“
Buongiorno
Evans!” esclamò prontamente James Potter. Eccolo
di nuovo alla carica.
“
‘Giorno,
Potter” borbottai insonnolita. Mary sorrise
d’impulso. Ma se le era così
simpatico Potter perché sbavava per Sirius Black? Mah, i
misteri della vita…
“ Sai
che
giorno è oggi, Evans?” chiese sfoderando un
sorriso smagliante.
“ So
contare, Potter… 25 dicembre, se non mi sbaglio, ma visto
che succede raramente…”
“
Appunto!
Ti devo dare il mio regalo di Natale!” dichiarò ad
alta voce allungando un
pacchetto verso di me. Tutta la Sala Grande si voltò verso
di me. Figuraccia
assicurata. Bene, come rovinare il giorno di Natale. Mi alzai.
“ Non
ci
pensare proprio, Potter. Non voglio il tuo regalo. Ora lasciami in
pace!”
esclamai guardando Mary, che si era alzata per scappare in ritirata con
me.
“
Evans, io
te lo devo dare, ho girato tutta Hogsmeade per comprarlo, quindi non
accetto
repliche! Mary, scusami, Sirius mi ha chiesto se potevi dargli i
compiti per le
vacanze, che si è scordato di
scriverli…”
Potter era
stato scaltro. Le guance di Marry diventarono prima violacee, poi
assunsero un
colorito rossiccio. Mi ero giocata Mary.
“ Oh,
io… sì…
ce li ho qui… se è
un’emergenza...” ciancicò nervosamente
rivolgendomi un
sorriso colpevole. Con un cenno della testa le feci capire che poteva
andare
senza sentirsi in colpa. Dopo tutto, mi riempiva ogni ora la testa di
apprezzamenti su Sirius Black… Potter mi guardò
entusiasta.
“ Ora
l’accetterai?”
domandò. Scossi la testa.
“ No,
ora me
ne vado in camera mia, a scrivere gli auguri per i miei
genitori… quindi mi
dispiace ma non ho né tempo, né voglia,
né fantasia per ricevere il tuo regalo,
mi dispiace! Vallo a dare a Evelyne Karret, sono sicura che a lei
piacerà!”
dissi riferendomi a una ragazza che faceva il filo a Potter da anni.
Cominciai
a marciare verso le scale. Lui mi rincorse.
“ Sei
gelosa, Evans?” chiese lui visibilmente soddisfatto.
“ Ah
ah,
questa è bella, Potter!” osservai salendo le
scale.
“ Ok,
va
bene, non sei gelosa, ma questo regalo non è per lei,
è per te! Ti prego…
“ No!
Come
te lo devo dire?” esclamai al limite della pazienza.
“
Evans, ti
prego, lo so che mi odi, ma è Natale! Dai! Avrai anche tu in
fondo al cuore un
po’ di spirito natalizio, no?” domandò.
Mi fermai. Ok, Potter ormai sapeva come
manipolare il mio senso di colpa. Perfetto. Mi girai verso di lui. Il
pacchetto
che stringeva tra le mani era di piccole dimensioni, coperto da una
carta
argentata e luminosa.
“ Io
non ti
ho fatto niente, Potter” sussurrai tra i denti.
“ Non
è un
problema, lo giuro, non mi importa! Ti prego!” disse tutto
d’un fiato.
Sospirai.
“ Non
ci
deve vedere nessuno” bisbigliai. Lui sobbalzò di
gioia.
“
EVVIVA!!!
EVANS ACC…” gli tappai la bocca con le mani. Ma
era pazzo? I suoi occhi castani
brillavano contenti come non li avevo mai visti. Levai le mani dalle
sue
labbra.
“ Tu,
che
passi le giornate a scorrazzare per la scuola con i tuoi amichetti,
conoscerai
sicuramente un posto abbastanza nascosto dove darmi questo regalo,
no?” chiesi.
Lui annuì silenziosamente. Lo seguii in un corridoio
posizionato dietro un
arazzo del quarto piano. C’era una rampa di scale. Sbucammo
sulla Torre di
Astronomia.
“
Astuto…
qui di giorno non ci viene nessuno… mi domando quante
ragazze ci avrai portato,
Potter” dissi. Lui abbassò lo sguardo.
“
Veramente
tu sei la prima…” mormorò. Decisi di
ignorare quella palese bugia.
“
Allora, mi
hai assillato per darmi questo regalo, dammelo, così
possiamo scendere e
continuare a odiarci come prima” affermai. Lui mi diede il
pacchetto.
“ Io
non ti odio,
Lily” dichiarò seriamente. Sospirai.
“
Infatti
sei innamorato di me, vero?” chiesi ironica. Lui
annuì, senza qualcosa che mi
potesse far pensare a una presa in giro. Scartai il regalo. Subito una
polverina verde si innalzò dal pacchetto. Rimasi stupita.
“ Che
cosa…?
“ Oh,
no…
non doveva succedere…” mormorò lui
coprendosi la bocca con una mano.
“ Cosa
non
doveva succedere?
“
Niente…
diciamo che quello è il mio regalo di Natale da parte di
Sirius… Effettivamente
mi sembrava di aver visto che ci metteva dentro
qualcosa…” osservò tra sé e
sé.
Non feci neanche in tempo a chiedere spiegazioni quando i miei occhi
furono
attratti dalla vista del mio regalo. Era un bracciale fatto con argento
di Fata
e arricchito da tantissimi petali colorati attaccati tra loro. Era
bellissimo.
“
Io…
grazie, Potter, davvero, è bellissimo” dissi
sinceramente colpita. Sorrise.
“ Sono
contento che ti sia piaciuto” sussurrò.
“ Io
non ti
ho preso niente” ribadii. Sorrise stavolta quasi malinconico.
“ Oh,
stai
tranquilla, penso che troverai subito un modo di rendermi il
favore…”
“
Sarebbe?”
chiesi. Poi capii. Sopra di noi stava crescendo abbondantemente del
vischio.
“
Questo è
il regalo di Sirius? Da quella polvere è nato il
vischio?” dissi arrabbiata.
“
Sì…”
affermò grattandosi la nuca imbarazzato.
All’inizio
sentii
solo la rabbia per quell’essere che anche non volendo era
riuscito a
incastrarmi. Poi decisi di andarmene e lasciarlo lì da solo.
Successivamente
sentii un sentimento di compassione verso di lui, che era stupito
quanto me
della cosa.
“
Vabbè,
dai, ti ho dato il regalo, andiamo” disse facendo un passo
verso le scale per
tornare indietro. Lo bloccai. Sentivo come se era la giusta cosa da
fare. Mi
avvicinai a lui. Forse troppo, ma non mi importava.
“
Guarda…
vischio…” dissi indicando l’alto. Potter
mi guardò paralizzato. E lo baciai.
Leggermente, appoggiando solo le mie labbra sulle sue. Quando mi
staccai,
sentii una forza che mi attirava verso di lui. Come se qualcosa fosse
cambiato.
“ Buon
Natale, Potter” balbettai correndo lontano da lui. Potter
rimase lì, quasi
scandalizzato. E dovetti ammettere che anche io ero sorpresa quanto lui.