Bloody Mary
 
 


 
Com’è il tuo sangue, Mary?
 
 
Si guardò le mani, chissà perché. Come se lì sopra ci fosse la risposta.
Che razza di domanda era?
Come poteva essere il suo sangue? Normale, ovviamente.
Come quello di tutti gli altri.
Come il loro.

 
 
Com’è il tuo sangue, Mary?

 
 
Che domanda stupida. Come se lei potesse saperlo.
Si può mica vedere, il sangue?
E che significava, poi? Volevano davvero una risposta?
Figuriamoci.
Di sicuro stavano scherzando.
 
 

Com’è il tuo sangue, Mary?

 
 
Come volevano che fosse?
Rosso. Umano. Liquido.
Poteva usare tutti gli aggettivi possibili per descriverlo, ma forse non sarebbe servito.
Qualcosa le diceva che a loro importava solo fare quella domanda.
Ripeterla per una due dieci mille volte, finché non si fossero stancati.
 

 
Com’è il tuo sangue, Mary?

 
 
Perché glielo chiedevano? Cosa volevano da lei?
Sì, i suoi genitori erano fruttivendoli. E allora?
Cosa poteva farci lei? Cosa c’entrava il sangue?
Non poteva certo cambiarlo, come non potevano cambiarlo loro.
Perché non accettavano questo fatto e non la lasciavano tornare a casa?
I bambini l’aspettavano…
Avanti, fatela tornare a casa…
 

 
Com’è il tuo sangue, Mary?
Non è puro, Mary?
Dovrai darci il tuo sangue, lo sai, Mary?

 
 
Ma che diamine, lasciatela in pace…
 
 
 
 
Si guardò le mani, come se lì sopra ci fosse la risposta.
Il tuo sangue, Mary.

 
 
Com’è il tuo sangue, Mary?

 
 
Di sicuro non era lo stesso di quei mostri che l’interrogavano.
Non poteva esserlo.
Lei era… innocente. Ma loro?
Come potevano dirsi innocenti? Come? Come?
Si guardò le mani. Non sapeva cos’altro dire.
Cosa volevano da lei? Cosa?
 

 
Vogliamo il tuo sangue, Mary.

 
 
Si guardò le mani.










Per la serie, i deliri di Fera.
Okay. Questa è probabilmente  una delle mie flashfic meno riuscite; però è anche una di quelle a cui tengo di più.
L'ho scritta per il primo turno del contest "Questione di sangue" di LetTheFlamesBegin e Immortal_Bliss, e quando ho scoperto che dovevo scrivere di un Nato Babbano mi è venuta subito in mente lei: Mary Cattermole.

La ff ha uno stile insolito per me, spezzettato e incoerente. Diciamo che ho voluto riprodurre in modo piuttosto personale e “particolare” il momento del processo a Mary Cattermole descritto nel settimo libro. La flash, pur essendo in terza persona, è dal punto di vista di Mary; l’insieme, inoltre, è volutamente incoerente: ho cercato di ricreare la confusione mentale che poteva regnare nella testa di Mary, causata dalla preoccupazione, il terrore e l’influsso dei Dissennatori.

Insomma, un gran casino. E non credo di dover spiegare il titolo ^^
Spero comunque che vi sia piaciuta, davvero.


Grazie di aver letto e buon Natale ^^

Fera