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Autore: Reghina    24/12/2011    5 recensioni
Dedicata ad Akemichan per Natale.
“Luffy! Ma che hai combinato?! Come hai fatto a ridurti così?”.
“Oh, Sabo! Stavo solo combattendo contro papà”.
Genere: Azione, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Monkey D. Rufy, Sabo
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
- Questa storia fa parte della serie 'Per Natale.'
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Luffy si buttò sul letto, allargò le braccia sul materasso e abbandonò le gambe lungo i bordi.
“Aaah, sono stanco”.
Il suo stomaco brontolò, sospirò stancamente portandosi una mano sulla pancia, guardò il soffitto bianco della stanza.
“Sto morendo di fame”.
Voltò il capo a destra, poi a sinistra, si sollevò leggermente sui gomiti, guardò nuovamente in entrambe le direzioni.
Saltò giù dal letto, i sandali fecero rumore contro il pavimento di legno, Luffy chiuse gli occhi come per paura di essere udito.
“Forse è meglio toglierli” borbottò.
Sfilò le calzature, mise i piedi nudi a terra, uscì dalla stanza, si guardò intorno, il corridoio era deserto.
Avanzò raso alla parete, di tanto in tanto guardava dietro di sé, non riusciva a scorgere nessuno.
Chiuse gli occhi, si concentrò, udiva dei lievi passi in lontananza, di una persona sola.
< Dev'essere Sabo di ritorno > pensò < Però sta andando in tutt'altra direzione, nessun pericolo >.
Arrivò fino ad un angolo, guardò l'ultima volta indietro, si sporse, la cucina era deserta.
Tentò di aguzzare maggiormente l'udito, sentì il rumore di casse che venivano portate a terra.
< Probabilmente stanno scaricando la merce > si disse.
Si mise a gattoni, avanzò fino alla dispensa, si guardò intorno, si alzò, afferrò la maniglia, l'aprì.
“Bel tentativo figliolo, però sei stato incauto”.
Luffy fece un salto all'indietro, batté contro uno dei mobili, i cucchiai di ferro caddero a terra in un gran frastuono.
Il ragazzino entrò di corsa nella dispensa, chiuse la porta, guardò il padre.
“Ma sei matto?” borbottò.
Dragon ghignò da sotto il cappuccio, si strinse maggiormente in un angolo, lasciando più spazio al figlio.
Morse un lembo di carne, deglutì.
“Sei tu ad essere distratto”.
Il più giovane afferrò un cosciotto, strinse le gambe al petto, sentiva il rumore di oggetti che venivano raccolti e rimessi sul mobile.
Ingoiò il cibo in un solo morso, attento a non lasciare sull'osso nemmeno un lembo di carne.
“E tu che ti nascondi nelle dispense allora?”.
L'uomo tirò un pugno in testa al ragazzo.
“Porta rispetto a tuo padre!”.
Luffy si massaggiò il bernoccolo, afferrò altri tre cosciotti, li ingoiò tutti di fila, le ossa accumulate alla sua sinistra.
“Hai fatto di nuovo arrabbiare il tuo Vice?”.
Dragon deglutì pesantemente, tossì tentando di non strozzarsi con il pezzo di carne, riuscì a mandarlo giù.
“M-ma no..”.
Puntò l'osso spolpato contro il figlio.
“E tu invece che vai in giro a picchiare Tenryūbito?!”.
Luffy si portò una mano dietro la testa, ridacchiò imbarazzato, una gocciolina sulla sua fronte.
“B-beh, io..”.
Dragon ghignò soddisfatto, avvicinò l'orecchio allo sportello, sentì silenzio, aprì e saltò fuori.
Luffy afferrò una decina di cosciotti con le braccia allungabili, aprì la bocca al massimo e ve li infilò tutti dentro.
Deglutì, mandando giù anche le ossa, sorrise soddisfatto, uscì dalla credenza e richiuse.
Si abbassò di scatto, schivando il pugno di suo padre.
“Cos..?”.
Dragon assottigliò lo sguardo scuro, afferrò un mestolo e lo tirò contro il ragazzo.
Luffy saltò, evitando l'oggetto, spinse con le gambe contro la dispensa, arrivò fino al muro, si acquattò con le ginocchia piegate.
“Lento” lo rimproverò il padre.
Il più giovane si voltò di scatto, spalancò gli occhi notando Dragon dietro di lui con un coltello alla mano, scattò allontanandosi, afferrò un forchettone, lo lanciò, saltò caricando un pugno, scagliò il colpo con foga.
Dragon scosse il capo, parò lo strumento da cucina con il coltello, afferrò il braccio del figlio, immediatamente l'Haki del Rivoluzionario si attivò, annullando l'effetto del frutto del diavolo.
Luffy si trovò attratto contro il padre, che lo batté a terra, il coltello alla gola.
Il ragazzo ringhiò, tirò in avanti il capo dando una testata al padre, rotolò spingendolo giù, si allontanò.
Ansimò, pulendosi la bocca, assottigliò lo sguardo.
“Volevi combattere così contro l'Ammiraglio che ti sarebbe venuto addosso?” chiese Dragon.
Luffy strinse i pugni, divaricò appena le gambe.
“Non ho ancora iniziato con te” precisò.
L'uomo sbuffò, roteò tra le mani il coltello.
“Ti ci vorranno cent'anni per essere al mio livello e duecento per essere a quello degli Ammiragli. Ora dimmi come ti è saltato in mente di colpire un Tenryūbito e forse eviterò di umiliarti”.
Il più giovane ringhiò, sfregando i denti tra loro, strinse ancora i pugni, alzò la guardia.
“Provaci a umiliarmi”.
Dragon sospirò, si tolse il cappuccio, strinse forchettone e coltello tra le mani, si mise in posizione divaricando leggermente le gambe.
“Cerca di non farti troppo male, figliolo”.

Luffy sputò un po' di sangue a terra, ansimò pesantemente, assottigliò maggiormente lo sguardo, la maglia rossa dimenticata in qualche angolo della cucina.
Dragon ghignò, si passò la mano sulle labbra gonfie, i capelli sparpagliati, stava a petto nudo con solo i pantaloni simili a quelli del figlio indosso, strinse la mano sul coltello, il forchettone dall'altra parte della stanza.
I cuochi erano entrati qualche ora prima, li avevano visti combattere ed erano riusciti borbottando tra loro della testardaggine di padre e figlio.
“Prima o poi si uccideranno a vicenda” era stato il commento generale.
Dragon gli avrebbe volentieri dato ragione, se non fosse stato che non voleva ammettere che Luffy riusciva a tenergli testa.
Forse solo per testardaggine, ma era il risultato quello che contava.
“Dragon-san! Ha visto Luf...LUFFY!”.
I due Monkey D si voltarono in contemporanea, Sabo stava sulla porta con aria scandalizzata.
“Che c'è Sabo?” chiese il Rivoluzionario, tranquillamente.
Il giovane biondo appoggiò la spranga allo stipite della porta, corse dal più piccolo dei mori.
“Luffy! Ma che hai combinato?! Come hai fatto a ridurti così?”.
Il ragazzo sorrise.
“Oh, Sabo! Stavo solo combattendo contro papà”.
Sabo sbiancò, una goccia di sudore gli scese lungo il volto, fino al mento, guardò Dragon che semplicemente scrollò le spalle in segno d'assenso, deglutì, scosse il capo.
“E io che ero preoccupato per quella faccenda alle Sabaody...”.
Luffy rise, incrociò le mani dietro la testa.
“Perché? Non è successo niente di grave lì!”.
Dragon mise nuovamente il mantello, si risollevò il cappuccio, posò il coltello sul ripiano.
“A proposito, cos'è successo all'Arcipelago?”.
Sabo si voltò, sgranò gli occhi azzurri, guardò Luffy, poi ancora Dragon.
“Non lo sa?!”.
Il Rivoluzionario scosse il capo, sbadigliò.
“Perché ti agiti tanto? Se stavo facendo a pugni con Luffy, ovviamente non ho letto i rapporti”.
Sabo abbassò il capo sconsolato, non sapeva tra il suo Capo e suo fratello chi fosse il più sconsiderato.
“Luffy ha preso a pugni un Tenryūbito”.
Il giovane alzò la mano.
“Era un pugno solo” obbiettò.
“Questo lo sapevo già, stavamo appunto discutendo sul perché l'avesse fatto”.
Luffy riportò le mani dietro la testa, si poggiò contro il mobile, sporse il labbro.
“Beh, perché quello scemo di Ace era finito all'asta”.
Sabo spalancò gli occhi.
“Eh?! Com'è possibile?”.
Il minore scrollò le spalle.
“Mentre stava andando all'allenamento quotidiano con zio Ray ha avuto un attacco narcolettico e l'hanno preso. E visto che non si svegliava mi è toccato prendere a pugni quel Tenryūbito che voleva comprarlo”.
Dragon si grattò il capo da sopra il cappuccio, incrociò le braccia al petto.
“Potevi dirlo subito che era per tuo fratello, avremmo evitato di perdere un sacco di tempo, figliolo”.
Luffy rise.
“Non c'ho pensato!”.
Sabo guardò i due, sospirò sconsolato.
< Mi faranno impazzire > pensò.
Li osservò ridere in contemporanea, e gli venne istintivo sorridere.
< Però, sono davvero una grande coppia >.

 

Tenryūbito: Draghi Celesti.

Dedicata ad Akemichan per Natale ^^

Ed ecco la terza shot. Allora, temo di dovervi dare un paio di spiegazioni. Una cosa come questa potrebbe venire lunga almeno cinque volte tanto, se mi mettessi a farla bene, perché ci sono una marea di cose da spiegare: Perché Luffy fa parte dei rivoluzionari? Perché Sabo è vivo? Perché Ace si allena tutti i giorni con Ray? Chi è il Vice di Dragon? E via discorrendo.

Però l'idea di questa fiction non è mia, ma appunto di Akemichan. Io l'ho solo scritta, anche male e a modo mio, riducendola a forse un terzo di quanto dovrebbe essere. Se mai a lei andrà bene, se mai a voi interesserà e se mai io avrò voglia, ne scriverò un'altra sempre su questo tema ^^

Per ora, spero che questa piaccia ad Akemi e a tutti voi ^^

   
 
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