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Autore: Ardespuffy    09/08/2006    9 recensioni
"In quel momento sentì una voce e rizzò le orecchie. Non riusciva a distinguere le parole ma… era sicuramente una voce femminile. Buffy? Non poteva esserne certo.
In ogni caso, servì a dargli coraggio. Oltre quella porta poteva esserci la sua salvezza… o la sua condanna… ma, qualunque cosa fosse, doveva scoprirlo.
Risalì i gradini del portico e sfiorò il campanello accanto lo stipite, senza il coraggio di premerlo. Sospirò un’ultima volta e si maledì per l’intollerabile mancanza di stoicismo che l’aveva assalito.
“O la va…” pensò, e premette il bottone bianco.

Tutto ciò che accade, accade secondo un destino.
[Spuffy, Post Not Fade Away]"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, Dawn Summers, William Spike
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E così, eccoci arrivate al capolinea di questo lungo viaggio in **Fate**! Spero che il finale non vi deluda... non è stato facile scriverlo!

Ad ogni modo, prima di lasciarvi alla fic, ci sono due cose che devo dire.

La prima è più che altro un obbligo cui devo adempiere. Per una questione di disclaimer & copyright, elenco tutte le canzoni di cui mi sono servita nel corso della storia. In ordine, dall'inizio: "Goodbye to you" di M. Branch; "The KKK took my baby away" dei Ramones; "Io non ti sposerò" di M. Masini e, in questo capitolo conclusivo, "Come Clean" di H. Duff.

La seconda, invece, è un ringraziamento che mi sento di fare:

- a tutte coloro che hanno letto questa fanfic;

- a tutte coloro che hanno letto e recensito ^^ questa fanfic;

- a Marti Noxon, Jane Espenson, David Fury, Douglas Petrie, David Greenwalt, Rebecca Rand Kirshner e tutti gli altri, meravigliosi, autori/registi degli episodi di BtVS;

- e, infine, ringrazio LUI, l'unico, il solo, JOSS WHEDON, il dio a cui mi sono votata qualche anno fa, quando, per la prima volta, mi sono imbattuta nelle avventure di un'adolescente di nome Buffy...

 

Ok, ora la pianto e vi lascio alla storia!

Grazie ancora a tutte le sis che sono arrivate qui a leggerla! ^_^

 

 

 

 

h 1:10 P.M – Coming Clean

 

Buffy scese in fretta i tre gradini della veranda e gli si avvicinò.

Tremavano.

Entrambi.

“Spike…” ripeté lei in un sussurro. Il nodo che le si era formato alla gola nel vederlo piangere sembrava impedirle di dire qualunque altra cosa.

Lui la fissò a lungo, con un’intensità tale da farle sciogliere il cuore.

Poi parlò.

“Che cosa vuoi ancora da me, Cacciatrice?”

In altre circostanze, quella frase l’avrebbe ferita. Sicuramente. Forse l’avrebbe anche fatta arrabbiare.

Ma non questa volta.

Il tono in cui erano state pronunciate, era più eloquente delle parole stesse.

La voce era roca, mesta. Rassegnata. Rotta dal dolore.

 

… Let the rain fall down

and wake my dreams…

 

Buffy mosse un altro passo nella sua direzione: “Voglio te. Voglio che resti” sussurrò, sforzandosi di ricacciare indietro le lacrime che premevano per uscire.

Ma Spike non si accorse di quanto calore ci fosse in quelle parole:

“E che motivi avrei per restare, eh?” replicò, amaro.

Quelle parole furono un colpo al cuore, per Buffy: “Io, Spike! IO! Non sono più un motivo sufficiente?” gridò, resa più aggressiva dalla delusione.

Lui non l’amava più. Era l’unica spiegazione possibile. Certo, probabilmente provava ancora qualcosa per lei, nel ricordo dei sentimenti nutriti in passato, ma…

No, non poteva crederci. Non voleva.

Spike era la sua Stella Polare. Il suo unico punto fermo in quel gran casino che era la sua vita. Il suo amore era il fuoco che era arso in lei durante l’ultima battaglia, dandole le forza di rialzarsi dopo quella coltellata allo stomaco. E dopo la coltellata, meno fisica, ma altrettanto dolorosa, infertale dai suoi amici la notte prima dell’Apocalisse.

Non avrebbe accettato che tutto questo finisse.

 

… Let it wash away

my sanity…

 

Spike sorrise rabbiosamente. Buffy Summers era una stupida. Troppo cieca per vedere il suo dolore, troppo sorda per sentire il suo amore. Non era altro che una patetica, viziata, ragazzina egoista.

Ma lui l’amava, maledizione.

L’amava così tanto che parole come orgoglio e raziocinio perdevano di significato, quando era con lei. L’amava così tanto da gioire anche delle pene che gli causava. L’amava così tanto da trovare il proprio universo nei suoi occhi.

Solo che per lei non era così.

“Il tuo egocentrismo è senza limiti, tesoro!” esclamò, con un’ ironia che ferì entrambi. Dio, non voleva essere così crudele, così insensibile. Ma non poteva fare altrimenti.

C’era solo una piccola, minuscola, dannatissima cosa che aveva sempre desiderato da lei.

Ma lei non poteva dargliela.

Buffy sentì distintamente il suo cuore cadere in pezzi. Allora, era così. Era così che si era sempre sentito lui, quando, anni prima, lei non perdeva mai occasione per distruggergli ogni speranza.

Faceva male.

Dio, faceva malissimo.

Si sentiva esplodere. Parte di lei voleva solo piangere e urlare, pestare i piedi come una bimba capricciosa per ottenere ciò che voleva.

L’altra parte…

L’altra parte era fuoco allo stato puro. Era rabbia. Era odio. Era sangue. Era violenza.

Era la Cacciatrice.

 

…’Cause I wanna feel the thunder

I wanna scream…

 

Non vide arrivare il colpo.

Si ritrovò pochi attimi dopo col viso in fiamme, scagliato qualche metro più in là, miracolosamente ancora in piedi.

Spike si raddrizzò, incespicando sull’asfalto bagnato. Si sfiorò lo zigomo incandescente, e alzò lo sguardo.

Buffy non era più in sé. Nei suoi occhi si leggeva l’isteria più assoluta: “E’ questo quello che pensi??? E’ questo quello che pensi??! Credi che io ti voglia qui solo per gratificare il mio ego??”

Lui contrasse la mascella, gli occhi ridotti a due fessure: “Perché, non è così?” ribattè in un ringhio.

Una lacrima le solcò la guancia. Una sola, però: “NO! Maledizione, no!” urlò, la voce spezzata a sua volta.

“E allora PERCHE’??!” Spike non riuscì più a contenersi. “Perché ti ostini a tenermi incatenato qui?? Perché non riesci a lasciarmi andare? Perchè non puoi farmi vivere la mia vita??”

 

“Perché TI AMO!”

 

 

Calò il silenzio. L’unico suono percepibile era quello della pioggia che cadeva.

 

… Let the rain fall down…

 

Tremavano.

Entrambi.

Ora più che mai.

Lui aveva smesso di respirare.

Lei aveva iniziato ad ansimare.

 

Spike non riusciva a muoversi. Si sentiva completamente paralizzato.

“Tu… cosa?” sussurrò, attonito.

Possibile che avesse semplicemente capito male? Che lo smodato desiderio di udire quelle parole avesse portato il suo inconscio a fargliele sentire sul serio?

 

No.

 

Buffy sorrise, incurante delle lacrime e le gocce di pioggia che le rigavano il viso.

Dio, era stato… liberatorio. Non credeva si sarebbe sentita così, ad “aprire il suo cuore”.

“Ti amo, Spike” mormorò, sorridendo radiosa. “Ti amo, e non ti lascerò andare via, come ho fatto in passato. Non commetterò di nuovo gli stessi errori. Dopo la tua morte, ho giurato a me stessa che, se mai ne avessi avuto la possibilità, mi sarei comportata in modo molto diverso, con te.” Si interruppe, rabbuiandosi per un attimo. “E mi dispiace per quello che è successo con Angel. Dico davvero. Non avevo intenzione di ferirti, ma…”

“Buffy!”

S’interruppe e alzò timidamente lo sguardo. Certo, era stato facile parlare, fissando per terra. Ma non era sicura di riuscirci ugualmente, con gli occhi azzurri di lui puntati addosso.

 

Riusciva a sentirla.

Di nuovo.

Come l’ultima volta che aveva ascoltato quelle parole.

La sua anima.

Pungeva anche un po’…

Le si avvicinò lentamente, ancora scosso da tremiti. La pioggia s’infiltrava attraverso i vestiti, gelandolo, ma si sentiva avvolto da un calore bruciante.

Era successo.

La sua Buffy… ora era sua.

Davvero sua.

Forse lo era diventata solo adesso, forse molti anni prima. Forse lo era sempre stata.

Ma non aveva importanza.

Non riusciva a ragionare. Se ne fosse stato capace, probabilmente si sarebbe lasciato prendere dai dubbi, e avrebbe finito col rovinare il momento più bello della sua vita.

Già.

Il momento più bello della sua vita.

 

“Dillo di nuovo”.

 

Un sussurro intriso di preghiera.

Buffy sorrise, avanzando lentamente sotto la pioggia. Verso di lui.

“Ti amo, Spike”.

 

Dio, era vero. Era reale.

Lo sentiva.

 

Sempre più vicini. Sempre più vicini.

 

… I’m coming clean…

 

Le loro labbra ad un soffio, adesso.

Persi l’una nell’altro, annegati nei rispettivi sguardi.

Così pieni di grazia.

Così pieni d’amore.

Pazzi d’amore.

 

Lui la strinse a sé, piano, con delicatezza, come se avesse paura di distruggerla.

Tremava.

 

Lei gli accarezzò dolcemente il viso, maledicendosi per non averne saputo cogliere già da molto tempo la perfezione.

E poi lo baciò.

 

E fu come doveva essere.

Come non era mai stato.

Come era sempre stato.

 

Poi, una sola parola, ad interrompere l’incanto.

 

“Resta”.

 

Buffy sfiorò ancora una volta le labbra di Spike con le proprie. Poi si rannicchiò contro il suo petto, respirando a pieni polmoni quel profumo forte e muschiato che, ormai da anni, significava solo una persona per lei.

 

Lui le accarezzò i capelli, ancora piacevolmente intontito dall’intensità degli ultimi momenti.

… Rifulgenti

 

Restò in silenzio, ma lei sapeva.

Sapeva che non l’avrebbe lasciata mai più.

 

… I’m coming clean…

 

Si separarono a malincuore.

“Rientriamo in casa. Ci prenderemo un accidenti se restiamo qui!” mormorò Buffy, mentre la pioggia s’infittiva intorno ai due amanti.

Spike sorrise: “Oh, a me piace la pioggia” replicò, attirandola nuovamente fra le sue braccia.

Buffy esitò per un istante. Poi sorrise a sua volta.

“Anche a me. Ora piace anche a me”.

 

Lui sorrise e le passò un braccio attorno alle spalle, chinandosi a baciarle dolcemente i capelli.

Lei gli fece scivolare un braccio intorno alla vita, e così, insieme, si avviarono verso casa.

 

Non era mai stato facile, tra di loro. Forse non lo sarebbe mai stato.

Ma ora c’era qualcosa di solido, per cui lottare.

Qualcosa di vero.

Una seconda possibilità da non sprecare.

 

Il destino aveva fatto la sua scelta.

 

 

 

“Tutto ciò che accade, accade secondo un destino”

R. Cariffi

 

 

Fine.

 

 

 

N.d.A: sperando che vi sia piaciuta, concludo questa ff con una dedica più che obbligatoria.

*Alle stelle più luminose di quel firmamento che è la mia vita: Buffy & Spike.*

 

**Ardespuffy**

  
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