Cuori
in tempesta
Ciao eccomi di ritorno
con in secondo capitolo vi rubo solo 1 minuto di tempo per dirvi che alla fine
del capitolo troverete tutti i link sul vestiario delle nostre 2 protagoniste
purtroppo però il vestito di Beth non è stato
possibile inserirlo perché google non me lo fa più vedere sorry!!!!
vabbè usate la fantasia che è il miglior metodo!!!
XDXDXD ok ora vi lascio al capitolo ci vediamo alla fine con i
ringraziamenti!!!!
2 capitolo
Alice ritornò a
casa in stato di trance e sotto shock per quello che le era appena successo… non era ferita e non perdeva sangue ma era
rimasta così traumatizzata da quell’esperienza… lei
era sempre rimasta folgorata dal mito del soprannaturale e questo includeva
anche i vampiri, ma non le era mai capitato di vederne uno davanti a lei, e
nella sua mentalità da 20 anni aveva sempre pensato che si trattassero di folli
leggende create per vendere qualche libro.
E poi perché
quel tizio così bello le aveva chiesto di dimenticare tutto, ma lei non lo
aveva fatto? Forse la sua mente era difettosa?
Quanto tornò a
casa si recò subito in bagno per vedere se aveva qualche segno di cui non si
era accorta nel buio; per fortuna non trovò niente.
Dopo di che andò
alla sua vecchia libreria per tirare fuori tutti i libri riguardanti le
leggende sul soprannaturale: praticamente parlavano tutti della stessa cosa,
che i vampiri erano bestie sanguinarie e che non potevano uscire alla luce del
giorno, perché il sole poteva ucciderli. Avevano la pelle bianca, erano
agilissimi e avevano una forza sovrumana. Ma nelle note in basso c’era scritto
che non era nulla di reale, che si trattava solo di leggende mitologiche non
provate scientificamente.
Infatti per
Alice un conto era guardare dei telefilm e appassionarsi a dei personaggi
inventati, o fare le carte con una stramba nonnina e un conto invece era avere
davanti ai propri occhi un vampiro in carne e ossa pronto a dissanguarti.
Velocemente salì
in camera di Beth per svegliarla e raccontarle
l’accaduto.
La scosse
violentemente e le levò le lenzuola per farle sentire il gelo della notte ma Beth era così pigra che non si sarebbe svegliata neanche
con una cannonata.
Alice esausta
portò le mani ai fianchi e si avvicinò all’orecchio dell’amica gridando come
un’ossessa:
“Mi sono appena
fidanzata con Sam Winchester!!!!”
All’improvviso Beth si alzò come un fulmine e la guardò con degli occhi
fuori dalle orbite; aveva i capelli tutti scompigliati e la bocca spalancata
dalla rabbia:
“Che cazzo ti
urli??!” urlò Beth rimettendosi sotto le coperte,
senza degnarla di uno sguardo.
Alice rise.
Anche se Beth era una “servitrice” fedele e umile,
aveva il forte vizio di dire parolacce pure a lei, ma dalla sua bocca di
bambina non risuonavano volgari, anzi facevano soltanto sorridere
l’interlocutore.
“Devo dirti una
cosa importante, dai alzati” rispose implorante cercando di svegliarla.
Beth rimuginò
infastidita ma dovette per forza alzarsi anche se non ne aveva la minima voglia
e si sedette sul letto, guardandola accigliata:
“Cosa c’è?”
“Sono andata al
cimitero”
“A quest’ora??”
“Non chiedermi
perché ma quando sono andata lì… Beth..
sono stata attaccata” disse con gli occhi ancora traumatizzati.
Elisabetta si
alzò sopra il letto spaventata:
“Da un
maniaco?!” domandò allibita
“No! Era più di
un maniaco… era un vampiro, l’ho visto con i miei
occhi”
Beth la fissò seria
negli occhi poi però scoppiò a ridere a crepapelle:
“Sei sonnambula
per caso Ali??” chiese non riuscendo a trattenere le risate.
“Ti sto dicendo
la verità Beth! Per poco non mi uccideva!”
Lei si fece
seria cercando di trattenere le risate e le appoggiò una mano sulla testa.
“Senti… io come te adoro queste cose…
il soprannaturale ecc… insomma abbiamo una libreria
piena! Ma i vampiri?? Sono soltanto pettegolezzi di donnette! Non c’è niente
che provi la loro esistenza! Noi siamo tornate qui per un altro scopo Ali.. e
non per dare la caccia a qualcuno che si mette la dentiera finta”
“Io come te sono
rimasta sorpresa! Ma tu credi davvero che io mi inventerei tutto?? Ho visto i
suoi denti! E non puoi negare di non aver pensato che esistessero veramente…”
“Ali ti voglio
bene lo sai ma… io potrei credere ai vampiri, così
come Dean Winchester credeva agli angeli all’inizio della 4 serie! Non è
possibile! Noi crediamo ad altre cose! La magia per esempio! La tua pseudo
nonna non era forse una strega?”
“Se esistono le
streghe potrebbero esistere anche i vampiri… tu hai
sempre creduto che esistessero i demoni Beth!”
“Credevo che ci
fosse l’uomo nero sotto il mio letto quando ero piccola ma non è così! E il
fatto dei demoni era una fissa di quando avevo 14 anni…
quando sentivo dei rumori strani e i pavimenti scricchiolare di notte! Ma era
soltanto suggestione”
“E allora perché
ti fissi così tanto a leggere i libri della nonna di Bonnie?”
chiese in tono di sfida.
Beth si inumidì le
labbra nervosa:
“Lo sai perché
Ali. Ho letto migliaia di quei libri solo per trovare la soluzione al tuo problema… per cercare di proteggerti, cosa che farò sempre”
rispose decisa e sincera.
Alice deglutì
spaventata.
Infatti per le
due amiche i miti del soprannaturale erano soltanto una passione come un’altra,
ma quando avevano capito che c’era qualcosa di vero, si erano spaventate e
avevano cercato indizi da tutte le parti.
Purtroppo, una
volta Alice aveva sentito la sua collana così pesante tanto da farla
inginocchiare per terra, così decise di togliersela dal collo; ma successe solo
quella volta. Quando se la tolse ebbe
delle strane visioni… spaventose e orribili che la
fecero gridare come una pazza isterica.
Beth era accorsa in
camera sua spaventata da quelle grida e quando aveva visto la sua amica, che
per lei era come una sorella, sdraiata per terra che si contorceva le gambe in
modo disumano e le mani premevano la testa come se stesse per scoppiare, ci
mancò poco che chiamasse il prete del paese, convinta che fosse posseduta.
Ma
all’improvviso quella follia che aveva invaso l’animo di Alice finì e cominciò
a respirare normalmente… aveva le lacrime agli occhi
per il dolore e continuava a farneticare parole senza senso.
Elisabetta
l’abbracciò preoccupata dicendo che forse aveva avuto un incubo e che doveva
stare tranquilla, ma Alice era sicura. Quello che aveva visto e sentito era
reale. Talmente reale che il sangue ribolliva dentro le viscere e aveva dei
continui flashback riguardanti le spaventose visioni che aveva avuto.
Beth la fece calmare
e la fece dormire dandole dei sonniferi, ma il giorno dopo ricevette una strana
chiamata della nonna di Bonnie… urlava come una
pazza, diceva che Alice non avrebbe mai dovuto togliersi la collana, e Beth prontamente le
chiese cosa stesse succedendo ad Alice e di spiegarle tutto subito altrimenti
l’avrebbe denunciata alle forze dell’ordine! Aveva forse maledetto quella
stupida collana??
La nonna di Bonnie si calmò e a bassa voce disse soltanto che stavano
accadendo cose orribili a Mystic Falls,
che dovevano rimanere lontane il più possibile, e si fece garantire che Alice
non si sarebbe mai più tolta la collana per nessuna ragione…
altrimenti…
Lasciò la frase
in sospeso ma Beth spaventatissima capì che le storie
di stregoneria che le venivano raccontate da piccola non era così innocue o false… c’era qualcosa di oscuro e pericoloso là fuori… e stava per prendere Alice.
La nonnina disse
infine che lei, Beth, aveva una sorprendente forza d'animo e la sua
straordinaria lealtà verso Alice avrebbe potuto difenderla da minacce
insidiose, di cui però non poteva parlarne al telefono; e si fece così garantire
dalla ragazza di non perdere mai di vista Alice.
Beth giurò a se
stessa che avrebbe fatto qualsiasi cosa per l’amica e che nessuno avrebbe mai
osato farle del male; era il minimo che potesse fare dopo quello che lei e il
padre avevano fatto per lei, e da quel giorno in poi si rimboccò le maniche
cercando la soluzione ai loro problemi in qualche libro sul soprannaturale.
Anche
se non sembrava, Elisabetta aveva dentro di sé una grande forza d'animo e uno
spiccato spirito di sacrificio; la sua natura semplice e candida le avrebbe
permesso di farsi carico dei problemi e sofferenze di Alice…
ma come spiegarsi razionalmente quello che era successo all’amica?
Passò
settimane ad osservare i movimenti e i gesti dell’amica per vedere se
impazzisse un’altra volta, ma era tornata normale e la nonna di Bonnie non aveva più chiamato però comunque Beth stava all’erta perché sospettava che quello fosse
appena l’inizio…
Sfortunatamente
non trovò niente che riguardasse collane maledette ma comunque tenevano i libri
in posti ben sicuri perché entrambe sapevano che il pericolo non era ancora
finito e che le parole della nonna di Bonnie erano
state solo un avvertimento.
Qualche giorno
dopo vennero a conoscenza della sua misteriosa morte.
Beth e Alice si
guardarono in faccia sospettose.
Davvero una
stranissima coincidenza, soprattutto pensando che la vecchia aveva detto che
stavano accadendo cose orribili a Mystic Falls.
C’era qualcosa
di malvagio laggiù, se lo sentivano.
E in seguito
agli ultimi avvenimenti…
Ma Beth scosse la testa non volendo pensare a quelle cose
orribili.
Stranamente al
momento lei sembrava la più calma e lucida fra le due e sorrise ad Alice
dolcemente, accompagnandola alla porta
“Dovresti dormire, un bel sonno ristoratore ti
farà bene e ti riprenderai subito” le mormorò per farla sentire meglio ma Alice
era ancora dubbiosa.
Che si fosse
trattato solo di un sogno? O di un frutto della sua fantasia?
Eppure anche se
non avevano mai pensato ai vampiri come possibile mostro che stava invadendo la
città, era comunque una soluzione plausibile…
In fondo se
esisteva la magia… potevano esistere anche loro… ci potevano essere anche le creature più infide e
pericolose nella profondità della terra…
E quel ragazzo
che voleva ordinarle di dimenticare… aveva letto da
qualche parte che si chiamava soggiogamento della mente…
quando qualcuno ti guarda fisso negli occhi e ti ordina cosa fare e tu non puoi
disobbedirgli.
Ma lei l’aveva fatto… perché? Perché lo aveva respinto?
Si rimise a
letto cercando di dormire.
Forse era stato
soltanto frutto della sua immaginazione…
Forse…
Il giorno dopo
entrambe le ragazze si svegliarono con un mal di testa allucinante; quando
uscirono contemporaneamente dalle loro camere si guardarono in viso: avevano
profonde occhiaie e i capelli pieni di nodi.
“Scommetto che
non hai dormito.” Disse Alice con un ghigno sulle labbra
“Nemmeno tu
allora” ribatté Beth.
“Eh già”
Scesero giù a
fare colazione come se nulla fosse successo mentre Beth
versava il latte nelle loro tazze:
“Allora… ti sei calmata? Il cervello funziona ancora?”
“Si Beth non sono pazza”
“Non l’ho mai
pensato. Ho sempre avuto un’alta opinione di te” rispose servizievole.
“Comunque dai
non parliamone più… come hai detto la cosa dei
vampiri che esistono veramente è davvero folle… e noi
siamo tornate qui per altri motivi…”
“Così mi piaci
padrona!” rispose in tono ironico.
“Mi ha mandato
un messaggio Tyler stamattina… dice che organizzerà
una festa in maschera stasera e ci ha invitate”
“Davvero? Una
festa?” chiese intimidita perché non le piacevano molto le feste.
“Si suppongo che
dovremmo andarci.. per svagarci e non pensare sempre a storie mostruose”
“Se tu vai, io
ti seguo” rispose prontamente Beth.
Alice sorrise
dicendo però che dovevano andare a comprare il vestito adatto.
“Magari
incontrerai qualche bel figo!!” esclamò Alice
guardando divertita Beth
“A Mystic Falls?? Ne dubito
fortemente!”
“Che gusti
difficili hai!”
“Io so di
meritare il meglio” rispose alzando il mento per dimostrare che era così.
“E io infatti
non merito di avere un’amica come te! A quest’ora degli altri sarebbero scappati…”
“Sono io che ti
devo tutto Alice. E manterrò la mia promessa: ti terrò d’occhio e non devo
perderti di vista”
La madre di
Tyler Lockwood organizzava sempre eventi di classe e
eleganti a cui partecipava mezza Mystic Falls.
Beth in segno di
riconoscenza per averle invitate, andò a casa sua per vedere se c’era bisogno
di qualche aiuto per gli addobbi o per la cucina.
Tyler si fece
una grossa risata e disse che non aveva bisogno di niente e che si sarebbero
visti quella sera stessa.
Quando Beth stava per andar via, dopo aver ringraziato un milione
di volte Carol Lockwood per l’invito a casa loro,
Tyler studiò bene quella strana ragazza: fisicamente era molto carina, di certo
non si poteva lamentare per il suo aspetto, ma era tutto il carattere in sé che
non andava… era troppo devota, fedele e servizievole,
come se avesse una serva tra i piedi invece che una fidanzata, troppo
riconoscente a tutto, anche verso un semplice invito a una festa e aveva
l’infantilità e i difetti dei bambini… Sembrava che
non fosse più cresciuta mentalmente da quando aveva perso i genitori…
Ma in fondo era
così buona e indifesa che faceva quasi tenerezza a guardarla…
Proprio per il
suo aspetto ingenuo e un po’ smilzo, fu avvicinata da una persona nell’ombra… Beth credeva di conoscerla
ma invece non fu così.
“Ah sei tu”
mormorò lei indispettita quando vide davanti a sé Elena Gilbert.
“Verrai anche tu
alla festa di stasera?” chiese semplicemente
“Si sono appena
stata da Tyler”
“Siete molto in
confidenza voi due?” domandò con tono malizioso.
“Perché ti
interessa?” rispose cercando di evitarla.
“Potresti
essermi utile… io ho bisogno di Tyler per uno scopo preciso…”
“Mi dispiace ma
inclino la tua richiesta di aiuto” sussurrò cercando di andarsene.
“Non è un aiuto.
E’ un ordine” All’improvviso Elena la spintonò dietro un albero e la guardò
dritto negli occhi verdi. Quella non poteva essere Elena…
“Se il piano con
Matt e le altre puttanelle non funziona, tu allora sai la prossima vittima per
far trasformare Tyler finalmente in un licantropo. Litigherai con lui a tal
punto da farti ammazzare. Mi hai capita?”
“Litigherò con
Tyler e lui mi ammazzerà” rispose Beth come una
marionetta.
“Fantastico.
Grazie” mormorò la ragazza facendo un sorriso felice e compiaciuto mentre se ne
andava.
Ormai era tutto
pronto. Niente poteva fallire.
Quella sera
andarono tutti a casa Lockwood con le maschere sul
viso, quindi era quasi impossibile riconoscersi.
Alice
aveva un vestito di chiffon rosso porpora con la parte superiore attillata e
fermata da un fermaglio a fiore color nero e porpora dello stesso tipo di
tessuto del vestito, mentre la parte inferiore era svasata, molto leggera e
svolazzante, il tutto legato sulla nuca da un nastro attorcigliato color
porpora e nero. Indossava sandali molto raffinati, con tacco 10, a spillo color
porpora e con una cascata di microscopici brillantini per dare l’effetto
luminoso.
La
maschera invece era in stile veneziano,
con piume nere al lato destro della maschera fermate al centro da un
fiore dello stesso colore del vestito.
Mentre
Beth indossava uno stivale nero elegante e raffinato
con tacco alto e plateau in camoscio nero e vernice argentata.
La
maschera anche quella in stile veneziano color oro con un’aggiunta sul lato
destro di una decorazione a 3 foglie color verde.
Il
vestito invece era di un color blu, brillantato all’altezza del seno e
attillato in vita, lungo sopra il
ginocchio e senza spalline.
Tutte
e due le ragazze avevano dato il massimo per apparire belle quella sera visto
che mancavano molto da quella città, anche se Beth
per tutto il giorno era sembrata strana.. Alice aveva notato che non aveva più
la solita tenacia e poi era sempre tra le nuvole, con uno sguardo assente.
Ogni
volta che le chiedeva se stava bene, Beth rispondeva
a monosillabi in tono sempre cortese.
Alla
fine Ali pensò che non fosse niente, che magari era solo preoccupata per lei e
in ansia per la festa.
C’erano
maschere e ballerini ovunque, persino uno sputa fuoco!
Non
videro nessuno dei loro vecchi amici quindi decisero di fare un giro per il
resto della casa.
“
Devo trovare Tyler “ mormorò Beth come se fosse un
robot.
Alice
sospirò e disse:
“Hai
appena visto che non c’è qui. Proviamo fuori in giardino “
Quando
scesero gli scalini, all’improvviso Alice si fermò e nel suo viso apparve una
morsa agghiacciante.
Afferrò
con forza il polso di Beth per attirare la sua
attenzione.
“Beth…” sussurrò con voce strozzata guardando davanti a sé.
“Si?”
“E’ lui… Il ragazzo che mi ha salvata la notte scorsa”
Sia
lei che Beth alzarono lo sguardo con ansia e
trepidazione, e Alice le indicò quale fosse il ragazzo. Era un uomo sui 30
anni, non molto alto, moro e con gli occhi azzurri. Stranamente non indossava
una maschera e parlava con un altro ragazzo vicino a lui.
“Cosa
hai intenzione di fare?” domandò Beth.
Di
fronte al mutismo di Alice, prese lei in mano la situazione e la prese per mano
avviandosi nella sua direzione:
“Non ha senso stare qui a fissarlo come delle
ebeti.. andiamogli più vicino per vedere come reagisce quando ti vede”
Alice
fu sorpresa dal repentino cambiamento dell’amica: di solita era timidissima
nell’andare incontro a degli sconosciuti e cercava sempre di non attirare
l’attenzione. Quella sera invece Elisabetta era terribilmente strana.
“No Beth no” cercò Ali di dimenarsi dalla sua stretta, ma
avendo un tacco così alto dovette andarle dietro se non voleva cadere.
“Di
cosa paura hai Alice? E’ il tuo salvatore!” rispose semplicemente con un
sorriso.
In poco
tempo furono dietro di lui e Alice si tolse la maschera per guardarlo meglio..
si era lui, ne era sicura.
Beth senza farsi notare lo guardò bene in faccia e alzò il
sopracciglio in modo scrupoloso: era nettamente un bel ragazzo ma non le
ispirava per niente fiducia. Sembrava una di quelle serpi che avvelenano le
persone solo a fissarle negli occhi…
All’improvviso
Beth alzò la testa velocemente come se fosse stata
punta da un’ape e si voltò verso la villa.
Doveva
andare, non c’era un minuto da perdere. Doveva cercare Tyler e…
Quell’ordine
le rimbalzava in testa e non riusciva a contrastarlo…
Senza farsi notare da Ali, tornò indietro ed entrò dentro casa Lockwood.
Alice
non se ne era neanche accorta che Beth con passi
furtivi se l’era svignata, perché era assorta a guardare quel bellissimo ragazzo
a qualche metro di distanza, dietro un albero.
Quando
lui si accorse di una presenza che lo osservava e vide la strana ragazza che
aveva salvato l’altra sera al cimitero, strabuzzò gli occhi azzurri sorpreso ma
fece finta di niente perché sapeva che lei aveva dimenticato tutto e non c’era
niente di cui preoccuparsi.
Non
appena Alice vide che lui si era girato dalla sua parte e la stava fissando,
arrossì violentemente e abbassò lo sguardo.
Cosa
doveva dire? Doveva andare lei a parlargli per ringraziarlo ancora per quello
che aveva fatto? Oppure starsene zitta e buona?
Alzò
lo sguardo nuovamente e notò che lui la stava fissando con una strana espressione… prese un po’ di coraggio e si avvicinò a lui
lentamente.
Quando
furono faccia a faccia Alice deglutì nervosamente fissando il suo bellissimo
viso ma non riuscì a trovare le parole giuste da rivolgergli. Lui la guardava
con un sorrisetto da canaglia sul viso e all’improvviso Alice si accorse che il
ragazzo con cui lui stava parlando era Stefan
Salvatore, il fidanzato di Elena.
Alice
si irrigidì guardando sia lui sia Stefan e si sentì
veramente una stupida a star lì immobile a non dir niente.
Ad
un tratto Stefan si voltò verso di lei e disse con un
sorrise gentile:
“Ciao,
hai per caso bisogno di qualcosa?”
Alice,
sorretta da quello sguardo che incuteva fiducia, rispose cercando di non
mangiarsi le parole dall’agitazione:
“Salve… volevo soltanto dire una cosa al tuo amico” rispose
a Stefan ma rivolgendosi al ragazzo che aveva di
fianco.
Lui
e Stefan si guardarono in faccia senza capire e il
fidanzato di Elena si fece da parte:
“Fai
il bravo Damon” mormorò Stefan prima di andarsene.
<<
Damon? Che bel nome >> Pensò Alice immergendosi nei suoi occhi azzurri,
mentre anche Damon si era voltato verso di lei sorridendole.
“Bene
bene… a cosa devo l’onore della tua attenzione?”
Alice
restò di stucco: perché faceva finta di non conoscerla? Eppure si era tolta la
maschera ed era impossibile che si fosse già dimenticato del salvataggio
dell’altra notte al cimitero.
Abbassò
lo sguardo intimidita e disse:
“Volevo
solo ringraziarti di nuovo per avermi salvata l’altra notte…
tutto qui”
Damon
all’improvviso la fissò con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati.
<<
Come cazzo ha fatto a ricordare tutto?? Maledizione proprio stasera! >>
Ma
non fece in tempo a risponderle che fu tirato via da uno Stefan
allarmato e sotto shock, e così Damon fu costretto a seguirlo per andare a
vedere cosa fosse successo.
Prima
di sparire dalla sua vista, Alice si accorse che lui si era girato a fissarla.
Ma quello sguardo era così gelido che la faceva rabbrividire.
Avrebbe
voluto parlare di più con lui ma purtroppo era stato trattenuto da quello Stefan…
<<
Sarà per la prossima volta >> Pensò girandosi, quando si accorse che Beth non c’era più nel posto in cui si erano appartate
prima.
“Beth!” chiamò Alice spaventata.
<<
Dove si sarà cacciata?? E’ tutta la sera che è strana >> Ali si fidava
ciecamente dell’amica ma c’era qualcosa di sospetto nel suo modo di fare di
quella sera…
Decise
di rientrare dentro casa per cercarla.
Qualche
minuto prima Beth era andata alla ricerca di Tyler
per compiere il suo dovere e infatti lo trovò nella sala privata del sindaco a
bere e a scherzare con Matt e una loro amica.
“Guarda
chi c’è! Beth! Vuoi unirti a noi?” domandò Tyler che
sembrava brillo, anche se non superava il suo amico Matt, che stava per cadere
a terra da quanto era ubriaco.
“Perché
no?” rispose sorridendo.
Tyler
le lanciò un’occhiata perplessa e le versò da bere in un bicchiere, cercando di
non badare troppo alla sua scollatura.
“Dovresti
venire di più alle mie feste.. sembri più sciolta e libertina del solito”
Beth rise ma non disse niente… infatti non
era se stessa quella sera.
Ad
un tratto l’amica di Tyler inciampò per terra, rompendosi un tacco facendo
ridere tutti i presenti.
“E’
ubriaca come me!” esclamò Matt divertito versando il resto dell’alcool sul
pavimento.
“Ehi
dai Matt è lo studio di mio padre” intervenì Tyler
per fermarlo.
“Che
c’è, era un cazzone tuo padre lo sanno tutti!” gridò Matt
euforico e ubriaco.
Tyler
lo guardò in malo modo ma non rispose alla provocazione; le ragazze stavano
immobili ad osservare la scena.
“Vorresti
picchiarmi vero, avanti fatti sotto!” urlò Matt dandogli uno spintone,
facendolo quasi cadere.
“Dai
Matt…” Tyler cercò di farlo calmare, ma lui lo spinse
per terra cominciando a dargli dei pugni in pieno viso
I
due se la stavano dando di santa ragione: Tyler cercava di evitare i pugni
dell’amico ma Matt era così determinato a fare a botte con lui che Tyler
dovette per forza difendersi.
Intanto
l’amica di Tyler continuava a urlare cercando di fare qualcosa, mentre Beth restava immobile a fissare la scena…
se Matt avesse svolto il suo compito, non ci sarebbe stato bisogno del suo
intervento.
All’improvviso
entrò Caroline e guardò la scena sbalordita:
“Che
state facendo??” gridò dopo essere balzata addosso ai due ragazzi, cercando di
dividerli.
“Ora
basta!” urlò ancora la biondina dando uno spintone a Matt con una forza
inaudita facendolo tramortire.
Sembrava
che tutto fosse finito ma ecco che l’amica di Tyler, Sarah, si parò dietro di
lui con uno sguardo da pazza:
“Matt
ha fallito, ora tocca a me” All’improvviso prese un coltellino e colpì Tyler sotto
alla spalla e lui per difendersi buttò a terra Sarah, che sbatté purtroppo contro
lo spigolo del tavolo.
“Oh mio dio che
altro è successo??” gridò Caroline spaventata andando vicino a Sarah.
“Non l ho fatto
apposta, non è stata colpa mia!” continuava a farneticare Tyler cercando di
farla rinvenire. Ma ormai era morta.
“no no!” gridava
disperato Tyler dando dei forti pugni sul pavimento.
“Tyler?? Che sta
succedendo??” Ma le domande di Caroline non ebbero risposta. Tyler continuava a
dare dei pugni, a urlare in modo agghiacciante e all’improvviso i suoi occhi
diventarono gialli… come quelli di un lupo.
Beth, che fino a un
attimo prima guardava la scena senza fare nulla e aveva riso quando finalmente
Tyler aveva ucciso qualcuno, ritornò alla normalità.
Strabuzzò gli
occhi shockata come se si fosse appena risvegliata da un incubo e disse
spaventata:
“Oddio che ci
faccio qui??”
Caroline era
troppo occupata con Tyler per accorgersi di lei e così Beth
sentendosi un animale in gabbia, scappò via da quella stanza per cercare Alice.
“Alice! Alice!”
gridò disperata nel tentativo di trovarla.
La testa le
martoriava e aveva tutti i sensi intorpiditi… correva
per la casa senza una meta precisa cercando di ricordare tutto.
Perché non aveva
fatto niente per aiutare Tyler? Perché era andata lì?? E soprattutto perché
voleva farsi uccidere se Sarah non avesse portato a termine il compito ordina
tale??
Infatti quando
Matt era stato tramortito da Caroline per far smettere i due litiganti, Beth si era avvicinata a Tyler con l’intenzione di farsi
uccidere ma era sopraggiunta prima Sarah…
Sarebbe morta se
non ci fosse stata lei??
Si portò le mani
alla testa e cominciò a piangere sommessamente. Non voleva restare sola, aveva
troppa paura… si inginocchiò negli scalini della
gradinata cercando di non tremare ma era terribilmente difficile. E aveva
persino perso Alice! Alla fine lei non era buona a fare nulla…
come al solito…
“Beth?? Ti ho cercata dappertutto!!”
Quando
Elisabetta sentì la voce dell’amica gridò dalla felicità e si alzò per
abbracciarla fortissima.
“Scusami Ali! Ti
ho lasciata sola e sono andata a vagare per la casa come se fossi una sonnambula! E poi quella Sarah è morta e…”
“Chi è morto??”
domandò Ali preoccupata guardandola negli occhi.
Beth deglutì
cercando di raccontarle tutto ma non era facile perché stava per impazzire dal
terrore.
“Avevi ragione
tu Alice… ci sono dei vampiri a Mystic
falls… e io sono stata soggiogata da Elena Gilbert che mi ha obbligata a suicidarmi!”
Alice la guardò
negli occhi perplessa e le toccò la mano tremante.
“Quante birre
hai bevuto?? Elena è un vampiro? E voleva che tu ti suicidassi??”
“No no! Io
dovevo farmi ammazzare da Tyler ma lui ha ucciso prima Sarah! Eravamo tutti
morti là dentro! Io almeno lo ero, ma poi sono rinsavita e sono scappata!”
“Anche Tyler è un mostro…?”
“No un
licantropo o qualcosa del genere.. non mi ricordo, è tutto così annebbiato.
C’era anche Caroline là dentro e sembrava avesse una forza sovrumana…”
mormorò Beth prendendosi la testa fra le mani e
cominciando a singhiozzare.
Alice posò
entrambe le mani nelle spalle di Beth per guardarla
negli occhi. La sua voce stava tremando dalla paura.
“Siamo entrate
in un casino più grande di noi Beth…non dovevamo tornare… se pensavo a tutto questo…
mio dio potevi morire! Non voglio perderti per soddisfare la mia sete di
curiosità sul soprannaturale o per trovare la soluzione al mio problema e il
perché questa collana sia così vitale per me!” Anche Alice aveva le lacrime
agli occhi.
Le due ragazze
infatti erano vincolate da un legame d’amicizia molto speciale e non avrebbero
mai permesso che una di loro si facesse del male.
All’improvviso Beth alzò lo sguardo ed esclamò decisa ma allo stesso tempo
ansiosa:
“Dobbiamo
scappare da questa casa. Subito!”
“Ok! Lasciami
prendere la borsa”
“Niente borsa!
Via! Gambe gambe!” le grida terrorizzate di Beth incoraggiarono Alice a correre il più veloce
possibile. Se rimanevano ancora in quella casa rischiavano di rimanere fritte.
Mentre oltrepassarono
il giardino correndo come delle pazze scatenate, tenendo le scarpe in mano, gli
invitati si girarono tutti a fissare quella scena che trovarono molto
divertente e inverosimile. Non era da tutti i giorni vedere due ragazze che
correvano a gambe levate via da una festa in maschera.
Quando
finalmente arrivarono alla macchina, Beth per poco
non andò a sbattere contro il cofano per l’ansia che aveva di salire in auto il
più presto possibile; e anche Alice entrò subito nel posto di guida accendendo
a tutto gas il motore.
“Parti parti!”
Urlarono sia Beth che Alice per incitare il povero
catorcio di macchina che avevano per partire subito.
<< Sarebbe
il colmo se ci lasciasse a piedi.. e poi come faremo? Alice è più terrorizzata
di me e io cosa potrei fare..? >> pensò terrorizzata Beth
augurandosi che nessun mostro comparisse nella notte per rapirle.
Fortunatamente
il motore partì e Alice inserì subito la retromarcia per tornare a casa.
Il pericolo per
adesso era scampato. Ma purtroppo le due amiche erano consapevoli di una cosa:
quel posto avrebbe rappresentato la morte per tutti loro.
Ecco i collegamenti del vestiario:
immaginatevele
color porpora!!
Però
nere!!
Eccoci finalmente al momento dei ringraziamenti da
chi comincio?? Bella domanda!!! XDXDXD
Sicuramente dalla mia carissima socia elyforgotten
che non finirò mai di ringraziare per tutto quello che fa!!!! XDXDXD
Lei è per modo di dire la mia “Beta” e il suo
personaggio Beth è ispirato a Sam del “Signore degli anelli”
Ringrazio le persone che hanno recensito il primo
capitolo di questa storia ovvero sporpellina, Sweety Pinny e la mia cara Erica 87! spero che continuerete a recensire anche i
prossimi capitoli e che magari si aggiungano altre persone!!!!! XDXDXD
Ringrazio le persone che hanno messo questa storia
tra le seguite cioè parlo di Erica 87
e Bonnie98 !!!!
Per finire ringrazio tutte le persone silenziose che
hanno letto il capitolo e spero che continuerete a leggere anche i capitoli
successivi!!!! XDXDXD
Bene con questo ho concluso il mio monologo non mi
resta che salutarvi!!!
Vi attendo nel prossimo capitolo!!! XDXDXD
Un abbraccio a tutte voi!!!!! XDXDXD