Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: 1rebeccam    22/12/2011    2 recensioni
Si sveglia di soprassalto completamente sudato e con il respiro affannato, si controlla le mani, atterrito che possano essere realmente sporche di sangue, deglutisce. Si guarda attorno e si ritrova nel silenzio e nel tepore accogliente della sua camera da letto.
La cicatrice che ha al centro del torace, proprio sotto l’incavatura delle costole, è poco più di 4 cm, ma a lui sembra una voragine.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
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...“Jager, sono le 8.55…”
Li interrompe la Kruger.
“Capo porti Aida a casa. Che dici socio, facciamo ancora in tempo a togliere Hoffman dalla circolazione?”
Semir è già in auto.
“Che stai aspettando che ti portino l’aperitivo? Sali!”...

 


P A U R A
*
La Deposizione
*
10 Capitolo

 


  


Andrea porta una tazza fumante a Rebecca, non hanno notizie da ore!
“Perché non ha più telefonato? Perché ha il cellulare spento? Non so chi chiamare anche la Kruger è irraggiungibile!”
“Ti stanno cedendo i nervi, cerca di calmarla Andrea, dovresti riposare un po’, non hai chiuso occhio neanche per un momento e si vede!”
“Non ci sono riuscita, chiudevo gli occhi, ma le palpebre tornavano su da sole e se bevo un altro caffè credo che non dormirò per le prossime due settimane!”
Andrea le porge la tazza sorridendo.
“Non è caffè, è una tisana. Dovrebbe avere il potere di rilassare, ma se non facesse effetto perlomeno è calda e addolcisce il palato.”
Finalmente sorride anche Rebecca, mentre Emma e Lili nel lettino gorgogliano come se avessero in corso una discussione importante tra loro.”
Il suono del campanello le fa sussultare, guardano entrambe la porta come se potesse spalancarsi e inghiottirle all’improvviso!
“Chi può essere!?” Sussurra Rebecca.
“Fa uno squillo al cellulare di Otto, io vado a vedere!”
Andrea guarda dallo spioncino, a prima vista sembra il postino. Cerca di non fare rumore, se è davvero il postino penserà che in casa non c’è nessuno e se ne andrà!
Rebecca ha allertato Otto e si è accucciata vicino alla culla controllando le piccole.
Il postino suona ancora il campanello mentre un’auto si ferma sul retro, ne esce un uomo con la pistola in pugno ma Otto e Dieter pronti e all’erta, scendono a sorpresa dal furgone e lo bloccano nel più assoluto silenzio, gli mettono le manette e si dirigono verso l’entrata principale della casa.
L’uomo alla porta la spalanca con un calcio. Andrea scappa verso la camera da letto, ma prima di arrivarci lui l’afferra per i capelli e la scaraventa a terra.
“Dove credi di andare sgualdrinella? Ora tu ed io ci divertiamo, anzi ora andiamo a cercare l’altra mammina così ci divertiamo tutti insieme…”
La solleva a forza tenendole il braccio contro la schiena.
“Allora…dov’è la tua amichetta?”
“Dietro di te brutto idiota! Rebecca gli scaraventa una lampada sulla testa e comincia a prenderlo a calci. Sono proprio stufa di questa storia…e di tutti voi!”
Afferra Andrea per la mano. “Presto, andiamo in camera dalle bambine.”
Entrati in casa, Otto si china sull’uomo con la testa spaccata e sorridendo si toglie il cappello.
“Ehhh! Mio caro, mai sottovalutare una donna, soprattutto una donna arrabbiata, per di più una mamma arrabbiata!”
Dieter apre la porta della camera da letto. Di fronte vede Rebecca accanto alla culla mentre Andrea dietro la porta è pronta a rompere un’altra lampada. Alza le braccia in segno di difesa.
“Calma…calma…è tutto a posto…l’altro è già in manette sul furgone.”
Andrea mette giù l’arma improvvisata e sospira. “Grazie al cielo!”
“State bene?”
Rispondono di si ed escono dalla stanza con le piccole in braccio.
Otto tasta il collo dell’intruso e alza lo sguardo sulle ragazze. “Chi è stato?!”
Rebecca risponde terrorizzata. “Io…E’ vivo!? Oh per favore dimmi che non l’ho ucciso!”
Otto l’abbraccia e sorride. “E’ vivo non preoccuparti cara…però dorme che è un piacere!”
“Se si sono spinti ad agire forse Ben ha scoperto qualcosa che li ha fatti sentire minacciati?”
“Non sappiamo niente, Ben non ci ha più chiamato.”
Qualcuno spalanca la porta rimasta aperta dopo l’aggressione e si mettonno tutti in allerta, ma la vocina che sentono subito dopo li fa sussultare. “Mamma…mammina…dove sei…mamma!”
“Santo cielo è Aida!”
Andrea corre all’ingresso e la piccola le butta le braccia al collo stringendo anche Lili. “Mammina…Lili…sono tornata!”
“Tesoro mio…amore di mamma. Le prende il visino tra le mani, stai bene tesoro? Dimmi che stai bene!”
“Sisssi sto benissimo…però ho tanta fame!”
“Davvero, hai fame? Amore mio, adesso mamma ti prepara una buona colazione!”
“Zia Bibi, Emma siete qui anche voi?!” Le corre incontro e l’abbraccia e Rebecca la stringe forte.
“Certo che siamo qui tesoro, ti stavamo aspettando!”
Andrea si accorge che assieme alla bambina è entrata anche la Kruger.
“Commissario,  Semir e Ben? Stanno bene?”
La Kruger non ha il tempo di rispondere che Aida la precede.
“Sapete, papà e zio Ben hanno messo in punizione quei due uomini cattivi, sono stati fantastici! Prende la Kruger per le mani, ohhh…anche il capo è stata fantastica!”
Comincia a correre per tutta la casa, sembra elettrizzata e per niente impaurita, mentre i grandi la guardano felici e meravigliati dalla gioia e dalla vitalità che sprizza da tutti i pori dopo la brutta avventura.
La Kruger risponde comunque che Jager e Gerkan stanno bene e guardando l’uomo a terra malconcio e ammanettato si rivolge ai suoi uomini.
“Bravi ragazzi, ottimo lavoro!”
Otto alza le mani in segno resa facendo cenno verso Rebecca. “Oh…non guardi noi capo, è stata occhi belli!”
La Kruger sorride per niente meravigliata e prende il telefono per chiamare Ben. “Chiamo i ragazzi, così li tranquillizzo.”
“Si capo, mi dica…” Risponde Ben.
“Aveva ragione lei, due uomini hanno tentato di aggredire le ragazze, ma è tutto a posto, ora sono in manette!”
“Meno male che Otto e Dieter sono rimasti li!”
“Veramente sua moglie ne ha steso uno, fracassandogli una lampada sulla testa. Dorme ancora! A che punto siete?”
“Nei pressi del tribunale, ma sono già le 9.20!”
Ben riattacca e resta pensieroso con una strana espressione che mette in allarme Semir. “Che succede?”
“Niente, è tutto a posto. Rebecca ha steso uno degli scagnozzi di Hoffman!”
“Davvero? Risponde gongolando Semir. L’ho sempre detto io. Mai portare una donna all’esasperazione!”
“Dici?! Forse devo cominciare a preoccuparmi, devo stare attento a non farla arrabbiare! A proposito, pare che ti debba comprare una lampada!”
“Uhhh…non dirmi che ha usato quell’obbrobbrio che ci ha regalato non so quale parente di Andrea e che io ho sempre odiato! Dice sorridendo Semir. Beh…se non riusciamo a fare in tempo in tribunale, possiamo sempre lasciare Hoffman nelle sue mani! Guarda nello specchietto retrovisore Moch e Sly, invece voi due vi lascio nelle mani di mia moglie, vedrete quando le dirò che cosa avevate intenzione di fare alla sua piccolina!”
 
La Kruger invece, sta rassicurando le ragazze. “Stanno per arrivare in tribunale.”
“In tribunale?!” Andrea guarda Rebecca e si capiscono al volo.
“Commissario ci può accompagnare da loro?”
“Naturalmente…ma le piccole?!”
“Vengono con noi. Quando Hoffman verrà rinviato a giudizio voglio che ci siano anche loro!”
“Ma signora Gerkan…” Cerca di obiettare la Kruger, ma Rebecca la interrompe.
“Vogliamo che ci sia tutta la famiglia quando perderà quello stupido sorriso dalla faccia e capirà che passerà il resto della vita in galera!”
Aida, che ha capito che vogliono uscire, protesta. “Mamma…e la mia colazione?”
“Amore vogliamo raggiungere papà, ti puoi accontentare dei tuoi biscotti preferiti?!”
Aida ci pensa su un attimo. “Mmmhhh…ok va bene…andiamo da papà!”
Prendono le piccole e un pacco di biscotti per Aida e salgono in macchina!
 
Zorth cerca di darsi un contegno, ma è davvero preoccupato. Il fatto che non arrivasse nessuno stava a significare che Jager non era riuscito a liberare gli ostaggi. Lo avrebbe gridato al giudice, se solo avesse potuto, ma deve stare zitto. Se le cose fossero andate male, Hoffman avrebbe vinto. Ripensa ad Hanson, a come ha buttato via una buona carriera e la sua vita e si sente assalire dalla rabbia! La voce del giudice lo risveglia dai suoi pensieri.
“Mi dispiace signor Cox, il tempo che le ho concesso è scaduto. Devo cominciare.”
Il procuratore Cox abbassa il capo come sconfitto e il giudice continua.
“Dichiaro aperta la seduta. Questa corte è riunita per decidere se rinviare a giudizio l’imputato Harald Hoffman per gli omicidi degli agenti Kuper e Granger, del commissario Kroff e del tentato omicidio dell’ispettore capo Ben Jager. Procuratore Cox chiami pure il suo testimone.”
“La procura chiama alla sbarra l’ispettore capo Ben Jager.”
L’usciere ripete la chiamata altre 2 volte, la corte è in attesa. Sono tutti girati verso la porta tranne Hoffman. Sa il fatto suo ed è  soddisfatto, anche se non gli piace che Hanson non sia ancora arrivato, se avesse avuto bisogno di lui e del suo piccolo trasmettitore?
“Signor Cox, allora il testimone?”
Chiede ancora il giudice e il procuratore china ancora il capo, come un cane bastonato.
“Purtroppo credo che non si presenterà signor giudice, vorrei però ricordare alla corte che il signor Hoffman ha ammesso gli omicidi in presenza dell’ispettore Jager e che è stato tutto registrato e che quest’udienza è solo un pretesto per sfuggire alla giustizia!”
“Non ci provi signor Cox, sa benissimo che quella registrazione non ha più valore giuridico, non senza la convalida del suo testimone. Signor Hoffman si alzi in piedi…”
Hoffman si alza lentamente con l’aria soddisfatta, si sistema la giacca e la cravatta come se stesse per andare ad un ricevimento e si mette sull’attenti impettito, anche Zorth si alza, ma al contrario di Hoffman sembra essersi rimpicciolito improvvisamente.
“Purtroppo la legge mi impedisce di usare la registrazione che può dimostrare la sua colpevolezza come prova giuridicamente valida, inizia a dire il giudice, quest’udienza si basava sulla testimonianza dell’ispettore Jager, solo da quella avrei dovuto ammettere o no le accuse di plurimo omicidio a suo carico. Purtroppo, non essendoci stata nessuna testimonianza mi vedo costretto, mio malgrado e questo tengo a precisarlo, ad accogliere la richiesta dell’avvocato Zorth, perciò questa corte dichiara nulla la registrazione che la incrimina e lascia cadere le accuse di…”
“Solo un momento signor giudice…aspetti…”
Tutti guardano verso la porta.
Ben entra in aula, abiti sporchi, giubbotto strappato e parecchio affannato, si ferma sulla porta e alza la mano.
“Chiedo scusa per il ritardo signor giudice…”
“Ispettore Jager, ma cosa…cosa le è successo!?”
Si guarda addosso e si rende conto di com’è conciato.
“Chiedo scusa anche per il mio abbigliamento, non ho avuto tempo di cambiarmi! Ho il permesso di avvicinarmi al banco signore?”
“Naturalmente…prego!”
Vedendo che Zorth non interviene, Hoffman prende la parola. “Ma che farsa è signor giudice? L’udienza è finita, non si può  presentare a quest’ora…”
Il giudice lo zittisce. “Signor Hoffman non ho ancora chiuso l’udienza e sono io che decido se e quando è finita!”
Solo in quel momento Hoffman si volta a guardarlo, il suo colorito passa improvvisamente da un rosso porpora ad un bianco strofinaccio e comincia a guardarsi intorno nervoso. Mentre si avvicina al banco Ben gli si ferma davanti e gli sussurra qualcosa  all’orecchio.
“Stai cercando Hanson? Mi dispiace, è morto. Però il suo trasmettitore ce l’ho io, vuoi che te lo presti?”
Hoffman sta di nuovo cambiando colore. Zorth guarda preoccupato Ben che gli fa un piccolo cenno con la testa…e Zorth ricomincia a respirare, la bambina e suo padre sono salvi!
“Si accomodi ispettore Jager, è davvero molto in ritardo, ma le darò la possibilità di fare la sua deposizione, visto quello che è successo ieri. Anche se a guardarla non si direbbe che oggi lei stia meglio!”
“Sto bene signor giudice e la ringrazio per la sua disponibilità!”
“Le ricordo che è ancora sotto giuramento, proseguiamo. Signor Cox a lei il teste…”
“Signor giudice, lo interrompe Ben, con il suo permesso prima della deposizione avrei qualche altra cosa da dire e da fare vedere a lei e alla corte.”
Il giudice lo guarda strano, ma acconsente. Ben tira fuori dalla tasca del giubotto la busta con le foto.
“Vorrei che guardasse il contenuto di questa busta signore.”
“Ha a che fare con quest’udienza?”
“Ha a che fare con quello che è successo ieri prima del mio malore.”
Il giudice tira fuori le foto e guarda Ben. “Ammetto che sono davvero delle bellissime bambine, ma non capisco che attinenza possano avere queste foto con l’udienza in corso! Spero abbia una buona spiegazione e soprattutto spero che non stia perdendo tempo e non ci stia predendo in giro ispettore, perché potrei cominciare a perdere la pazienza!”
Ben guarda Hoffman che continua a cambiare colore e non è più impettito come prima.  Anzi ora è lui che sembra rimpicciolirsi di minuto in minuto!
“Due di quelle bambine sono le figlie dell’ispettore capo Semir Gerkan e l’altra è la mia bambina di pochi mesi. Le foto mi sono state recapitate ieri pomeriggio qui fuori dall’aula prima dell’udienza, se guarda più attentamente c’è anche un biglietto.”
Il giudice lo legge e annuisce guardando Hoffman. “Continui ispettore…”
“Il messaggio era chiaro. Se avessi testimoniato sarebbe successo qualcosa alle bambine. Mi è preso il panico, non sapevo che fare, per questo ho finto un malore, anche se per la paura il cuore per poco non mi scoppiava davvero, ed è per questo che il mio collega è andato via. Solo che i complici di Hoffman erano già a casa di Gerkan e quando lui è arrivato l’hanno portato via assieme alla figlia più grande, anche se il piano prevedeva di rapire solo le bambine, tutt’e tre, anche le neonate…”
Hoffman si alza in piedi. “Ma di cosa parla? Sta vaneggiando, signor Zorth perché non interviene?”
Il giudice si spazientisce. “Si sieda Hoffman o la faccio cacciare dall’aula! Ispettore come mai non ha avvertito la procura di questo presunto rapimento?”
“Perché li avrebbero uccisi. Hoffman è capace di tutto ed io ne so qualcosa, non potevo rischiare. Così ho indagato per conto mio…”
Niman e Cox sono sbalorditi, ascoltano con gli occhi sgranati e la bocca aperta.
“E li ha trovati? Sono salvi?”
“Non sarei qui signor giudice. Se permette vorrei fare entrare il mio collega. Abbiamo una sorpresa per il signor Hoffman!”
L’usciere fa entrare Semir in aula tenendo per le braccia due loschi individui ammanettati e conciati piuttosto male, li fa sedere nel banco dietro ad Hoffman.
“Signor giudice questi sono i due uomini che hanno tenuto prigionieri me e mia figlia.”
“La sua bambina sta bene ispettore Gerkan?”
Semir sorride. “Si signore, grazie, sta bene!”
“Che prove avete che dietro questa storia c’è Hoffman?”
“Indagando ho scoperto che Hoffman si è servito di un uomo che faceva da contatto tra il carcere e l’esterno, si avvicina al giudice e a voce bassa continua, e poi quei due angioletti lì in fondo sono pronti a vuotare il sacco, se gli promette che li manderà in un carcere diverso da quello dove abiterà Hoffman per il resto della sua vita!
Il giudice annuisce sorridendo. “E chi è questo contatto?”
“Ralph Hanson, l’assistente dell’avvocato Zorth!”
“E il signor Zorth ne è al corrente?”
“Solo da stanotte. Quando  sono arrivato ad Hanson, l’avvocato Zorth mi è stato davvero di grande aiuto.”
“Signor Zorth, si rende conto che potrebbe avere delle conseguenze per questo?”
Zorth si alza in piedi. “So che non è stato professionale verso il mio cliente, ma c’era di mezzo la vita di una bambina. Non potevo rifiutarmi di aiutarlo, sono disposto ad accettare qualunque punizione!”
“Dov’è Hanson adesso?”
Zorth china la testa. “E’ morto…mentre scappava la sua auto è caduta in un dirupo ed è saltata in aria!”
Si siede come abbattuto da un pugno allo stomaco!
Hoffman sussurra tra i denti. “Quell’idiota…si è fatto ammazzare!”
In assoluto silenzio entrano in aula il commissario Kruger seguita da due donne e tre bambine. Ben non pensa neanche per un istante che è seduto sul banco dei testimoni. Si alza e con Semir va immediatamente ad abbracciarle tutte insieme. Rebecca lo bacia e abbraccia Semir, mentre Andrea gli prende il viso tra le mani.
“Grazie…grazie…io non so che altro dire…grazie per avermi ridato la vita!”
Aida scappa all’abbraccio e si avvicina a Moch e Sly.
“Mammina sono loro gli uomini cattivi, guarda, papà e lo zio Ben li hanno legati!”
Ben si avvicina alla piccola e la prende in braccio. “Mi scusi signor giudice, ma mi sembrava di non vederle da un’eternità!”
Aida si avvicina all’orecchio di Ben. “Chi è quel signore?” Chiede sottovoce, ma il giudice la sente ugualmente e sorridendo le risponde con un’altra domanda. “E tu chi sei?”
“Io sono Aida Gerkan e tu invece chi sei?”
Ma è Ben che le risponde.
“Questo signore deciderà quale punizione dare ai cattivi, è un giudice sai?”
“Davvero? Beh, giudice dagli una punizione molto grande, perché sono stati davvero cattivi. Hanno legato il mio papà con una catena e gli hanno fatto un bernoccolo in testa!”
“Principessa ora va sederti vicino alla mamma.” Le dice Ben docemente.
“Va bene…ciao giudice…mi raccomando…”
Il giudice sorride. “Cercherò di non deluderti Aida!”
Hofman si alza in piedi. “Che bella riunione di famiglia! Ma è un’udienza o siamo a teatro?!”
“Si metta seduto signor Hoffman…subito!”
Ma lui toglie la pistola dalla fondina della guardia giurata che lo tiene d’occhio e la punta contro il giudice.
La Kruger spinge Andrea e Rebecca dietro i sedili. “Mettetevi giù e non muovetevi per nessun motivo, tenete le piccole al sicuro!”
Estrae la pistola e la punta contro Hoffman, così pure le altre guardie.
“Commissario la metta giù…e anche voi, perché prima che riusciate a prendermi ucciderò un bel po’ di gente!”
Punta la pistola verso Semir. “Tu ora vieni con me, usciamo insieme. Sai Jager voglio divertirmi ancora, il tuo amico potrebbe essere la mia prossima vittima.”
Si para Semir davanti ed esce nel corridoio, le guardie e la Kruger continuano a tenerlo sotto tiro, mentre lui li minaccia premendo la pistola contro la tempia di Semir.
“Mettetele giù o lo faccio fuori, sai che lo faccio Jager, ormai un omicidio in più non fa differenza. Commissario butti le sue manette a terra qui davanti a noi.”
La Kruger fa come gli dice e Hoffman fa abbassare Semir per prenderle. “Ammanettati al mio braccio.”
Si dirige verso le scale. “Non passerò la mia vita in prigione, non per colpa tua. Quella notte avrei dovuto sincerarmi che fossi morto, ho fatto questo unico grande errore. Voglio una macchina qui davanti o lo ammazzo…”
Andrea si porta le mani al pretto. “Ossignore! Un’altra volta…ma cos’è la storia infinita!”
Hoffman scende la scalinata all’indietro, tenendo sempre la pistola puntata alla testa di Semir, seguito dalle guardie giurate e da Ben e la Kruger in prima fila! Sale in macchina e sparisce… 



Continua...


Angolo di Rebecca:

Ebbene si, continua...non è ancora finita...per niente!
Hoffman è scappato ed ha portato via con sè il nostro Semir...

Approfitto dell'occasione, visto che nn so se riuscirò ancora ad aggiornare in questi giorni,
per augurare a Chiara e Sophie un sereno e tranquillo natale,
auguri e ringraziamenti estesi ovviamente a tuttui coloro che leggonono comunque e in silenzio.

Grazie e Buon Natale a tutti
...Anche se per i nostri amici è un brutto momento :(
  
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