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Autore: pink_hawk    22/12/2011    2 recensioni
Come suggerisce il titolo, il tema trattato dalla fan-fiction sono le relazioni complicate. In questo telefilm c’è solo l’imbarazzo della scelta direi, tanti sono gli spunti che offre in merito a questo argomento. Per il primo capitolo di questa ff ho deciso di prendere in prestito ( Kevin Williamson mi perdoni) il personaggio che ritengo meglio riuscito: il fratello cattivo che non è più così tanto cattivo da una stagione a questa parte, per intenderci. Certo a partire dalla metà della scorsa stagione sono stati aggiunti personaggi altrettanto interessanti, ma che dire il prima amore non si scorda mai! Comunque tra le innumerevoli relazioni complicate che Damon ha instaurato con gente viva o morta che sia, ce n’è una che credo sia la meno scontata ma anche una delle meglio riuscite. Che dire? Buona lettura e per chi non avesse ancora visto la prima metà della terza stagione ATTENZIONE potrebbero esserci spoiler sgraditi! P.s. ho deciso di aggiungere altri capitoli a questa che originariamente doveva essere una one-shot, prendendo spunto dalle nuove relazioni che queste due ultime stagioni ci hanno offerto. (W gli Originals!)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alaric Saltzman, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La porta era semi-aperta, ma Rebekah riusciva a vederla perfettamente. Lo specchio rifletteva la sua immagine esile, mentre si annodava un foulard verde smeraldo alla gola. Indossava una T-shirt bianca e un giubbino di pelle, che portava aperto e aderente. Rebekah non riusciva a vedere il suo viso, ma il modo in cui si muoveva le suggeriva che non si era accorta di essere osservata. Sembrava la solita, tranquilla e timida Elena. Ad ogni secondo che passava Rebekah sentiva la rabbia crescere dentro di lei: i canini si era aguzzati istintivamente alla sola vista di quel collo, che ora il foulard copriva; il sangue le fluiva veloce nelle vene; gli occhi sanguigni stavano correndo veloci lungo quel corpo alto e snello, sembravano impazienti di divorare la loro preda. Rebekah si era ripromessa di mantenere il controllo, ma in quel momento la sua mente si rifiutava di pensare ad altro che non fosse: lei che si fida di Elena, Elena che la pugnala alle spalle. Come aveva osato? Voleva bere il suo sangue, strapparle il cuore dal petto e stritolarlo tra le sue mani. Ma prima, assaporò fino in fondo quel momento: gli attimi che precedono la tempesta, gli attimi che precedono la vendetta.
Uno scatto impercettibile e fu dentro la stanza, alle sue spalle. Afferrò i suoi lunghi capelli scuri e, dopo averle lasciato il tempo necessario per alzare lo sguardo e riconoscere il suo aggressore, usò la sua fronte per colpire lo specchio con violenza. Il vetro si frantumò in mille pezzi, causando un rumore forte, che risuonò nelle altre stanze. Mentre Rebekah teneva ancora la testa sanguinante della sua preda tra le mani, Elijah accorse nella stanza. Rebekah non notò subito il fratello e colpì di nuovo quel volto sanguinante con un pugno: non era una morte rapida quella che Rebekah aveva meditato per Elena.
-Rebekah lasciala andare! Cosa speri di ottenere?! –Elijah non riuscì a completare la frase, che la sorella assestò un altro colpo a quell’esile corpo, che cadde inerme sul pavimento.
-Vendetta, fratello. Nessuno osa colpirmi alle spalle.
Intanto era giunto anche Stefan, che guardò Rebekah con occhi pieni di disprezzo e disapprovazione. Ma non sembrava intenzionato ad intervenire…Rebekah tornò a guardare il fratello con occhi sgranati e ormai iniettati di sangue, prima di sentire un colpo forte e intenso alla schiena e barcollare per il dolore. Si allontanò e si voltò di scatto:
-Katherina, tu… -Non riuscì a dire altro.
 
 
 
 
-Ho fatto un salto a casa tua, ma avrei dovuto immaginare che ti avrei trovata qui, ancorata all’ultimo Salvatore che ti è rimasto.
Elena si voltò e vide se stessa con un foulard che non avrebbe mai indossato. Aveva uno sguardo grave e preoccupato, anche se era pronta a dimostrarsi forte e coraggiosa: non avrebbe più permesso a quella donna centenaria di intimorirla. Ma Katherina riusciva ormai a capirla come fosse un libro aperto e non nascose il suo divertimento di fronte all’ostentata sicurezza di Elena.
-Cosa vuoi Katherina? Credevamo fossi scappata il più lontano possibile.
-Credevamo?! Ah, certo! Dimenticavo che tu e Damon siete una squadra adesso. Mi chiedo, cosa ne pensa Stefan?
Elena fu colpita come da un pugno nello stomaco. Katherina coglieva sempre nel segno, per quanto Elena cercasse di rimanere indifferente alle sue parole, alzando un muro, che puntualmente Katherina frantumava come fosse fatto di cartone. Passò qualche secondo prima che l’indifferenza di Elena si sgretolasse sotto lo sguardo divertito e beffardo di Katherina.
-Sai dov’è Stefan…o vuoi solo giocare?!
-Non sono venuta per giocare, Elena. –Assunse un’espressione seria. –La tempesta che si scatenerà a breve sarà tutto fuorché divertente.
-Di cosa parli?
-Di vendetta. Credevi forse che il geniale piano di Damon non avrebbe avuto conseguenze?!
-È passata una settimana ormai e di Klaus non abbiamo avuto notizie.
-A volte la vendetta richiede tempo, mia cara. Quindi non vi conviene abbassare la guardia.
-Così…sei qui per darci un consiglio?! Cosa hai in mente Katherina? Qual è il tuo piano?
-Non è un’informazione che sono pronta a condividere, per il momento. Ma, per evitare un altro fallimento, ho bisogno che tu faccia due cose per me. Primo, tieni a bada Damon: le sue geniali improvvisate ci hanno creato problemi in passato, ma stavolta, niente casini. Deve starsene buono per un po’. Credi di riuscire a farlo?
-Si. Gli parlerò, ma non gli piacerà essere tagliato fuori…e a dire il vero, non piace neanche a me.
-Non riesci davvero a farne a meno, vero? Immischiarti in cose che vanno oltre la tua portata, prendere iniziative senza riflettere. E questo ci porta dritto alla mia seconda richiesta: piantala di pugnalare alla schiena vampiri vendicativi. –Katherina chinò leggermente il capo e sorrise, mentre completava la frase.
Elena rimase interdetta e le ci volle qualche secondo per assimilare quanto Katherina aveva detto e collegare tutti i pezzi.
-Quindi è Rebekah la tua alleata ora?! –Disse infine, lentamente. –Credi di poterti fidare di lei?
-Oh, di certo non è la mia testa quella che vuole. Quindi, si posso dormire sonni tranquilli con Rebekah nella stanza accanto, ma fidarmi…Mi sorprendi: credevo ormai mi conoscessi abbastanza. E da quello che mi dicono, al momento, neanche tu sei la più affidabile delle persone.
-Io dovevo…cioè, non avevo scelta…io non potevo…noi, non potevamo fidarci di lei… -Elena non era sicura del motivo per il quale si stesse scusando, con Katherina. Ma è quello che le parole di Elena sembrarono ad entrambe: delle scuse.
Katherina era divertita e non lo nascose: tornò ad indossare i panni della manipolatrice bastarda e beffarda.
-Se posso essere sincera, lasciando da parte il motivo ufficiale per cui sono qui, devo dirtelo: sono fiera di te. La notizia che avevi pugnalato un Originale alle spalle mi ha lasciato inizialmente, stupefatta, prima di rendermi conto che nelle tue vene scorre il sangue delle Petrova. E voglio anche ringraziarti: adesso fingermi te è diventato un gioco da ragazzi. Abbiamo già fatto una prova e sono stata promossa a pieni voti.
-Noi non siamo uguali Katherina.
-Grazie a dio, no. Non potrei sopportare di essere tanto noiosa. Ma ti dico una cosa Elena: la nostra somiglianza va ben oltre l’aspetto fisico e il nostro amore per i Salvatore non è che uno degli aspetti che ci accomunano. Senza nemmeno rendertene conto, mi somiglierai più di quanto avessi immaginato.
-Io non diventerò come te, Katherina. Io…
-Oh tesoro, l’arte della convinzione richiede maggiore sicurezza.
 
 
Spazio autore.
Salvee! Eccoci con una shot tutta nuova, che per forze maggiori non ho avuto modo di pubblicare prima, quindi scusate per il ritardo. Che dire? Questo confronto ci sta. A dire il vero la serie ci ha offerto più di un incontro-scontro tra le due Petrova (indimenticabile quello a fine stagione: Puoi amarli entrambi. Io l’ho fatto. Katherina ti adoro!), ma, ancora una volta, sono state le parole di Damon (subito dopo la famosa pugnalata di Elena, che tanto ha scioccato chi credeva che fosse una santa) ad ispirarmi. Ed è proprio intorno a questa metamorfosi, che Elena ha subito e continua a subire, soprattutto da quando il nostro Salvatore preferito le gira intorno, che ruota la mia storia. Più Elena cambia e più rivediamo in lei Katherina. Io mi chiedo: sarebbe davvero così disastroso vedere un’ Elena meno lagnosa e più dinamica? Inutile scrivere come la penso, l’avrete capito tutti. E voi che ne pensate? Per chi delle due Petrova fate il tifo? 
  
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