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Autore: Haruhi    23/12/2011    0 recensioni
« Quando l'amore vi chiama,
seguitelo, anche se le sue vie sono ardue e ripide. »
(K. Gibran)
Non è quello che pensa Alex, un diciottenne , profondamente innamorato da quando era piccolo di una fanciulla, che cerca in tutti i modi di tenere nascosto dentro di se , la moltitudine di sentimenti provati negli ultimi anni. Ma per quanto tempo si può mentire a se stessi?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ormai erano all’incirca dieci minuti che osservavo imperterrito mio il bicchiere wishy dove all’interno vi erano due piccoli pezzi di ghiaccio che galleggiavano l’uno accanto all’altro. Questa era un’altra sera che avrei passato ad osservare il vuoto e a bere per dimenticare. Sì, per dimenticare tutti i sentimenti che avevano alloggiato dentro di me per anni e anni e che non  potranno mai avere l’occasione di essere espressi. Un amore così forte quanto abominevole.

“ Signore crede di sentirsi bene?”

La voce del cameriere interruppe i miei pensieri e mi costrinse ad alzare lo sguardo, distraendomi dal il punto vuoto su cui avevo posato l’attenzione per tutta la serata.

“ Certo”

L’uomo mi rispose con un cenno della testa, ormai la mia tranquillità era stata turbata, decisi, quindi, di uscire da quel bar. Presi il bicchiere e lo finii con un solo sorso . L’alchool mi provocò un grande bruciore alla gola, facendo comparire nella mia faccia impassibile una smorfia disgustata.

“ Ehi , vacci piano. Vorrai mica svenire qui?”

Una ragazza si era avvicinata e seduta affianco al mio posto, ordinò un martini , dopodiché continuò:

“Problemi sentimentali? Un bel ragazzo come te non può di certo lamentarsi…”

Non la feci finire, lasciai una banconota da venti sul tavolo, presi il cappotto e mi diressi verso la porta, lasciandomi dietro le
spalle lo sguardo indignato della ragazza che aveva appena richiesto la mia attenzione.

“ Ehi tu come ti permetti! Dove stai andando?”

Disse afferrandomi per il braccio. Ormai le sue grida erano udite da tutti i clienti presenti nel bar e la cosa mi infastidiva molto.

“ Cercati qualcun altro con cui passare la notte. Non voglio avere niente a che fare con donne del genere”

La fermezza con cui espressi quella frase , la sconvolse . Rimase in silenzio per tre secondi.

“ Tu, ma mi hai vista? C’è chi pagherebbe oro per avermi..”

“ Oro? Tu non vale neanche un quarto di dollaro.”

Dopodiché uscii subito , quella conversazione mia aveva stancato. La faccia della ragazza era un misto tra incertezza e imbarazzo. Effettivamente era una bella ragazza, ma una donna che si svendeva in quel modo non aveva neanche il diritto di avere nemmeno un secondo del mio tempo. Ma non era neanche quello  il principale motivo del mio rifiuto. Il problema è che, da diciassette anni, la mia attenzione era riposta solo ad una ragazza. I miei occhi si erano persi dentro i suoi, infinitamente grandi e celesti. La mia mente era occupata solo dalla sua immagine. Il problema è che questo era inopportuno.

La temperatura era scesa di parecchio , il freddo era talmente forte da entrarti nelle ossa. Finalmente tornai a casa , mi diressi
verso la mia camera, pronto a buttarmi nel mio letto per poter far riposare il mio povero cervello.

Aprii la porta e la trovai lì, che dormiva nel nostro letto, più bella che mai. I suoi capelli biondi occupavano gran parte del cuscino. Nella sua faccia vi era una smorfia di serenità. La sua boccia era semiaperta, facendomi bramare sempre più il contatto con quelle labbra. Il pigiama corto e stretto metteva in risalto la vita sottile e il seno proporzionato. L’improvvisa serenità si trasformò in gelosia e rabbia. Rabbia perché quel corpo così perfetto non sarebbe mai stato mio. Gelosia per colui che avrebbe potuto avere lei.

Mi avvicinai al letto, cercando di non far rumore. Appoggiai le mani affianco ai suoi capelli e mi avvicinai fino a sfiorare quelle labbra. Il contatto mi provocò un brivido che percosse tutto il mio corpo.
Beki, è colpa tua sai? È colpa della tua bellezza se adesso sono qui a contemplarti in tutta la tua interezza, è colpa tua se ogni volta che mi guardi sento una stretta al cuore. La colpa è tua se sono incastrato in questo amore che non potrà mai essere corrisposto.

Ti amo, tutto qui. Ti amo anche se nel tuo corpo scorre il mio stesso sangue, anche se tu sei la mia piccola dolce sorellina. Ti amo e questo non potrà cambiare le cose.
  
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