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Autore: AliF    23/12/2011    3 recensioni
"Il Natale è per i bambini. Ma è anche per gli adulti. Anche se è mal di testa, faccende domestiche e incubi, è pur sempre un periodo di disgelo necessario per cuori freddi ed egoisti" Lenora Mattingly Weber
[ShikaTem]
[Scritta per l'iniziativa "Give Black on Christmas day" indetta dal forum The Black Parade, giorno 23 del Nero Calendario dell'Avvento]
[Slice of life]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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"Il Natale è per i bambini. Ma è anche per gli adulti. Anche se è mal di testa, faccende domestiche e incubi, è pur sempre un periodo di disgelo necessario per cuori freddi ed egoisti" Lenora Mattingly Weber

 


Shikamaru odiava il Natale. Lo collocava tra le “Feste da Eliminare”, insieme a San Valentino, Capodanno, Halloween, l’Epifania e Pasqua. Oh, beh, in effetti, odiava tutte le feste, vuoi perché trovava insopportabile travestirsi da mummia (così aveva deciso per lui Temari), perché lo seccava trovare dei cioccolatini per la sua bella o stare sveglio a scambiarsi gli auguri di Buon Anno, o perché non riusciva mai a rompere le uova al primo colpo, mentre sua moglie e sua figlia le distruggevano in pochi istanti.
Eppure, il Natale era la festa che odiava di più. Non aveva mai provato questo spirito gioioso e allegro che contagiava ogni essere vivente del pianeta e non capiva come mai le persone si mostravano felici e vitali, quando magari morivano dentro dal dolore. Nemmeno il vecchio vestito di rosso l’aveva mai entusiasmato, ritenendolo solo una storia non credibile e scoprendo suo padre sotto quella barba bianca a soli quattro anni.
Il Natale era, per Shikamaru Nara, solo una seccatura.
Era seccante aiutare sua moglie Temari nelle faccende domestiche, erano seccanti i cori natalizi che lo svegliavano la mattina, era seccante la “Caccia ai Regali” ed era seccante andare a lavorare e trovare tutti i suoi compagni con un cappellino rosso e bianco in testa. Nei ventiquattro giorni che precedevano quello Maledetto, Shikamaru non riusciva a trovare un attimo di tranquillità, impegnato com’era ad addobbare la casa insieme a sua figlia Ayumi, e quindi a raccogliere le palline che frantumava (era quasi certo che la bimba avesse ereditato la forza della mamma), o a studiare il menù del cenone natalizio, insieme alla terribile madre e alla terribile moglie, mentre sua figlia giocava felice con il nonno. 
Ayumi, un anno e mezzo e troppa vitalità, era di certo la più emozionata. Non vedeva l’ora di scartare i regali, sperando di essersi comportata bene durante l’anno. Shikamaru la capiva: il Natale è una festa per i bambini e, grazie al cielo, capitava una sola volta ogni trecentosessantacinque giorni. Per gli adulti maturi e vaccinati come lui, era solo una noia mortale, che durava ventiquattro lunghissime ore.
Eppure, questa sua teoria andava a farsi benedire quando vedeva Naruto, Kiba e Lee cantare stonati per strada, quando osservava Sakura correre per i negozi, perché forse quel regalo poteva piacere al biondo che viveva con lei…, quando vedeva Gaara, il Kazekage, il terribile assassino della sabbia, giocare come un bambino con la neve, mentre sua sorella lo abbracciava forte, ritrovando un po’ di fanciullezza in quei gesti così spontanei. Anche Kankuro partecipava all’evento con gioia, costruendo di nascosto una marionetta molto simile a Babbo Natale.
 
 
 
 
E così, tra mugugni e sospiri, Shikamaru si ritrovò seduto sul divano di casa sua, circondato dalla sua dolce famigliola. Suo padre parlava con Kankuro, discutendo di strategie militari, mentre sua madre si prendeva cura del rosso assassino, dimenticandosi chi fosse e e proteggendolo sotto la sua ala (come se Gaara ne avesse veramente bisogno, di protezione). Ayumi osservava impaziente fuori dalla finestra, certa di aver visto qualcosa di luminoso nel cielo.
Sulla sala aleggiava il famoso “Spirito Natalizio”, che avvolgeva tutti in un tenero abbraccio. Beh, tutti tranne Shikamaru, che continuava a sbuffare come una vecchia stufa.
Temari, fasciata in un abito rosso e bianco, era un vero schianto quella sera. Il suo sorriso, poi, era splendido e i suoi occhi brillavano. La corazza da ninja dura e terribile era rimasta chiusa in camera, dimenticata in un angolo. Shikamaru si fermò ad osservare sua moglie (ancora rabbrividiva a chiamarla così) e sorrise, ricordandosi quanto bella fosse.
-Fallo ancora-
Il pigro ananas si voltò, incrociando quei due pozzi color acquamarina che tanto amava.
-Che cosa devo fare ancora seccatura? Mi sembra di aver già lavorato abbastanza- si lamentò il moro.
-Stupido. Sorridi ancora e non fare la tua solita faccia da scoglionato. E’ Natale e a Natale si è tutti più buoni- lo rimproverò.
-Mi chiedo come tu ti faccia ad emozionare per una stupida festa per bambini. Soprattutto tu-
-Il Natale è per i bambini. Ma è anche per gli adulti. Anche se è mal di testa, faccende domestiche e incubi, è pur sempre un periodo di disgelo necessario per cuori freddi ed egoisti*. E' il giorno che puoi passare con la tua famiglia, riuniti insieme alle luci dell'albero. E' questa la magia del Natale. I regali e le fatiche vengono dopo, non sono importanti. Quindi, cry –baby, sciogliti un po’-
Lo baciò e Shikamaru rispose con piacere. Avrebbero continuato a lungo a scambiarsi effusioni, solo che una vocina tutta emozionata li richiamò alla realtà.
-E’ arrivato Babbo Natale!- urlò la bimba, tutta emozionata.
Fuori, nel giardino, camminava un uomo vestito da rosso. Kankuro, facendo finta di niente, muoveva le dita rapido, facendo entrare la sua marionetta e poi facendola scomparire nella notte, dopo aver consegnato i regali.
Shikamaru ne ricevette svariati, sia dai presenti, che dai suoi amici: camicie, penne, orologi, elastici per capelli e un biglietto minatorio (probabilmente di Kankuro, che non aveva digerito ancora il matrimonio). Mancava solo quello di Temari.
-Se fai il bravo, cry-baby, il tuo regalo ti aspetta di là, dopo la serata- sussurrò maliziosa la bionda nel suo orecchio.
Shikamaru sorrise, mentre a turno lo abbracciavano tutti.



Shikamaru odiava il Natale, questo si sapeva. Però, non poteva nascondere che, nel vedere la sua famiglia così emozionata, una strana felicità lo pervadeva, portandolo a sorridere come un coglione, mentre il suo cuore si scioglieva, grazie a uno strano calore. Piacevole. Dannatamente piacevole.


Il Natale, in fondo, è pur sempre periodo di disgelo per cuori freddi.

















Note dell'autrice

Ah, chiedo umilmente pietà di sto schifo ç_ç Ma aveva preso l'impegno di partecipare al Nero Calendario dell'Avvento, e così ho fatto.
Non è una storia molto ShikaTem, è molto più Shika che Tem, ma rileggendola, direi che non mi disgusta così tanto.
Non so se i personaggi siano OOC .-. Mi trovo decisamente dubbiosa su sto punto .-.
Poi boh, difficilmente ho altro da aggiungere.
Non vedo il Nara amante del Natale, perchè appunto, il Natale costa troppa fatica u.u
Per il resto..
Lascio la parola a voi lettori u.u
*esce di scena con molta classe*

*si chiede perchè le sue note facciano sempre così schifo*




   
 
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