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Autore: TheSwagGirl    21/12/2011    13 recensioni
If you love two people at the same time,
choose the second one,
because if you really loved the first one you wouldn't have fallen for the second.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Questo non è un capitolo. È un papiro senza fine.]
 
Chapter Nineteen.       When I Think Of Love I Think Of You.
 
 



 
                                Words don't come easy 
                                   Without a melody 
                                      I'm always thinking 
                                         In terms of do-re-mi 
                                            I should be hiking, swimming 
                                               Laughing with you 
                                                  Instead, I'm all out of tune.
 
 
 
 
 
Quando tornai a casa da scuola quel pomeriggio con un mal di testa da Oscar.
Non feci in tempo ad entrare in casa che inciampai in delle scatole poggiate a terra e mi ritrovai ad abbracciare il pavimento.
Certo. Dimostrare affetto ai pavimenti è il mio sport quotidiano.
Guardai i pacchetti dall’aria costosa con disappunto.
Erano almeno cinque.
E su quello gigantesco c’era scritto Chanel.
Porca miseria.
Non lo aprii. Non ce la faci assolutamente.
Avevo seriamente paura di aprire quella scatola che ovviamente non era mia.
Così ne afferrai un’altra li vicino e la aprii.
Pessima scelta.
 
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Occhei. Quelle erano trappole mortali provenienti direttamente dalla giungla.
Ma erano davvero bellissime.
Ed erano.. Erano seriamente delle Yves Saint Laurent?
Quelle scarpe costano troppo persino per essere guardate. Se ti metti fuori da una vetrina a guardarle dopo un po’ esce il commesso che ti chiede dei soldi.
Occhei. Forse così è esagerato.
Ma il punto è quello.
Ne afferrai un’altra a caso.
 
Cosa poteva esserci nell’altra scatola di tanto peggio?
Tanto valeva aprirla no?
 
La prima cosa che ho pensato quando l’ho visto?
Porca puttana.
La seconda?
È davvero bellissimo.
La terza?
Ora lo uccido.
Afferrai il telefono e composi il numero che ormai sapevo a memoria.
Avrei potuto vincere un premio per la velocità nel comporre numeri.
Se mai fosse esistito un premio del genere.
Sapevo che mi avresti chiamato.” Esordì lui divertito.
Che cosa hai fatto?” Mantieni la calma.
Ti ho regalato un vestito.” Rispose lui ovvio.
No tu mi hai regalato uno struzzo.
Piantala. Lo so che ti piace.” Dalla voce sembrava indaffarato.
Certo. È bellissimo. Ma è comunque troppo Justin.
Provatelo. Sarai bellissima. Ora devo andare a finire delle cose. Ti amo.” Detto questo attaccò senza neanche lasciarmi rispondere.
Gettai il telefono sul vestito e mi lasciai andare stendendomi sul pavimento.
Dio quanto ero stanca.
 
 
 

 
Il giorno dopo esattamente a mezzogiorno mi ritrovai ad attraversare la strada.
Avevo un cestino in mano.
E si, sembravo un’idiota totale.
Suonai il campanello di Bieber addirittura due volte prima che aprisse.
Dopo di che mi catapultai in casa.
Buongiorno cucciola.” Disse tirandomi a se e baciandomi la guancia.
Si allontanò leggermente da me e guardò il mio cappotto lungo leggermente scettico.
Giorno Jey.” Risposi andando in cucina ad appoggiare il cestino sul bancone.
Lui mi seguì poggiandosi al tavolo da pranzo.
Incrociò le braccia al petto e mi guardò.
Ho una sorpresa per te.” Ammisi.
E allora come mai sei ancora vestita?” Rispose con una voce tremendamente sexy.
Mi sa che impazzirò. Neanche mi avesse letto nel pensiero.
Slacciai il cappotto rivelando un intimo parecchio elaborato comprato apposta per l’occasione.
Sapevo che Justin adorava il pizzo.
Infatti spalancò gli occhi mentre lasciai cadere il cappotto a terra.
Lo guardai.
Sorrise appena poi si morse un labbro avanzando verso di me lentamente.
Mi baciò una spalla cauto accarezzandomi dolcemente il braccio.
Poi i suoi occhi si fissarono nei miei.
Successivamente impazzì.
Prese a baciarmi impetuosamente, mi prese in braccio adagiandomi sulla tavola.
Continuava ad accarezzarmi le cosce facendomi diventare matta.
Mi avventai sui suoi pantaloni mentre lui tentava senza grande successo di capire come togliermi il reggi calze senza smettere di baciarmi.
 
 

 
 
 
Risparmia la voce per questa sera!” Gridai a Justin.
Io ero in camera per rubare una maglia di Justin abbastanza lunga da coprirmi il sedere.
Justin invece stava cantando qualcosa così a caso, la sua voce proveniva dalla cucina.
Avevamo appena finito di fare l’amore.
Cioè non è che passassimo tutto il nostro tempo a farlo, non eravamo assatanati.
Ma.. Era una cosa che ci riusciva bene. E quando si poteva non ci facevamo scappare l’occasione, lo ammetto.
Tornai di là in cucina.
Jey era ancora nudo e steso sul tavolo, ancora a cantare.
Hai fame? Ho portato da mangiare.” Dissi gettandogli appena uno sguardo per poi dargli le spalle e concentrarmi sul cestino che avevo portato.
Tu si che pensi sempre a tutto” Disse sul mio collo.
Le sue mani furono immediatamente sul mio sedere. 
Cercai di ignorarlo. Invano. 
Invece di tastarmi il sedere vai a vestirti coraggio.” Cercai di lamentarmi.
Ma non mi Va.” Protestò lui.
Ci avrei giurato. Odia i vestiti. Dice che sono opprimenti.
Dai Jey su.
Va bene. Ma mi metto solo le mutande.” Disse puntandomi il dito contro.
Se questa è una minaccia accomodati pure.
Continua tu qui che io vado a scegliere il film.” Gli dissi quando tornò in cucina.
Agli ordini capo! Però aspetta. Io volevo giocare un po’ con l’Xbox prima” Disse facendomi il pippio.
Va bene. Vado ad accenderla allora.” E mi diressi in sala a tramiscare con quell’aggeggio.
Dalla cucina sentivo il rumore dei piatti.
Ero fiera di lui.
Anche il Kinect?” Gli gridai dalla sala.
Ovvio! Voglio giocare a Just Dance 3!” Mi gridò lui con troppa enfasi.
Scoppiai a ridere.
Come vuoi. Preparati a perdere Mr.Bieber
Due secondi dopo la sua risata riempì la casa.
 
 


 
 
Erano ormai dieci minuti che singhiozzavo sulla spalla di Justin.
Immagino non ne potesse più.
Ma non sapevo che farci.
Avevamo appena finito di vedere King Kong e io non sapevo come fare per smettere di piangere.
Era più forte di me.
Vale era solo un film” Tentò di tranquillizzarmi lui.
A volte riusciva ad essere davvero dolce.
Fossi stata al suo posto mi sarei mandata a cagare molto tempo fa.
Solo un film? Justin lui è morto!” Tentai di dire tra i singhiozzi.
Continuavo a disperarmi.
Bieber che cosa le hai fatto?!” Un urlo riempì la stanza.
Ci girammo per vedere Scooter all’entrata del salotto.
Niente lo giuro!” Si difese Justin alzando le mani.
Tranquillo Scott non è successo nulla. È solo un film.” Dissi asciugandomi le lacrime.
Dovevo ricompormi. Scooter sospirò.
Ragazzi coraggio. Non abbiamo tempo. Sono già le 5.” Si lamentò mentre una serie di persone entrava in casa.
Persone venute a preparare me e Justin per questa sera, suppongo.
Coraggio. Vale a te ci penserà Nicki.” Scooter era bravissimo a dare ordini.
Io e Justin ci alzammo dal divano. Stavo per andarmene quando mi prese un polso e mi fece voltare verso di lui.
Stai bene?” Chiese accarezzandomi la guancia.
Io annuii senza parlare.
Coraggio. Sarai bellissima. Non vedo l’ora di vederti.” 
Detto questo mi baciò la fronte e io seguii Nicki in cucina.
La preparazione sembrava non finire più.
Dall’altra stanza provenivano le lamentele di Justin mentre gli sistemavano le sopracciglia.
Era giusto. Lui non voleva ma Scooter aveva ragione.
Non importava che Justin fosse maschio. Un minimo doveva toglierle.
Nelle foto in primo piano si vedevano tutti i particolari del viso.
E dei cespugli al posto delle sopracciglia non aiutavano.
 
 
 
                                  But what you don't know 
                                     You lift me off of the ground 
                                        You're inspiration 
                                           You helped me find my sound 
                                              Just like a baseline in half-time 
                                                 You hold down the groove 
                                                    That's why I'm counting on you.
 
 
 
Presi più respiri profondi che potevo.
Stavo per uscire da quell’auto.
Stavo per buttarmi nella mischia all’evento più importante.
Solo un particolare era storto.
Justin non c’era. Non eravamo venuti assieme.
Io avevo finito la preparazione in casa mia e non c’eravamo più visti.
Eravamo d’accordo che ci saremmo incontrati sul Red Carpet.
Ma la verità era che mi tremavano le ginocchia solo a pensarci.
Come potevo scendere ed affrontare la massa di fotografi senza di lui?
E se non lo avessi trovato?
Cavolaccio! Sono solo una ragazzina io.
Forza e coraggio. Posso farcela.
Una volta scesa dalla macchina mi assegnarono una tipa che durante il Red Carpet mi sarebbe venuta dietro con una cartellina con su scritto il mio nome.
Era per far sapere alla stampa il nome dei partecipanti.
Subito i flash mi accecarono. Quasi non sentii le domande che i giornalisti sparavano a raffica. Non riuscii neanche a sorridere.
Poi qualcuno mi venne in aiuto. 
Mi girai verso il proprietario della mano che si era posata sul mio braccio.
Jaden Smith.
Oddio Jaden sia ringraziato il cielo!
Tranquilla. Ci sono io con te. Non guardare direttamente le macchine. Guarda un pelo più in su o ti accecherai.” Sussurrò accanto a me.
Grazie. Grazie. Grazie. Avrei voluto abbracciarlo.
Incamerai quel prezioso indizio e feci come aveva detto.
Poi ci avviammo verso il vero e proprio Red Carpet.
Mentre sfilavo ringraziai ogni santo possibile per l’esistenza di Jaden.
Quel nanetto mi stava salvando.
Avrei dovuto trovare il modo di ringraziarlo. Di sicuro non gli avrei spedito dei fiori.
Perché mi ci sarebbe voluto un intero vivaio.
La mia unica paura era venire da schifo nelle foto. Cosa molto probabile.
Stavamo facendo foto io e Jaden quando lui si allontanò velocemente, lo vidi andare a parlare con delle persone.
Non mi agitai molto, finchè lo vedevo andava tutto bene.
Stavo per muovere un passo verso di lui per raggiungerlo quando i fotografi iniziarono a borbottare. Poi capii cosa dicevano.
Selena Gomez.
Mi girai appena in tempo per vedere Selena Gomez che veniva verso di me con un sorriso sulle labbra.
Sorrisi di rimando. Si presentò stringendomi la mano.
Perché faceva così? Per sviare gli scandali suppongo.
Il suo sorriso era finto e tiratissimo. Ma sembravo notarlo solo io.
Mi strinse la mano così forte che dovetti stringere i denti per mantenere un’espressione serena.
Cosa voleva da me? 
Mi si accostò appena sfoderando ancora quel suo sorriso finto per le foto assieme.
Poi la sua voce risuonò tagliente e decisa al mio orecchio.
Mi sembrava di averti detto di stare lontana da Justin. Pezzente. Lui non ti vuole.
Io ero sconvolta.
Ma girandomi verso di lei vidi solo quel sorriso tirato. Mi sentii subito offesa, non mi poteva trattare così, chi si credeva di essere? 
Costrinsi la mia voce a diventare di ghiaccio.
Non ho paura di te giraffa.
Lei fece un ultimo sorriso falso, ricambiai e poi lei se ne andò lasciandomi sola.
Mi guardai in giro in cerca di Jaden, non lo trovai.. O cavolo e ora? 
Anche se non sembrava l’incontro con Selena mi aveva innervosito e spaventato allo stesso tempo.
Non so cosa mi fosse preso! 
Mi tremavano le mani così cercai di nasconderle nel vestito, mi dimenticai di guardare un po’ più in su e i flash mi accecarono.
Ero stordita, confusa e spaventata e non avevo idea di dove sarei dovuta andare.
Non c’era nessuno che conoscessi e ci stavo facendo una figura di merda.
Scusi signorina disturbo?” Quella voce.
La sua voce! Ora avevo anche le allucinazioni.
Mi girai titubante ma non ebbi dubbi. Me lo trovai davanti, sorridente e bello come non mai.
Justin” Sorrisi.
Lui mi prese la mano e vi posò sopra le labbra come un vero gentiluomo.
In compenso io arrossii e nascosi il viso alle macchine, ma non ero convinta di cavarmela con così poco.
Mi mise un braccio attorno alla vita tirandomi a se e posando per le foto.
Ma io ancora ero dispersa e spaventata. E lui se ne accorse.
È tutto occhei Vale. Sorridi, respira. Ti tengo io. Su, guarda di La.. Poi di là” Mi guidava.
Continuammo così per un po’. Sembrava un gioco. Di qua, di la, su, giù.
Eravamo sincronizzati alla perfezione e quando mi calmai iniziai a riattivare il cervello.
Guardai Justin.
Era la perfezione.
Aveva una maglia semplice nera, sopra aveva una bellissima giacca nera di Louis Vuitton molto elegante.
Il tutto era completato da dei pantaloni rossi e le scarpe leopardate.
Proprio come le mie. Il viso era incorniciato da splendidi occhiali da nerd con la montatura dorata.
E i suoi capelli erano da stupro.
In una mano stringeva un serpente.
In una mano stringeva un serpente?! Ma che cavolo aveva questo qui nel cervello?
Non che avessi paura dei serpenti. Ma avrebbe potuto dirmelo.
Dopo gliene avrei parlato. Ora non era il caso.
Ci muovemmo sul Red Carpet.
Continuammo a fare foto. Ci scambiavamo un sacco di sorrisi e avere quella sua mano sul mio fianco mi dava sicurezza.
Finimmo il Red Carpet dirigendoci in un posto un po’ più appartato, i fotografi potevano arrivare ancora a noi xkè non eravamo ancora entrati nello stabile ma comunque non era più il Red Carpet.. Si fermò mettendosi davanti a me. Teneva un braccio sul mio fianco.
E questo?” Gli chiesi indicando il serpente.
Oh, lui è Johnson. È il mio nuovo amico” Ammise con un sorriso.
Io glielo rubai dalle mani ed iniziai a giocarci.
Era davvero splendido.
Questo vestito ti sta stupendamente. Sei bellissima” Disse dopo un po’.
Io alzai gli occhi su di lui.
Grazie. E tu sei da stupro Jey.” Ammisi.
Lui si morse un labbro. Conoscevo quello sguardo. Non portava nulla di buono.
A cosa pensi?” Chiese dopo un po’ che continuavo a giocare con Johnson.
Mi stava studiando. Era curioso. Tipico di Jey.
A niente. Cioè sono felice. Ma anche spaventata per dopo. Ma soprattutto felice. Perché sono qui, con te.
E sto pensando anche che siamo coordinati.
” Dissi alludendo ai vestiti.
Si ecco. Volevo fare bella figura.” Ammise arrossendo appena.
Mi avvolse il corpo con le braccia. Io gli misi le mani sul petto per quando il serpente me lo permettesse.
Sei splendido.” Ammisi.
Siamo splendidi.” Mi sorresse lui.
Poi posò dolcemente le labbra sulle mie.
Quando si staccò gli restituii Johnson. 
Quel povero serpente era già stato causa di troppi doppi sensi.
Vieni, andiamo dentro.” Disse facendomi strada con il braccio.
“Oh si, non ho idea di dove dovrò sedere.” Ammisi.
Gli sistemai la giacca e gli diedi un colpetto sul petto. Ci sorridemmo un ultima volta.
Solo mentre camminavamo mi resi conto che per quanto prima fossimo stati in disparte ci avevano sicuramente fotografato.
Cavolo.
 
 
 
 
 
Mi posizionai al centro della piattaforma mentre partiva il video.
Era un video divertente che avevamo girato qualche giorno prima.
 
*Video*
 
Signorina Pierce! Tocca a lei.” L’uomo continuava a dare colpi gentili alla porta del camerino.
Valentina Piece. Ecco il cartello appeso al camerino.
Signorina mi scusi! Tocca a lei.” Nessuna risposa. Solo il rumore scrosciante dell’acqua della doccia.
Ed ecco comparire la bellissima Miley Cyrus.
Lascia. Faccio io. Qui ci vogliono modi gentili.” Disse facendo un sorriso all’uomo della troupe che se ne andò successivamente.
Dopo di che la ragazza prese a battere forte sulla porta del camerino.
Valentina apri sta porta!” Iniziò a sbraitare.
Pierce sono seria! Apri!” Continuava ad urlare la ragazza.
Alzò gli occhi al cielo spazientita e sbuffò.
Ed ecco che la porta del camerino si apriva e mi affacciavo io.
Con addosso un mini asciugamano, un paio di tacchi e la spazzola per lavarsi la schiena in mano.
Ehi Miley che succede?” Chiesi facendole un sorriso.
Cavolo sono ore che ti chiamo. Tocca a te sbrigati!” Rispose spazientita.
Tocca a me?” Domandai con la “faccia da panico”.
Si!
Corro. Reggimi questo.” Dissi prima di mollare in mano a lei lo spazzolone e correre via per il corridoio.
Come devo fare con lei.” Disse Miley scuotendo la testa divertita.
 
*Fine Video*


 
Non potei fare a meno di lasciarmi scappare un sorriso mentre il video finiva e tutto attorno si riempiva di risate.
Mi ero divertita un mondo a girare quel video.
Ed ora eccomi qui. Sul palco.
Vestita come nel video.
Respira.
Riflettore su di me.
Sorridi.
Game On.
Eccomi qui! Che corsa. Ma almeno sono riuscita ad arrivare in tempo. Perdonate il mio look.
Dissi con fare teatrale come se avessi appena finito di correre una maratona.
La platea rise.
Ecco. Fine del copione. Ora tocca a me improvvisare.
Sorriso.
Prima di tutto volevo dire che è per me un onore essere qui a presentare questa categoria. Amo la città degli angeli.
E un’altra cosa, credo che i nominati a questa categoria siano tutti fantastici,
sono grandi musicisti che si impegnano in tutto ciò che fanno, fosse per me vincerebbero tutti.
Quindi, basta parlare ed ecco le nomination.
Sorriso.
E stop. Partì il video delle nomination così potei riprendere fiato.
Non era andata così male dai.
Mi portarono il cartoncino con il nome del vincitore e la statuetta con l’astronauta.
Morivo dalla voglia di aprire quel cartoncino.
Il video finì ed ecco nuovamente il riflettore su di me.
E il vincitore della categoria Best Male è..
Oh. Il mio ragazzo.
Justin Bieber, congratulazioni.” Dissi sorridendo mentre partiva la base di U smile.
E li dovetti trattenermi per non correre in giro come una pazza.
Aveva vinto cavolo!
Sarei potuta morire di felicità. Sempre che di felicità si possa morire.
Lui salì sul palco e si avvicinò a me.
Mi prese per un fianco e mi diede un veloce bacio sulla guancia.
Complimenti” Dissi sincera.
Gli diedi la statuetta che lui afferrò. Ero emozionatissima.
Wow. Grazie mille” Disse. La platea gridò.
Ciao Vale. Sono Justin, ma già lo saprai. Sei davvero bellissima. Più tardi possiamo andare a bere qualcosa assieme se ti Va..
Disse rivolgendosi a me.
Sorrisi divertita.
Si certo.” 
Ah, non dirlo alla mia ragazza però eh.” Disse lui con un sorriso sghembo.
Scossai leggermente la testa divertita e mi feci da parte per lasciargli il palco.
Wow. Io.. Non so davvero che dire. Siete fantastici. Ringrazio la mia famiglia che mi sta vicino in ogni situazione, ringrazio Dio per l’occasione che mi ha dato.
Voglio dedicare questo premio ai miei fan, siete importantissimi per me ed è merito vostro se ora sono qui ragazzi.
Quindi grazie, siete fantastici. Vi amo. Pace.
” Alzò la statuetta in aria mentre la platea gridava.
Si diresse verso di me uscendo dalla scena.
Ora era tutto mio. Niente microfoni.
Mi abbracciò stretta e io gli misi le braccia attorno al collo.
Sono fiera di te.” Dissi. Facevo fatica a trattenere la felicità.
Sei stata fantastica. Ti amo.
Disse e poi mi baciò.
Un secondo prima che le luci si spegnessero nuovamente.
 


 
La serata continuò in modo fantastico tra foto, chiacchiere e l’esibizione di Justin.
E il bello è che non dovetti pensare più nemmeno una volta al nome Selena Gomez.
Era intenta a torturare altra gente.
Posso sinceramente dire che è una delle serate più belle della mia vita.
Insomma grazie a te ho conosciuto tanta gente fantastica, gente che prima avrei potuto ammirare solo da casa. Grazie amore
” Dissi a Justin.
In quel momento stavamo facendo una piccola pausa tra un premio e l’altro.
L’evento era quasi alla fine e il giovanotto accanto a me si era già esibito.
Ed ora era tutto, ed esclusivamente, mio.
Una delle più belle?” Chiese perplesso avvicinandosi a me.
Si raddrizzò sulla poltrona e coprì la mia mano che stava sulla sua gamba accanto all’interno coscia con la sua.
Ovviamente durante le foto non la tenevo li.
Non volevo mica sembrare una che gli vuole toccare il pisello tutti i minuti.
Si. Diciamo che rientra nella top three.” Ammisi ridendo.
Ah si? Vorrei proprio sentirla questa top three.” Disse baciandomi dolcemente la guancia.
Beh al secondo posto c’è quando abbiamo fatto l’amore la prima volta.” Mi sorrise.
Oh.. Capisco. In effetti quella sera si merita decisamente un posto in una top three.” Scherzò lui.
E al primo posto c’è quella volta in cui un certo ragazzo biondo proveniente dal Canada mi ha detto che mi ama.” Lui corrugò la fronte.
Qualcuno ti ha detto che ti ama? Occhio. Sono molto geloso.
Mi sa che lo conosci sai?” Lui sorrise e si avvicinò alle mie labbra.
Si. Effettivamente lo conosco. Questa volta Derek ha davvero esagerato.” Si finse offeso.
Ma poi scoppiò a ridere.
Io mi allontanai appena.
Ancora con sto Derek?” Sapeva che non sopportavo tutto il ricamo che i paparazzi facevano su quella storia di Derek.
Quindi non volevo che lui ci scherzasse.
Non fare la musona.” Disse prendendomi il mento tra le dita.
Mi avvicinò al suo viso e mi baciò.


 
 
 
Più tardi finimmo la serata a casa mia.
E festeggiammo a modo nostro il meritato premio di Justin.
Due giorni dopo tutto finì.
Due giorni dopo mi ritrovai sul sedile posteriore di una macchina ferma fuori dall’aeroporto.
Justin stringeva la mia mano fra le sue.
E attorno a noi c’era il caos più totale.
Scooter, Kenny e il resto della troupe stavano scaricando tutto per portare le cose all’imbarco.
E si, era il giorno della partenza.
Justin vi posso dare ancora 10 minuti. Noi abbiamo quasi finito. Non possiamo perdere il volo.” Ci disse Scott infilando la testa dentro l’auto.
Occhei.” Gli rispose Justin debolmente.
Sembrava pallido. Malaticcio. Mi faceva star male.
Non è giusto. Scooter si può portare Carin dietro.” Disse piano.
Ah, allora era questo il punto.
Il fatto che sarei rimasta a casa.
Justin ne abbiamo già parlato. È giusto che io rimanga qui. Manca poco alla fine della scuola.
Questo discorso lo avevamo già fatto un milione di volte.
Alzò la mano ancora intrecciata alla mia per poi lasciarla ricadere sulle sue gambe.
Sbuffò rumorosamente agitandosi sul sedile.
A chi importa della scuola! Vale ti prego. Lascia perdere. Lascia perdere tutto. Vieni con me.
Mi strattonò appena in modo che lo guardassi negli occhi.
E quando lo feci lo stomaco mi si annodò.
Aveva gli occhi lucidi e l’espressione straziata.
Justin. Stai tranquillo. Tra tre settimane ti raggiungerò in Mexico come promesso.” Sussurrai cercando di tranquillizzarlo.
Saranno le tre settimane più lunghe della mia vita.” Continuò lui con la voce incrinata dal pianto.
Una lacrima gli scese dalla guancia.
Mi affrettai ad asciugargliela.
Ehi. Dai non fare così” Sussurrai nuovamente.
Lui poggiò la testa sulla mia spalla. Le sue labbra toccavano il mio collo.
Io dovevo essere forte. Ma vederlo così mi faceva venire voglia di andare in casa e nascondermi sotto il piumone a piangere.
Dovevo capirlo. Stava partendo per un tour. Era stressato.
Era parecchio stressato. Non si era fermato un secondo nell’ultima settimana.
Era naturale che si sfogasse così.
Ma era questo il punto. Lui stava partendo.
Gli presi il viso tra le mani e lo costrinsi a guardarmi.
Jey ascoltami. Tu stai partendo. Non ci vedremo è vero, ma tu stai partendo! Riesci a capire cosa voglio dire?
Stai andando a fare ciò che ami di più. Stai andando a realizzare i sogni di milioni di fan. Stai andando a farle sorridere.
Per cui smetti di piangere ti prego.
” Cercai di sorridere il più possibile per rallegrarlo. Ma mi stavano venendo gli occhi lucidi lo sentivo.
Lui tirò su con il naso come un bambino e poi mi guardò accennando ad un sorriso.
Hai ragione. Le mie fan mi amano. E io amo esibirmi per loro. Sono tre settimane, possiamo farcela giusto?” Bene. Si stava calmando.
Certo che si. Noi possiamo fare tutto.”
Mi diede un bacio.
Quei baci. Già sapevo che mi sarebbero mancati. Ogni singola cellula del corpo di Jey mi sarebbe mancata.
Cavolo.
Ma mi mancherai.” Disse lui.
Anche tu. È normale.” Dissi.
Riprese a baciarmi.
Justin dobbiamo andare.” Disse dopo un po’ Kenny affacciandosi dentro la macchina.
Anche Kenny mi sarebbe mancato.
Ma avevo già salutato lui e Alfredo prima.
Justin prese un respiro.
Devo andare.” Mi sussurrò.
Lo so.” Sussurrai io di rimando.
Mi baciò un’altra volta.
Metà di me voleva gridargli di restare con me. Di non andare.
L’altra metà voleva afferrare la borsa e prendere quell’aereo con lui.
Ma entrambe le mie metà sbagliavano.
Coraggio vai! Ci vediamo tra tre settimane.” Lo esortai cercando di sorridere.
Va bene. Vado. Ti chiamo quando arrivo. Ti amo.
Disse prima di darmi un ultimo bacio.
Ti amo anche io. Stendile tutte Jey.” Gli dissi mentre usciva dall’auto.
Chiuse lo sportello e afferrò le sue cose.
Lo guardai mentre entrava in aeroporto accanto ad Alfredo.
Non si girò neanche una volta. E forse era meglio.
Eravamo stati molto uniti ultimamente. E ora sembrava stupido, ma vederlo andare faceva male.
Anche se ci saremmo rivisti presto.
Quando sparì dalla mia vista dissi all’autista di partire.
Tre settimane.
Senza Justin.
 
 
 
                                     And if I heard you on the radio 
                                        I'd never want to change a single note 
                                           It's what I'm trying say all along 
                                              You're my favorite song.
 
 


- And she will, be loved.
 



                       - Perché niente al mondo mi ha mai dato tanto,
                             Da emozionarmi come quando siamo noi.
                                       Nient’altro che noi.
 



 
It’s my turn!
 
Mon dieu. Je suis bien! Ma mère devient de plus en plus sclérosé.
Scusate ma sono appena uscita da una lite con mia mamma.
E ogni volta che si arrabbia come si deve prende a strillarmi dietro per casa in francese .-.
Non ne posso più di lei.
Ma fortuna che il prossimo weekend torna il mio papà da Pittsburgh *w*
Almeno mia mamma sclera con lui. Spero u.u
Anyway.
So che non ho modo di farmi perdonare per questo ENORME ritardo.
Ma cercate di capirmi.
Sono appena uscita da una settimana e mezzo di febbre a 40 e orribili placche alla gola.
È stato orribile.
Non vedevo l’ora che passasse tutto.
Ma almeno ho avuto modo di pensare al capitolo e ora l’ho scritto subito.
So che non è abbastanza per farsi perdonare.
Mi dispiace davvero.
Ma spero vi sia piaciuto.
È un papiro. Spero non sia stato pesante.
Hasta Luego (?)
 
       #Peace.   I’m Out.
  
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