-Io non ti lascio- disse Spike con
decisione. Non aveva intenzione di arrendersi per nessun motivo al
mondo. Poteva farcela, l'acqua era una buona soluzione, potevano
trasferire il peso. Si, poteva funzionare.
Lui era Michelangelo Spike Scarlatti,
era il miglior artificiere al mondo, nessuno poteva fabbricare una
bomba senza che lui potesse disinnescarla. E ora che il suo migliore
amico, Lewis Young, aveva il piede su una mina doveva dimostrare
ancora di più di potercela fare. Doveva salvarlo, perchè niente era
impossibile e perchè lui era il suo migliore amico, non poteva
lasciarlo morire.
Sentiva attraverso la cuffia gli altri
membri della squadra uno che discutevano su come fare per salvare
Lou.
Sam era l'unico ad aver capito che non
c'era una soluzione, era una mina antiuomo e lui in guerra ne aveva
viste tante. Sapeva che non c'era niente da fare. Nessuno poteva
salvare Lou, nemmeno Spike, che era il migliore tra tutti.
-Non funzionerà- disse Sam.
-Come fai a dirlo?- rispose Jules con
tono. Nemmeno lei voleva arrendersi.
-Credo di saperne abbastanza-
-Spegnete le radio- ordinò Greg. -
Sam, come fai a saperlo?- chiese.
-Questo è il detonatore e questo è il
suo piede. Non puoi metterci niente in mezzo senza che diminuisca la
pressione- rispose lui facendo i gesti con le mani per dimostrare che
aveva ragione. Era una battaglia persa.
Dopo diversi battibecchi tra il gruppo,
Greg accese la sua radio e disse a Spike che forse era il caso di
fermarsi un momento, ma lui rispose che non c'era tempo. Non potevano
aspettare.
Spike si era allontanato da Lou per
mettere da parte un'altra bomba che l'amico aveva disinnescato prima
che succedesse tutto quanto.
-Non possiamo rimandarlo lì- disse Ed.
-Io di certo non gli impedirò di
salvare un amico-rispose prontamente Wordy.
-A Lou trema la gamba e tra poco cederà
e se Spike sarà lì..Devi richiamarlo Greg- disse Sam, che ormai
sembrava l'unico ad aver accettato la situazione.
Spike non doveva tornare da Lou,
altrimenti avrebbero perso due uomini. Sam l'aveva capito, il resto
della squadra faceva fatica ad accettarlo.
Spike li aveva raggiunti e stava
prendendo lo scudo per poter trasferire il peso di Lou.
-Che ci fate lì impalati? Datemi uno
scudo. Veloci- urlò lui.
Wordy glielo passò velocemente, perchè
anche se capiva quanto era grave la situazione non si sarebbe mai
rifiutato di aiutare un amico. Lui avrebbe fatto lo stesso.
-Spike non puoi andare lì.-disse Ed.
-Non possiamo più fare niente-
Spike fece finta di non sentirlo e si
diresse verso Lou.
-Spike! Questo è un ordine! Torna
indietro!- urlò Greg. -Spike!- ripetè quando vide che non c'era
nessuna risposta da parte sua.
Spike ignorò i richiami, perchè lì
c'era il suo migliore amico. Non poteva lasciarlo da solo, doveva
provarci, in tutti i modi perchè non importa se infrangi le regole
quando si tratta di un amico.
Spense la radio per non sentire le voci
del resto della squadra che lo imploravano di tornare indietro.
L'unica voce che non sentì fu quella di Wordy, perchè sapeva che
lui era d'accordo e sapeva che se Spike gli avesse fatto un cenno lui
sarebbe corso ad aiutarlo nonostante tutto, ma sul posto deve esserci
soltanto una persona, per questo Spike non voleva l'aiuto di Wordy.
-Non dovresti stare qui- gli disse Lou.
-Perchè non ti arrendi?-
Spike lo guardò con uno sguardo
glaciale.
-Stà zitto, Lou e fai quello che ti
dico! Tra poco saremo a casa a festeggiare-
-Grazie, Spike. Sei un vero amico-
disse Lou con le lacrime agli occhi.
-Lo dici come se stessimo per morire-
disse Spike per sdrammatizzare com'era suo solito fare.
Lou rise, cercando di stare il più
fermo possibile, nonostante la sua gamba continuasse a tremare.
-Al tre, togli il piede mentre io farò
scivolare lo scudo sotto, ok? Al tre, non prima!- spiegò Spike.
-Uno, due, tre-
Si udì un forte scoppio e si videro
due corpi che volavano dall'altra parte della strada. Non aveva
funzionato, il piano era fallito e questo ormai tutti quanti lo
avevano capito da tempo, ma nessuno aveva avuto il coraggio di
prendere Spike con la forza e obbligarlo a non andare, nessuno era
riuscito a farlo ragionare e ormai era tardi. Non aveva funzionato.
Spike e Lou erano morti sotto quell'esplosione. Erano morti insieme,
come due migliori amici.
Sam se ne andò perchè era impossibile
da sopportare. Nessuno gli aveva dato retta eppure lui aveva avuto
ragione, lo sapeva, sapeva che sarebbe andata a finire così. Non
poteva sopportarlo.
Greg rimase immobile, Jules si strinse
a Wordy per non vedere, mentre lui si sentiva in colpa per non aver
fermato Spike e per averlo incoraggiato con un piano da tanto stupido
che sapeva non avrebbe mai funzionato. Sapeva che se erano morti
entrambi in parte era colpa sua. Avevano perso due membri della
squadra, due membri della famiglia. Non c'erano parole per descrivere
una cosa del genere.
Ed non riusciva a pensare, le lacrime
gli appannavano la vista e l'unica cosa che riuscì a pensare era che
Spike era morto per salvare un amico e che da amici erano morti.
Insieme. Anche lui avrebbe fatto lo stesso. Ognuno di loro lo avrebbe
fatto.
Non rimaneva più niente di Lou e
Spike, soltanto i loro nomi e il loro ricordi nelle menti di tutta la
squadra. Avevano lasciato un vuoto incredibile e nessuno sarebbe mai
riuscito a prendere il loro posto, nemmeno i nuovi arrivati. Perchè
Spike e Lou erano unici, nessuno poteva sostituirli perchè nessuno
era alla loro altezza.