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Autore: Emily27    22/12/2011    3 recensioni
Una notte di passione potrà trasformarsi nella parola "amore"?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Derek Morgan, Emily Prentiss, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DICIOTTESIMO CAPITOLO

 

 

 

Aaron aveva trascorso quel sabato mattina lavorando al computer e su alcuni dossier che si era portato a casa la sera precedente, col pensiero che correva di tanto in tanto ad Emily. Si era chiesto se lei avrebbe accettato il suo invito ad andare all'opera e anche se avesse fatto bene a chiederglielo. Aveva sorriso fra sé: l'ultima volta che si era posto quegli interrogativi andava ancora al liceo. Ora invece era un uomo, agente federale, capo dell'Unità di Analisi Comportamentale, divorziato e con un figlio, eppure sembrava provare le stesse emozioni di quando era un ragazzo ancora inesperto in campo amoroso. Era un po' come ripartire da zero, come se si stesse dando una seconda possibilità.
Hotch aveva pranzato velocemente, poi nel pomeriggio si era occupato di sbrigare alcune commissioni, trovandosi alla fine nel quartiere dove abitava Emily. Anche se non era proprio di strada, prima di ritornare a casa aveva deciso di passare a salutarla.
In quel momento si trovava davanti al suo portone, indeciso se entrare o meno. Forse non era stata una buona idea. Emily era una donna intelligente, doveva aver intuito che lui nutriva interesse nei suoi confronti, ed avendola già invitata a teatro non intendeva ora apparire troppo invadente. Aaron decise che fosse meglio fare ritorno a casa, ma prima che facesse in tempo ad andarsene si sentì chiamare.
“Hotch.”
Era lei. Stava camminando sul marciapiede nella sua direzione. Aaron cercò di trovare un motivo plausibile che potesse giustificare la sua presenza lì, ma non gli venne in mente nulla.
“Ciao, stavi venendo da me...” lo salutò Emily senza nascondere una certa sorpresa.
“Ciao... Ero nei paraggi e ho pensato di passare a salutarti” spiegò Hotch rivelando un leggero imbarazzo, di cui lei si accorse.
“Hai fatto bene, mi fa piacere” disse Prentiss con un sorriso riuscendo a farlo sentire a proprio agio. “Vuoi salire?”
Aaron, dopo un attimo di esitazione, propose: “Se facessimo due passi?”
Emily acconsentì e si incamminarono lungo il tranquillo viale alberato.
“Stavi rientrando e magari avevi qualcosa da fare, non vorrei esserti di disturbo...” osservò lui pensandoci soltanto in quel momento.
“No, figurati, non ho grandi programmi. Ho accompagnato Spencer a comprare il vestito per il matrimonio ed ora mi aspetta solo una tranquilla serata casalinga.”
“Tu e Reid a fare shopping insieme...?” fece Aaron con aria stupita.
“Gli ho dato alcuni consigli in fatto di moda, ne aveva bisogno... Dopo ho visto JJ, dovevo darle una cosa.”
“Scommetto che tu e Garcia le avete organizzato un addio al nubilato.”
“Sei davvero un ottimo profiler...”
“Dove andrete di bello?”
“Te lo rivelo soltanto se tu mi dici cosa farete per l'addio al celibato di Will.”
“Non posso, ho promesso...”
“In tal caso... non saprai niente!”
Risero entrambi, mentre raggiungevano un piccolo giardino pubblico popolato da alcuni bambini che giravano in bicicletta. Si sedettero su di una panchina all'ombra di una grande magnolia.
“JJ è molto felice, non vede l'ora che arrivi sabato” affermò Emily.
“Se trovi la persona giusta con la quale dividere la vita, il matrimonio può essere una cosa meravigliosa” disse Aaron con un tono velato di malinconia, pensando che lui aveva trovato quella persona. “Ma a volte le cose vanno per il verso sbagliato e ti ritrovi ad essere un musone come me...” continuò con ironia.
“Non sei un musone. Beh, soltanto un po'...” scherzò Emily, dolce.
Hotch sorrise e così fece anche lei.
“Lo vedi, stai sorridendo. Non sei più lo stesso di qualche tempo fa.”
“Anche grazie a te...” si lasciò sfuggire lui, ma senza pentirsene del tutto.
Il significato di quelle parole era chiaro, per un po' nessuno dei due disse una parola. Lei abbassò gli occhi e Aaron capì ciò che nel suo profondo forse aveva sempre saputo: Emily non ricambiava i suoi sentimenti. Le sollevò il mento con delicatezza e lesse rammarico nel suo sguardo.
“Non essere dispiaciuta, hai permesso al mio cuore di tornare a battere...”
“Prometti che non smetterà più di farlo.”
“Lo prometto.”
Aaron avrebbe mantenuto quella promessa. Non aveva intenzione di inaridirsi e chiudersi in se stesso un'altra volta, era riuscito a sorridere nuovamente e così sarebbe stato da lì in avanti.

 
Emily salì sull'ascensore e premette il pulsante corrispondente al suo piano.
Le parole di Aaron erano state davvero toccanti. Hai permesso al mio cuore di tornare a battere... Anche se non poteva ricambiare i suoi sentimenti, era felice di essere stata l'inconsapevole artefice del suo positivo cambiamento. Era un uomo meraviglioso, un compagno ideale, gli voleva bene, ma non lo amava. Il suo cuore era di Derek. Aveva restituito ad Aaron il biglietto per l'opera, che ancora teneva nella borsa, ritenendo non fosse il caso di andarci insieme. Si augurava sinceramente che lui un giorno trovasse una donna con la quale trascorrere le serate, confidarsi, ridere. Una donna da amare.
Le porte dell'ascensore si aprirono e lei scese. Entrò in casa e si buttò sul divano, sospirando. Era buffo: un uomo avrebbe desiderato stare con lei, ma lei amava un uomo con il quale non poteva stare. Sembrava uno di quegli enigmi a cui non si sapeva trovare una soluzione, che alla fine si rivelava essere sempre la più logica.
Emily si alzò e aprì un cassetto del mobile alle sue spalle, dal quale prese il biglietto da visita che le aveva dato Steven Sheffield. Lo rigirò fra le mani, mentre un pensiero prendeva forma nella sua mente.

  
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