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Autore: Iuvenia    22/12/2011    3 recensioni
Darren ha una missione, uccidere. Questa volta però la vittima diventerà il suo salvatore, colei che gli ruberà il cuore. Il titolo è ancora provvisorio.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2


Era un’insolita calda nottata di settembre, la luna era alta nel cielo, fiera come una regina che troneggiava il suo regno. Ero uscita ormai da quindici minuti col mio cane che non si decideva a fare i suoi bisognini, così percorsi tutti i vicoli del paese osservando ogni sua piccola mossa sperando che si sbrigasse. Il vento era leggero e caldo, una serata perfetta per una passeggiata, escludendo la stanchezza che cercava di sbarrare i miei occhi. Giunsi davanti alla scala che portava alla casa di Serafina, la negoziante dei libri, che stava pulendo il pianerottolo:
< Buonasera >
< Ciao tesoro, ancora fuori? >
< Il signorino non si decide a farla… finché non avrà lasciato almeno uno schizzo non me ne posso andare! >
< Povera te, dalla faccia che hai immagino tu stia morendo di sonno >.
< Indovinato… >
< Dai, vai a casa>. Mi incitò
< Credo proprio che lo farò… Buonanotte allora, a domani >
< Dormi bene >
Uscii e corsi subito verso le scale incominciando a salirle e a guardarmi dietro sperando di non pestare una zampa al cane. Giunta quasi alla fine alzai lo sguardo ritrovandomi davanti una figura oscura che, ferma, mi guardava. Indietreggiai di uno scalino lanciando un urlo:
< Oh mi scusi, non volevo spaventarla >Disse il giovane ragazzo che adesso era illuminato lievemente dalla luna; alto, capelli biondo scuro, teneva al guinzaglio un cane leggermente più piccolo del mio:
< Scusi me, non l’avevo vista > Risposi.
< Non si preoccupi, arrivederci >
< Arrivederci >
Mi voltai per tornare a casa, mentre correvo mi sentivo osservata.
Tornai a casa lasciando il mio segugio a mia madre e infilandomi sotto le coperte, morivo dal sonno e l’ultimo pensiero che ebbi fu quel ragazzo misterioso, prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
La sveglia suonò alle sette meno dieci, era il primo giorno di scuola ed io dovevo prepararmi per non arrivare in ritardo. Mi alzai svogliatamente dirigendomi al bagno, occupato già da mia sorella Jane:
< Ho quasi fatto, vieni >
Jane è la mia sorella maggiore, precisamente con due anni e un mese. Per molte cose siamo simili, andiamo d’accordo quasi sempre mentre per altre siamo totalmente diverse, come il sole e la luna.
< Vuoi che ti trucco io? > Mi chiese sorridente.
< No, grazie. Mi metto solo la matita, non mi va di prepararmi >
< Va bene, ti aspetto di sotto >
Mia sorella non usciva mai di casa senza essere perfettamente truccata e vestita, doveva essere impeccabile, era una persona abbastanza vanitosa ed egocentrica.
Oggi era di buon umore, avrebbe rivisto il suo ragazzo dopo 2 mesi di lontananza. Si conoscevano dalle medie e da allora non si erano mai separati. Stava molto simpatico ai miei genitori, specialmente per il fatto che era di buona famiglia e ciò gli avrebbe consentito un lavoro sicuro, in grado di mantenere Jane. Lei era contraria a questa cosa, odiava dipendere da qualcuno e preferiva guadagnarsi le cose con il sudore che riceverle senza aver fatto nulla. Lucas aveva la sua stessa età, alto, castano dagli occhi verdi, molto intelligente e simpatico, amava divertirsi e, come diceva mia sorella, “era il ragazzo perfetto”.

Mi sbrigai a prepararmi indossando dei semplici jeans scuri e una maglietta a maniche corte interamente nera con una cinta bianca alla vita.
< Azzurra, dobbiamo andare daiiiii > Urlò mia sorella.
< Eccomi > Presi la borsa e il telefono uscendo velocemente.
< Jane è uscita per tirare fuori la macchina dal garage, vuoi mangiarti qualcosa? > Chiese mia madre, una donna alta e snella, come mio padre, dai capelli biondi e gli occhi marroni:
< No, vado se no faccio tardi, a dopo mamma >
< Ciao tesoro >
Il cielo era limpido, mi aspettava una bella giornata.
< Dobbiamo andare a prendere Susanna, dai sali! >
< Ecco, ecco >
Intanto mi era arrivato un messaggio da mia cugina Rachel:
“ Sono in ritardooooo, mi sono appena svegliata -.-”
“ Sei la solita imbranata, dai sbrigati, ti aspetto fuori dalla scuola così entriamo insieme”
“ Ok u.u“
Come aveva previsto Jane la sera prima, il parcheggio fuori scuola era pieno di macchine e io non avevo voglia di cercare un posto con mia sorella così scesi dirigendomi verso l’entrata della scuola. Un palazzo da poco ristrutturato, con le pareti gialle e le finestre molto grandi. Il giardino era immenso non contando la piscina e i campetti. Fuori c’erano molti ragazzi, cercai tra di loro i miei amici ma non vidi nessuno. Mi sedetti su una panchina ed aspettai finché non giunse Rachel:
< Scusa il ritardo >
< Tranquilla, entriamo a prendere i posti ok? >
< Yessss >
Rachel, una ragazza di media statura, con i capelli rossi e gli occhi verdi, era mia cugina di secondo grado, abitavamo vicine e passavamo molto tempo insieme.
Le aule erano molto spaziose, le pareti verde acqua, con delle ampie vetrate che davano sul giardino e due lavagne che occupavano l’intera parete dietro la cattedra. Quest’anno la nostra classe si trovava al primo piano davanti al campetto da calcio:
< Questa settimana il posto vicino al muro è mio, va bene? > Chiese Rachel.
< Si, non c’è problema, dai andiamo a farci un giro, non mi va di stare qui dentro > I corridoi erano pullulanti di ragazzi e mancava ancora una mezz’ora all’inizio della prima lezione. Mentre camminavamo qualcuno dietro di noi ci chiamò:
< Rachel, Azzurra > Doriana, una ragazza di media statura, mora con gli occhi verdi scuri e profondi, si avvicinò a noi:
< Ragazze, vi stavo cercando! >
< Cosa è successo? >
< Ho saputo che ci sarà un nuovo alunno del 5° nella classe di tua sorella, dimmi che a ricreazione andiamo a vederlo ti pregooo > Mi supplicò.
< Va bene, va bene, ci andiamo! Gli altri sai se sono arrivati? >
< Solo Lea è arrivata, andiamo da lei? >
 < Si, tanto qui non abbiamo nulla da fare >
Lea era cugina di Rachel, aveva la nostra stessa età solo che stava in una sezione diversa.
< Vi stavo cercando, allora pronte per il nuovo anno? >
< Non vediamo l’ora >
Del gruppo lei era quella più studiosa, eccelleva in tutte le materie, specialmente quelle umanistiche, ma come tutti aveva il suo punto debole, lo sport. Odiava fare attività fisica, specialmente gli esercizi che ci dava il professore. Castana con gli occhi marroni, era la ragazza più desiderata in tutta la scuola, peccato che fosse già impegnata.  La campanella suonò dopo alcuni minuti, tutti corsero nelle proprie aule pronti, chi più e chi meno, a ricominciare l’anno scolastico. 


Angolo dell'autore
Buonaseraaaa a tuttiiii =)) ecco il secondo capitolo, so che è un pò corto perdonoooooo, la prossima volta cercherò di farlo più lungo, l'ho riletto solo 2 volte e non mi sembra ci siano errori di grammatica o almeno lo spero >.< Le immagini le ho prese da internet e i nomi li ho inventati, da notare che non ho molta inventiva per i nomi XD. Spero vi piaccia, nei prossimi capitoli sarà di certo più interessante visto che adesso non dice poi molto ma presenta solo alcuni personaggi, non volevo allungarlo troppo e fare appunto tante descrizione degli ambienti e così via per non annoiarvi. Adesso vado che sto morendo di sonno, ciaoooooooooooo 

Scusate ancora, ma ho preferito eliminare le immagini, non perchè avessi il problema nel trovarli ma perchè almeno posso allenarmi di più nel descriverli. 

  
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