<< Heather, devi dirmi che cosa senti. Hai dolore? Dove? >> le domandò nervosamente il dottor Chase, mentre compilava dei fogli.
<< Ho sete. >> annaspò lei.
Un’infermiera le portò dell’acqua che lei bevve in fretta, ma non placò la sete terribile che sentiva.
<< Chica, io vado a parlare con il dottor Foreman >> le sussurrò Alejandro, indicando l’uomo di colore che aveva visto prima << sarò subito da te. >>.
Heather si sentiva terribilmente in colpa; lei lo aveva spinto giù da un vulcano, ma ad Alejandro non sembrava importare. Era preoccupato e molto più premuroso di prima.
<< Gwen >> balbettò Heather << come sta Gwen? Dov’è? >>.
I medici le sistemarono le apparecchiature e i cuscini per farla stare seduta senza l’aiuto di Alejandro, ma lei non riusciva a stare ferma: tremava e si agitava, ovviamente per quanto il suo fisico esausto lo permettesse.
<< Forse è una crisi di panico >> ipotizzò Chase << comunica a Cameron i risultati delle analisi di Heather; forse anche l’altra ragazza è nelle stesse condizioni. >>.
La gotica giocherellava distrattamente con il cibo che le avevano portato; aveva già finito l’acqua, ma la sete non le era passata.
<< Devi mangiare >> le disse Duncan, accarezzandole un braccio << non ti faranno uscire, se non ti vedono in forze. >>.
Alcune gocce salate cominciarono a scivolare sulle gote di Gwen.
<< Hey, va tutto bene >> le sussurrò il ragazzo, passandole una mano sulla schiena.
<< Scusami >> mormorò, asciugandosi cautamente le lacrime e cercando di non strappare i fili che la collegavano alle macchine << non riesco a controllare l’umore. >>.
<< Questa è l’ultima cosa di cui dovresti preoccuparti, Gwen >> la scrutò con i suoi liquidi occhi azzurri << questi idioti ti dimetteranno presto >> la rassicurò poi, abbracciandola con attenzione: aveva quasi paura di spezzarla.
<< No! Vai via, lasciami in pace >> pianse Heather, gridando contro un uomo che vedeva sogghignare, appoggiato alla porta.
I medici cercarono di tenerla ferma per impedire che si facesse male.
Alejandro tornò subito nella stanza, quando vide le deboli convulsioni della ragazza, e aiutò i medici afferrandone i polsi e mormorandole parole tranquillizzanti; ma invano.
<< Lasciatemi! Non sto sognando, è lì! È lì! Fatelo andare via! >> singhiozzò la ragazza, dimenandosi ancora più violentemente per scappare.
<< Ha le allucinazioni, Foreman, iniettale un calmante >> disse il biondo, cercando di tenere ferma Heather; l’altro eseguì l’iniezione ma senza l’effetto immediato che avevano sperato.
“Mia cara Heather!” esclamò l’uomo, cordiale “Ti sei svegliata, alla fine.”
<< Vattene, Chris >> disse ad alta voce l’altra, con voce roca per lo sforzo.
“Non hai sete?” la voce del conduttore era suadente, ipnotica “Puoi placare questa fame che ti divora… dormi, al tuo risveglio l’istinto saprà guidarti.”
Non voleva ascoltarlo, non voleva dormire, ma aveva così sonno…
Il sedativo fece effetto dopo diversi minuti, lasciando sbigottiti i due medici: si aspettavano un effetto repentino, poiché la somministrazione era per via endovenosa e il calmante avrebbe dovuto raggiungere velocemente i centri nervosi tramite la circolazione sanguigna.
Foreman guardò nella direzione in cui Heather aveva detto di vedere qualcuno.
<< Forse si riferiva a Chris McLean, il conduttore. >> ipotizzò Chase, come se avesse letto nei pensieri del collega << Quel reality è stata una tortura e il conduttore è un pazzo sadico. Non mi stupisce che abbia ancora gli incubi. >>
Note dell'autrice
Eccomi.
Lo so, vi starete chiedendo dove io sia finita, se mi abbiano tenuta in
ostaggio, rapita gli alieni, o roba simile ma... no. Sono
solo una delle tante vittime del "blocco dello scrittore", abbinato a
una sana dieta a base di abbondanti verifiche e professori pazzi (come
diavolo si fa a infilare nove verifiche in una settimana?): insomma,
per farla breve, sono stata profondamente scorretta nei vostri
confronti: vi chiedo perdono, mi cospargerò il capo di
cenere e indosserò tutti i giorni il cilicio.
Non appena ho avuto un attimo di respiro (leggasi: le vacanze
natalizie) sono andata a leggiucchiare qualcosina e, soprattutto,
scrivere il decimo capitolo: the story must go on!
Dopo aver pubblicato, mi metterò subito a lavoro per
rispondere alle vostre recensioni (a proposito, grazie di cuore: siete
tutti meravigliosi <3).
Spero mi perdonerete per
questo indecente ritardo... vi saluto!
Un bacio, Luna95.