Cameron
era seduta alla scrivania di House, in silenzio, immobile, la luce spenta.
Mancava poco all’inizio del suo turno di notte, ma quella era l’ultima sua
preoccupazione; voleva stare da sola a pensare e a riflettere...
era strano quell'ufficio senza di lui. Ora come ora le mancavano i commenti
sarcastici di lui sul suo abbigliamento, i rimproveri per i ritardi sempre più
frequenti, vederlo riflettere su un caso, ma senza mai mettere da parte quella
sua aria indifferente e menefreghista, spavalda, la sua sicurezza...emozioni
che trasparivano da quei suoi occhi azzurri che quando la guardavano sembravano
metterla a nudo, accorgersi dei pensieri più supidi e folli che si
impadronivano della ragione e che prendevano il sopravvento nella sua mente.
Si era più volte ripromessa di non fare Sherlock Holmes, di non indagare sul
passato di Greg…anche se altrettante volte la curiosità ma anche il gusto della
sfida l’avevano portata a pensare a com’era un tempo l’ora misantropo e scorbutico
dr. House…una persona non poteva nascere così, non poteva provare odio
ingiustificato nei confronti del destino e della vita stessa, doveva essere
successo qualcosa, qualcosa che lo aveva sconvolto e cambiato in quello che era
adesso.
Tante volte la sera prima di addormentarsi tornava indietro negli anni, provava
ad immaginarlo al college, all’università, intento a seguire la lezione di
medicina…immaginava i suoi amici, le sue ex…passava ore a fantasticare e
farneticare sul passato di Greg…uomo misterioso, forse troppo.
Ma era proprio questo che la affascinava di lui…il conoscerlo poco, ma allo
stesso tempo sentirlo così familiare…come se gli fosse stata accanto da sempre.
In fin dei conti…anche lei aveva sofferto: lui aveva perso una gamba, lei un marito…due
cuori pieni di sofferenza e vuoti di fiducia nella vita…
Quasi inconsciamente cominciò a guardarsi intorno nervosamente, alla ricerca di
qualcosa al quale potersi aggrappare, qualcosa che la riportasse alla realtà,
quella realtà dura e insopportabile dove tutto andava storto, dalla quale si
stava allontanando troppo.
Le venne da piangere, ma solo una lacrima la spuntò…si era ripromessa di non
farlo, di non soffrire più per lui, e così sarebbe stato…
Dalle sofferenze di lui, dipendevano anche le sue…si convinse che doveva
saperne di più.
Aprì il portatile sopra la scivania, ma alla ricerca di cosa? Non lo sapeva
nemmeno lei, e forse non lo voleva sapere…cos’avrebbe trovato?
Tutto…forse niente...cosa voleva trovare veramente?…
Ma i suoi tanti dubbi non rimasero accesi ancora per molto…tutto fu più chiaro
vedendo quelle e-mail.
Era combattuta, leggerle o no?
Sapeva che stava sbagliando, ma scoprire qualcosa in più su Gregory House
avrebbe messo fine alle sue sofferenze, alle frustrazioni di tutti. Forse ne
avrebbe create.
Doppio clic sulla prima busta e ogni dubbio sparì.