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Autore: JessL_    23/12/2011    9 recensioni
Ed è arrivato anche il Natale a casa di Elise e Alex, il primo Natale nella loro casa... e non possono mancare piccole discussioni, scherzi e prese in giro. D'altronde... sono sempre loro, anche sotto le feste.
MISSING MOMENTS DI "OVERWHELMS ME - TRAVOLGIMI".
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Travolgimi'
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Un piccolo regalo di Natale per strapparvi un sorriso.
Mi sono mancati un casino Elise e Alex, ma scrivere questo capitolo è stato un parto per me. Spero apprezziate e che non vi siate dimenticati di loro.
 
Buone feste, state sereni in famiglia o dovunque siate, io cercherò di fare altrettanto .
 
Per chiacchierare con me, per anticipazioni delle storie o per qualunque altra cosa, potete contattarmi qui. Siete tutti i benvenuti :) Jess.





 
<< Dimmi che stai scherzando! >> Lo supplico guardandolo con gli occhi dolci e disperati.
<< Ehm... no Elise, mi spiace... non sto scherzando. >>
<< E non potevi dirmelo prima? >> Cerco di non urlare ma con scarso risultato.
<< Cosa sarebbe cambiato? >>
<< Non sarei venuta a letto con te! >> Urlo per poi issarmi sul suo bacino invece che rimanere sdraiata sul suo corpo. Alex scoppia a ridere e mi accarezza i fianchi.
<< Ma è tuo diritto venire a letto con me. >>
<< Non siamo sposati, non ho nessun diritto da... rispettare. >> Dico scocciata scacciando le sue mani e poi incrociando le braccia al petto. Non mi sono di certo dimenticata di essere ancora nuda. Nel nostro letto.
<< Ok, hai ragione... ma questo non toglie il fatto che è normale voler festeggiare il Natale tutti insieme... da noi. >>
<< Non è normale! Io non voglio la casa piena di parenti, miei e tuoi, non ho voglia di preoccuparmi del cenone di Natale e nemmeno arredare la casa a festa. Non voglio! >>
<< Ma è bello addobbare la casa. Ci siamo divertiti a fare l’albero. >>
<< Ci abbiamo messo metà giornata... e questo perché non siamo competenti. >> Sì, sono esagerata ma non importa.
<< Lo sai che i nostri parenti ti aiuterebbero, vero? >> Sospiro e torno a sdraiarmi su di lui, appoggiando la testa tra il suo collo e la spalla.
<< Io volevo festeggiare solo con te. Passare una cena tranquilla e aspettare la mezzanotte facendo l’amore e infine scartare i regali sotto l’albero che abbiamo addobbato. È il nostro primo Natale in questa casa e... e volevo passarlo solo con te. Ecco perché reagisco così. >>
<< Sarebbe bello passarlo come dici tu, davvero, ma è Natale... e si passa in famiglia. >> Grugnisco.
<< E per forza a casa nostra? >> Alex ridacchia delle mie lamentele.
<< Sì, poiché ci siamo trasferiti da poco. >>
<< Proprio perché ci siamo trasferiti da poco, non va bene farlo da noi e dovrebbero capire che non vogliamo stare in famiglia. >>
<< Riuscirò mai a farti cambiare idea? >> Chiede dopo qualche secondo di silenzio.
<< Se vuoi veramente festeggiare in famiglia... sì, cambio idea ma... se invece la pensi come me, beh mi occupo io di avvisare gli altri. >>
<< È che... >> Alex sospira e si sdraia di lato, automaticamente facendo mettere me nella stessa posizione, per poi farmi specchiare nei suoi occhi castani. Sarà anche vero che la luce è spenta, che siamo nudi e a malapena coperti da un lenzuolo, ma oramai i nostri occhi si sono abituati all’oscurità, e di conseguenza vediamo normalmente. << Sono diviso in due, lo capisci? Vorrei accontentarti, e non solo per far felice te, ma anche me, però mi rendo conto che il Natale va passato in famiglia, con quelle persone che durante l’anno ti fanno continuamente saltare i nervi e che in quei giorni di festa ti fanno sperare ancora più disperatamente che Capodanno arrivi ancora prima del previsto giusto per poter fare quello che vuoi e stare lontano da loro. >>
 
**
<< Mmmh, sei sexy ai fornelli. >> Un bacio leggero mi sfiora il collo e io cerco di non sorridere, Alex mi abbraccia da dietro e mi stringe a sé in modo tranquillo. Io? Dentro muoio, fuori mi mostro impassibile. Sono due giorni che andiamo avanti così e detto proprio sinceramente, non ce la faccio più! Mi provoca, mi tenta, fa il galante, il dolce e a volte anche lo stronzo... io faccio di tutto per stargli lontano e non cedere alle sue duemila trappole. Alla fine passeremo il Natale qui, a casa nostra, con tutte e due le famiglie.
Mai come in questo momento vorrei vivere in un monolocale!
<< Ancora non mi parli? >> Fingo di non sentire e lui sospira staccandosi dal mio corpo, ma subito dopo si siede sul bancone della cucina. << Non lo trovo giusto! Non abito da solo, non sono a casa da solo in questo momento... sarebbe davvero gentile da parte tua non far finta che io non esistessi.
>> 
<< Io non fingo niente! Preferisco ignorarti perché non ho voglia di litigare. >>
<< Oh davvero molto maturo, complimenti. >> Lo trafiggo con uno sguardo e lui sorride. << No! Mi hai guardato? Allora non sono diventato invisibile. >>
<< Ti credi divertente? >>
<< Piccina, non ha senso che mi tieni il muso. Te lo assicuro. >>
<< Non... >> Gli punto un dito contro ma lo riabbasso subito dopo riconcentrandomi sul dolce che stavo preparando. << Non voglio sprecare fiato. E non chiamarmi “piccina”! Non in questo contesto. >> Alex si stiracchia alzando le braccia e la sua maglietta si alza mostrando una piiiccola porzione della sua pancia. Ok Elise, deglutisci e respira e soprattutto... allontana lo sguardo!
 
 
**
<< Wow, quanti regali. >> Mi fa notare Alex, forse contando i pacchetti sotto l’albero.
<< Sì, ho pensato di fare un regalino a tutti, visto che vengono qua. >> Da ieri la situazione non è cambiata molto, l’unica cosa diversa, è che oggi è il 24 dicembre.
<< Quindi... per fare un dispetto a me... hai speso tutti i soldi della mia tredicesima per fare i regali... giusto? >>
<< Ovvio. >> Dico con un sorrisone fintissimo.
<< Carino da parte tua. >> Dice ironicamente il mio caro fidanzato.
<< Te lo sei meritato. >> Alza gli occhi al cielo non rispondendomi.
<< Sempre più maturo da parte tua. >> Inviperita, mi volto verso di lui con le mani sui fianchi.
<< Sì, sono immatura, ma tu mi ami e mi devi sopportare così. >>
<< Questa è istigazione al suicidio! >> Dice ridendo. Schiudo la bocca indignata e afferro un cuscino del divano iniziando a picchiarlo ma il deficiente non fa altro che ridere e dopo nemmeno molto tempo mi trovo sul divano, con lui su di me che cerca di placarmi ma sono irremovibile, perciò continuo a “picchiarlo” anche se oramai le mie armi sono veramente poche.
<< Vuoi stare ferma? >> Mi chiede divertito.
<< No! Mai! >> Ride e finalmente riesce a bloccarmi le mani.
<< Sei incredibile! Mi stavi picchiando? >>
<< Sì. Perché se osi dire altro, farò un omicidio! Alle tue parti basse, tanto per essere precisi. >>
<< Ahia. Non si dicono queste cose, lo sai? >>
<< Non me ne fotte un cazzo! >>
<< Wow, addio finezza. >> Ride nuovamente e io lo guardo senza parole.
<< Alex... devo andarmi a preparare... ora saresti così gentile da levarti dal cazzo? >> Alza un sopracciglio.
<< La battutaccia che ho sulla punta della lingua me la tengo per me... ma mi levo, a una sola condizione. >> Lo guardo in modo sospetto e già mi aspetto il peggio.
<< Quale condizione? >>
<< Che mi baci. Come si deve. Come non fai da giorni. Poi mi alzerò e ti farò fare una doccia in santa pace. >> Stringo gli occhi e infine alzo gli occhi al cielo. Di certo non sarebbe un grande sforzo accontentarlo. Lo voglio, vorrei ardentemente buttarmi sulle sue labbra e divorarle ma mi sono impuntata su questa cosa di tenere il muso – cosa infantile, lo so.
<< Ok. >> Alza un sopracciglio e cerco di trattenere un sorriso. Nessuno dei due si muove o si avvicina all’altro e infine scoppiamo a ridere e porto le mie mani tra i suoi capelli avvicinando il suo viso... solo che... una volta che ci stiamo baciando mi viene spontaneo chiedermi: e adesso chi si lo fa allontanare di nuovo?
<< Doccia. Subito. >> Mormoro contro le sue labbra, e Alex, senza farselo ripetere, mi prende in braccio e ci andiamo a chiudere in bagno.
 
La casa è gremita di persone, il casino è assordante, le risate non finiscono un attimo e mentre sparecchio con un sorriso, mi chiedo perché insistessi per non far venire nessuno. Alla fine le feste, è vero, vanno passate in famiglia... se tutti dicono così un motivo deve esserci. E poco importa che la famiglia in questione ti faccia incavolare per la maggior parte del tempo, durante l’anno, alla fine in giornate come queste non discuti, ridi, fai discorsi stupidi, porti a galla ricordi e aneddoti che speravi che nessuno si ricordasse e soprattutto fai giochi che durante tutti i giorni non fai, che lasci chiusi in un mobile perché senti che non è il momento giusto.
<< Ti stai divertendo. >> La sua non è una domanda e io non posso non sorridere.
<< Diciamo che la doccia mi ha calmata. >> Alex ridacchia e mi posa un bacio sulla guancia mentre inserisco dei piatti nella lavastoviglie.
<< Non so cos’hai detto a mio padre per convincerlo a venire, ma... grazie. Si trova bene a parlare con Gigio. >> Lo guardo dolcemente e scrollo le spalle.
<< Il Natale va passato in famiglia, no? >> Sorride annuendo e mi prende un vassoio dalle mani per appoggiarlo sul bancone.
<< Si stanno tutti divertendo, tutti hanno gradito quello che hai cucinato e hanno fatto i complimenti per come abbiamo decorato la casa... e allora perché sei stata parecchio silenziosa? >> Ora è serio, e io non riesco a non sorridere.
<< Mi sono guardata attorno e... vedere Valeria che scherza e ride con le mie cugine, le nostre madri che fanno comunella, tua sorella che mangia a più non posso facendo finta di non vedere le occhiatacce del suo fidanzato e vedere i nostri padri... cavolo, è una... bella sensazione. E visto che ancora non posso tirare fuori la fotocamera, incamero più cose possibili nella mia mente. >>
<< E poi ti chiedi perché ti amo? >> Mi dice afferrandomi il viso e stampandomi un lieve bacio sulle labbra. Inutile dire che il mio cuore sta battendo a mille.
<< Ehi! Stiamo aspettando voi per il dolce... manca poco a mezzanotte, su su! >> Dice mia madre apparendo in cucina lasciando altri piatti.
<< Arriviamo. >> Mormoro sorridendole.
<< Ti faccio una promessa... >> Sussurra Alex, quando siamo nuovamente soli.
<< A Capodanno ti faccio vedere le stelle, ok? >> Scoppio a ridere e afferro un bavero della sua camicia.
<< Le stelle filanti? >> Chiedo divertita e lui avvicina il suo viso al mio facendo sfiorare i nostri nasi.
<< Oh no, le stelle cadenti. >> Mi avvento sulle sue labbra e prima di parlare gli mordo quello inferiore.
<< Berti, non fare promesse che non potrai mantenere... >>
<< Io mantengo sempre le promesse. E Buon Natale amore mio... ma ora basta flirtare, se no ti faccio mia qui in cucina, andiamo a giocare a tombola. >> Ridacchio osservandolo tornare in salotto e scuoto il capo.
Natale, Capodanno, Befana... feste raccomandate, ma tutto sommato anche in un brutto periodo queste feste servono a qualcosa: servono a stare insieme.
   
 
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