Harry Potter si svegliò alle quattro e dieci del
mattino imperlato di sudore. Succedeva spesso che si alzasse a quell’ora perché
il suo sonno era invaso da incubi e l’unica cosa che riusciva a rincuorarlo e a
rilassarlo era la luna.
I suoi occhi smeraldo si posarono quasi subito
sulla luna che si ergeva alta nel cielo blu e costellato di stelle luminose.
Inconsciamente sorrise e si alzò dal suo letto avvicinandosi lentamente alla
finestra, appoggiò una mano al vetro e subito dopo la fronte.
Pensò all’incubo che aveva fatto e che faceva quasi
ogni notte.
Si trovava nella sua stanza nella casa dei Dudley e
si svegliava all’improvviso con uno strano magone poi scendeva dal letto e si
rendeva conto che il pavimento era coperto da un liquido rosso scarlatto. Con
coraggio immergeva un dito in quel liquido e lo portava al naso scoprendo però
che non aveva alcun odore e così avvicinava il dito alle labbra leccandolo
leggermente e rendendosi conto con orrore che quello era sangue. Lentamente si
avvicinava al suo armadio anche se non voleva ma qualcosa lo faceva avanzare.
Trovandosi davanti all’armadio con mano tremante lo apriva e guardava dentro
scontrandosi con il buio, ad un certo punto però due occhi si aprivano in quel
nero e una mano lo prendeva per il pigiama trascinandolo e facendolo così
urlare. L’incubo finiva così ogni volta.
Harry si scostò dal vetro e decise di andare in
giardino a guardare la luna. Prima però andò in bagno per sciacquarsi la faccia
ancora sudata e poi appoggiò le mani sul lavandino e si guardò allo specchio, i
suoi occhi verdi erano dilatati e ancora spaventati anche se il volto era
disteso e apparentemente tranquillo. Dopo uno sguardo alla sua immagine sospirò
quasi sconfitto e decise di uscire dal bagno. Si mise il mantello dell’invisibilità
sopra il pigiama e con calma si avvicinò alla porta, non voleva svegliare
nessuno.
Draco Malfoy si svegliò alle quattro e dieci del
mattino non perché i suoi sogni erano pieni di incubi ma perché sapeva che
qualcuno andava a vedere la luna a quell’ora.
Guardò fuori dalla finestra e il suo sguardo cercò
un cerchio argenteo che con i suoi raggi illuminava il castello e il vasto
giardino. Sorrise inconsciamente.
L’anno dopo avrebbe dovuto seguire le orme del
padre e diventare Mangiamorte, la cosa lo rendeva felice anche se una strana
inquietudine si impossessava di lui ogni volta che i suoi occhi incontravano
quelli di Potter, in quegli smeraldi vedeva come una via di fuga e non riusciva
a capirne il motivo, lui era contento di servire il Signore Oscuro, finalmente
si sarebbe riscattato e avrebbe ucciso chiunque gli sarebbe stato contro ma poi
i suoi pensieri si rivolgevano a quello strano ragazzo che ogni notte andava a
guardare la luna, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare anche lui in
battaglia.
Draco pose fine a quei pensieri e si spostò dalla
finestra, decise di uscire in giardino prima però andò in bagno a farsi una
doccia.
Dopo quasi venti minuti uscì dal bagno con un
asciugamano legato in vita e alcune goccioline li scesero lungo il corpo
disegnando così delle linee immaginarie.
Prese dall’armadio dei vestiti insignificanti e se
li mise. Prima di uscire però si avvicinò nuovamente alla finestra e guardò
fuori, sapeva che Potter era già seduto a guardare la luna,
non aveva mai capito perché tutto quell’interesse
da parte del grifondoro, forse glielo avrebbe chiesto, non si erano mai parlati
in quei momenti forse perché le parole diventavano insignificanti sotto la luna
luminosa o forse perché entrambi erano troppo occupati con i loro pensieri.
Harry se ne stava seduto sull’erba, il volto alzato
rivolto alla luna, l’aria fresca gli scompigliò ancora di più i capelli neri
che presero delle sfumature bluastre sotto i raggi lunari. Ora si sentiva più
tranquillo e sereno, i brutti pensieri erano spariti e l’incubo dimenticato.
Ora avrebbe solo dovuto aspettare l’arrivo di
Malfoy.
Non aveva ancora capito perché anche Malfoy andava
in giardino a quell’ora, non si erano mai parlati, restavano lì a guardare la
luna anche se qualche volta il biondo si girava verso di lui e lo guardava,
sotto quello sguardo indagatore Harry si sentiva quasi importante e non aveva
ancora capito il motivo. Avevano caratteri completamenti opposti, litigavano
sempre, qualche volta si picchiavano addirittura ma nonostante ciò al cospetto
della luna entrambi diventavano tranquilli e mansueti. Non si erano ancora
offesi, non si erano ancora detti delle cattiverie, forse la luna faceva
miracoli o forse per loro diventava tutto secondario durante quelle notti.
“Ma cosa gli prende a quello scemo!” pensò Harry
leggermente irritato. Non voleva che Malfoy occupasse i suoi pensieri anche
perché non erano pensieri di morte o di vendetta ma quasi di comprensione.
Imbronciato appoggiò il mento sulle ginocchia e con
un dito fece dei segni circolari sull’erba, in quel momento non era più così
importante la luna ma un ragazzo biondo che continuava a invadere i pensieri di
Harry.
“Biondino da strapazzo” pensò sconsolato.
Draco arrivò finalmente in giardino apparentemente
vuoto anche se il biondo sapeva che c’era qualcuno e così si sedette e aspettò
che l’altro si facesse vedere.
Guardò la luna, i suoi occhi celesti presero dei
riflessi argentei grazie ai raggi luminosi che illuminarono la sua figura
elegante nonostante i vestiti insignificanti.
“Ma che diavolo sta combinando quell’idiota!” pensò
infastidito. Harry non si era ancora mostrato e Draco non si sentiva per niente
a suo agio.
Con una mano strappò dei fili d’erba giocandoci poi
arrotolandoli sulle dita. L’aria di quella sera aveva un profumo particolare, a
Draco piaceva quell’odore, a Draco piaceva l’aria forse perché era libera,
forse perché era importante per gli altri o forse entrambe. Di certo nessuno
poteva rinchiuderla.
Malfoy guardò la foresta oscura, i maestosi alberi
si ergevano imponenti, le foglie venivano mosse leggermente dall’aria e a Draco
ritornò in mente di quella volta in cui era stato costretto ad entrarvi con
Potter. Sorrise inconsciamente al ricordo di quella sera, lui aveva avuto una
paura ad entrarvi mentre Potter sembrava di certo più tranquillo. Si rabbuiò
però quasi subito al pensiero di dover diventare Mangiamorte, avrebbe dovuto
combattere contro il moro, avrebbe dovuto farlo soffrire e a lui infastidiva
quel pensiero, non voleva vederlo triste perché ogni volta che si rattristava i
suoi occhi verdi prendevano una luce malinconica.
Draco sospirò inclinando leggermente il volto da un
lato, non sapeva cosa fare.
Harry vide il biondo sedersi ma aspettò prima di
togliersi il cappuccio, prima voleva guardarlo.
Dovette ammettere che Malfoy era proprio bello, il
suo profilo era regale, i lineamenti delicati nonostante l’espressione superba
e orgogliosa e le labbra in quel momento erano leggermente imbronciate.
Dopo un’attenta ma breve occhiata decise di
togliersi il mantello. Sentì subito lo sguardo di Malfoy puntato su di lui e
questa volta decise di contraccambiare così si girò verso di lui. Lo smeraldo
incontrò l’ametista, in quel momento gli occhi del biondo erano diventati viola
a causa della luce lunare.
Draco non si aspettava che il moro si girasse verso
di lui ma non distolse lo sguardo, non sarebbe stato il primo a farlo.
I due ragazzi si guardarono senza fiatare, sapevano
che se solo uno avesse rivolto la parola all’altro l’incanto del momento si
sarebbe rotto e soprattutto sapevano che se si fossero parlati poi non
avrebbero più dovuto guardare la luna assieme perché sicuramente le loro parole
non sarebbero state parole di cattiveria o di rancore. Entrambi però volevano
chiedere all’altro il motivo di tutto quell’interessamento verso la luna ma
avevano paura di farlo perché se solo uno avesse deciso di parlare allora in
futuro non ci sarebbero più stati incontri in giardino sotto quel cerchio
luminoso. Draco però decise di rischiare.
- Perché vieni ogni notte a guardare la luna?-
domandò. Harry socchiuse gli occhi, Malfoy aveva spezzato l’incanto.
- Perché mi rilassa- rispose allora Potter.
- E tu invece?- domandò poi. Draco ci pensò un po’
ma la risposta la sapeva bene.
- Perché ci sei tu- rispose infine con una strana
tranquillità.
Harry si sentì felice, nessuno gli aveva mai detto
una cosa del genere e sentirsela dire da Malfoy era ancora più importante e
significativo. Harry guardò nuovamente la luna e gli venne spontaneo dire.
- Sai Draco, tu assomigli proprio alla luna- Draco
lo guardò alzando un sopracciglio, cosa
voleva dire con quella frase?
- Sì, sei luminoso e circondato da persone ma
nonostante ciò sei un ragazzo solo- disse Harry. Adesso aveva capito tutto il
suo interessamento per la luna, quel cerchio luminoso gli ricordava tanto
Malfoy ed era per quello che riusciva a rilassarlo e a renderlo un po’ felice.
Perché con lui c’era sempre stato Draco.
- Ma la luna è circondata dalle stelle, non è sola-
rispose allora il biondo rivolgendo a sua volta lo sguardo al cielo.
- Certo ma le stelle stanno vicino alla luna solo
per ricevere un po’ di splendore e di bellezza perché da sole non sarebbero poi
così belle e luminose e soprattutto non sarebbero così importanti-
Draco sentì che le lacrime presto sarebbero
arrivate ai suoi occhi, quelle parole lo avevano scosso e reso felice, sapeva
però che quella felicità non sarebbe durata a lungo e lo sapeva anche Harry
perché dopo quella breve chiacchierata tra loro sarebbe ritornato come prima,
non potevano permettersi di capovolgere il loro ruolo, erano entrambi burattini
nelle mani di un crudele burattinaio che si divertiva a far soffrire le proprie
bambole.
Forse un giorno sarebbero riusciti a sconfiggere
quel malvagio burattinaio che continuava a infierire sulla loro vita e sulla
loro felicità. Forse un giorno.