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Autore: danish    23/12/2011    4 recensioni
Che cosa può accadere nel momento in cui si resta a corto di carburante a causa di un esperimento fallito? Occorre andare alla ricerca di rifornimenti. Ma se per farlo ci si spingesse troppo oltre?
Potrebbero insorgere seri "grattacapi"....
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18iii
Seduto sulla sua poltrona, sul ponte di comando, Harlock osservava i suoi uomini ed il loro comportamento che sembrava essere tornato normale: Yattaran costruiva modellini, il dottor Zero beveva liquore direttamente dalla bottiglia, Tadashi scrutava lo spazio e la cuoca Masu rincorreva Mii e Tori brandendo le sue mannaie e roteandole in aria con fare minaccioso.
Avevano lasciato la base Onhyrika da un paio d'ore, dopo che il dottor T e la sua equipe avevano somministrato loro  l'ultima dose di "ricostituente" , come lo aveva definito Danielle.

Harlock però non era affatto convinto di essere stato vittima di una allucinazione.
C'era qualcosa di ancora poco chiaro che gli tormentava i pensieri e lo portava sempre più alla convinzione che quei due, Yon e Kei, non gliel'avevano raccontata giusta.
Osservò il cosmo al di fuori delle vetrate del ponte, distinguendo il lontananza,
ancora visibile ad occhio nudo, la luce rossa che segnalava la presenza dell'Onhyrika nello spazio.
Il suo volto si rabbuiò.
Si alzò dalla poltrona e si allontanò lungo il corridoio che conduceva alla sua cabina. Aveva bisogno di riflettere ancora e soprattutto di comprendere quanto accaduto negli ultimi giorni.
Aprendo la porta fu accolto dalla melodia dell'arpa di Mimeh che se ne stava seduta su un lato del letto di Harlock.
Questi entrò e dopo aver chiuso la porta andò a sedersi alla sua scrivania senza parlare.
Mimeh si interruppe e si alzò per raggiungerlo. Versò del vino per entrambi e porse un bicchiere al capitano.

"Harlock, qualcosa ti tormenta, vero? E' da quando siamo partiti dall'Onhyrika che hai quell'espressione cupa sul viso."

Harlock bevve lentamente il vino, assaporandolo sorso dopo sorso.

"Si, Mimeh. Sono convinto che non siamo stati vittima di un'allucinazione. Ci dev'essere un'altra spiegazione!"

"Kei e Yon hanno detto di averci trovati privi di sensi nei dintorni del faro celeste ed io ricordo che ci trovavamo esattamente in quella zona. Ricordo che è scattato l'allarme e che l'Arcadia è stata scossa da un urto tremendo...."
mormorò la donna tornando a sedersi sul letto e a pizzicare le corde della sua arpa.

"La tempesta spaziale che abbiamo localizzato tramite gli strumenti di bordo. Questo lo ricordo distintamente anche io; è il seguito che non mi convince. Sai spiegarmi come mai l'Arcadia prima era a secco di carburante ed ora invece i serbatoi sono pieni?" domandò Harlock mettendo le mani sui fianchi.

"Ci hanno riforniti loro. Così mi ha riferito Kei quando l'ho incontrata qualche attimo in ospedale.....pensi che non sia andata così?"  rispose Mimeh pacatamente.

"Già, e il gravium dove sono andati a prenderlo???" ribattè Harlock.

"Hanno rimodificato quello che Maji aveva rovinato con i suoi esperimenti...sempre in base a quello che mi ha raccontato Kei...."

"e tu credi che Tochiro non avrebbe potuto darci le informazioni per fare la stessa cosa se fosse stato possibile??"  domandò nuovamente Harlock.

Mimeh non rispose.
Volse lo sguardo verso l'esterno e continuò a suonare per alcuni istanti la sua melodia musicale.

"Non so se siamo stati davvero vittime di un'allucinazione o se siamo andati nel regno dei morti e poi siamo tornati....so solo che ora siamo qui, sani e salvi. E' questo quello che conta per me..." mormorò infine la donna.

"Forse hai ragione tu. Essere vivi è ciò che conta di più.....ma...." Harlock si alzò e si diresse verso la porta della cabina.
Uscì lentamente dalla sua stanza e si incamminò verso la sala del computer.
Voleva provare a parlare con il suo amico e sentire la sua opinione a proposito di quanto accaduto.
Raggiunse la stanza e si avvicinò al computer sfiorandone alcuni pannelli.
Domandò all'amico che cosa ne pensasse di quella storia.
Questi rispose che non esistono spiegazioni razionali per alcuni fenomeni e che comunque non aveva registrato nulla di anomalo negli ultimi due giorni.

"Se lo dici tu...."


***      ****    

"Credi che Harlock abbia creduto a quanto gli abbiamo raccontato?"

La donna, vestita di bianco con una giacca adornata di candide piume, stava seduta su un tappeto di fronte ad un camino crepitante.
Accanto a lei, un giovane uomo vestito con una marsina settecentesca sulla quale era appuntata una rosa rossa ed  alcune piume nere, scrutava al di fuori della stanza in cui si trovavano.

"Non so se siamo riusciti a convincerlo totalmente. Del resto non ha alcuna prova di quello che è successo e del luogo in cui è stato. Né lui né i suoi uomini! La messinscena che abbiamo architettato, creando questa base ed i suoi abitanti, servirà senza dubbio a confondergli le idee o perlomeno a togliergli certezze!   " rispose l'uomo.

"Nel momento in cui lui ha afferrato la mia mano ed i nostri occhi si sono incontrati,
mentre il vortice ci stava risucchiando, ho potuto leggere dentro il suo cuore ed ho viaggiato attraverso i suoi ricordi. Questi mi hanno permesso di creare questo luogo e le persone che appaiono al suo interno. Ho visto Kei e l'immagine che Harlock ha di lei , ho visto il dottor T e la sua assistente e soprattutto ho visto quella cuoca intenta a cucinare cose strane....."  constatò la donna.

"E' stato un vero colpo di genio dare la colpa di tutto a lei e alle sue ricette strampalate...." rispose lui.

La donna si alzò e raggiunse il giovane davanti ad una grande vetrata. In lontananza, a circa un paio d'ore di navigazione stellare, si potevano ancora distinguere ad occhio nudo le luci emesse dall'Arcadia.

"Luz...ti ringrazio ancora infinitamente per aver fatto in modo che quegli uomini tornassero sani e salvi nel loro mondo....so di aver commesso un errore facendo di testa mia,  portandoli ad Akheron per rifornirli di gravium..."

Il giovane uomo si girò lentamente verso di lei e l'abbracciò teneramente.

"Ora che ne sarà di noi? Svaniremo per sempre?" domandò la donna.

"Vanalika, non ti preoccupare. Cambieremo solo "forma" ma continueremo a far parte dell'universo in un modo o nell'altro....il vortice che ci ha risucchiati non era quello per chi è destinato alle fiamme eterne ma un passaggio temporaneo a senso unico verso questa dimensione...."

"...ed ora il nostro tempo sta per scadere, vero?" sussurrò la donna sentendo il suo corpo diventare via via più leggero.

"Si. La nostra missione si è conclusa."

Luz abbracciò Vanalika e la condusse fuori dalla stanza, verso il centro della base Onhyrika dove si erano radunati già anche il dottor T e Danielle e tutti gli altri  ologrammi creati  per  confondere Harlock e la sua ciurma.
I loro corpi diventavano meno consistenti attimo dopo attimo fino a diventare trasparenti e a svanire subito dopo e con loro l'intera base.

****  ******

"Capitano! guarda!!"

Il grido di Tadashi destò Harlock dai suoi pensieri.

"E' successa una cosa stranissima: l'Onhyrika è scomparsa improvvisamente dai nostri radar!! Sembra svanita nel nulla!!"

Harlock si alzò velocemente dalla sua poltrona e raggiunse il ragazzo alla sua postazione.

"Un momento.....c'è qualcosa là fuori!" osservò il capitano guardando il monitor . "Tadashi trasferisci l'immagine sul monitor centrale!" ordinò.

"oooooohhh!!!"

Esclamò il dottor Zero meravigliato.
Tori emise un lamento e Mii si fermò improvvisamente lasciando cadere a terra il pesce che aveva appena rubato dalle cucine.
Un tonfo metallico risuonò sul ponte: anche Masu aveva lasciato cadere sul pavimento le sue mannaie e stava con il naso all'insù, incantata ad osservare lo schermo.

"Nevicano leggere piume bianche...." mormorò Mimeh.

Harlock capì immediatamente.
Si avvicinò a Yattaran e con voce tuonante gli ordinò di sparare a salve tre colpi di cannone.
Tornò a sedersi sulla sua poltrona.

'Grazie Vanalika....o chiunque tu sia....'  mormorò a bassa voce.




Ok, la storia è finita. Spero di non aver deluso nessuno e che il finale sia piaciuto.
Approfitto per ringraziare tutte le persone che hanno letto la storia e che hanno commentato.
Grazie mille (in rigoroso ordine casuale) a Jose, ElenaNJ, Mamie, Monsterella, January, Nausicaa di stelle e buone feste a tutti!!!!
















 
   
 
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