CLOUDS
Un leggero venticello rinfrescava l’aria calda estiva di quella giornata di giugno. La scuola, ormai, era quasi finita, e due ragazzi si trovavano sdraiati sul prato nel parco, nascosti ad occhi indiscreti.
Erano
stesi l’uno vicino all’altro, in silenzio, ad osservare il cielo.
«Dovrebbe
esserci la Weasley qui, non io…» mormorò Draco, senza distogliere gli occhi dal
cielo azzurro, senza però vederlo realmente.
Un
sospiro venne rilasciato dal ragazzo dai capelli corvini accanto a lui.
«Sai
che lei non è fatta per me… non capirebbe…» mormorò Harry.
«Se
non è fatta per te, perché siete fidanzati?!» chiese Draco infastidito, per poi
zittirsi, mentre sentiva ancora le proprie parole nella testa. Che cosa gli
veniva in mente? Loro non erano fidanzati, non stavano insieme. Era
semplicemente iniziato tutto così, all’improvviso, in un giorno di qualche mese
prima.
Dall’odio
a qualcos’altro, il passo era stato facile…
Era
solo difficile definire quel “qualcos’altro”. O forse, semplicemente, non
poteva ammetterlo.
Harry
non ribatté.
«Guarda
quelle nuvole, Draco… Tu cosa vedi?» chiese, indicandole con un dito.
Malfoy
seguì dove Harry gli indicava, riflettendosi, e chiedendo come mai non
rispondesse alla sua domanda.
«Mi
sembra un drago[*]… no, aspetta, forse è una chitarra [*]… No… è solo… solo una
nuvola[*]…»
Harry
sorrise enigmatico.
«Ginny
ci vedrebbe una farfalla[*], ne sono certo…»
Draco
si voltò verso il Grifondoro, non sicuro di aver compreso il discorso
dell’altro ragazzo.
«E
tu cosa ci vedi?»
«È
proprio questo il punto, io ci vedo una falce[*] e un teschio… li vedo sempre…»
rispose Harry, con espressione imperscrutabile, anche se nel suo tono si poteva
sentire una nota di… non di rassegnazione… di qualcosa che il Serpeverde
non riuscì a definire.
Draco
lo osservò attentamente, senza sapere cosa dire.
«Sai
perché mi piace l’estate, Draco?» continuò il Grifondoro, sempre fissando il
cielo.
Il
Serpeverde avrebbe potuto dire mille cose: il sole, le vacanze, gli amici… Ma
sentiva che nessuna di quelle sarebbe stata la risposta adatta. Era ancora
infastidito per quella sua uscita di prima, da quando… frequentava… Harry, ogni
cosa sembrava così complicata… eppure non voleva rinunciarci. Era una cosa
molto masochista, e piuttosto inutile, non c’era altro da dire. Ma ormai aveva
capito che Harry aveva quella fantastica capacità di riuscire ad essere amato
da tutti, e perfino lui, Draco Malfoy, c’era caduto. A quel pensiero, il suo
cervello sembrò quasi incepparsi… amare… Lo rispettava? Certo. Si era
affezionato a lui? Ovvio. Quindi gli voleva bene? Un mondo. Tanto da amarlo?
Sì.
Quella
risposta così semplice lo spiazzò, era come se nel suo cervello tutto fosse
chiaro, ma lui avesse nascosto quei sentimenti in un angolino nascosto e
irraggiungibile, e solo ora, che avrebbe perso Harry, era riuscito a raggiungere
quelle emozioni.
«Per
il cielo…» continuò Harry, riscuotendo Draco per l’ennesima volta dai suoi
pensieri. «È così limpido, così azzurro…» disse indicandolo.
Il Serpeverde
non disse niente.
«E
guarda… ha così tante sfumature… azzurro, blu… e quella leggera sfumatura di
grigio…» disse con tono leggero, indicando il punto in cui si potevano vedere i
diversi colori e le diverse gradazioni. Poi si voltò verso Draco, i loro visi a
pochi centimetri di distanza. «Così simile ai tuoi occhi, che eppure sono
unici…» disse infine, osservando le sue iridi, come per confrontare quei colori
così similari.
Draco
non riuscì a resistere, e posò le sue labbra su quelle di Harry. Era una cosa
che non avevano mai fatto… Si erano mordicchiati, si erano lambiti con la
lingua, leccandosi e mordendosi, ma mai tra di loro c’era stato un tocco così
dolce e personale. E a Draco, incredibilmente, piacque. Immensamente. Le loro
lingue indissero quasi una lotta, mentre si toccavano, si accarezzavano, come
se stessero danzando.
Poi,
quel contatto finì così com’era iniziato, e tornarono entrambi a sdraiarsi
sull’erba, ad osservare il cielo, anche se ora un sorriso imperlava i loro
volti.
«Draco…
Credi che quel cielo mi apparterrà mai?» chiese Harry, con amarezza.
Forse
il cielo no, ma sicuramente il mio cuore sì… pensò Draco, ma non riuscì a dirlo. Sembrava
che qualcosa glielo impedisse, un magone che lo prese a udire il tono di Harry.
Sembrava diverso dal solito pieno di amarezza con cui ormai il Grifondoro
parlava sempre…
Dopo
quelle parole del ragazzo, Draco fu quasi certo che la nuvola di prima avesse
assunto la forma di un violino[*].
…E
poi ci fu la guerra…
[*]
Queste forme hanno un significato sebbene non conosca davvero quello delle
nuvole (dato che non conosco bene la nephomanzia e non ho trovato molto a
riguardo), quindi mi sono basata su quello della lettura delle foglie di tea:
- Drago: Cambiamenti
-
Chitarra: Storia d’amore in vista
-
Nuvola: Dubbio
-
Farfalla: Felicità
-
Falce: Rischio di Morte (o buon raccolto)
-
Violino: Solitudine
Beh, spero vi sia piaciuta! ^^ Non ho messo OoC, perché credo di
essere stata un po’ più fedele al carattere dei personaggi… nel caso non fosse
così per voi, o amatissimi lettori, aggiungerò l’avvertimento in seguito.
E pensate che questa storiella era nata come drabble! XD Ehm… come
vi sembra? Spero di non farvi “piangere”… Ma se così fosse, un po’ ne sarei
felice! *-* Non perché sono sadica e bastarda, eh, ma solo perché vorrebbe dire
che sono riuscita ad esprime quello che volevo… Anche se non sono certa al 100%
del risultato… Bah, ditemi voi, per favore, ci terrei tanto! *-* Dai, ora vi
lascio libere… Ciao, grazie per essere arrivate fin qui, e un bacione grande
grande!!
Un grazie enorme va a Dark011 per avermi fatto notare la
mia dimenticanza (E grazie mille per il commento! Spero che non sembrasse che
io avessi la presunzione di far piangere chi legge… Bacio! ^^)