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Autore: Jane41258    24/12/2011    5 recensioni
Sasuke aveva sempre odiato il Natale, anche quando viveva ancora con la sua famiglia, ma doveva ammettere che quel Natale si stava divertendo un mondo. Konoha brillava come una torcia nel buio della notte, in piazza c’era un altissimo albero variopinto ed era circondato dai suoi amici d’infanzia.
Il giorno di Natale Sasuke porta a compimento la sua vendetta.
Accenni shonen-ai, black e pink ^_^
Genere: Angst, Dark, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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NdA

Allora dopo una notte bianca a studio e fanfiction, ho partorito questa cosa, la mia fanfiction natalizia.
Allora le ragioni di questa strana creatura?
-Volevo scrivere qualcosa per Natale ma non avevo il tempo di scrivere una long o una delle mie lunghe one-shot.
-Volevo provare il genere flash
-L'ebbrezza della mancanza di sonno
-L'influenza fondamentale di The condemned di Knife che mi dato lo spunto per l'ambientazione
sottostante come sfondo per la fic natalizia.
-L'odio viscerale per il luogo comune che a Natale si è più buoni -_-"
Allora che altro dirvi? Buon Natale :D!







Sasuke aveva sempre odiato il Natale, anche quando viveva ancora con la sua famiglia, ma doveva ammettere che quel Natale si stava divertendo un mondo. Konoha brillava come una torcia nel buio della notte, in piazza c’era un altissimo albero variopinto ed era circondato dai suoi amici d’infanzia.
Non sarebbe stato mai più così felice, perchè Konoha era illuminata dal fuoco che distruggeva ogni casa, l’albero era una bellissima montagna di teste e i suoi amici erano tutti morti. Non avrebbero più riso, non sarebbero stati mai più felici, godendo della pace che Itachi aveva pagato con lo sterminio della Famiglia e con il proprio sacrificio.
Ora nessuno avrebbe più osato infamare il nome degli Uchiha, il suo clan aveva riacquistato la sua dignità.
“Sas’ke...”
Sasuke si girò e notò l’Hokage, che era sopravvissuto, arrancare tra i cadaveri dei suoi familiari.
“Naruto” rispose l’Uchiha con finta contrizione “Ti avevo promesso che saresti stato il primo a morire, invece sarai l’ultimo. Mi dispiace”
L’Uzumaki cercò di lanciare un kunai al suo ex migliore amico, ma il braccio rotto era troppo debole e il kunai gli cadde di mano.
Sasuke lo raccolse e rise di quel patetico tentativo di continuare a lottare.
Naruto si agitò e cercò invano nelle tasche un altro kunai, poi alzò la testa e pregò “Ridammelo p-per favore...”
“Affinchè tu possa ucciderti e perderti il resto dello spettacolo? Farei un torto ai miei uomini che si stanno impegnando tanto , se uccidessi l’unico spettatore rimasto a guardare il loro operato” rispose crudele il nukenin “E poi dov’è finita la tua voglia di non arrenderti mai?”
Naruto poggiò il mento sul terreno insanguinato e abbassò lo sguardo.
La sua voglia di non arrendersi mai era morta insieme al suo ultimo tentativo di lottare, all’amatissima moglie Sakura, al loro bambino, alla Volpe e a tutti i suoi amici, i cittadini di Konoha, sacrificati per ripulire il sangue del clan Uchiha. Ora voleva solo chiudere gli occhi per sempre per non vedere le fiamme aggredire quel che restava della sua casa e smettere di sentire le urla lontane delle donne risparmiate e riservate ad un destino peggiore della morte.
Quel Natale era sarebbe stato il primo compleanno di suo figlio, pensò l’Hokage amareggiato. Lui e Sakura l’avevano chiamato Sasuke, come il bastardo che l’aveva bruciato vivo con l’Amaterasu. All’improvviso ricordò di un altro Natale, dieci anni prima, quando si era inginocchiato e aveva pregato le stelle che il suo regalo di Natale fosse il ritorno di Sasuke a Konoha.
“Beh, è tornato a Konoha a Natale, dopotutto. Dovevo stare più attento a ciò che desideravo”
mormorò l’uomo tra le labbra.
“Che cazzo hai detto?” scattò Sasuke furioso per non essere riuscito a capire. Per vendicarsi gli assestò un calcio nella ferita della spalla.
Naruto urlò di dolore.
“Non ho detto niente” farfugliò sputando sangue “Ti prego, uccidimi, voglio che sia tu a farlo”
Sasuke si chinò e voltò dolcemente Naruto per studiare le sue ferite all’addome.
Lo guardò intensamente per qualche istante, esaminò i tagli profondi, valutando se commettere un atto di pietà verso la persona che ancora amava di più al mondo dopo suo fratello Itachi, ma infine decise che lui meritava di soffrire di più di tutti, lui e il suo maledetto sorriso. Ora però non sorrideva più l’idiota.
Fu l’Uchiha a sorridere.
“Lo sai che qualche secondo prima che io strappassi il cuore a quella puttana di tua moglie, lei mi ha urlato che mi amava ancora?” gli sibilò nell’orecchio, godendo dell’espressione affranta che aveva provocato con le sue parole.
Una donna urlò in lontananza e l’Hokage sussultò amareggiato nel riconoscere la voce di Hinata. Anche la sua famiglia era stata sterminata e ora lei stava subendo il supplizio ultimo.
Naruto guardò negli occhi Sasuke, sfidandolo.
“Cos’è, ti mancano le palle per ammazzarmi?”
Afferrò con dita insanguinate la giacca di Sasuke e lo attirò contro di sé, facendo quasi sfiorare le loro labbra.
“Uccidimi”
Sasuke si liberò con un movimento brusco della presa, si alzò e si voltò per andarsene.
“Ti resta un’ora, goditi la distruzione di ciò che resta della tua amata Konoha.” sentenziò “Perchè ho deciso di risparmiarti. Dopotutto, non è forse vero che a Natale siamo tutti più buoni?


 
Messaggio dell'Autrice:  Buon Natale! 
   
 
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