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Autore: ivi87    22/12/2011    9 recensioni
“Non andare..” sussurrò sua figlia.
Rick restò in silenzio, concentrato sulla ragazzina.
“Non tornare al distretto. Per favore..” riuscì a dire prima che gli occhi le diventassero lucidi.
nuova storia, nuova avventura.
Castle accetta la richiesta della figlia. Riuscirà a stare lontano da Kate? E se venisse a conoscenza di qualcosa di sconvolgente e pericoloso per Kate?
Buona lettura a tutte!! ;D
Genere: Azione, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kate Beckett, Quasi tutti, Rick Castle
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Quarta stagione
Capitoli:
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# Scacco al Re

 

 

Castle non svenne completamente. Si sentì strattonare per i pantaloni e capì che qualcuno lo stava trascinando. Quando sentì i suoi piedi toccare terra violentemente provò ad aprire gli occhi.

Alla sua sinistra vide delle gambe legate ad una sedia e come un flash si ricordò di quello che aveva visto pochi secondi prima.

Spalancò gli occhi e la vide, immobile e inerme come non mai.

Si tirò su a sedere, massaggiandosi la nuca dolorante e avvicinandosi a Kate.

Con entrambe le mani le sollevò la testa e le spostò i capelli dal viso.

Vide il sangue sulla guancia e sulla gola e istintivamente cominciò a slegarla.

“Io non lo farei, Ricky” disse una voce alle sue spalle.

Lo scrittore si bloccò istantaneamente, riconoscendola.

In ginocchio davanti a Kate, si voltò lentamente.

Bob se ne stava appoggiato al bordo della scrivania con la pistola di Kate in mano, impugnandola dalla parte della canna.

Castle fissò per qualche secondo il calcio dell’arma che l’aveva tramortito e poi passò lo sguardo sull’uomo che la teneva.

“Nikki Heat e Jameson Rook nel mio modesto ufficio. Quale onore!” esclamò, accennando un inchino “Hai visto come l’ho legata? Ho preso in prestito l’idea da Naked Heat ma ero sprovvisto di federa nera e strumenti da dentista per cui…” sollevò il teaser dalla scrivania mostrandoglielo.

“Come hai potuto?” disse Castle con disprezzo.

“Svariate ragioni in realtà sai, il potere, i soldi, il prestigio…” elencò annoiato.

“Tutte quelle persone morte, per cosa? Il potere e i soldi?” gridò furioso.

“Tecnicamente non le ho uccise io, Ricky” obbiettò avvicinandosi.

“Si, giusto, tu il lavoro sporco lo fai fare agli altri!”

“Per questa volta farò un’eccezione!” disse sorridendo impugnando correttamente la pistola e puntandola verso di lui, sempre più vicino, costringendolo a sdraiarsi nuovamente sul pavimento.

“Ecco, mani a terra da bravo, ho un paio di domande anche per te, vediamo se tu mi  saprai rispondere meglio”

“Come hai fatto a fingere per anni, a sorridere benevolo ad ogni partita di poker. Come puoi essere così infame da uccidere un amico nel tuo stesso ufficio! Il Bob che conosco..”

Il sindaco lo interruppe urlando “Il Bob che conosci non esiste! Non è mai esistito! È solo una facciata che ho costruito per gli elettori e per i sempliciotti come te!!” rise di gusto, scuotendo la testa.

Castle era sconvolto da quel comportamento. Non vedeva il minimo rimorso in lui.

E quella risata sprezzante ne era la prova.

Un leggero movimento alla sua sinistra attirò la sua attenzione. Le mani di Kate si muovevano caute nella speranza di sciogliere i nodi che le serravano.

Capì che finchè Weldon si fosse concentrato su di lui, non si sarebbe accorto che Kate in realtà era sveglia.

“Allora, torniamo a noi, mi sai dire se la nostra bella detective ha delle prove con cui accusarmi?”

“Non lo so..” rispose Castle cercando di essere il più convincente possibile.

“Non lo sai eh?” il sindaco caricò il colpo in canna.

“Mi ha rivelato che finalmente era riuscita a collegare tutti i pezzi, io l’ho solo seguita fin qui…”

Weldon sollevò un piede per affondarlo nel petto dello scrittore.

Davanti a lui, il bonario volto dell’amico di sempre era deformato dalla collera.

Non riusciva a capacitarsi di come avesse potuto avere due facce per tutti quegli anni.

“Mi credi stupido? Credi che sia arrivato fin qui per farmi fottere da voi due??!!”

Le mani di Kate si muovevano frenetiche dietro la sua schiena cercando disperatamente di allentare almeno un po’ i nodi.

Castle cercò di temporeggiare.

“Come hai scoperto di Montgomery, Raglan e McCallister? Come sapevi cosa stavano facendo?”

Bob si lasciò sfuggire un ghigno ma non diminuì la pressione del suo piede sullo sterno dello scrittore a terra. La pistola di Kate sempre in mira con la fronte di Castle.

Con un rapido sguardo controllò che la detective fosse ancora incosciente e poi rispose “Quei tre sbirri non erano in grado nemmeno di badare a loro stessi figuriamoci proteggere i cittadini. Io stavo muovendo i primi passi in politica e le disavventure di Raglan alle corse dei cavalli erano note a tutti nell’ambiente. Un poliziotto al verde e con il vizio del gioco fa subito notizia! Ho pensato che potesse essere la mia occasione per salire un po’ di più sulla scala di quelli che contano. Così ho cominciato a seguirlo, giusto per vedere quanto puntava, quanto perdeva, per fare delle ricerche sul campo diciamo, tu dovresti capirmi Ricky!” rise prendendolo in giro e poi proseguì “Solo che quello che scoprii una notte, si rivelò molto più remunerativo di quanto avessi mai pensato! Tre poliziotti che rapivano boss mafiosi! È stata una vera e propria manna dal cielo!” esclamò soddisfatto “Feci finta di nulla per un po’, aspettando il momento giusto per farmi avanti ed ecco che il giovane Roy fa secco Bob Armen! Et voilà, il gioco è fatto, li avevo in pugno!”

“Beh, non proprio.. vero?” disse Castle guardando Beckett.

Il sindaco si voltò a guardarla e poi tornò sull’uomo “Già, quella donna proprio non voleva saperne di farsi da parte” rise al pensiero “Tale madre tale figlia eh, Ricky?”

“Ti supplico… non farle del male!” ansimò Castle con il petto schiacciato.

“E come posso, ormai sapete troppo!” facendo ancora più pressione con il piede.

Se finora era riuscito a non emettere un gemito adesso invece dovette lasciare andare un urlo di dolore seguito da violenti colpi di tosse.

Rivolse la testa verso Kate. Potevano essere i suoi ultimi attimi di vita e voleva imprimersela bene in testa.

Forse era il dolore al petto ma gli sembrò di vedere gli occhi di Kate ben aperti che lo fissavano, tra le ciocche di capelli che le coprivano il volto.

“Bravo Ricky ti conviene guardarla bene perché stai per non rivederla più!” disse premendo ancora il piede, preparandosi a sparare.

Kate fissava insistentemente Rick e subito dopo guardava in basso. O la sua mano a terra… Castle non capiva. Era chiaramente un segnale ma per cosa?

Eppure lei più di così non poteva fare. Se solo avesse mosso la testa, il sindaco se ne sarebbe accorto.

“Tu sarai il primo e se la tua detective non mi dirà quello che voglio sapere… beh ti seguirà all’inferno..” Weldon si prese il tempo di prendersi gioco di lui un’ultima volta “Oh, Ricky non hai idea della soddisfazione che provo ora nel vedere il famoso Richard Castle morente ai miei piedi!!” disse con l’invidia stampata in volto.

Fu un attimo. Un lampo. Un flash. Una lampadina che si accende nel cervello.

 

…Non sono una bambina, sono armata dalla testa ai piedi e so quello che faccio…

 

Castle guardò la gamba di Kate vicino alla sua mano. Ecco cosa stava cercando di dirgli.

 

…sono armata dalla testa ai piedi…

 

Doveva guadagnarsi qualche secondo in più “Sei sempre stato geloso dei successi altrui vero? Se quella notte tu non li avessi scoperti ora non saresti nessuno!” disse debolmente spostando con attenzione la mano sul piede di Kate fino alla caviglia, nascosta sotto al pantalone.

“Mi dispiace che queste siano state le tue ultime parole Ricky, potevi usarle per qualcosa di più intelligente!”

“Vaffanculo, ad esempio?” e in un attimo conficcò quella piccola lama nella coscia di Weldon.

Dalla pistola partì un colpo che rimbombò con la stessa intensità dei tuoni sopra di loro.

Dopo quel fragore, solo le urla di Weldon riecheggiarono nell’ufficio.

“Kate! Stai bene?” domandò gettandosi immediatamente verso di lei.

“Si, slegami ti prego, questi nodi sono fatti dannatamente bene!” rispose lasciando andare un sorriso di sollievo. Fortunatamente Castle aveva capito il suo segnale appena in tempo.

Le slegò i polsi e glieli baciò delicatamente “Mi dispiace Kate, mi dispiace da morire!”

“E’ tutta colpa mia, sono stata stupida io, non…” ma mentre parlava, Kate si accorse dello strano silenzio in cui erano piombati.

Alzò gli occhi oltre Rick e vide il sindaco in ginocchio mentre cercava di rialzarsi.

“Veloce slegami!!”

Castle si voltò in tempo per vedere Weldon estrarsi lentamente il coltellino dalla carne.

Mentre Kate si slegava il collo Castle pensava ai piedi.

Con le mani e il busto finalmente liberi passò a slegare l’ultima corda quella che le serrava la vita.

Rick si guardò attorno decidendo cosa fare. Il sindaco si stava rialzando barcollante con ancora la pistola in mano.

“La mia seconda pistola è sulla scrivania!” suggerì Kate mentre litigava con la corda.

Si rialzò velocemente in direzione della scrivania, tenendo però sott’occhio Weldon.

Afferrata la pistola tornò vicino a Kate, aiutandola a sciogliere l’ultimo nodo.

Weldon barcollante si premeva la gamba destra dolorante, guaendo per il male

Kate impugnò di slancio la sua seconda arma togliendola dalle mani di Rick.

Vide a terra il coltellino insanguinato, in una pozza scura, e controllò la pistola in mano al sindaco.

La teneva malamente con la mano sinistra.

La speranza si riaccese in lei e con un colpo rapido e preciso sparò a quella mano.

La pistola gli saltò via di mano volando per la stanza. Il sindaco si massaggiò istintivamente la mano permettendo così alla gamba di ricominciare a sanguinare.

Un occhiata di Kate bastò a far capire a Rick di recuperare immediatamente l’arma a terra mentre lei si avvicinava a Weldon tenendolo sotto tiro.

Castle la vide serrare entrambe le mani attorno alla sua Glock, con gli occhi fissi su Weldon, quasi come se avesse paura che sbattendo le palpebre quel bastardo potesse scomparire.

Ed eccola, la scena che aveva ricreato nella sua mente poco prima.

Beckett stava tenendo sotto scacco il sindaco ed era intenzionata a sparare.

“Kate…”

Il rumore delle sirene della polizia irruppe nella stanza, sorprendendoli.

“Castle?” la detective domandò spiegazioni.

“Prima di venire qui ho mandato un’ e-mail a Ryan ed Esposito con tutti i documenti e scrivendo solo di raggiungerci qui…”

Kate restò in silenzio pensando a cosa fare.

“Speravo fossero dei lettori più veloci, ci abbiamo quasi rimesso le penne...”

“Castle” Kate lo interruppe “Vai giù ad avvisarli che stiamo bene e che non c’è bisogno dell’artiglieria pesante!” ordinò senza mollare Weldon un attimo.

“Ma…” l’uomo cercò di protestare.

“VAI!” intimò perentoria.

 Castle si allontanò di poco, per poi tornare accanto a lei “Sappi che sarò sempre al tuo fianco, qualunque sia la tua decisione” poi diede un ultimo sguardo all’uomo che per anni considerò un amico e proseguì “Fai quello che devi” poi uscì.

Restati da soli, Kate provò l’urgente bisogno di piantare un proiettile in testa a Weldon.

“Di quali documenti stava parlando?” chiese incredulo il sindaco, mentre ansimava per il dolore alla gamba e alla mano.

“Sta zitto” sibilò Kate  

“Quali prove avete?!” urlò fronteggiandola.

“DEVI STARE ZITTO!!” sentenziò dura come il tuono che si udì nello stesso istante. Con un calcio sulla gamba ferita lo fece cadere a terra di peso, immobilizzandolo con lo stivale pressato sulla sua gola e la pistola sempre ben puntata alla sua testa.

 

A metà corridoio Castle la sentì gridare contro il sindaco, ma il forte rombo del tuono gli impedì di capire se ci fu anche uno sparo ad accompagnare la disperazione della detective.

Si bloccò con l’intenzione di tornare indietro ma esitò.

Kate aveva bisogno di affrontarlo da sola per chiudere i conti con il passato.

Si affrettò verso le scale più veloce che riuscì.

 

Angolo dell’autrice:

ebbene ci siamo quasi, un paio di capitoli e non vi stresso più!! xD

e soprattutto torno ad essere un’apina dolce e gentile xD eheheheheh

Ne approfitto per augurare a tutti i lettori e gli scrittori di Efp un felice e sereno Natale!!

A presto!!

 

Un bacione,

 

Ivi87


 

   
 
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