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Autore: NienorDur    23/12/2011    2 recensioni
Mettiamo che dopo (un anno circa) la restituzione delle perle e tante altre belle cose,
Robin se ne va per motivi ignoti.
Maria è distrutta.
Passano gli anni, Maria ha ormai 20 anni e vive sola nel maniero dello zio, ma una notte di novembre uno sparviero bussa alla sua finestra ...
Piccola storia di tre capitoli: uno dedicato a Maria, uno a Robin e il capitolo finale :D Spero vi piaccia
(recensite vi prego Q__Q)
Buona Lettura MakaChan :3
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Cap.2
De Noir



Non la vedeva da cinque anni, o meglio, Lei non vedeva lui.
Robin andava a visitare Moonacre Manor ogni volta che poteva, Maria era sempre li,
a volte felice e raggiante con gli altri a volte triste e pensierosa da sola.
Era in sella ad un cavallo nero, un nero che ricordava vagamente il pelo di Wrolf, sulla sua spalla il suo sparviero sonnecchiava soddisfatto.
Il sole sfiorava le cime degli alberi spogli, creando dei giochi di luce fantastici e ottimi per nascondersi.
Le briglie lente lasciavano al cavallo la scelta della direzione mentre Robin ripensava ai soffici capelli
rossicci di Maria, Dio da quanto tempo non li toccava e non ne assaporava il profumo di ciliegie e rose.
Il sole stava calando velocemente,  il crepuscolo era prossimo e si accorse di essere
pericolosamente  vicino a Casa Moonacre.
Tornò indietro di qualche ventina di metri, giusto lo spazio per poter smontare tranquillamente da cavallo,
cosa che non piacque affatto al rapace sulla sua spalla.
Diede qualche pacca sul manto lucido del cavallo e quello partì al trotto verso la residenza dei De Noir.
Sospirò, gli mancava quel posto, aveva passato quegli ultimi mesi in un pellegrinaggio continuo
tra il mare e le montagne, fino ad arrivare certe volte nelle città, dove non si fermava mai a lungo.
Una folata di vento scosse il manto di foglie e le piume legate alla sua sciarpa e quella sul suo cappello.
Scosso da un fremito di freddo alzò la sciarpa fin appena sotto al naso e, con molta cautela,
osò avvicinarsi di più alla casa.
Non ne poteva più di stare lontano da lei, avrebbe preferito tornare prima, ma alla fine i suoi sentimenti
non erano pronti: non erano sicuri, non volevano ferirla, avevano paura della sua tenera innocenza,
non volevano macchiarla di quello sporco peccato chiamato " Amore ".
Aveva ormai raggiunto il giardino della villa, dalla torre di Maria c'era una tenera luce e un'ombra,
l'ombra del suo esile corpo.
Robin la guardò con occhi sognanti, ma lei si mosse e il ragazzo si nascose dietro un albero.
L'aveva sicuramente visto.
 
 Tanto ormai mi ha visto, tanto vale dirle ufficialmente che sono qui per restare con lei
 
Svegliò lo sparviero, si chiamava Blue, come il nastrino attaccato alla sua zampina e lo fece volare fino
alla finestra di Maria.
Poco dopo tornò e, irritato dal precedente gesto del padrone, gli diede una beccata sulla mano e volò via, perdendosi nel buio della notte.
Rimase immobile mentre il buio calava e il freddo faceva condensare l'aria calda del suo del suo respiro.
Le sue orecchie si drizzarono quando sentirono la serratura del portone scattare e la sua voce fioca.
La vide nel suo vestito rosso, quel magnifico vestito rosso che le donava e risaltava le sue lentiggini.
Accanto a lei c'era Wrolf, il suo acerrimo nemico, questo perché Maria poteva vantare
di avere animali e uomini ai suoi piedi grazie alla sua bellezza e  per il suo carattere amorevole.
Robin ridacchiò, si alzò e vide la ragazza addentrarsi nel bosco lui fece lo stesso, ma prese tutt'altra
strada: sapeva dove sarebbe andata.
Con passi felpati camminò sul manto di foglie facendo strusciare il pesante mantello nero, strappato
sui bordi sporchi di fango e le maniche ripiegate perché troppo lunghe.
Mentre camminava i riccioli gli dondolavano delicatamente da una parte all'altra della fronte
nonostante lui continuasse a premere il cappello sulla testa per cercare di tenerli fermi.
La lenta camminata passò a dei passi sempre più veloci fino a correre, a correre dalla sua amata che
attendeva di riabbracciare da ormai troppo tempo.
Si fermò al limitare della radura dove Maria si era seduta insieme al grande cane.
Ansimò, ci mise un po' a riprendere fiato e intanto la osservava: era lei, non era cambiata affatto.
Fece un passo dentro la radura, ma con troppa foga e fece rumore.
 
Addio effetto sorpresa.
 
 
 
 
Oh Oh Oh,
eccomi qui, ad aggiornare la mia fic sotto in prossimità della vigilia U__U
bene, questa è la versione di Robin che io amo.
Ho iniziato a leggere il libro di Moonacre solo oggi D: ( o meglio ieri dato che
 è già passata la mezza notte ;A;)
Quindi sicuramente, dopo questa fic scriverò altro basato sul libro :33
Saluti, ci vediamo al prossimo e ultimo capitolo,
MakaChan :3  <3
   
 
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