Cuori in tempesta
A
Mystic Falls le entrate in
scena ad effetto e i ritorni improvvisi erano all’ordine del giorno; infatti
quella strana cittadina della Virginia apparentemente innocua e inoffensiva
nascondeva un segreto torbido e pericoloso sconosciuto a gran parte degli
abitanti. Ma alcuni invece ne erano perfettamente a conoscenza e bisbigliavano
nell’ombra per proteggere il loro segreto che si tramandavano da più di 100
anni; ma prima o poi sarebbero stati scoperti dal resto del mondo…
prima o poi qualcuno dotato di un po’ d’arguzia e intelligenza avrebbe capito
che quegli attacchi di animali feroci erano semplicemente delle false piste per
coprire la verità.
Quel
qualcuno stava arrivando…
Dopo
5 anni di lontananza da casa, due giovani ragazze stavano tornando nel loro
paese natale.
Quando
il taxi si fermò davanti a una bella e grande villa, uscì per prima una ragazza
mora, non molto alta e aveva un’espressione matura e decisa. Sorrise mentre
guardava la casa dove era cresciuta e che aveva dovuto sfortunatamente lasciare
anni prima; stava per chiudere lo sportello ipnotizzata dal panorama del paese
quando sentì un mormorio di dolore:
“Ehi
dovrei uscire anche io se non ti dispiace!” infatti qualcun altro stava
scendendo dal taxi e la ragazza gli aveva praticamente chiuso la portiera in
faccia.
“Oddio
scusa Beth! Mi ero incantata!” si scusò subito Alice
aiutando l’amica a scendere con le valigie.
“Siamo
tutte e due elettrizzate per il nostro ritorno a casa ma non farmi perdere una
gamba” rispose ironica Beth guardandola in viso.
Anche
Elisabetta (per gli amici Beth) era piuttosto bassa e
aveva i capelli castani con gli occhi verdi, ma a dispetto di Alice, lei aveva
un’espressione infantile e smemorata, per niente matura.
Alice
le sorrise dolcemente e felice le circondò le spalle con un braccio:
“Beh
siamo tornate!” esclamò fissando quella misteriosa cittadina, che le aveva
appena accolte…. Ma ben presto le due amiche avrebbero
capito che non era così accogliente come poteva sembrare.
Le
due andarono subito alla scuola superiore di Mystic Falls, per rincontrare i loro vecchi amici, che stavano appena
uscendo.
Quando
Alice vide Bonnie mentre camminava verso la macchina
gridò il suo nome e fece segno con la mano per avvertirla della sua presenza.
Bonnie
fece un grido di giubilo vedendo la sua vecchia amica e corse verso la sua
direzione per abbracciarla; anche se non erano nella stessa classe, visto che
Alice e Beth avevano 20 anni, avevano sempre avuto un
buon rapporto con Bonnie e gli altri amici.
Alice
salutò con gioia anche Caroline, che forse era quella che le era mancata più di
tutti per la sua allegria e carattere estroverso, poi però vide Elena Gilbert
camminare nella sua direzione con un sorriso finto stampato in faccia.
Beth
intanto aveva salutato Caroline e Bonnie timidamente,
restando sempre dietro la spalla della sua più cara amica Alice, ma quando vide
anche lei la figura di Elena alzò il sopracciglio in modo sarcastico ed esclamò
divertita:
“Arriva
la reginetta << Miss perfezione >> e << so tutto io! >>
“
Tutti
sentirono quella frase ironica e Alice si girò verso di lei per farle chiudere
la bocca.
“Beh?”
chiese Elisabetta che non aveva capito perché tutti quanti la stavano guardando
in malo modo.
“Ciao
ragazze! Siete tornate!” esclamò Elena avvicinandosi a loro.
Sia
Beth che Alice la guardarono accigliate e per niente
contente di rivederla: a nessuna delle due piaceva Elena Gilbert, per quel suo
modo di fare così perfettino credendosi la migliore
in tutto e soprattutto quando si pavoneggiava di essere una brava e santa
ragazza quando in realtà sapevano tutti che non era così. E Alice poi aveva più
di un motivo per avercela con lei…
“Ciao”
sussurrarono all’unisono facendo intendere che non sopportavano la sua
presenza.
Bonnie
e Caroline non fiatavano perché ormai c’erano abituate e non potevano farci
niente, quando all’improvviso Tyler si precipitò verso di loro e saltò
letteralmente addosso alla povera Alice, facendola cadere.
“Ma
tu guarda che bella sorpresa! Alice!” Gridò Tyler felice di rivederla non
accorgendosi che l’aveva fatta cadere per la forza della sua spinta.
“Levati!”
gridò infastidita Beth cercando di far alzare la sua
amica, che rideva anche lei come una pazza.
“Ah
Beth ci sei anche tu. Sempre la solita guasta feste!”
disse ironico Tyler guardando Elisabetta e cercando di abbracciarla.
“Si
mi sei mancato anche tu Tyler” rispose alzando gli occhi al cielo.
Alice,
che si era rialzata a fatica, fissò l’amico in modo scrupoloso:
“Accidenti
Tyler, sei diventato più forte! Mi hai quasi steso!”
“E’
vero di cosa ti fai? Di stereotipi?” chiese anche Beth
guardando i bicipiti muscolosi di Tyler.
Tyler
fece un sorriso forzato e disse che erano cambiate tante cose da quando se ne
erano andate.
Bonnie
tossì lievemente, cercando di attirare l’attenzione:
“Per
quanto tempo resterete a Mystic Falls?”
“Il
tempo che serve” si fece scappare Beth
“Serve
cosa?”
Alice
diede una gomitata nel fianco di Beth e rispose
ridendo:
“Intendeva
che non sappiamo ancora quanto rimarremo qui!” e si voltò a fissare l’amica con
degli occhi stralunati.
Elena
e Caroline dissero che dovevano andare, perciò salutarono tutti e si avviarono
verso la macchina.
“Chi
è quello?!” domandò Beth sbigottita e con la bocca spalancata
mentre guardava un ragazzo molto carino che non aveva mai visto prima.
“E’
arrivato soltanto l’anno scorso, si chiama Stefan
Salvatore ed è il ragazzo di Elena” spiegò Bonnie
mentre guardavano Elena infatti dirigersi verso di lui e dargli un bacio.
“Ma
tu guarda… perché soltanto a quella smorfiosa
capitano tutte le fortune!” mormorò Beth fissando i
due piccioncini con un po’ d’invidia.
“Beth smettila” rispose Bonnie
cercando di difendere la sua migliore amica.
“Ha
mollato il povero Matt quindi? Credevo stessero ancora insieme” si intromise
Alice dubbiosa fissando Stefan
“Purtroppo
l’ha lasciato all’inizio dell’anno” rispose semplicemente Tyler
“Ovvio.
Lui era il ragazzo ambito da tutte le ragazze qualche anno fa e lei se l’è
preso semplicemente schioccando le dita... quando la loro fama era finita, lei
si è buttata sul nuovo ragazzo figo e misterioso”
“Ora
basta Elisabetta, Elena non è come tu la descrivi”
“Io
penso quello che mi pare” rispose all’improvviso. Il peggior difetto di Beth era il fatto di essere così lunatica…
prima era tutta sorridente e gioiosa e l’attimo dopo aveva degli scatti di
rabbia e per la stizza non parlava più.
Bonnie
scosse la testa perché tanto era inutile discutere e anche Tyler se ne andò
perché aveva da fare.
“Bonnie… mi dispiace per quello che è successo a tua nonna,
non sono potuta venire al funerale ma sappi che mi dispiace tantissimo…”
sussurrò Alice avvicinandosi addolorata a Bonnie.
Il
suo viso cambiò repentinamente e i suoi occhi diventarono lucidi:
“Grazie
Ali… manca a tutti noi”
Infatti
la nonna di Bonnie era molto legata anche ad Alice e
certe volte la ragazza andava a trovarla a casa per parlare di tutto, visto che
lei non aveva mai avuto un riferimento materno.
“Ora
scusate ragazze ma devo andare anche io. Spero di rivedervi presto!” disse Bonnie.
Alice
si voltò verso l’uscita della scuola e notò che Stefan
e Elena erano ancora lì… non sapeva perché ma quando
fissava quel strano ragazzo le venivano i brividi.
Si
strinse nel giubbotto e tornò a guardare Beth:
“Cerca
di controllare la prossima volta la tua lingua tagliente”
“Perché?
Che ho fatto?” domandò Beth con tono innocente e
confuso.
Alice
rise perché ormai c’era abituata al carattere un po’ tonto della sua migliore
amica e tornarono a casa.
Ali
non ebbe il coraggio di guardare nuovamente Stefan Salvatore…
Appena
rientrate nella villa di Alice, le ragazze portarono dentro le valigie e misero
tutto a posto.
“Davvero
gentile tuo padre a darti tutta per te questa grande villa!” esclamò divertita Beth
“Meglio
no? Così non avremo seccature e nessuno tra i piedi quando vorremo stare sole”
Lo
sguardo di Beth si fece improvvisamente serio e
triste.
“Ali… grazie per ospitarmi qui. Se non ci fossi tu non
saprei dove andare…”
Alice
si avvicinò all’amica del cuore e le prese le mani tra le sue.
“Beth non dirlo neanche per scherzo…
hai sempre vissuto in questa casa e non devi sentirti più un ospite”
Elisabetta
abbassò lo sguardo intimidita e scacciò via le lacrime; anche se le parole di Alice
erano dette in buona fede comunque lei si era sempre sentita un’ospite
indesiderato in ogni luogo e la gente buona come la famiglia di Alice la
accettava solo per commiserazione.
Quando
era ancora piccola infatti Elisabetta perse entrambi i genitori in un brutto
incidente; sarebbe stata rinchiusa in un orfanotrofio in attesa di un adozione
se il padre di Alice, mosso a compassione e convinto dalla figlia ad accettare
l’amica di scuola in casa loro, non l’avesse presa con sé e accettato di
inserirla nella sua famiglia.
Al
padre di Alice, il signor Summers, certo non
mancavano i soldi per mantenere una seconda figlioccia e in più sua figlia
aveva passato notti intere a piangere pensando al triste destino dell’amica e
che non l’avrebbe rivista mai più. Quindi il signor Summers
per farla contenta, aveva accettato Elisabetta come se fosse una di loro e
infatti Beth si era sempre sentita amata da quella
famiglia così buona e affettuosa, ma per non essere soltanto un peso aveva
deciso di fare alcuni lavori domestici visto che Alice non aveva la mamma, e il
suo passatempo preferito era diventato il giardinaggio.
Da
quel momento in poi Elisabetta si faceva soprannominare “il giardiniere di casa
Summers” e ne andava fiera.
Beth
accarezzò di rimando le mani dell’amica e disse con tono severo e sicuro:
“Vorrà
dire che continuerò a stare ai tuoi servigi per sdebitarmi come ai vecchi tempi!
Tu dimmi quello che devo fare e io lo faccio!”
Le
due amiche scoppiarono a ridere e Alice intanto mise dei libri impolverati e vecchi
nel scaffale del salotto, continuando a dirle che lei non era la sua servitrice
e non doveva sentirsi in debito per nessun motivo.
“Quelli
sarà meglio nasconderli bene, non si sa mai che qualcuno li veda e li legga”
sussurrò Beth spaventata rivolgendosi ai libri.
“E
cosa vedranno? Dei semplici libri sul soprannaturale che si vendono nelle
librerie di antiquariato. Adesso va di moda credere in queste cose, per non
parlare dei telefilm che stanno riscuotendo un enorme successo”
“Forse
perché hanno come protagonisti dei gnocchi supersonici come Dean e Sam
Winchester. Anche una capra si appassionerebbe a un telefilm soprannaturale,
vedendo quei doni di madre natura!” rispose Beth con
i cuoricini agli occhi.
Alice
scosse la testa:
“Quello
in cui crediamo non è soltanto questo, cioè dare la caccia a dei bei ragazzi… è qualcosa di più importante e vitale Beth.” Rispose con tono maturo e sicuro.
“Si
si lo so!” disse Elisabetta con un sorriso a 32 denti e andando ad appendere un
poster di qualche bellissimo attore in camera sua.
<<
Non cambierà mai >> Pensò Alice divertita mentre sentiva dal piano di
sopra i passi rumorosi di Beth.
Elisabetta
anche se era ormai cresciuta e poteva sembrare una donna fisicamente, era
sempre e comunque rimasta la stessa bambina impaurita e amabile, di quando
erano alla scuola materna. A volte Alice si preoccupava per lei, considerando
che non fosse abbastanza grande per cavarsela da sola o essere autosufficiente,
e infatti Beth seguiva Alice ovunque, come se avesse
paura di essere abbandonata un’altra volta.
Le
poche volte in cui Beth dimostrava di essere una
normale adolescente, e non una bambina umile e goffa, era quando si
elettrizzava guardando alla tv i suoi attori preferiti, e li fissava estasiata
e con faccia sognante, come se fosse un personaggio dei cartoni animati e non
appartenesse invece a questo mondo.
La
valigia era ormai vuota e l’ultima cosa che era rimasta dentro era un libro
molto grande con degli strani simboli nella copertina e un po’ impolverato.
Questo
libro Alice invece lo nascose per bene in un piccolo passaggio segreto dietro
la sua libreria.
Quel
libro parlava di magia oscura…
Durante
la notte Alice non riusciva a dormire bene… si
rigirava nel letto in continuazione ma il sonno era incapace di arrivare.
Sbuffando
si alzò dal letto e andò giù a bere un bicchiere d’acqua, ma neanche quello
riuscì a calmarla.
In
verità era agitata perché pensava sempre alla nonna di Bonnie…
come era potuto accadere? Morta in circostanze naturali…?
Era sempre stata forte e in salute e le pareva impossibile che fosse morta in
quel modo…
Avrebbe
tanto voluto andarla a trovare ma ormai era buio ed era meglio aspettare il
giorno dopo; Alice si toccò lievemente la collana che qualche anno prima la nonna
di Bonnie le aveva regalato e che portava sempre al
collo.
Sorrise
e pensò:
<<
Perché no? Potrei andare ora a trovarla, ma meglio non dire nulla a Beth.. quella mi seguirebbe dappertutto, anche lì, ma se la
farebbe addosso dalla fifa >>
Si
mise una giacca pesante e sempre attenta a non far rumore, prese la macchina
vecchia di suo padre e uscì dal garage.
Il
cimitero di Mystic Falls di
notte aveva davvero un’aria tetra e orribile.
Se
qualcuno avesse voluto fare una prova di coraggio, quello era davvero il posto
adatto per incutere paura.
Faceva
molto freddo e Alice si strinse nella giacca, camminando a tentoni.
Non
fu difficile trovare la tomba perché era in bella vista e Alice trattenne a
stento le lacrime mentre si inginocchiava davanti alla lapide.
Aveva
trascorso gran parte della sua vita con lei, le loro chiacchierate la
divertivano sempre e la aveva insegnato tutto quello che sapeva…
Alice
si toccò la vecchia collana che aveva al collo quando sentì un rumore dietro di
lei; all’inizio non ci badò molto perché pensò fosse soltanto un animale ma
quando sentì i passi farsi più nitidi e vicini, si voltò spaventata e infatti
vide a qualche passo dietro di lei un uomo.
Non
era di certo il custode, Alice lo conosceva bene.
Si
alzò respirando a fatica ma non aveva la forza di correre. Quell’uomo aveva uno
sguardo da folle, aveva gli occhi neri e la pelle bianchissima.
Alice
deglutì nervosamente prima che quell’uomo balzasse sopra di lei, pronto ad
attaccarla. La ragazza gridò spaventata cercando di scappare ma l’uomo era
sopra di lei e all’improvviso sfoderò i suoi denti affilati pronti a
dissanguarla.
Ali
impaurita strabuzzò gli occhi. Allora era vero… aveva
ragione…
Ma
non c’era tempo per essere felici della scoperta, bisognava agire subito
altrimenti quello l’avrebbe uccisa.
Tuttavia
ad un tratto qualcosa brillò sul petto della giovane…
Alice sentì un forte calore provenire dal su collo e la presa del vampiro si indebolì
lentamente.
Improvvisamente un ragazzo sbucò dal nulla e
si avventò contro il vampiro per bloccarlo e in pochi secondi riuscì a metterlo
K.O. conficcandogli un paletto nel cuore.
Alice
era rimasta per terra paralizzata e terrorizzata ma riuscì comunque ad alzarsi
per guardare chi fosse il suo salvatore.
Era
un giovane ragazzo bellissimo da mozzare il fiato e aveva gli occhi blu con i
capelli neri. Si avvicinò lentamente a lei:
“Non
dovresti girare per i cimiteri di notte ragazzina, potevi farti del male sul
serio”
“Grazie… mi hai salvata” Sussurrò a malapena Alice
abbassando lo sguardo.
Lui
poi la prese violentemente per un braccio guardandola fisso negli occhi:
“Ora
dimenticherai tutto, dimenticherai di essere stata attaccata e ti dimenticherai
di me”
Alice
lo guardò impalata senza fiatare e lui soddisfatto se ne andò via
all’improvviso, lasciandola sola in quel luogo di morte.
<<
Cosa aveva fatto? >> Si chiese incerta.
MOLTI
ANNI PRIMA
Alice
era andata come d’abitudine a casa della nonna di Bonnie
per prendere il thè ma trovò la vecchia signora un
po’ triste e abbattuta.
“Che
è successo?” chiese preoccupata.
“Niente
cara niente… ho solo dormito troppo” e infatti nel
dormiveglia aveva avuto una visione orribile… il
destino era già stato crudele fin dall’infanzia con quella ragazza così buona e
dolce, ma questa volta la scoperta della verità aveva superato il limite e con
angoscia la vecchia aveva trovato un rimedio, per ora; Alice non meritava un
fardello simile soprattutto alla sua età.
La
nonna di Bonnie considerava infatti Alice come una di
famiglia e non poteva permettere che venisse distrutta da un potere così malefico… il suo cuore le diceva di intervenire per
difenderla.
“Tieni
cara, voglio regalarti questa” La vecchia signora diede a Alice una bellissima
collana d’antiquariato che conteneva una gemma preziosa e brillante.
“Oddio
no non posso accettarla”
“Devi
bambina mia, devi” lo sguardo sicuro e quasi impaurito della nonna di Bonnie, convinse Alice ad accettare il regalo e si mise
subito la collana al collo.
Felice
andò a cercare uno specchio per ammirarsi: anche se la collana era piuttosto
vecchia e la gemma aveva perso un po’ di lucentezza, comunque le dava un’aria
da signora d’altri tempi e sembrava fatta apposta per lei.
“Come
potrò sdebitarmi?” chiese con un lieve sussurro
“Promettimi
soltanto che qualunque cosa accada tu la porterai sempre al collo, ti
proteggerà dai pericoli del mondo e sono davvero tanti, bambina. Spero che sia per
te una luce in luoghi oscuri e che ti darà la speranza di lottare”
Alice
la guardò senza capire cosa volesse intendere ma la signora continuava a fissarla
con occhi tristi e malinconici.
Da
allora la ragazza aveva sempre portato quella collana e non l’aveva mai tolta,
neanche quando dormiva, ma col passare degli anni aveva cominciato a sentire un
peso nel collo, come se quella collana fosse un fardello da dover sopportare e
che la faceva sentire debole e stiracchiata.
Ma
una promessa è sempre una promessa e Alice non l’avrebbe mai tolta per nessuna
ragione al mondo.
Ciao
a tutti sono nuova come autrice quindi siate clementi con me please!!!!! XDXDXD
A parte questo volevo dirvi che questa nuova fiction è scritta a 2 mani da me e dalla mia fantastica amica elyforgotten meglio conosciuta con la storia “My story with an Original...with Elijah.
” Andatela a leggere perché è fantastica!!!!!! XDXDXD