò che sentivo io in quel preciso momento, il peso sulle mie spalle, la paura di non farcela e deludere chi ti ha sempre sostenuto.
< Anche tu vuoi realizzare i tuoi sogni ? > gli chiesi.
< Dimmi, chi non vuole realizzare i suoi sogni? > si voltò e mi sorrise, quel sorriso sincero mi fece rendere conto di aver appena fatto una domanda stupida, chi è che non vorrebbe che tutto ciò in cui ha sempre sperato si avverasse? Nessuno.
< E qual è il tuo sogno? > solo dopo aver pronunciato quelle parole messe in ordine confuso mi resi conto di non conoscerlo abbastanza per fargli domande del genere, di essere un ficca naso.
< Bè, il mio sogno è impossibile > oh.
< Scusa non volevo intromettermi nei tuoi affari, ma posso assicurarti che niente è impossibile, se desideri con tutto te stesso una cosa, alla fine riesci ad ottenerla > questa è la mia teoria.
< Non penso basti solo sperare, quando qualcosa è impossibile, fidati, lo è. Ora scusami, ma questo è il mio piano. > in quel preciso istante, le porte dell’ascensore si aprirono e uscì, salutandomi con un arrivederci, lasciandomi lì piena di dubbi e paure che subito si annullarono quando ripensai al suo sguardo, così spento, vuoto di fiducia.
 
Il colloquio andò bene.
Tornando a casa ripensai al suono della sua voce squillante, le mie orecchie erano incantate, era un mago ed io fui istantaneamente sua prigioniera. La cosa che più mi colpì di lui era quello sguardo, così sereno ma allo stesso tempo turbato, non ha senso lo so. Ma questa era l’impressione che mi sconvolse, improvvisamente volevo sapere tutto su di lui, scoprire perché era così pessimista sulla vita, volevo conoscere quel misterioso ragazzo.

 
 

  
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